Storia del Bukkake

Storia del Bukkake

Quando si parla di sesso spesso ci troviamo davanti a dei termini di cui non comprendiamo appieno il significato, anche perchè spesso usare termini più rappresentativi può sembrare decisamente volgare.

Un esempio può essere sicuramente quando da ragazzina sentivo dire che con il proprio ragazzo si era fatto del “Petting”. Io chissà cosa mi immaginavo e ci rosicavo nel pensare che le altre fossero più avanti di me e chissà quali mirabolanti giochi e posizioni tenessero fino poi a scoprire che si trattava solo di qualche palpatina e mano che superasse il limite dell’elastico degli slip.

Che cosa è il Bukkake ?

Molti uomini lo sapranno bene, istruiti da centinaia di migliaia di film porno visti, mentre per le donne (vedi il discorso del Petting) si limitano a definirla la pratica del farsi venire sul viso.

In realtà si tratta di una pratica di “gruppo” in cui più uomini lo fanno contemporaneamente inondandola, pratica che spesso non è associata ad un rapporto completo con tutti i presenti.

Molte amanti del Bukkake spingono gli uomini a venire senza avere con essi un rapporto che vada al di là della masturbazione (con mano e bocca).

Come è nato il Bukkake

Del Bukkake (termine evidentemente giapponese) se ne parla in alcuni scritti e documenti risalenti al XIII Secolo come pratica già ampiamente diffusa e quindi la sua origine va probabilmente cercata più indietro nel tempo.

Secondo una delle teorie più accreditate, il bukkake era un antico rito di fertilità che veniva compiuto dopo un matrimonio, per garantire una lunga a prosperosa discendenza alla coppia.

La sposina veniva ricoperta di sperma da tutti i convenuti al matrimonio, che in tal modo dichiaravano di accettare la fanciulla come donna adulta e non più come bambina, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguivano.

La quantità di sperma indicava simbolicamente la lunga e prosperosa discendenza che i partecipanti al matrimonio auguravano alla coppia.

E’ facile notare la stretta parentela tra la tradizione giapponese del bukkake e quelle occidentali del lancio di riso agli sposi: entrambe rappresentano un momento cardine della celebrazione del matrimonio e hanno la funzione di augurare agli sposi gioia e prosperità.

Col passare del tempo e il mutare dei costumi, il bukkake si è trasferito dalla sfera pubblico-sociale a quella privata (a cui avevano accesso solo i parenti stretti e gli amici più cari) e si è trasformato in una cerimonia di grande sfarzo e lusso, in cui la componente estetica aveva un peso notevole.

Le giovani giapponesi dedicavano alla preparazione del proprio bukkake una cura simile a quella che le nostre spose dedicano alla scelta dell’abito nuziale: un bukkake scarso o grossolano sarebbe stato una vergogna enorme per le famiglie della coppia.

Il bukkake ha quindi continuato a seguire questi due filoni che si sono via via separati: da una parte il bukkake “rurale” in cui la componente principale era l’aspetto quantitativo dell’emissione di sperma, dall’altra il bukkake “artistico” in cui invece si prestava la massima attenzione all’armonia dei gesti e delle musiche che accompagnavano il rituale.

Come molte antiche tradizioni giapponesi (le arti marziali, ad esempio) anche il bukkake ha subito l’influsso occidentale: quello che un tempo era un rito carico di significati simbolici è diventato uno sport in cui quello che conta sono gli arbitri e i punteggi; meno affascinante e pregno di significato, ma certamente più “digeribile” per il gusto occidentale e moderno.

In Giappone il bukkake è oggi una realtà molto diffusa: ci sono decine di scuole di alto livello che preparano i propri atleti per le innumerevoli competizioni che si svolgono ogni anno. Il momento culmimante è la finale del campionato, che si svolge in tre manches differenti e che tiene incollati al televisore milioni di giapponesi.

All’estero il bukkake non è molto diffuso, perchè gli uomini hanno difficolta a condividere la propria donna con altri uomini per farle godere questa pioggia appiccicosa e perchè una donna da sola in mezzo a una marea di sconosciuti di certo non se lo potrebbe permettere.

Perchè piace il Bukkake

Alcune donne amano quel senso di sottomissione sessuale ed essere considerate oggetti del piacere. Quel pizzico di umiliazione, se ad un livello controllato e accettato, è sicuramente eccitante. Inoltre per una donna, riuscire a provocare l’orgasmo a più uomini contemporaneamente da un forte senso di appagamento e di realizzazione personale. Fare sesso è bello e si spera duri il più possibile, ma se il vostro lui non riesce a venire ovviamente ci si da la colpa per non essere piaciute abbastanza.

Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Ragazze insospettabili, anche di ottima estrazione culturale che si presentano mezze nude in discoteca e civettano così tanto per attirare l’attenzione che nemmeno una protagonista di un film hard si sognerebbe mai di fare. Uomini magari già fidanzati o sposati, con responsabilità, che corrono dietro alle ragazze in preda ad una tempesta ormonale per cui se una serata non si “ficca” è una serata buttata.

Ma come mai tutta questa esplosione sessuale?

La differenza con l’inverno è piuttosto evidente. Uomini e donne che magari vengono da periodi di astinenza sessuale piuttosto lunghi, durante l’inverno non se ne dannano. Vabbe troverò quello giusto dirà lei, vabbe posso giocare libero alla playstation senza rotture di scatole dirà lui. D’estate però la cosa è piuttosto diversa. Ci si rincorre perchè una vacanza senza un buon numero di conquiste, anche se si è stati in un posto bellissimo, spesso è una vacanza buttata.

Per gli uomini, in particolare, è meglio una vacanza a Ostia o qualche altra località popolare, ma dove si è fatto sesso come ricci, piuttosto che stare nell’atollo polinesiano più bello del mondo.

Le donne invece cercano spudoratamente un partner stagionale, qualcuno con cui mettersi e divertirsi per il periodo di vacanza, consapevoli che poi la cosa finirà li. Anzi la differenza si nota anche nell’approccio (esperienze personali) dove se d’inverno qualcuno si avvicina a un gruppo di ragazze e fa il provolone con una, le altre tendono a fare muro e magari prendere in giro l’amica. Durante l’estate lo stesso gruppo incita la loro amica ad uscirci senza farsi problemi e di indagare se i suoi amici sono carini per essere invitate pure loro.

L’estate e la perdizione

Il motivo per cui d’estate diventiamo tutti più porcelli è facilmente spiegabile e vi elenchiamo i 5 motivi determinanti per entrambi i sessi.

  • Si hanno meno vestiti, l’impatto fisico è sicuramente più determinante che incontrarsi con una sciarpa, cappotto e guanti, sotto un cappellone di flanella e gli occhi rossi gelati.
  • Il consumo di alcool è maggiore e non legato ad un incontro gioviale tra amici. Questo abbassa per entrambi i sessi i freni inibitori
  • Non si è nel solito ambiente di casa. Il posto nuovo, la sensazione di non essere riconoscibile da parenti o amici che potrebbero giudicare il comportamento libertino, fa in modo che ci si lanci senza problemi e senza paura delle conseguenze
  • Il corteggiamento “breve” e cioè il scambiarsi qualche parola e poi passare direttamente allo scambio del numero di telefono o direttamente ad imboscarsi da qualche parte, è dovuto al fatto che un incontro è difficile ripeterlo in quanto durante le vacanze si cambiano locali di continuo ed è estremamente improbabile reincontrare la stessa persona nello stesso locale una seconda volta. Quindi niente fronzoli…
  • Così fan tutti. Anche la ragazza più reticente o il ragazzo che non vuole buttarsi in mezzo nella mischia, guardando tutto quello che gli accade intorno e come si divertono gli amici e le amiche alla fine cederà e cercherà di combinare qualcosa anche se inizialmenente ne era apparentemente indifferente.

Insomma, quando dite al vostro lui “Mi raccomando questa estate fai il bravo”, sappiate che vi mentirà esattamente fareste voi donne se la domanda vi fosse posta nella stessa maniera .

 

Perché sempre più uomini vanno con i Transessuali ?

Perché sempre più uomini vanno con i Transessuali ?

Vivono nelle grandi città e sono sposati, età media dai 40 anni in su, benestanti, distinti, con una buona educazione e con prole. Ecco l’identikit dei clienti abituali che accorrono dai Transessuali che “lavorano” in mezzo a molte strade italiane e che cercano una trasgressione che non possono facilmente raccontare per via dei pregiudizi che sovrastano questo mondo nascosto.

Se andare con una prostituta è un peccato che molti non diniegano, andare con un trans un uomo non lo racconterà mai anche se magari lo preferirà 10,100,1000 volte all’andare con una donna. Ma che cosa trovano gli uomini in queste prostitute transessuali che le loro mogli, o amanti, non gli danno?

Perchè le trans sono così segretamente ambite?

Rispondere a questa domanda è tremendamente difficile e bisogna stare attenti a non generalizzare. Innanzitutto spieghiamo prima bene cosa sono e cosa non sono i transessuali

Le persone transessuali sono quelle persone che vivono un disagio con il proprio corpo chiamato Disforia di Genere che viene considerata una forma di depressione dovuta all’evidente fatto che si sentono delle donne in tutto e per tutto tranne che nel loro corpo. Le persone tendono a sottovalutare questo aspetto limitandosi a dire che sia solo un capriccio o una scelta, quando invece è vissuta come un’esigenza inalienabile. Di disforia di genere si muore, non a caso il numero di suicidi tra i transessuali è quasi il doppio che nelle altre categorie.

I transessuali sono quindi corporialmente degli uomini, ma donne nella loro anima che nella quasi totalità dei casi sono costrette a prostituirsi per vivere. Ripeto “costrette” ma non dal crimine ma dalla società che le segrega molto più di quanto possa essere fatto già per gli omosessuali. Pensate al disagio e al chiacchiericcio che si potrebbe creare in un ufficio postale se a servirci ci sia una trans, o in un pub, o in qualsiasi altro servizio al pubblico. Nessuno in Italia assumerebbe mai una transessuale ed è per questo che per vivere sono costrette a vendere il loro corpo.

Abbiano detto che è dopo i 40 che gli uomini iniziano a prediligere le trans, ma contrariamente a quello che si possa dire, non è perchè si inizi a sentire una pulsione omosessuale, ma perchè si è arrivati in cima alla propria vita e si inizia a percepirne la discesa. Non è un caso che infatti ci sia una sindrome che si chiami “Crisi dei 40 anni” e guarda caso accade proprio intorno ai 40 anni 🙂

Un uomo di quell’età, anche quando si tratta di amanti o storie parallele, inizia a non cercare un “numero” ma la qualità, qualcosa di nuovo. E’ alla ricerca di emozioni nuove e forti, che magari ha sempre voluto provare e ha poi lasciato perdere per crescere una famiglia o emozioni che non avrebbe mai immaginato di voler provare ma visto che inizia a pensare che tra un pò non potrà più permetterselo perchè non provarle?

E questa è solo una delle infinite possibilità, ma rimane il fatto che chi è andato con un trans nella stragrande maggioranza dei casi ci è ricascato, quindi probabilmente la cosa piace.

Una Trans sostiene che :

“Gli uomini vengono da noi anche per parlare dei loro  problemi, in famiglia o sul lavoro. Certo che ci facciamo pagare, ma nessuna prostituta sa ascoltare come facciamo noi. Perché le trans li capiscono davvero, i loro clienti maschi”

Spesso incontrano in hotel lussuosi che offrono camere per alcune ore anche di giorno (Vedi la mappa qui) perchè spesso impiegati che non hanno molte scuse per trasgredire la sera, si prendono un permesso di un paio d’ore dall’ufficio e si divertono un pò.

Ovvio che anche sul sesso …..

“I miei clienti sanno che come lo so maneggiare io, non può una donna. Nel sesso a loro piace più quando noi li trattiamo da donne è il desiderio segreto di quasi tutti gli uomini, ma poi spesso amano ricambiare. Il sesso offerto dai trans è un’esperienza che si può avere solo con una trans”

Donna scambista confessa di aver fatto sesso con ben 3000 uomini

Donna scambista confessa di aver fatto sesso con ben 3000 uomini

Era una relazione normale, come tantissime altre. Lei, Marie Clavert, si era fidanzata al Liceo con quello che sarebbe poi diventato suo marito ed era stato anche l’unico uomo con cui era stata a letto.

Marie è una donna di Sheffield (Regno Unito) e fino al suo 28 esimo anno di età era stata legata sessualmente ad un solo uomo fino a quando hanno iniziato a fare scambi di coppia e 25 anni dopo il primo incontro di sesso afferma di essere stata a letto con più di 3000 uomini.

Come è iniziata?

Marie racconta che una volta trova una rivista pornografica in casa che parlava di scambi di coppia, da persona intelligente non andò ad aggredire il marito mentre invece se ne parlò tranquillamente al punto che, alla fine, quella più interessata ala cosa era diventata proprio lei, mentre per lui era solo un’argomento eccitante.

Come sempre accade, anche se è Lei a volerlo, c’è molta titubanza iniziale e alla fine fu proprio il marito a proporglielo dicendogli “Stasera andiamo in un locale per scambisti, beviamo qualcosa e poi se non ti piace l’idea ce ne andiamo via”.

E così da quel momento non hanno più smesso di fare scambi di coppia. I due però distinguono bene l’eros dall’amore: “Non è naturale – continua – dormire per 60 anni con un unico uomo, la vita è sperimentazione”.

Marie ha quindi raggiunto la cifra record di 3mila uomini. “Ho iniziato a contare con quanti uomini avessi dormito, la notte in cui ho fatto sesso con 14 ragazzi diversi. E la mia stima prudente è di 3mila, circa 100 all’anno”.

La donna però spiega che non tutti gli amanti sono attenti allo stesso modo: “Quando avevo 40 anni – conclude – ho fatto sesso con un 18enne per vedere come fosse e sinceramente era come parlare di scienze con uno che a malapena sapesse riconoscere le figure”.

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