Il mondo della pornografia è mutato, non solo perché la tecnologia ha cambiato le regole del gioco, permettendo alla produzione amatoriale di assurgere al top delle categorie più cliccate sul web, ma anche perché sempre più spesso le donne si affacciano a questo mondo dall’altra parte della camera, ovvero come registe. Il mondo femminile non ignora più la pornografia e, seppure si dedichi ancora più alla letteratura erotica piuttosto che alla cinematografia, rappresenta una ampia fetta di mercato, oltre che un target ambito per i produttori del settore.
Si è sempre detto che i film porno sono rivolti a un pubblico maschile perché stimolato dal vedere consumarsi l’atto sessuale, ma si è mai chiesto alle donne se interessano e piacciono anche a loro? La pornografia, secondo Erika Lust, una delle più affermate registe porno, riguarda molto da vicino la sessualità e i reciproci ruoli che assumiamo, fino a determinare una sorta di vera e propria educazione sessuale, che ci piaccia o no. E come darle torto? Oggi accedere a contenuti pornografici è facile e discreto come non mai prima, e i siti porno registrano da sempre un afflusso di utenti che l’ipocrita e perbenista diniego che tutti noi esibiamo (Chi io? No, non li guardo quei filmini; dopo un po’ mi annoiano; non vado su quei siti perché ho paura dei virus; etc…) non dovrebbe valere il fiato speso.
Va da sé che a lasciare in mano ai soli uomini il timone della produzione pornografica si rischia di sfalsare il messaggio, di distorcere il discorso e di impedire l’approccio a una sessualità libera da certi stereotipi e cliché. Le figure femminili sono spesso sottomesse e obbedienti e non sempre rispecchiano le fantasie delle spettatrici; i primi piani sui genitali insistenti e ripetitivi possono spegnere il desiderio femminile, più attratto da ad altri dettagli, quali le mani, i gesti, le espressioni del viso, il torace dell’uomo. Le donne dietro alla cinepresa, invece, rivendicano un nuovo modo di vedere la sessualità, che non vuole essere di stampo femminista, perché la pornografia riguarda tutte e tutti, bensì tende alla ricerca della naturalezza del rapporto, dando un senso alla componente erotica all’interno della storia, a partire dai protagonisti e dai canoni con cui vengono selezionati.
Quindi si tratta di film di donne per donne? Una sorta di genere soft, adatta ancora una volta a non turbare una più (ipocrita) sensibile morale? No, le donne si eccitano tanto quanto gli uomini nel vedere scene di sesso, a maggior ragione quando ritrovano nel video i loro desideri inespressi. I film in questione sono sì film erotici (perché curati in tutti i dettagli, non solo in quelli inerenti l’eros) ma con scene di sesso esplicite.
Si potrebbe quasi parlare di realismo sessuale più che di pornografia, perché questo termine risulta riduttivo per le registe salite in cattedra: i protagonisti si discostano dalla solita “barbie siliconata e dall’uomo rude e muscoloso” (come Erika Lust definisce i due prototipi dello mainstream porno), ma sono persone credibili, ragazze e ragazzi della porta accanto in cui è più facile impersonarsi e identificarsi. L’occhio della telecamera non scava solo fra le pieghe di carne nascoste e disvelate, ma cerca nel passato e nel futuro dei personaggi, connotandone emozioni, desideri e anche conflitti che si sfogano nell’atto sessuale.
Ma chi sono le principali protagoniste impegnate nel dare una svolta all’arte espressiva pornografica? “Le ragazze del porno – My Sex” (Mara Chiaretti, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Slavina, Roberta Torre, Monica Stambrini, Emanuela Rossi) rappresentano un collettivo di registe italiane che si è cimentato nelle realizzazione di corti pornografici (dovendo sfruttare il crow funding quando invece in Svezia una serie di cortometraggi erotici, Dirty Diaries, è stato finanziato dallo stato), ma la scena italiana risente non poco di problemi relativi a censura, finanziamenti e distribuzione.
Erika Lust, con all’attivo diverse pellicole, è forse l’esponente più conosciuta e in vista, grazie alla casa di produzione LustCinema, in grado di coinvolgere l’utenza attraverso il progetto X-Confessions, una sorta di confessionale in cui rivelare i propri desiderata sessuali per vederli poi interpretati in corti d’autore. Negli USA troviamo il porno post-modernista di Annie Sprinkle e poi Tasha Reign, ex attrice porno e modella di PlayBoy; in Francia Canal+ ha prodotto alcune antologie di corti erotici intitolati X-Femmes, in Danimarca esiste la casa di produzione Zentropa, fondata da Lars Von Trier, tra le prime nel produrre porno girati da donne per un pubblico femminile.
Insomma, anche se non ce ne siamo accorti, il porno femminile è già una realtà, ed è possibile godere di diversi titoli interessanti, giusto avessimo voglia di farci un’idea in merito, a partire da “Five hot stories for her” di Erika Lust (vincitore del premio come Miglior Film per Adulti all’Eroticline Award di Berlino), oppure le produzioni di Nina Harley (nina.com) o di Anna Span (annaspan-diary.com)
I gusti sono personali e non si discutono, ma qual è il vostro genere preferito di film porno? Oppure, volendo osare, quale vi piacerebbe avere girato o vorreste girare…?
Per le prime pornostar anni ’70 non è stato così facile, se oggi una qualsiasi porno attrice può annunciare il suo PompaTour o Orgy Party tranquillamente sui social network e ottenere delle visibilità in più grazie agli articoli sui giornali o ai reportage nei notiziari televisivi, per le pornostar degli anni ’70 non è stato assolutamente così.
Se bisogna ringraziare una persona che ha sdoganato il porno, rendendolo un argomento meno segreto e sussurrato all’orecchio per paura che qualcuno potesse scoprire che lo si vedeva, bisogna sicuramente farlo con Linda Lovelace, la prima tra le porno attrici ad avere recitato in una pellicola a luci rosse che non fosse ritenuta illegale, il titolo Gola profonda e per i tempi che correvano era davvero molto provocatorio. Correva l’anno 1971, e come si può ben immaginare la mentalità non era così aperta.
Pensieri che cambiarono anche per la Lovelace, che a fine carriera in seguito di un mancato riconoscimento legato all’ultima pellicola che la vide come protagonista, si schierò contro il mondo a luci rosse, diventando così una delle femministe di spicco schierate contro la pornografia.
Facciamo un elenco delle più famose (BEN 230!!) attrici porno degli anni 70-80 con una piccola biografia.
In questa prima sezione elencheremo le prime 30 (sarebbe troppo lungo altrimenti)
Attrice dei primi anni 70’80 vero nome Dominique Troye ha lavorato principalmente con produzioni Francesi. Chiamata anche “Platinette”.Si è cimentata anche nei fotoromanzi con Gabriel Pontello (re dell’Hard europeo) verso la metà degli anni 70.La sua carriera è attiva dal 1978 al 1987. Tra le sue caratteristiche di rilievo, da notare il folto pelo pubico ed il suo sguardo angelico, oltre chiaramente alla suo talento per le scene di sesso. Pare che durante la sua carriera,conclusa per paura dell’AIDS abbia girato circa 200 film. Notizia sensazionale; si è sposata ha avuto due figli ed oggi lavora in una galleria d’arte.
2) ANNETTE HAVEN
Superba regina dell’ Hard Core, esordisce nell’hard nel 1974. Considerata la Signora delle “luci rosse” per i suoi modi, fu in un primo momento scelta da Brian De Palma per interpretare il film “Omicidio a luci rosse”. A molte persone non piace proprio per quella sua aria da persona per bene .A noi piace tantissimo!!!!!! Oggi ha completamente cambiato mestiere, è un’apprezzata esperta di giardinaggio e vive nel nord della California.
3) MARINA FRAJESE
O Hedman, o Lotar, Svedese di nascita,agli inizi degli anni 80′ iniziò in Italia la sua carriera hard. Da considerarsi una delle pioniere del settore infatti nel decennio tra l’ottanta novanta, imperversa nelle sale cinematografiche a luci rosse:( e come dice un amico, se magnano, e so pure bone) Moglie del compianto giornalista Paolo Frajese .Impossibile quantificare il numero di film da lei girati tra Hard ed Erotici.Tra le curiosità , molti dell’ambiente, se la ricordano arrivare sul set con la sua vecchia Cinquecento gialla, questo per dirci come sono cambiati i tempi……..oggi arrivano con l’autista in BMW o Mercedes.(GIUSTO) .Attualmente credo che i suoi film siano i più richiesti di fronte a lei non esiste alcuna pornostar che possa minimamente oscurare la sua stella.
4) NINA HARTLEY
Questa attrice la cominciai a vedere e ad apprezzare intorno alla metà degli anni 80′.Quando abbia iniziato la sua carriera, lo ignoro per quel che ne penso io è veramente meritevole,si distingue nella galoppata.Deve essere pudica, infatti non prende il sole integrale il suo segno del costume sia sopra che sotto è divenuta una sua caratteristica. La sua parte migliore, è il sedere (a tutto tondo) L’amico Umberto grosso intenditore mi ha delucidato su alcune notizie sulla nostra, infatti prima di darsi a l’ hard, era una seria professionista svolgeva attività di infermiera pensa quanto erano contenti i malati quando la vedevano !!!!!! tra le indiscrezioni, si dice che si sia sposata nell’84 convivendo con il marito e l’amante il classico triangolo. Tutt’ora attiva pare compaia almeno in 500 film hard.
5) KRISTARA BARRINGTON
Sicuramente di origine orientale, nata nel1965 a Phoenix Arizona.Inizia l’hard nel 1983 con il nome di China Lee usurpando il posto alla nota Linda Wong. Tra le sue caratteristiche, troviamo, anal, doppia penetrazione e la venuta in faccia. Ha girato circa 150 film quasi mai da protagonista, si ritira dalle scene nel 1987 dopo una lunga convivenza con un noto attore. Si dice che il suo ritiro sia dovuto alla forte insistenza del suo spasimante esageratamente geloso.
6) TRACI LORDS
Traci Lord regina dell’ hard americano inizia la sua carriera creando scandalo per aver girato in minore età film porno.Pare sia tutta una montatura delle varie produzioni ai fini di vietare la visione ufficiale, e come al solito vendere sottobanco le copie dei film incriminati.La sua bravura è basata fondamentalmente dalla sua spontaneità secondo noi quello che fa, le piace non poco.In alcune scene la sua carica erotica sprizza da tutti i pori. Da non perdere la scena in Suzie Superstar dove il povero Joey Silvera viene stranito dalle performance della nostra . Ambientata in esterno su di una barca a vela, con una fotografia flou alla Hamilton.L’unico film dove si dice sia maggiorenne, è Tracy je t’aime con la bellissima Marilyn Jess. Si è dedicata al cinema normale interpretando vari thriller ma noi la ricordiamo sempre per le bellissime pellicole che ha interpretato per l’Hard.Un sincero augurio per la nascita del suo bambino 10/10/2007,da tutti i suoi ammiratori.
7) DESIREE COSTEAU
Attrice che ancora oggi riscuote molto successo da parte dei cultori dell’hard la prima volta che la vidi fu nel film introvabile o quasi Joanna la pornofarfalla, in seguito ho apprezzato tanti film con lei come protagonista il numero preciso di film da lei girati lo ignoro della sua vita privata non si sa nulla ,si dice che sia gelosissima della sua vita privata un poco come tutte le pornostar
8) VANESSA DEL RIO
La Pornostar più conosciuta ed amata da tutti gli uomini di qualsiasi nazionalità. Amata, perché nelle sue scene ,si concede al massimo . Sua particolarità, è l’enorme clitoride personalmente mai visto niente di simile.Non essendo bellissima,(parere strettamente personale) riscuote presso il pubblico maschile un enorme successo posso garantire che quando trovo un suo film e lo immetto tra gli altri, i clienti se lo contendono. Il suo successo è dovuto alla sua bravura e spontaneità.Inizia la sua attività nel 1974 ed è attiva fino al 1987 girando circa150 film.Tra le curiosità, posa per il noto fotografo Helmut Newton.
9) KARIN SHUBERT
Nata ad Amburgo si sposa con un impiegato della Opel, dal quale ha un figlio.Viene in Italia per girare un film all’età di 27 anni. Si trasferisce in Italia dove gira moltissimi film prima erotici il più famoso, “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda. Approda all’Hard nei primi anni 80’in un primo momento, con delle foto sul giornale le ore poi con dei veri e propri film. Ha tutt’ora un notevole successo le richieste dei suoi film sono sempre numerose.
10) AMBER LYNN
Una biondina tutto pepe sempre pronta sia con maschi che femmine, nel vederla così gaia e spensierata ci trasmette una carica positiva. Si dice sia la sorella naturale di Buck Adams noto attore e regista dell’hard. Gira dei film anche in Italia al fianco di Cicciolina ed il Re.
11) GINGER LYNN
Considerata non a torto la Porno regina degli anni 80′ praticamente gli anni d’oro dell Hard Mondiale ci colpisce oltre la sua bellezza e indiscutibile bravura, quel suo misto tra candore e trasgressione specialmente quando sul più bello di una scena, ci punta con i suoi occhioni azzurri.Tra i moltissimi film visti con lei, quelli che mi rimangono più impresso, sono:The Pleasure Hunt film del 1984 con E. Edwards magistralmente fotografato ricco di trama e di scene Hard da mozzafiato. The Grafenberg Spot di grande impatto emotivo, la scena ove la nostra si incontra con un fabbro John Holmes una delle scene migliori insieme alla performance di Tracy Lord con Harry Reems ed un suo amico.Ultimamente ha girato una serie di film hard ne ho visto uno Torn devo dire che la nostra amica è sempre in gamba.
12) LISA TUCKER
Esordisce giovanissima nel hard interpretando sempre ruoli di adolescente vogliosa. Si concede a tutte le situazioni dall’anal alle doppie penetrazioni. il suo successo è dovuto proprio alla sua aria da santarellina. Si ritira dalle scene per sposare un noto cantante country. Oggi vive felice in una fattoria nel Texax.
13) BRIGITTE MONET
Forse tra le più affascinanti star del panorama americano della sua vita privata si sa ben poco in quanto ne è gelosissima ‘l’unica indiscrezione è che sul set è sempre accompagnata e scopata dal marito. Nei suoi film è sempre fedele una volta sola si è lasciata andare concedendosi al noto John Leslie.
14) SERENA
Bella bionda dalle movenze sensuali , tra i suoi molteplici film ricordo sempre quello ove si esibisce in un balletto con spogliarello da mozzafiato. Il film trovatevelo da soli se siete capaci…… Tornando alla nostra dopo aver lavorato con tutte le stelle del hard sia in Usa che in Europa , lascia la sua carriera per dedicarsi nella sua fattoria all’allevamento del bestiame.
15) TERESA ORLOWSKY
Polacca di nascita dopo un primo matrimonio andato in fumo usa il nome del coniuge per darsi alle luci rosse nel 1981. Da lì la nascita del suo impero economico la nota casa cinematografica VTO. Gira vari Fox Lady.
16) SEKAS
Tra le più famose attrici hard nel panorama mondiale , la biondissima Seka con la sua eleganza e il suo charme, ci ha incantati per molti anni e grazie a qualcuno che ha conservato i suoi film ancora ci incanta. Ha lavorato con i migliori attori si dice che ogni volta avesse rapporti con il grande Holmes, si doveva sottoporre nei giorni successivi a continue lavande vaginali per alleviare il dolore dovuto al grosso membro del mitico John. Inconvenienti del mestiere.
17) TINA LOREN
Attrice di nazionalità Belga si trasferisce a Parigi verso la metà degli anni 70′ svolge attività di fotomodella riscuotendo notevole successo. Approda al cinema a luci rosse dopo un incontro con un noto regista hard. Gira diverse pellicole con le maggiori esponenti del momento. Ha sempre rifiutato l’anal e le doppie penetrazioni lascia l’hard per stabilirsi sulla costa azzurra ed iniziare un’attività in proprio.Tra i suoi vari film io ricordo sempre con piacere Caldo capriccio di donna con M.Jess e V. Siddi.
18) TRACEY ADAMS
Notissima attrice americana guardando i suoi film, notiamo una volta spogliata, che appartiene alla fascia delle false magre. Ha un periodo di fortuna lavorativa in Italia partecipando a diverse pellicole lavora con Holmes, Rocco, Malone e tanti altri attori di rilievo. Conosciuta da tutti anche grazie al serial erotico-poliziesco “Double Games”in onda verso l’inizio degli anni 80′ su alcune tv private in versione soft.
19) CICCIOLINA (ILONA STALLER)
Il suo nome come tutti sanno, è Ilona Staller.Arriva in Italia nel 1974,in autostop,dall’Ungheria, sognando un benessere economico, un lavoro redditizio ed in grado di cambiarle la vita, fa la fotomodella. Noi Romani, la ricordiamo per le trasmissioni radiofoniche a notte inoltrata su RADIO LUNA. Per la prima volta si parlava di sesso senza veli e senza pudori. In quegli anni siamo tutti impazziti per Cicciolina . Negli anni a seguire, realizza alcuni Film con Riccardo Schicchi.
20) MOANA POZZI
La pornostar più amata e conosciuta da tutti . Di lei parlano bene e con rispetto sia gli amici che i nemici (ammesso che ne avesse) . Durante la sua breve vita( muore prematuramente all’età di 35 in un ospedale francese)riscuote un enorme successo girando pellicole hard che mandano in delirio tutti gli italiani. Lavora in coppia con Cicciolina sotto la regia di Schicchi .Una persona del genere sarà difficile da dimenticare; resterà sempre nei nostri cuori.
Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 1)
21) KAY PARKER
Notissima nell’ambiente a luci rosse per l’interpretazione del primo Tabù e i vari seguiti . Inizia la sua fiorente carriera intorno ai trent’anni infatti anche nel primo Tabù è già una donna matura. Deve alla sua maturità il suo successo. Dopo la fortunata parentesi Hard si dedica ad una attività privata con notevole successo. Oggi vive di rendita in California in una bellissima fattoria.
22) VERONICA HART
Esordisce nell’hard nel 1979 scoperta da Chuck Vincent noto regista. Negli anni 80 partecipa ad alcuni film che la rendono immediatamente nota nell’ambiente a luci rosse.Il suo enorme talento è dato dalla sua innata voglia di esibirsi. Lascia l’hard come attrice nel 1983 dedicandosi alla regia con un notevole successo, specializzata nei ritorni delle star anni 70′
23) OLINKA HARDIMAN
Cresce nella meravigliosa Praga dove studia al conservatorio, dopo varie vicissitudini sposa un inglese e si trasferisce a Parigi.il matrimonio non dura molto e la nostra è costretta a cercarsi un lavoro.Dato la sua somiglianza con M. Monroe, riesce ad avere molti ingaggi come sosia.Dopo un periodo di fotomodella, si butta nel cinema a luci rosse interpretando un notevole numero di film . Lavora con G. Pontello, A. ceray, J.P. Armand, M. Jess e tanti altri divi delle luci rosse. Spicca la sua innata passione per la danza ,in ogni suo film l’attrice balla.
24) BRIGITTE LAHAIE
Di nazionalità francese, Brigitte esordisce giovanissima nel mondo del cinema passando immediatamente alle luci rosse.Dopo aver lavorato con enorme successo per i maggiori registi hard del momento purtroppo nel 1980 lascia l’hard. La sua carriera artistica continua nel cinema normale infatti gira diversi film di serie a addirittura con protagonisti del calibro di Alain Delon. In seguito oltre alla radio si è dedicata alla tv sempre con successo.
25) CAROL PIERRAC
Carol Pierrac attrice di rilievo di nazionalità francese partecipa ad alcune pellicole al fianco di grossi attori come Alban Ceray, Marilyn Jess, Gabriel Pontello, Olinka Hardimann e tanti altri. non è facile trovare pellicole con questa attrice infatti penso che in circolazione almeno in Italia non vi siano molti film con lei. Avendone qualcuno, ho pensato di darle uno spazio.La sua caratteristica è la catenina d’oro intorno alla vita.
26) BARBARA MOOSE
Attrice dalla bellezza fuori dal comune, lavora insieme a tutte le star sia maschili che femminili dei mitici anni 70′ 80′. Non gira un numero considerevole di film tipo la Jess, ma dato la sua sensualità riesce a rimanere in presso nella mente dello spettare, per anni ho cercato di ritrovare i suoi film visti al cinema i primi anni 80′ da poco ne ho trovato qualcuno ma la ricerca è sempre attiva.Oggi vive in una villetta in campagna circondata da animali ed alberi da frutto.
27) HYAPATIA LEE
Nata ad Indianapolis nel 1962, di padre Irlandese e madre Cherokee oltre alla fotomodella, si è dedicata al ballo. dopo aver vinto molti concorsi di bellezza , ha approdato al porno nel 1983 diretta dal marito Bud Lee un grassone che spesso lavora in coppia con lei.Tra i suoi migliori film troviamo “le piccantissime viziose novelle di Canterbury e Ragazze Roventi a Beverly hills”. In quest’ultimo vi è una delle più belle scene lesbo mai viste , chi ha visto il film mi darà ragione.
28) ANGELICA BELLA
Nata nel 1968 in Ungheria(bone le Ungheresi) Il suo primo lavoro è stato in una gelateria non dura molto infatti da lì a poco viene notata(grazie al…) inizia subito a fare una serie di foto per alcuni prodotti.Nel 1990/91 inizia per nostra fortuna a girare video hard gira diversi film con i maggiori registi del momento. si ritira dalle scene ma dopo poco ritorna . tra i suoi nomi d’arte Gabrielle Dari e Katty Kay.
29) JESSIE ST.JAMES
Una biondina attiva in america per tutto il periodo d’oro dell’hard.(70’80’)Lavora con le migliori produzioni al fianco di attori ed attrici di grosso calibro. la sua presenza sugli schermi dura circa una decina di anni. L’attrice è l’interprete di uno dei film a mio avviso più intriganti e precisamente
30) DOROTY LE MAY
La classica biondina tutto pepe. Amante del sesso sfrenato ci si dedica con un talento fuori dal comune gira diversi film legando il suo nome a dei classici dell’hard tipo taboo e tanti altri.
Per gli uomini, colpa dei film porno e della cultura erotica anni 90, il problema della dimensione del loro pisello è diventato patologico, convinti che sia la dimensione a dare piacere alle proprie partner, ci si è dimenticati completamente che la dimensione conta quasi nulla rispetto al saperci fare. Puoi avere una Ferrari, ma se non sai guidare, quello col Pandino anni 80 è capace di umiliarti e non poco.
Anche se a un primo sguardo possono sembrare tutti uguali, i membri degli uomini sono diversi. Un esperto ha quindi deciso di selezionare un elenco molto particolare e di dargli una definizione alquanto riconoscibile
L’elenco è stato stilato dal dottor Darren Breen, amministratore delegato di iMEDicare LTD che ne ha indetificati di 7 tipologie E tu sai indicare di che tipo è il tuo “gingillo” ?
La matita
Un membro particolarmente lungo e sottile con una circonferenza che si mantiene uniforme lungo tutta la lunghezza dell’asta. Darren ha aggiunto: “La lunghezza può variare enormemente ma è molto lungo e solitamente più sottile della media”.
Il peperone
Più corto della media (tra gli 8 e gli 11 centimetri) ma insolitamente spesso per l’intera minuta lunghezza. A quanto pare, in un sondaggio condotto su 7.500 persone, quasi un terzo delle donne (il 31%) ha affermato che la larghezza dell’organo del partner sia decisamente più importante della lunghezza del succitato organo.
Il Cono
Purtroppo un membro a forma di cono non è proprio il massimo. Con una base larga, va restringendosi man mano che ci si avvicina alla punta. E con “non è il massimo”, non ci riferiamo ovviamente ad aspetto estetico o a particolari deficit amatori. Il membro a cono a volte può essere un risultato della fimosi, un restringimento del prepuzio. Chi ha questo tipo di organo, magari con un prepuzio talmente stretto da non permettere al glande di ritirarsi nella sua adorabile dimora, forse farebbe bene a contattare il proprio medico di famiglia.
La banana
La banana potrebbe facilmente fare la fine del cono, anche se con risvolti molto diversi. Se il vostro membro o quello del vostro partner ha una leggera curva a sinistra o a destra, hai una banana del tutto naturale. Una lieve curvatura non è infatti un problema, secondo Darren, ma una curva estrema o una che si sviluppa dopo un infortunio potrebbe essere sintomo di qualcosa di spiacevole. Ne è un esempio la malattia di Peyronie in cui il tessuto cicatriziale fa piegare il membro in maniera eccessiva.
Il martello
Il martello inizia più stretto alla base per culminare in una testa particolarmente ampia. Potreste anche immaginare un fungo dal cappello particolarmente largo. Se già vi siete immaginati nei panni di Thor, il mitico figlio di Odino della mitologia norrena, sappiate che purtroppo un membro a martello, per via della forza di gravità, è più difficile da mantenere in forma durante un’erezione.
La salsiccia
Senza infamia e senza lode, tra i 400 pazienti al mese che si recano in pellegrinaggio presso la iMEDicare LTD, questo è probabilmente il membro più comune: ha uno spessore e una lunghezza medi, e rimane lo stesso spessore lungo tutta l’asta. Niente da dire, lo definiremmo una salsiccia standard.
Il cetriolo
Molto simile al membro a salsiccia ma con una circonferenza lievemente sopra la media, mantenendo quindi la stessa circonferenza virile fino in fondo. Praticamente è agli antipodi del membro a matita, con una circonferenza piuttosto importante e, a detta di Darren, una lunghezza che può variare dai dodici ai venti centimetri. Praticamente il sogno della virilità.
Se cercate qualche opera che parli di scambismo e sessualità condivisa troverete molte difficoltà a reperirla. Ci sono si diverse opere che raccontano situazioni, incontri, ma nessuna di queste riuscirà mai a dare un’idea d’insieme sul “come” si diventa scambisti e come tutti, ognuno a modo proprio, dovrebbe vivere la propria sessualità libera da preclusioni e pregiudizi.
Abbiamo letto, recensito e valutato, il nuovo libro di Barbara Parisi “Una vita da scambisti” edito da ErosCultura.com e distribuito su tutti i principali canali di distribuzione italiana e, adesso, è giunto il momento di intervistare l’autrice dell’opera.
Ciao Barbara, dovremmo far finta di non conoscerci in questa intervista. Ti vuoi presentare?
Come preferisci, però qualcosina dovrò pur dirla tra le righe. Mi chiamo Barbara, la Lei della “Coppia Romana” di questo sito web, sposata con Claudio e madre di due bellissimi ma pestiferi bambini. Abbiamo superato i 10 anni in cui abbiamo iniziato questo gioco, perchè di gioco si tratta, e siamo stati amministratori di un certo sito web chiamato ILO per qualche anno (ereditato da un’altra coppia) fino a quando non abbiamo trovato a chi “mollarlo”
Potrei sembrare decisamente di parte, ma saranno poi le recensioni dei lettori a smentirmi o confermare il nostro parere, ma come ti è venuta in mente l’idea di questo libro?
Era una cosa che avevo in mente da tempo, ritrovando per caso il mio vecchio diario in cui da ragazzina appuntavo gli avvenimenti importanti della mia vita. Mi sono sempre rifiutata di scrivere un libro che fosse il classico grido di autoaffermazione femminile, in cui spesso le autrici cercano di gridare al mondo che esistono anche loro, e questa cosa mi ha sempre frenata fino a quando non ho avuto un’idea, dopo aver letto un libro erotico, per impostarlo come una spiegazione di come funzioni questo mondo, del perchè di certe scelte e di come dovremmo tutti vivere certe cose con maggiore leggerezza.
Molti libri sullo scambismo, non ce ne sono molti che ne parlino a dire il vero, sono molto incentrati su come si fa il sesso e sulle situazioni. Perchè invece tu hai deciso di partire da lontano?
Perchè la sessualità femminile è complessa, immensamente intricata. Gli istinti riproduttivi di una donna si intrecciano tra paure, senso del peccato, pericoli di rimanere in cinta, l’essere usate o forzate a fare cose che non si vogliono fare in un determinato momento. Il nostro mondo tenta di forzare le donne ad aver paura del sesso per poterle controllare, per impedirne la libera espressione, inculado l’idea che se cerchi di realizzare le tue voglie come se fossi un maschio è un male, è sbagliato, devi essere denigrata e allontanata. E tutto questo si forma nella testa di ognuna di noi dall’adolescenza. Superare queste paure, commettendo errori, iniziare a capire il senso di “trovare persone giuste” e non aver paura di provare è un lungo percorso che inizia da piccole.
Per chi credi sia adatta la lettura di questo libro?
Non è un libro che deve essere letto come la singola storia di una delle tante coppie scambiste, ma come a certe scelte ci di sebba sempre arrivare, insieme, con la testa prima che con gli organi genitali. E’ una storia che spero serva a far capire a chi non ne sa nulla cosa sia il nostro mondo, a quelle coppie che sono indecise per trovare il coraggio e, non da meno, a quei singoli che sono convinti di proporsi come bull solo per aver visto un paio di film porno, spiegandogli la psicologia che insiste dietro una coppia scambista, aiutandoli anche a comprendere come si dovrebbero presentare.
Questo libro si attiene fedelmente a cose e persone reali o lo hai romanzato?
Per ovvie ragione di “privacy” o perchè non ci siamo più in contatto e non potevo chiederne il permesso, i nomi delle coppie che citiamo nel libro sono stati cambiati, come per una questione di linearità anche alcuni luoghi per non poter dare troppi riferimenti alla vita reale delle altre persone. La “segretezza” nel nostro mondo è e rimane la cosa più importante.
Delle esperienze raccontate nel libro quale, come dici nel libro, al solo ricordo ancora oggi ti fa “mordere un labbro” dal desiderio?
La mia prima volta in palestra è sicuramente una di quelle. E’ stato uno spartiacque tra il subire il sesso e iniziare a comandarlo senza più remore. Non che le altre mi siano dispiaciute ^^
L’ultima domanda. Perchè bisognerebbe leggere il tuo libro e acquistarlo ?
Non l’ho scritto con l’intenzione di diventarci ricca o tantomeno famosa, cosa che decisamente eviterei a tutti i costi, ma perchè ho sentito la necessita di voler trasmettere ai miei lettori quel messaggio di libertà e realizzazione che solo un buon sesso può darti. Ognuno a modo suo, nessuno come gli altri, ma sempre in forma libera e consensuale. Quello che ci fa morire sono i desideri a cui abbiamo rinunciato, le paure che non abbiamo voluto affrontare.
Recensione Staff ILO (*)
(*) Basato sulla media di valutazione di n.3 persone del nostro staff
Allargare i propri orizzonti, come quelli sessuali, è un qualcosa che spesso si fa senza esserne pronte. Si azzarda, si prova, e poi si valuta se la cosa sia piaciuta. Oggi vi riportiamo un racconto di una ragazza che ha fatto la sua prima volta a tre dove ci racconterà cosa ha provato e come ha vissuto la cosa.
Un’esperienza da fare
Incontrata in casa, la sera che arrivò insieme al mio coinquilino. Da non so quale festa finirono in camera e li avrei sentiti scopare distintamente, poi, perché quel letto là era uno di quei mobili vecchi cigolanti con cui si arredano le case come quella in cui abitavo in quel periodo. Li sentivo bene e andarono avanti per un pezzo, quasi tutta la notte e io di là nella mia stanza a pensare beati loro.
E lei mi era sembrata già da subito molto bella. E mi sorrideva e già mi guardava. E insomma di lì a pochi mesi stavamo insieme. Molto di quello che avrei saputo del sesso e del mio e corpo lo avrei imparato da lei. Fino a quel momento avevo proceduto per tentativi mai troppo riusciti. Comprese esperienze con alcuni ragazzi ovviamente abbastanza fallimentari. Ma poi era arrivata lei. Che a letto mi diceva cosa voleva e come e quanto a lungo.
Istruzioni, ordini, certo tenerezza, ma mai troppa. E mi piaceva. Anzi: mi faceva impazzire. Sapeva sempre dare una direzione ai suoi desideri e mi invitava a fare altrettanto. “Davvero non ti sei mai toccata così?”, “Aspetta, fammi girare che ti sento di più”, “Aprila con le tue dita, fammi entrare, guidami tu”: era un gran parlare nel fare sesso, a letto, in macchina, nei boschi (dove andavamo a passeggiare e ci eccitava l’idea del rischio di essere viste).
Parlavamo prima durante e dopo, tranne quella volta in quell’ostello, costrette ad un innaturale (per noi) silenzio forzato in quella specie di camerata. Quel silenzio e il nostro respiro soffocato-mi ricordo-dilatarono il piacere come non avremmo immaginato. Io ero creta e prendevo forma sotto le sue mani, la sua bocca.
Esploravo la sua fica ed ero incantata da quella come dai suoi occhi azzurri e un po’ folli. Quel naso perfetto. Il suo culo abbondante e sodo. Donna difficile con un passato difficile: ne ero ovviamente innamorata. Sebbene fossimo quasi coetanee, avevamo esperienze lontane e vite su piani diversissimi. Lei tanti uomini, prima e dopo matrimonio e separazione da un tipo evanescente.
Io praticamente una bambina goffa sebbene ben oltre i vent’anni. Ma le piacevo. Mi piaceva. Ci ubriacavamo di sesso. Una domenica ci eravamo dedicate a noi stesse per ore, con una passione e una frenesia tale che arrivammo ad un appuntamento con amici, nel pomeriggio, che a malapena ci reggevamo in piedi.
Fu imbarazzante, in effetti. E mi sembrava che il mio e il suo odore fossero percepibili a metri di distanza, nonostante la doccia bollente. Ci ripromettemmo di non esagerare in occasioni di socialità future. Come dopo una sbronza: buoni propositi, insomma. Ma era lei a decidere quando e quanto.
Per me doveva passare un bel po’ di tempo tra un orgasmo e l’altro. A volte già dopo il primo mi ritrovavo esausta. Persa, svuotata di energie. Mi prendeva in giro. Diceva che era la parte maschile di me. Lei non si fermava mai. C’era dell’ossessivo in quella sua voracità, in certe fantasie, ora lo so bene. Ma la mia insicurezza pesava: pensavo di non essere abbastanza. Quasi sempre pensavo che le mancava il corpo di un uomo.
Quando e come conoscemmo lui non me lo ricordo. Amici comuni, probabilmente. E certo all’inizio era un altro poverocristo con cui mettemmo in atto certi giochi bastardi che ci piaceva fare quando eravamo in giro per pub. Quando arrivavano questi ragazzi e attaccavano a chiacchierare, in cerca di conquiste.
Ci piaceva l’idea che non capissero che stavamo insieme e che ci bastavamo (abbondantemente) da sole. Ma ugualmente ci lasciavamo lusingare, mettevamo in scena il gioco delle parti, ridevamo di giochi di parole che capivamo solo noi, rafforzavamo l’intesa, ci sentivamo potenti. Due stronze, insomma.
Ma lui era diverso. Ci inteneriva. Il corpo troppo magro, il viso sempre con un ombra di barba, quella linea scura fitta che hanno certi uomini che pure si sono rasati la mattina. Una calvizie precocissima, braccia e torace fitti di pelo, ché allora non si usava tanto che i maschi si depilassero.
La mascella pronunciata, non bello, ma con ciglia lunghe e labbra carnose. E modi un po’ femminei e la erre moscia. Si vedeva lontano un miglio che non aveva mai fatto sesso in vita sua.
Ci fantastichiamo su un bel po’, in diverse occasioni. E ce lo raccontiamo, chiaro. E’ parte dei giochi tra noi, a letto. Ma poi succede che io sto fuori un intero fine settimana. E che passa ancora un po’ di tempo e mentre stiamo vicine, ci tocchiamo, le mie mani bagnate di lei, le sue di me, mi dice che se lo è veramente portato a letto. Anzi sul divano letto che è nell’altra stanza, perché lei a certe forme di rispetto ci teneva.
E qua accade quello che né lei né io ci saremmo aspettate. Non esplode nessuna scenata di gelosia. Non sono ferita. Sono smarrita. Mi si fa strada dentro una roba che non conosco.
Mi sembra naturale che sia accaduto, a lei piacciono gli uomini, no? Solo mi sembra ingiusto che sia accaduto senza di me. Quello. Solo quello mi fa star male. Ha aspettato che io non ci fossi. E gli ha fatto l’amore. Per la prima volta lui ha scopato. Immagino (perché lo so) quanto lei sia stata brava. E io ero altrove.
Ora vedo tutto molto chiaro. Ma non fu così, allora. Mi sentivo forse come quando da bambina non mi lasciavano entrare a giocare con loro (cugine, sorelle più grandi). Mi sentivo esclusa. Non gelosa. E lei è sconvolta da questa mia totale assenza di rabbia. Inizierà da quel momento a pensare che non la amo abbastanza. Che lei o un’altra sarebbe lo stesso, per me.
Ma ormai io devo colmare quel vuoto. Non so quanto tempo passerà ancora. Ma succede che dopo un gran parlarne lo invitiamo a cena. Lui sa che io so. Ci piacciamo. Tutti e tre, intendo. E l’atmosfera è elettrica e rilassata al tempo stesso. Ho cucinato io. E abbiamo bevuto del vino ma siamo tutt’altro che ubriachi.
Quando ci spostiamo dalla tavola al divano non è casuale che lei stia tra di noi, incominciamo presto ad accarezzarla. A baciarla. Ci spostiamo in camera. Ci spogliamo senza alcuna vergogna. E fare l’amore in tre è per me una sensazione strana e bella. Non ho paura di nulla, ho la donna che amo accanto. I gesti di lei sono sicuri quando tira fuori un preservativo. E anche il cazzo di lui mi pare bello e desiderabile. Si lascia fare tutto, mai invadente, ma con quell’erezione importante su quel corpo nodoso ci sta dicendo che si, è contento, che ci vuole.
Il ricordo vivido di lui che geme mentre la penetra e io che lo penetro a mia volta con un dito e gli piace e gli accarezzo da dietro il culo e gli bacio la schiena. Poi lo succhio mentre è in ginocchio accanto a me e io sto sdraiata e lei mi scopa forte. Ma è lei che voglio vedere mentre gode. Lui è perfetto, ma i suoi desideri sono oscuri e non me ne preoccupo.
Non mi interessa lui, anche se lo lascio godere nella mia bocca, perché ora è sempre più eccitato mentre guarda lei che mi lecca e mi fa venire. Lui ora è sdraiato accanto e la accarezza, la bacia mentre lei geme più forte e io so come farla arrivare all’orgasmo. Anche lei. Finalmente. Era per lei, tutto questo. Tutto per lei, mi dico.
La scena successiva è quella che – paradossalmente – mi occuperà la testa per un sacco di tempo, nonostante non ci sia alcuna performance erotica: mi sono alzata a preparare un caffè e ho messo le tazzine su un vassoio. Lo porto a letto, siamo ancora tutti e tre nudi.
Sdraiati, ci guardiamo compiaciuti. Corpi sulle lenzuola senza alcun pudore. Mi pare faccia parte anche questo del piacere, una coda di quello che è appena stato. E ci sorridiamo. Ci parliamo. E mi piace davvero. Non provo alcun imbarazzo. Sono pronta a rifarlo.
Ma non accadrà. Mai più. E se dopo anni ci ripenso è solo perché penso oggi di aver fatto un pessimo servizio a me stessa e di aver ceduto alle mie paure, negandomi quello che il mio corpo aveva detto chiarissimamente quella volta là. Con lei finirà da lì a non molto. Aveva capito benissimo che mi era piaciuto.
Si guarderà bene, quindi, dal farlo accadere ancora. Il controllo lo aveva avuto sempre lei. Il piacere mio esisteva in funzione del suo (ché mica solo gli uomini hanno dinamiche di potere marcate, sapete?). Io mi racconterò a lungo e poi racconterò ad altre che quel che è stato era per lei, non per me.
Che gli uomini piacevano a lei e che tutto era accaduto per lei. Negherò a me stessa quella parte di me che pure era stata così incredibilmente spavalda e soddisfatta forse per la prima volta nella mia vita in fatto di sesso. Ma oggi voglio tornare ad essere quella ragazza che fa il caffè e lo serve a letto nuda, senza alcuna vergogna.
Voglio smettere di dire bugie a me stessa. Non credo sia tardi. Piacersi e fare un passo di libertà non lo è mai.
Il sesso per essere intrigante e felice non deve mai essere uguale e fine a se stesso e, anche per chi lo fà meglio degli altri, esistono momenti giusti per fare delle cose e altri in cui quello che per altri è considerato il massimo del piacere a te annoia.
Una coppia scambista non si sveglia la mattina dicendo “Buongiorno amore, oggi invece di andare a fare spesa ti va se scopiamo un pò con tutti ?”.
Una coppia scambista attraversa nella stragrande maggioranza delle volte un inizio che è travagliato, fatto di un’idea, una proposta da parte del o della partner che inizialmente possono minare le proprie sicurezze.
Per una donna spesso la proposta di allargare il rapporto viene quasi sempre presa come un “Me lo chiede perchè non gli basto più e vuole scoparsi altre”.
Ci vuole tempo per metabolizzare e mentalmente comprendere una cosa che nessuno ti ha mai spiegato o voluto farci capire. Che Sesso e Amore sono due elementi scindibilissimi.
I primi passi
Una volta che una coppia ha deciso di provare non è che aprono la porta di casa e fanno entrare tutti (quello succederà dopo …). Per un uomo fare sesso con un’altra donna è piuttosto semplice, per una donna fare sesso con un alltro uomo è decisamente più complesso.
Da una parte sale l’istinto autoprotettivo che ti fa diffidare degli sconosciuti, il sentirsi non adeguata e il non sapere come l’eventuale rapporto proceda avendo paura di non poter controllare la situazione che si verrà a creare. L’imbarazzo poi è la bestia più difficile da superare.
Non esiste una regola comune a tutte le coppie e conosco chi ha deciso di buttarcisi dentro senza paura, come chi, come noi, ha fatto dei piccoli passi e chi invece a distanza di molto tempo sta ancora li alla finestra, idecisi.
Spesso si inizia con dell’esibizionismo sui social fino a quando una coppia o un singolo intriga e allora si viene tentati di prendersi un caffè conoscitivo. Ma sapete quanti no alla fine escono? Ecco. Non immaginate mai che se una coppia vi invita per un caffè, se è alle prime armi, sia un SI sicuro. Anzi.
E poi alla fine si trovano le persone giuste, si supera l’imbarazzo che dura veramente 10 minuti e si finisce la serata dicendo un “Ah però.. sai che mica male come esperienza?”
La sperimentazione
Avete presente i bambini che imparano ad andare in bicicletta? Per lo scambismo è la stessa cosa.
Superata la paura di cadere e farsi male, si inizia a pedalare sempre più velocemente per andare più forte, sprigionando quel senso di libertà susseguente a una vita fatta di prigionia sessuale, e nessuno vi fermarà più finche non finirete le energie.
Ed è proprio in questa fase, liberati dalle paure, che si fanno incontri di continuo, senza stare nemmeno troppo a selezionare. Una proposta di incontrarsi, accettata senza troppi convemevoli, si va e magari dopo se si ha tempo si prova nella stessa sera altrove.
Car Sex o Club privè, Party con coppie o una piccola o grande gang con singoli. Nulla in questa fase viene lasciato nel cassetto.
Alla ricerca di situazioni (Il cerchio si stringe)
Cosa vi avevamo detto all’inizio dell’articolo? Che il sesso non deve mai essere uguale a se stesso per non diventare noioso. Quello che era una novità dopo un pò di tempo diventa routine.
Gli approcci, in particolare quelli, iniziano a darti noia. il “Ciao” a una foto condivisa che ti fa dire “Ma che pretendi pure una risposta? Mi faccio una foto con le chiappe spalancate per farti venire voglia di incularmi e tu mi scrivi “Ciao”?
Anche gli approcci diretti iniziano a scocciarti. Si ok, che si chiamino Maria e Michele, Giuseppiina e Arturo o Franca e Benedetto non fa differenza. Lo sai che vi vedere, 5 minuti di convenevoli, un uccello viene tirato fuori per essere succhiato e poi si fa sesso con il solo fine di rubare un orgasmo.
Dove è finita la perdizione? Il senso di fare qualcosa di proibito che dava quel tocco in più di eccitazione?
Per farla un pò alla Califano “Tutto il resto è noia” e iniziano i primi rifiuti che sono specialmente rivolti a chi non sa andare oltre al “vediamoci e scopiamo. vi interessa?”
Si chiude il cerchio
Alcune coppie ci mettono un anno, alcune di più, ma alla fine ci arrivano praticamente tutte. Ad un certo punto si sarà stati a letto con centinaia di persone e tra queste, per ovvie ragioni, con alcune si è stabilita un’affinità speciale e con altre invece sono rimaste semplicemente dei numeri di cui non ci si ricorda manco più chi siano o come sia andata la serata.
E’ proprio con le prima con cui ci si continua a vedere, magari di tanto in tanto, come se fosse una comitiva, si aggiungono delle perone tanto per dare un tocco di variazione alle serate. E questo non vale solo per le altre coppie che si frequentano.
Coppie che non incontrano singoli è difficile che ci siano e sono molto rare, ma allora perchè quasi tutte scrivono No Singoli? Il motivo è semplicissimo. Quella coppia è in questa precisa fase.
I singoli li hanno, ma sono persone “affidabili” con cui si sono trovate bene, c’è una certa affinità e che sono quasi sempre disponibili a stretto giro. Noi, come molte altre coppie, abbiamo dei figli, impegni, lavoro.
Magari riusciamo ad incastrare tutto per avere 3/4 ore al massimo libere ed è una cosa che si riesce a sapere all’ultimo, impossibile da programmare anche con una sola settimana di anticipo.
E’ ovvio che in questa situazione la voglia di “provare” nuove persone è poca e che se si riesce a liberarsi una volta al mese è bene che lo si faccia con chi sai che farà andare bene le cose.
Insomma, per i NO SINGOLI dovete sempre cercare di capire che la strada è probabilmente chiusa semplicemente perchè siete arrivati dopo
Nota: Provarci non è mai un crimine. E’ da idioti insistere. In questo mondo vige una regola assoluta. Un No non vuol dire forse dopo si, riprovaci domani. Vuol dire semplicemente NO, qualunque sia la motivazione, desistete o farete solo la figura dei disperati.
La Stabilizzazione e forse… la fine.
Arriverà prima o poi un momento di riflessione. Gli impegni, il dover sempre fare i carbonari, il rischio di essere riconosciuti (tanto prima o poi capita), l’essere stati vicini a far insospettire figliame o parentame, iniziano a farti capire che forse il gioco non vale più la candela.
Si è fatto di tutto, è stato bellissimo, adesso si è felici, ci si ama più di prima, si sono fatte delle esperienze che non ti spieghi come qualcuno possa rinuciarci solo per paura di farle.
Si però… proprio perchè si è fatto tutto, niente ti da più la carica di una volta. E come un grande calciatore che ha calcato i campi più importanti del mondo si inizia a pensare che forse è il caso di ritirarsi piuttosto che passare tutto il tempo a guardare gli altri dalla panchina che fanno errori ed esperienze che per te oramai sono cose passate e vecchie.
Ogni tanto gli amici speciali li si rivedono, ma non è più quella ricerca spasmodica di arrivare a concludere che ti guida. Sono diventati amici, veri, anche loro.
Qualche volta capita, ma probabilmente anche per loro è arrivato il momento di appendere i genitali aperti al pubblico a qualche chiudo.
Magari riprenderemo più avanti….. forse. E’ quello che ci si dice sempre.
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