Sex Toys. Le donne li gradiscono e li acquistano più degli uomini

Sex Toys. Le donne li gradiscono e li acquistano più degli uomini

Internet, uomini e porno. Questo è l’assioma con cui si pensa che funzioni il mondo del sesso e della navigazione con i computer. Uomini che comprano porno e oggettistica sessuale che poi verrà proposta all’interno della coppia per divertirsi un pò.

E invece no, vi sbagliate alla grande

Secondo una ricerca di Idealo, portale internazionale di comparazione prezzi, per le donne la curiosità verso i gadget erotici non è più un tabù. Solo nel 2017 sono proprio le donne a dare vitalità al mercato dell’oggetistica del piacere sessuale e gli acquisti dei sex-toys in rosa si attestano intorno al 26% sul totale rispetto ad un esiguo 5% degli acquisti fatti da uomini.

Sarà forse colpa di Sex & The City, sarà forse per il successo di 50 Sfumature, ma sono le donne ad avere oramai il primato nell’acquisto diretto di gadget erotici, attraverso piattaforme digitali che hanno incrementato i loro fatturati di bel il 148% negli ultimo 4 anni ed è diventato il canale privilegiato per gli acquisti di categoria.

Ma se pensate che sia una bella notizia il fatto che le donne si siano finalmente emancipate sessualmente, mi dispiace dirvelo ma vi sbagliate anche qui. L’80% delle donne che acquista sex toys lo fa per uso personale, o perchè non si ha a disposizione un partner con cui fare sesso abitualmente o perchè il proprio partner non le soddisfa appieno. Solo il 20% delle donne acquista sex toys da usare consapevolmente all’interno della coppia.

Quindi per farla breve, non è che le donne si stanno emancipando ma sono gli uomini che le stanno deludendo.

Lo StripTease. La faticosa arte erotica dell’attesa

Lo StripTease. La faticosa arte erotica dell’attesa

Più l’azione è lenta, ma allo stesso tempo coinvolgente, più cresce l’attesa che si traduce in autentico desiderio. Oggi il voler “tutto e subito” ha portato alla degenerazione di quell’arte fatta di ammiccamenti, di sensualità, di ritualità. Ridare nuovo lustro a tale forma di spettacolo è la missione dell’autrice. Attraverso questo saggio, fitto di descrizioni, di dettagli, di foto d’epoca, di interventi in prima persona, di biografie, di interviste e di aneddoti, emerge il suo personale giudizio di valore.

“Togliere un indumento dopo l’altro è come sfogliare i petali di un fiore”

Lo striptease è l’esempio perfetto di come un’azione quotidiana come spogliarsi possa diventare un’arte. Quante volte la sera, stanche dopo una giornata di lavoro, gettiamo all’aria i vestiti in maniera svogliata o sgraziata? Eppure, se questa stessa azione si compie con la giusta atmosfera e movimenti sensuali, può diventare una grande arma di seduzione a disposizione delle donne (certo oggi esistono anche spogliarelli maschili ma è innegabile che il corpo femminile sia più armonioso e si presti meglio a questa arte).

Non si tratta di una scoperta di noi donne moderne: lo spogliarello ha, infatti, origini più antiche di quanto si possa pensare. L’antenato più antico dello striptease è la nudatio mimarum dei ludi florales che aveva luogo nell’antica Roma. Altre testimonianze storiche si ritrovano nella danza dei sette veli di Salomè riportata nel Vangelo e più volte rappresentata a teatro.

In epoca moderna possiamo distinguere essenzialmente due forme di spogliarello: quello privato, eseguito in intimità per sedurre il partner, e quello oggetto di esibizione erotica. Quest’ultimo si compie solitamente in locali appositi (strip club) dove una o anche più ragazze si spogliano esibendosi a tempo di musica di fronte ad una platea.

Storicamente il più famoso locale di questo genere a livello internazionale è il Moulin Rouge di Parigi dove, ancora oggi, decine di ragazze aspiranti spogliarelliste vengono istruite all’arte dello striptease.

Solitamente si pensa che l’uomo sia attratto dal nudo femminile: ma pensare allo striptease esclusivamente come a questo sarebbe riduttivo. Lo spogliarello è una stimolazione dei sensi attraverso un gioco di seduzione prima ancora di arrivare al risultato finale, ovvero alla visione del corpo nudo.

https://www.youtube.com/watch?v=M2-DgNC86-M

L’eccitazione nasce proprio dal desiderio di quello che deve ancora succedere: tanto è vero che non tutti gli spogliarelli si concludono con un nudo integrale. È la sottile provocazione del vedo e non vedo, l’attesa per vedere un indumento cadere che si pone alla base dello spogliarello e che lo rende così irresistibile agli occhi degli uomini.

Non a caso ci sono scene cinematografiche di striptease che sono diventate pietre miliari nell’immaginario collettivo: dalla nostra Sofia Loren, che in “Ieri, oggi, domani” si spoglia per Marcello Mastroianni, ai movimenti in penombra di Kim Basinger in “Nove Settimane e mezzo”, dalla lap dance di Demi Moore in “Striptease” fino all’esibizione di Paz Vega in “Lucia y el sexo”.

 

Il Fisting. Un modo per “approfondire” la propria sessualità con piacere

Il Fisting. Un modo per “approfondire” la propria sessualità con piacere

Nel sesso ci sono cose che, comuni o ricercate che siano, non devono per forza piacere a tutti e il Fisting sicuramente è una di quelle pratiche estreme che o sono estremamente amate o viste con terrore. Insomma o piace da morire o no, non conosce vie di mezzo.

Cos’è il fisting?

Dall’inglese “fist” (pugno) è una pratica sessuale estrema che consiste nell’introduzione dell’intera mano o anche di due mani contemporaneamente all’interno della vagina o del retto. Richiede una certa predisposizione fisica ed in ogni caso una preparazione per poter estendere l’elasticità dei tessuti per non correre il rischio di creare traumi anche alla muscolatura sfinterica.

Rischi a parte, il fisting sta entrando nel repertorio sessuale di molte donne e, uno studio dal titolo “What Women Want” pubblicato dal Daily Beast, ha scoperto che oggi sono più le giovani donne a cercare il termine “fisting” sui siti di pornografia rispetto agli uomini. Dovremmo quindi considerare di dare al fisting una chance?

Grace, un’artista londinese di 25 anni, dice che è :

“Un’esperienza molto intensa che richiede molta fiducia nel proprio parnter. Se senti che fa male vuol dire che non sei abbastanza rilassata. Ma se non forzi le cose e ascolti quello che ti dice il tuo corpo, è l’esperienza più intima che puoi provare a letto, almeno per me”.

Siete convinte? Immagino di no.

Per capire come sperimentare il fisting in maniera sicura, abbiamo intervistato Bethany. Bethany, 27 anni, dice che “La cosa più importante per iniziare è essere consapevoli che il fisting è un processo lento che richiede tempo e pazienza. Non è qualcosa che puoi fare nel cesso di una discoteca in 5 minuti, c’è bisogno di costruire la situazione adatta”.

“In primis – spiega – devo essere molto eccitata quindi ci vuole un bel po’ di sesso orale prima di iniziare. Poi, chiedo al mio ragazzo di inserire una o due dita e pian piano tutte le altre tenendo la mano a forma di ‘V’, come il becco di un uccello. Il passo più delicato è l’inserimento delle nocche, spesso se la mano del partner è troppo grande non ci si riesce e bisogna interrompere”.

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“Una cosa che mi aiuta nell’nserimento – suggerisce Bethany – è premere sul pavimento pelvico. Una volta che le nocche sono entrate la vagina ‘risucchia’ la mano e allora lui può piegare le dita e formare un pugno. Arrivata a questo punto non ho bisogno che lui muova la mano perché ogni lieve frizione viene perecepita con molta intensità, basta che lui fletta appena i muscoli delle dita per darmi piacere. Si prova una sensazione di ‘pienezza’ e, almeno per quanto mi riguarda, non passa molto tempo prima che arrivi l’orgasmo”.

L’orgasmo è sicuramente un motivo sufficiente per spiegare perché queste ragazze facciano fisting, ma c’è anche un motivo più profondo o psicologico? Gemma dice che “Può sembrare kitsch, ma è la cosa più intima che abbia mai fatto a letto con il mio partner. C’è bisogno di molta fiducia reciproca ed entri davvero in connessione con la persona che lo sta facendo con te”.

 

Flirtology – La scienza che studia come “abbordare”

Flirtology – La scienza che studia come “abbordare”

Quante volte ci siamo fermati ad osservare come, misteriosamente, altre persone magari meno belle e curate di noi, riuscissero ad abbordare uomini o donne con una facilità estrema. Ci si è detti che magari era fascino, carisma, appeal mentre invece Jean Smith, una consulente di Relationship Coach ha di recente pubblicato un libro che si intitola appunto “Flirtology”, spiega come, nell’approccio di un potenziale parter, ci sono delle regole che devono sempre essere rispettate, senza le quali la lancetta di gradimento potrebbe scendere sotto il livello di sopportabilità e ricevere un cordiale (o non troppo cordiale) diniego.

1. Le persone sono come dei libri. Mai giudicarle dalla copertina

Se è vero che la prima impressione è quella che conta, è anche vero che la prima impressione non può dire tutto di una persona. Un interesse tra due persone è nella stragrande maggioranza dei casi scatenata da un primo contatto visivo, ma non vi dimenticate che i grandi amori sono nati per quello che si è scoperto dopo. Quando si arriva alla prima conversazione è da evitare in modo assoluto un atteggiamento che tenda a dire “tanto so come sei e cosa pensi” senza mai essere pressanti nelle domande o esagerare nella lunghezza delle risposte.

2. Non cercare di catalizzare l’attenzione solo su di te.

Per una conversazione ed un un tentativo di flirt è assolutamente importante non contrarsi solo su di se. Non chiedere, non domandare, non confrontarsi è il primo segno per dire che la persona che abbiamo davanti non ci interessa. Concentratevi ed ascoltate. Più sarete a vostro agio, più lo sarà l’altra persona.

3. Evita il passato.

Nelle antiche forme teatrali latina c’erà la formula hic et nunc che significa “qui e ora”. Parlare di cosa si è stati o cose che si sono fatte può creare incomprensioni o dubbi. Il presente è l’unica cosa che conta senza dover uscire dal momento che state costruendo. Avete presente il “stai correndo troppo” ?

4. L’importanza del contatto visivo.

Tra il fissare ed abbassare lo sguardo esiste una via di mezzo. Gli sguardi devono rincorrersi, inseguirsi e poi incontrarsi. Il guardarsi è per noi “mammiferi” il primitivo e più funzionale modo di comunicare interesse. Come si sa, una donna che si accarezza i capelli mentre vi guarda dimostra interesse. Un uomo se allarga le spalle o si impettisce. E’ molto importante la frequenza., durata, intensità del contatto ed altri piccoli ed impercettibili gesti come ad esempio il battere delle ciglia.

5. Non cercare conferme e risposte

Non ricevere segnali inequivocabili di interesse dall’altra persona non vuol dire che non gli piacete. Non cercate di forzare una presa di posizione per aumentare la vostra autostima e sicurezza. Le rassicurazioni le dovete trovare dentro di voi anche perchè mostrarsi insicuri non paga mai.

6. Non venderti per quello che non sei

Sembra una cosa banalissima e scontata ed invece quasi tutti, tendiamo ad esagerare per cercare di piacere di più rischiando soventemente di cadere nel grottesco e ridicolo facendoci poi ridere alle spalle. Per quanto vi riteniate difficili caratterialmente siate voi stessi, tanto alla fine si saprà chi si cela dietro le apparenze.

7. Non iniziare a provarci con più persone contemporaneamente.

Meglio un tentativo di flirt alla volta che andare a caso e provarci con più persone che alla fiine non paga mai. Il disperdere le energie su più obiettivi vi renderebbe una persona più povera e meno entusiastica rendendovi meno interessanti.

8. Accettare con classe un “Non mi piaci”

Per quanto possa essere scontato molte persone vivono il rifiuto come un dramma. Non si può piacere a tutti, mettetevelo in testa. Se non avete stimolato l’interesse della persona con cui avete provato a stabilire un flirt non servono perchè, come mai, che ho sbagliato. Spesso la chimica ed il momento sono più importanti di tutto quello che si è detto e stati. Accettatelo perchè è nella natura delle cose.

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