Il Boom del turismo sessuale femminile. La mappa di dove andare e i nostri consigli

Il Boom del turismo sessuale femminile. La mappa di dove andare e i nostri consigli

Se fino a qualche tempo fa ci si stupiva, e si rimaneva sconcertati, di fronte all’alto numero di uomini che sceglieva di fare vacanze a scopo sessuale, adesso i ruoli si sono ribaltati e a scegliere questo tipo di vacanza sono sempre più le donne; si assiste infatti ad una sorta di “democratizzazione” del turismo sessuale che presenta caratteristiche diverse rispetto a quello praticato dagli uomini.

Secondo le statistiche, infatti, è in costante aumento il numero delle donne che decide di organizzare una vacanza sessuale in un paradiso tropicale alla ricerca di ciò che, dicono, a casa non hanno: sesso, passione, trasgressione e in alcuni casi anche un finto sentimento.

Le mete più richieste dalle turiste sessuali sono Cuba, Giamaica, Kenya, Capo Verde e Santo Domingo e si tratta soprattutto di donne tra i 45 e i 60 anni, che vogliono in questo modo dare una scossa alla propria vita.

Le località non vengono mai scelte a caso ma ci si basa soprattutto sulla possibilità di vivere un’avventura stimolante in un contesto degno dello sforzo, che può essere rappresentato dalle dune d’Africa, dalle piantagioni di tabacco a Cuba e così via.

Ovviamente trattasi di scossa temporanea, favorita dal fatto che esattamente come le baby prostitute, anche i maschi in questi paesi poco sviluppati e poveri si lasciano attrarre dai tanti soldi con i quali le donne, di solito benestanti, bussano alle loro porte.

Non si parla ancora esattamente di numeri, visto che il fenomeno del turismo sessuale in rosa pur non essendo recente è ancora tenuto poco in considerazione nella generazione delle statistiche di mercato ma di certo si sa che non si tratta quasi mai di turismo pornografico o pedopornografico ma quasi esclusivamente di turismo erotico.

Alcune non si fanno scrupolo di ammetterlo francamente, altre negano la verità perfino a se stesse, ma tutte cercano la stessa cosa!

Sesso associato ad una ventata di emozioni nuove, alla presenza compiacente di un giovane aitante e spregiudicato, disposto a tutto pur di accontentarle, anche a fingere di amarle.

Sembra che negli ultimi 25 anni siano 600.000 le donne occidentali interessate al turismo sessuale ed il fenomeno è in costante crescita, tanto che è stato oggetto anche di un film, Paradise Love, presentato all’ultimo Festival di Cannes.

Come la protagonista del film, tante donne di mezza età, americane o europee, con fisici ormai sfioriti ma il portafogli ben fornito, cercano l’illusione di una nuova giovinezza, attraverso il sesso e la trasgressione offerta loro da questi giovanotti tutti muscoli e rasta, che esibiscono con orgoglio il loro “big bamboo”, spesso la loro unica ricchezza!

In cambio, offrono regali, laute cene, quando non denaro contante tout court, ma l’alibi è già pronto: non si tratta di pagare prestazioni sessuali, ma solo di atti di generosità, che oltre a tutto vanno ad incrementare l’economia locale.

Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O’Connell Davidson, due sociologhe inglesi che hanno analizzato nello specifico il turismo sessuale femminile in Giamaica, intervistando 240 donne in vacanza, hanno scoperto che almeno un terzo di loro ha  avuto una relazione con ragazzi del luogo – con regali e cene offerte generosamente – escludendo però di aver pagato “prostituti” e rifugiandosi nell’idea di aver quasi compiuto un’azione filantropica.

Quanto ai luoghi, i prediletti restano i Paesi caraibici, anzitutto la Giamaica – patria del grande Bob Marley – dove la vita è ancora molto dura, anche per quanto riguarda i bisogni elementari, e i giovani maschi  si lasciano facilmente attrarre dai tanti soldi e dalle comodità offerte loro dalle turiste sole e benestanti, in cerca di compagnia maschile.

Pare che le signore in questione, chiamate in gergo “bottiglie di latte da riempire”- dato il colore chiaro della loro pelle-  trovino già al loro arrivo all’aeroporto i ragazzi del luogo a proporsi come accompagnatori a tutto tondo,

I “più fortunati” di loro saranno poi ospitati in alberghi a cinque stelle, riceveranno vestiti nuovi, i Ray Ban firmati, pasti prelibati, drink abbondanti e magari, come i professionisti dello strip-tease al maschile, si ritroveranno dei bei bigliettoni infilati nei minislip.

In cambio, le turiste rampanti vogliono solo tanta attenzione e poter adorare il loro “big bamboo”.

Secondo la End Child Prostitution Pornography And Trafficking, infatti, le turiste sessuali vanno alla ricerca di sesso nei paesi del Sud del Mondo ma conservano, in cuor loro, la speranza di tornare a casa con l’uomo della loro vita, connotando così la loro vacanza di tratti romantici.

Dunque se l’uomo va alla ricerca di pornografia e prostituzione, le donne sempre più spesso sognano quell’amore che mai hanno avuto, o potrebbero avere, nella vita quotidiana.

Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O’Connell Davidson, due sociologhe inglesi, tempo fa hanno analizzato nello specifico il turismo sessuale femminile in Giamaica intervistando 240 donne in vacanza con risultati sorprendenti: un terzo delle donne intervistate ha detto di aver avuto una relazione con ragazzi locali durante la vacanza, il 60% ha ammesso la presenza di elementi economici nei rapporti ma senza dare a regali e cene offerte la connotazione di pagamenti per servizi e tutte hanno escluso di aver pagato dei “prostituiti”, giustificando il sesso in cambio di denaro come un aiuto economico personale e all’economia locale.

E così il turismo sessuale in rosa prende sempre più piede perchè in fondo la vena romantica delle donne si esplica anche così: nella ricerca di quella bugia che rende puro anche il sesso a pagamento.

D’altronde la scrittrice francese Françoise Sagan aveva detto: “quando sarò vecchia, pagherò i giovani per amarmi. Perché di tutte le cose, l’amore è la più dolce”.

Ha detto qualcuno: se proprio si vuole fare sesso a pagamento bisogna ricordare la regola numero uno: preservativo in borsetta. Regola numero due: cuore in frigorifero.

Un sito web russo di turismo ha stillato la classifica delle prime 10 destinazioni sessuali per le donzelle russe.

Grecia

I greci sono snelli e attraenti: i veri eredi degli dei dell’Olimpo – sono pronti a dare il loro amore liberamente. E poiché i cuori di molti turisti soggiornano in questo paese per sempre, sìete andate a trascorrere solo una romantica vacanza sulla costa del Mar Egeo, Grecia Ionica e di altri mari circostanti. Le donne spesso sono stanche delle relazioni che durano per diversi anni, dei loro mariti e delle loro famiglie.

Attenzione!

La cosa principale – non farsi travolgere e rendersi conto che tutto finirà con la vostra partenza.

Italia

Gli abitanti della penisola ronzano intorno a voi con la loro bellezza. Solo gli italiani sanno corteggiare, essere affascinanti e vestire in attraenti abiti impeccabilmente curati. Un’ esperienza accumulata nel corso dei secoli; serenate al chiaro di luna, piatti afrodisiaci e sguardi languidi, in base al quale il cuore di una ragazza si trasforma in una cera morbida e flessibile.
Attenzione!
Se non avete 20 anni e non siete bionda con gli occhi azzurri potete passare inosservata

Spagna

Gli spagnoli sanno come amare: le passeggiate interminabili lungo i bar e le discoteche, i piccoli regali e altri favori. Godetevi questo periodo – dopo la bisboccia della conquista spagnola, nei momenti di relax berete un paio di brocche di sangria, finalmente avrete fiducia in lui.

Attenzione!

Molti spagnoli sono gelosi, dopo aver fatto una passeggiata con uno, fate attenzione agli altri. Se non mettete i puntini sulle i, si avrà una vacanza monogama.

Bulgaria

I viaggi del sesso per le donne russe in Bulgaria è diventata una tradizione fin dai tempi dell’ era sovietica. Con gli uomini bulgari potrete fare piacevoli passeggiate serali su lungomare e fare grande sesso.

Attenzione!

Il linguaggio chiaro, di una cultura vicina alla nostra – può creare delle illusioni d’amore. Non lasciatevi trasportare e non dimenticate che non sarà nel a prima e ne l’ultima delusione, purtroppo

Croazia

Quando si parla di turismo sessuale, per qualche ragione non si può dimenticare della Croazia. Viaggiatrici in attesa di uomini belli e abbronzati. Gli uomini croati sono molto meno viziati delle loro controparti femminili. La romantica conquista con dichiarazioni appassionate , ma con il linguaggio piuttosto semplice – in breve, è il romanzo “perfetto” delle vacanze.

Attenzione!

I croati non si sentono i giocattoli sessuali delle turiste, possono prende serialmente il romanzo d’amore

Egitto

Già dal controllo passaporti all’aeroporto le turiste di pelle bianca vengono osservati dagli sguardi languidi di uomini arabi di bello aspetto. Essi sono collezionisti di turiste che si vantano con prove per mostrare a chi è pratico o no, le loro conquistare. Tuttavia, se si desidera solo il sesso, l’etichetta è accompagnata da una dichiarazione d’amore.

Attenzione!

Il Turismo sessuale Europeo ha rovinato gran parte degli abitanti arabi del paese. I gigolò locali vedono le turiste come delle vacche da mungere . Tutto inizia con un apparentemente dimenticanza del portafoglio a casa e voi pagate il conto del ristorante, e l’ avventura termina con la richiesta di donare un paio di migliaia di euro per creare un business.

Turchia

Come in Egitto, la Turchia – posto economico e molto conveniente per i turisti del sesso, russi ed europei. La più ha alta concentrazione di ragazzi, ovviamente, presso i luoghi turistici. All-inclusive – una vera e propria full-service: mentre il marito è pieno di alcool di bassa qualità al bar sulla spiaggia, la moglie si fa massaggiare dagli uomini del posto.

Attenzione!

Non accettate mai cocktail che non avete visto preparare in prima persona. Non è infrequente che in questi luoghi, vista la facile disponibilità nella materia prima, si possano aggiungere delle droghe.

India

La società indiana è molto conservatrice. Molte ragazze locali iniziano ad avere rapporti sessuali dopo il matrimonio. Pertanto, il flusso di turisti stranieri che non hanno principi morali – per gli indiani è la manna dal cielo.

Attenzione!

Gli indiani credo che tutti gli stranieri siano preda facile. Un abbigliamento sexy, un decolleté, una mini agli occhi degli uomini locali è una provocazione. E possono comportarsi in un modo inappropriato, se una donna li rifiuta. L’ incidenza di violenze sessuali è molto alta. Il governo indiano ha deciso di combattere il turismo del sesso, e ha inasprito i suoi requisiti per il visto.

Caraibi

I paesi poveri dei Caraibi – è territorio sessuale dei turisti americani. Tuttavia, nell’ultimo decennio, le nostre signore sono attive nello esplorare queste longitudini. La popolazione locale di Haiti, Repubblica Dominicana, Giamaica, Cuba, sono pronti ad impegnarsi in relazioni non durature nel tempo. Le loro caratteristiche – appassionati, instancabili e l’indifferenza per la salute e la sicurezza.

Attenzione!

I locali sono piuttosto modesti, quindi a meno che si paga per un buon ristorante, la vostra cena sarà pessima igienicamente

Brasile

In Brasile, tutto può accade , soprattutto a Rio. Specialmente durante il Carnevale – dopo aver visto bellissime donne semi-nude che ballano tra la folla, è molto più erotico di ogni altro striptease, in molti sono pronti a indulgere nei piaceri della carne sulla spiaggia più vicina.

Attenzione!

In Brasile ha un alto tasso di criminalità. I borseggiatori e i rapinatori vi possono sottrarre il denaro e il cellulare.

ora devo solo scegliere dove andare in vacanza quest’anno ^^

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

E’ convinzione comune che esistano solo uomini che possano pagare delle donne e mai il contrario. Questa convinzione deriva da tre presupposti errati che vedono in primis l’autonomia economica maschile come unica in grado di acquistare un corpo, ma le donne se ci pensate spendono mediamente più di un uomo per molto altro.

In seconda istanza il fatto che una donna non ha sessualmente le stesse pulsioni sessuali di un uomo, ma anche qui ci si dimentica che una donna ha delle voglie erotiche molto più forti e strutturate di un uomo che ha tutto il suo erotismo concentrato sul “pisello”.

Infine si pensa che una donna non abbia bisogno di pagare per fare sesso perchè oggettivamente per il mondo femminile è più facile trovare qualcuno che venga a letto con te, che parcheggio vicino casa, ma se la smettete di ragionare da maschi pisellocentrici dovete comprendere che una donna, se dovesse pagare un uomo per andarci a letto, non da i soldi per il suo membro, ma per la situazione che vuole creare, per il modo con cui raggiungere la sua soddisfazione e affermazione personale.

La differenza infatti tra uomini e donne che pagano un o una partner per andarci a letto sta nella finalità.

Un uomo ha bisogno di espletare una necessità fisiologica, una donna quella mentale.

Tra i servizi a pagamento di un gigolò vi è quello dell’accompagnatore, che sia a un matrimonio, a un funerale o in crociera poco importa, o il fidanzato a ore, il love coach, l’interprete di personaggi o ancora il sexual trainer.

E’ stata realizzata un’intervista in cui si sono espressi, senza tabuù o censure, due gigolò, uno psicoterapeuta e una donna che ha usufruito di servizi a pagamento.

In Italia i gigolò etero sono pochi, o comunque sono pochi quelli che grazie a questo mestiere riescono a mantenersi, perché le donne che pagano per sesso non sono tante.

È infatti molto più comune che un gigolò sia bisessuale e offra prestazioni a pagamento anche ad altri uomini, allargando così la sua clientela potenziale, altrimenti molto limitata, e molto più esigente di quella maschile.

“Il 90 per cento di quelli che sono su internet e lavorano con donne fa la fame, il mercato delle donne che pagano è piccolissimo. Non è facile per una donna pagare per un uomo. La donna non ha il rapporto con il sesso come ce l’abbiamo noi uomini, è più cerebrale, deve essere più coinvolta emozionalmente”, ci racconta Roy, uno dei più noti e apprezzati gigolò d’Italia e uno dei pochi che può dedicarsi esclusivamente a questo mestiere, senza dover ricorrere ad altri lavori per guadagnare.

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Abbiamo chiesto a lui, che è nel settore da 15 anni, di raccontarci, secondo la sua esperienza, cos’è che spinge una donna a rivolgersi a un gigolò.

“Una donna che arriva a pagare un gigolò è una donna che ha una lacuna da colmare, che ha una fragilità, che vive una difficoltà passionale, affettiva o sessuale. Ha un’insoddisfazione intrinseca legata spesso alla famiglia, al marito, agli amici. Una donna che paga lo fa per mettersi un po’ alla prova al contrario dell’uomo che paga per fare sesso, per cui spesso è solo uno sfogo sessuale. Una donna no. Deve avere sempre una problematica per chiamarti, se una donna è serena felice col suo uomo, con il suo amante, non spenderà mai un euro per un gigolò”.

Il termine gigolò è di origine francese. Originariamente indicava un ballerino che danzava accompagnandosi con la dama a pagamento. Oggi può indicare una serie di cose diverse, con il comune denominatore delle prestazioni a pagamento.

Tra i servizi offerti da Roy non vi è solo il sesso: “Faccio anche altri servizi come quello dell’accompagnatore o interpretazione di personaggi, che va moltissimo. Lavoro molto con la verginità, con donne alla prima esperienza. Non parliamo di sedicenni ma di quarantenni che non hanno mai avuto l’occasione di fare sesso o che hanno subito una violenza da piccole”.

“A volte collaboro con degli psicologi: mi capitano anche donne che non hanno mai baciato e che ad esempio hanno conosciuto un uomo interessante e non vogliono perdere l’occasione e allora mi chiamano e io insegno loro il minimo indispensabile. Un uomo che incontra una donna di trent’anni ancora vergine spesso è portato a scappare”, racconta ancora Roy a cui chiediamo di fare un passo indietro e raccontarci quando ha iniziato e cosa lo ha spinto a lasciare il suo lavoro da rappresentante per reinventarsi gigolò.

“È nato tutto per caso. Io facevo il cubista, lo spogliarellista. 15 anni fa una donna mi contattò: – Ho un lavoro particolare per te, dovresti darmi una mano. Devi corteggiarmi in un locale dove c’è mio marito che ci guarderà e dovrà ingelosirsi -. Accettai ma quel lavoro durò 10 minuti perché poi il marito si arrabbiò. Però mi si accese una lampadina: potrebbe essere un mestiere. Feci una ricerca su internet e non c’era nulla a riguardo, così decisi di fare un sito internet, incominciai e lì mi si aprì un mondo che non conoscevo”.

“Le clienti sono prevalentemente del centro-nord, quelle del sud si rivolgono a me molto meno, spesso per una questione morale. Possono essere di qualsiasi età, ma difficilmente mi capita la donna anziana perché di solito non hanno voglia di fare sesso, le donne anziane chiedono altri servizi”.

“Quelle che chiedono sesso sono donne dai 30 ai 45 anni, ma ho avuto anche ragazze di 19 anni fino a una donna di 72 anni. Ho avuto anche donne bellissime, tanto che vedendole arrivare mi chiedevo se fosse uno scherzo. Le donne bellissime hanno paradossalmente meno occasioni di fare sesso di una donna medio-brutta, sono più esigenti, scartano con più facilità. Molte donne ti pagano per il silenzio, per la riservatezza”.

“Ero separata da un po’ di tempo e non ero pronta ad avere relazioni con altri uomini. Ho una vita molto impegnata, ho dei figli, avevo avuto qualche avventura sporadica ma per una donna nelle mie condizioni, con una vita problematica, è sempre molto difficile uscire con un uomo che si incontra nella maniera tradizionale. A volte lasciano l’amaro in bocca, delle delusioni, ci si sente usate, ci sono sempre tante promesse che poi spesso cadono. Con l’uomo a pagamento invece da un certo punto di vista si sa a cosa si va incontro”, racconta Lucia (nome di fantasia), 45enne, separata, che lavora nel campo dell’abbigliamento.

“La vita sessuale per una donna sola che ha ancora dei desideri è un problema e ci si trova davanti a due strade: o rinunciarvi completamente, e ho delle amiche che l’hanno fatto, o non rinunciarvi, come ho fatto io. Ho provato a frequentare qualcuno ma alla fine bisogna fare i conti con le difficoltà, con la frustrazione di un uomo che dopo il primo appuntamento non ti cerca”.

“Con un gigolò questo non succede, lui viene chiamato per essere il fidanzato di una sera, si è consapevoli che è una cosa che si riduce ad una serata. Non si teme il giudizio, si esce, si va a letto insieme senza la paura di essere poi giudicate come donne facili. Io vivo in una città piccola, non volevo frequentare persone della mia città perché comunque il mio ex marito è della stessa città e non volevo essere sulla bocca di tutti, quindi ho optato per questa soluzione. Si sa che un uomo che viene pagato sta con noi perché è stato pagato. A volte una donna che ha alle spalle un matrimonio fallito ha solo bisogno di un amico di una sera senza la paura di essere giudicata”.

“Il denaro che si paga con un professionista serve anche a tutelare la propria sicurezza e riservatezza. È un po’ diverso da quello che è il modo in cui gli uomini usufruiscono di una prostituta. Forse noi abbiamo più bisogno di una bella serata, di stare con una persona che ci fa sentire delle donne e non solo madri o lavoratrici”, racconta ancora Lucia.

Lucia è una cliente di Roy, e descrive la sua esperienza con come molto positiva. Lo reputa un grande conversatore, oltre che un uomo bello e prestante sotto tutti i punti di vista.

Ascoltando la storia di Roy vien da pensare a quante donne diverse abbia conosciuto, ai motivi più disparati per cui si siano rivolte a lui.

Gli chiediamo allora qual è stato il servizio più bizzarro che gli è stato commissionato: “Una volta mi sono sposato per finta. Una donna ha organizzato un falso matrimonio per prendere i soldi dai genitori, ha organizzato proprio il pranzo, con alcune comparse, una cosa megalomane, dove io interpretavo il ruolo del marito. Ha fatto tutto questo per far felici i genitori anziani e per prendere anche dei soldi. Ho seguitato questa farsa per alcuni anni, fino alla morte della madre, perché io, essendo suo marito, a pranzo a Natale a Pasqua andavo a casa loro”, racconta Roy ridendo.

Eppure in una professione così legata al sesso non mancano le esperienze più intime e toccanti: “Una volta una ragazzina 19enne mi chiamò per fare un regalo alla mamma, che da 16 anni non stava più con un uomo. La figlia mi faceva un sacco di raccomandazioni, falle vivere un sogno, falle passare una bella serata, vi lascio casa libera e cose del genere. La serata è andata abbastanza bene e finì lì. Dopo due mesi la ragazzina mi manda una mail e mi dice: – tu sei stato l’ultimo e più bel ricordo di mia madre prima di morire. Tu sei stato l’ultimo desiderio – Quella donna era malata terminale ed essere stato il suo ultimo bel ricordo è una cosa che tocca molto”, dice ancora Roy.

“Una donna non ti chiamerà mai per fare sesso, ti chiama sempre per conoscerti. E io vado all’appuntamento, non è come l’uomo che va con una donna e fa sesso a tutti i costi. Mi posso anche rifiutare, e a volte è successo”.

Il mercato del sesso a pagamento per i gigolò negli ultimi 6-7 anni è triplicato, ma il lavoro è diminuito. Le donne che pagano sono sempre le stesse. È triplicata l’offerta ma la domanda è sempre quella.

“Molti giovani che si improvvisano gigolò fanno la fame, sono tutti in bolletta. La maggior parte di loro mi chiama per avere dei consigli, ne conosco molti. Molti sono padri che hanno perso il lavoro, con figli a carico. Ma non puoi fare questo mestiere per bisogno, lo devi fare perché lo ami. Se tu ami un mestiere i soldi arrivano. Ci sono ragazzi che hanno iniziato ieri, e millantano esperienza”, racconta Roy.

Oltre a Roy, gigolò di lunga esperienza, abbiamo sentito anche Francesco, Francy il dolce, che nella vita fa l’informatico, e svolge l’attività di gigolò solo occasionalmente.

“Ho iniziato quando avevo 29 anni, adesso ne ho 31. È iniziato tutto per gioco. Mi sono imbattuto nel sito di Roy, il gigolò più famoso d’Italia e ho pensato di creare un sito con le mie immagini e di posizionarlo su Google dato che per lavoro mi occupo anche di posizionamento sui motori di ricerca. Sono riuscito a posizionarmi tra i primi risultati a livello nazionale così da iniziare a ricevere i primi contatti. Ho circa 2-3 contatti a settimana con donne ma non tutti vanno a buon fine. All’inizio non mi sarei nemmeno aspettato di ricevere qualche richiesta, essendo iniziato tutto per gioco. Tutto ciò che faccio sul web lo faccio per guadagnare soldi. Ho anche un altro sito, oltre al mio, un sito di annunci dove ci sono circa 700 gigolò iscritti”, racconta Francesco.

“Ho un aspetto molto comune, non rappresento il classico gigolò muscoloso, come quelli dei film. Credo sia questo a catturare l’attenzione delle donne che mi contattano. Le donne che pagano gli uomini sono una minoranza. Lavorano tanto gli escort gay ma chi decide di intraprendere questa professione da etero deve spostarsi in tutta Italia. I compensi variano in base alla distanza, al servizio richiesto e anche in base a chi ho di fronte. Orientativamente io chiedo dalle 200-300 euro fino a un massimo di 600-700 euro, non di più”, prosegue ancora Francy.

Ben diverse sono le tariffe di Roy: “Sotto i 500 euro non scendo mai, per una cena o un dopocena, o un pomeriggio. Dipende dai casi, una volta ho preso 10mila euro per guardare un film di Verdone sul divano con una signora ricca. Dipende molto da chi ti contatta, cerco di far parlare le persone e cerco di valutare. Se tu chiedi poco a una donna ricca sei un barbone, se chiedi troppo a una donna povera non va bene. Bisogna trovare la giusta misura. Il gigolò bravo è quello che sa ascoltare e capire con chi ha a che fare. La donna ha bisogno di un uomo che sia un attore, che interpreti una parte, che sia bravo a interpretare l’uomo che lei vuole”, dice ancora Roy.

In Italia è ancora un tabù per una donna ammettere di pagare uomini per fare sesso. Spesso molte donne vanno all’estero, per sentirsi più libere, meno giudicate. “Le donne che vanno a fare turismo sessuale sono le prossime che chiameranno un gigolò ma ancora non hanno il coraggio di farlo. Decidono di andare all’estero perché lì è tutto più facile. Ci vuole coraggio a uscire con uno nella tua stessa città che fa questo mestiere. In questi posti costa anche meno e hai più libertà. In Italia la donna che chiama un gigolò è una su mille. Ricevo tante telefonate ma diciamo che ogni 5 ne va in porto una”, racconta ancora Roy.

Sull’argomento è più esplicito Alessandro Pedrazzi, psicoterapeuta, secondo il quale “nella nostra società, quello che si può consentire alla donna non è quello che si può consentire a un uomo. La vera libertà della donna non sta nel fare qualcosa di proibito, perché questo si è sempre fatto, le donne vanno con i gigolò da millenni, la vera libertà è il poter dire di averlo fatto. E oggi non è ancora del tutto così, la donna non ha la libertà di dire le stesse cose che può dire un uomo. La donna viene malgiudicata molto più dell’uomo e le più feroci sono spesso le donne verso le altre donne”, spiega lui.

“Le donne che acquistano sesso, pur essendo molto diverse tra loro, sono accomunate da una sorta di ribellismo. È un atto di ribellione che può avere una storia molto lunga e che viene ponderato molto, anche mesi, non è fatto di impulso. Quello che cercano è una relazione, più che l’atto sessuale in sé, pur essendo consapevoli che si tratta di una relazione fittizia. Una relazione che dura anche solo un giorno ma che va oltre l’atto sessuale”.

“Alcune donne dicono – se non te la senti di fare sesso non lo facciamo – , benché abbiano pagato. La sessualità va in secondo piano. Le donne che si rivolgono ai gigolò non sono donne che non hanno nessun’altra possibilità e che quindi devono accedere alla prostituzione perché altrimenti non avrebbero altre occasioni per fare sesso. Sono di estrazione molto diversa, spesso si potrebbe pensare alla riccona annoiata. Ma nella maggior parte dei casi sono donne che hanno già una relazione, magari non esaltante, dove si è spenta la passione”.

“A volte questa esperienza viene vissuta come un atto di liberazione. Se confessano di averlo fatto, lo confessano solo a un ristrettissimo gruppo di amiche. Vi è il piacere di aver fatto qualcosa di bello per se stesse, di essersi riappropriate della propria vita. Spesso sono donne compresse nel ruolo della brava moglie, della brava mamma, della brava lavoratrice e il sesso a pagamento può distruggere l’immagine che una donna si è cucita noiosamente addosso e questo dà un senso di realizzazione, di fiducia in se stesse molto forte, che va al di là del piacere fisico stesso”, spiega ancora Pedrazzi.

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