Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Ragazze insospettabili, anche di ottima estrazione culturale che si presentano mezze nude in discoteca e civettano così tanto per attirare l’attenzione che nemmeno una protagonista di un film hard si sognerebbe mai di fare. Uomini magari già fidanzati o sposati, con responsabilità, che corrono dietro alle ragazze in preda ad una tempesta ormonale per cui se una serata non si “ficca” è una serata buttata.

Ma come mai tutta questa esplosione sessuale?

La differenza con l’inverno è piuttosto evidente. Uomini e donne che magari vengono da periodi di astinenza sessuale piuttosto lunghi, durante l’inverno non se ne dannano. Vabbe troverò quello giusto dirà lei, vabbe posso giocare libero alla playstation senza rotture di scatole dirà lui. D’estate però la cosa è piuttosto diversa. Ci si rincorre perchè una vacanza senza un buon numero di conquiste, anche se si è stati in un posto bellissimo, spesso è una vacanza buttata.

Per gli uomini, in particolare, è meglio una vacanza a Ostia o qualche altra località popolare, ma dove si è fatto sesso come ricci, piuttosto che stare nell’atollo polinesiano più bello del mondo.

Le donne invece cercano spudoratamente un partner stagionale, qualcuno con cui mettersi e divertirsi per il periodo di vacanza, consapevoli che poi la cosa finirà li. Anzi la differenza si nota anche nell’approccio (esperienze personali) dove se d’inverno qualcuno si avvicina a un gruppo di ragazze e fa il provolone con una, le altre tendono a fare muro e magari prendere in giro l’amica. Durante l’estate lo stesso gruppo incita la loro amica ad uscirci senza farsi problemi e di indagare se i suoi amici sono carini per essere invitate pure loro.

L’estate e la perdizione

Il motivo per cui d’estate diventiamo tutti più porcelli è facilmente spiegabile e vi elenchiamo i 5 motivi determinanti per entrambi i sessi.

  • Si hanno meno vestiti, l’impatto fisico è sicuramente più determinante che incontrarsi con una sciarpa, cappotto e guanti, sotto un cappellone di flanella e gli occhi rossi gelati.
  • Il consumo di alcool è maggiore e non legato ad un incontro gioviale tra amici. Questo abbassa per entrambi i sessi i freni inibitori
  • Non si è nel solito ambiente di casa. Il posto nuovo, la sensazione di non essere riconoscibile da parenti o amici che potrebbero giudicare il comportamento libertino, fa in modo che ci si lanci senza problemi e senza paura delle conseguenze
  • Il corteggiamento “breve” e cioè il scambiarsi qualche parola e poi passare direttamente allo scambio del numero di telefono o direttamente ad imboscarsi da qualche parte, è dovuto al fatto che un incontro è difficile ripeterlo in quanto durante le vacanze si cambiano locali di continuo ed è estremamente improbabile reincontrare la stessa persona nello stesso locale una seconda volta. Quindi niente fronzoli…
  • Così fan tutti. Anche la ragazza più reticente o il ragazzo che non vuole buttarsi in mezzo nella mischia, guardando tutto quello che gli accade intorno e come si divertono gli amici e le amiche alla fine cederà e cercherà di combinare qualcosa anche se inizialmenente ne era apparentemente indifferente.

Insomma, quando dite al vostro lui “Mi raccomando questa estate fai il bravo”, sappiate che vi mentirà esattamente fareste voi donne se la domanda vi fosse posta nella stessa maniera .

 

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

E’ convinzione comune che esistano solo uomini che possano pagare delle donne e mai il contrario. Questa convinzione deriva da tre presupposti errati che vedono in primis l’autonomia economica maschile come unica in grado di acquistare un corpo, ma le donne se ci pensate spendono mediamente più di un uomo per molto altro.

In seconda istanza il fatto che una donna non ha sessualmente le stesse pulsioni sessuali di un uomo, ma anche qui ci si dimentica che una donna ha delle voglie erotiche molto più forti e strutturate di un uomo che ha tutto il suo erotismo concentrato sul “pisello”.

Infine si pensa che una donna non abbia bisogno di pagare per fare sesso perchè oggettivamente per il mondo femminile è più facile trovare qualcuno che venga a letto con te, che parcheggio vicino casa, ma se la smettete di ragionare da maschi pisellocentrici dovete comprendere che una donna, se dovesse pagare un uomo per andarci a letto, non da i soldi per il suo membro, ma per la situazione che vuole creare, per il modo con cui raggiungere la sua soddisfazione e affermazione personale.

La differenza infatti tra uomini e donne che pagano un o una partner per andarci a letto sta nella finalità.

Un uomo ha bisogno di espletare una necessità fisiologica, una donna quella mentale.

Tra i servizi a pagamento di un gigolò vi è quello dell’accompagnatore, che sia a un matrimonio, a un funerale o in crociera poco importa, o il fidanzato a ore, il love coach, l’interprete di personaggi o ancora il sexual trainer.

E’ stata realizzata un’intervista in cui si sono espressi, senza tabuù o censure, due gigolò, uno psicoterapeuta e una donna che ha usufruito di servizi a pagamento.

In Italia i gigolò etero sono pochi, o comunque sono pochi quelli che grazie a questo mestiere riescono a mantenersi, perché le donne che pagano per sesso non sono tante.

È infatti molto più comune che un gigolò sia bisessuale e offra prestazioni a pagamento anche ad altri uomini, allargando così la sua clientela potenziale, altrimenti molto limitata, e molto più esigente di quella maschile.

“Il 90 per cento di quelli che sono su internet e lavorano con donne fa la fame, il mercato delle donne che pagano è piccolissimo. Non è facile per una donna pagare per un uomo. La donna non ha il rapporto con il sesso come ce l’abbiamo noi uomini, è più cerebrale, deve essere più coinvolta emozionalmente”, ci racconta Roy, uno dei più noti e apprezzati gigolò d’Italia e uno dei pochi che può dedicarsi esclusivamente a questo mestiere, senza dover ricorrere ad altri lavori per guadagnare.

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Abbiamo chiesto a lui, che è nel settore da 15 anni, di raccontarci, secondo la sua esperienza, cos’è che spinge una donna a rivolgersi a un gigolò.

“Una donna che arriva a pagare un gigolò è una donna che ha una lacuna da colmare, che ha una fragilità, che vive una difficoltà passionale, affettiva o sessuale. Ha un’insoddisfazione intrinseca legata spesso alla famiglia, al marito, agli amici. Una donna che paga lo fa per mettersi un po’ alla prova al contrario dell’uomo che paga per fare sesso, per cui spesso è solo uno sfogo sessuale. Una donna no. Deve avere sempre una problematica per chiamarti, se una donna è serena felice col suo uomo, con il suo amante, non spenderà mai un euro per un gigolò”.

Il termine gigolò è di origine francese. Originariamente indicava un ballerino che danzava accompagnandosi con la dama a pagamento. Oggi può indicare una serie di cose diverse, con il comune denominatore delle prestazioni a pagamento.

Tra i servizi offerti da Roy non vi è solo il sesso: “Faccio anche altri servizi come quello dell’accompagnatore o interpretazione di personaggi, che va moltissimo. Lavoro molto con la verginità, con donne alla prima esperienza. Non parliamo di sedicenni ma di quarantenni che non hanno mai avuto l’occasione di fare sesso o che hanno subito una violenza da piccole”.

“A volte collaboro con degli psicologi: mi capitano anche donne che non hanno mai baciato e che ad esempio hanno conosciuto un uomo interessante e non vogliono perdere l’occasione e allora mi chiamano e io insegno loro il minimo indispensabile. Un uomo che incontra una donna di trent’anni ancora vergine spesso è portato a scappare”, racconta ancora Roy a cui chiediamo di fare un passo indietro e raccontarci quando ha iniziato e cosa lo ha spinto a lasciare il suo lavoro da rappresentante per reinventarsi gigolò.

“È nato tutto per caso. Io facevo il cubista, lo spogliarellista. 15 anni fa una donna mi contattò: – Ho un lavoro particolare per te, dovresti darmi una mano. Devi corteggiarmi in un locale dove c’è mio marito che ci guarderà e dovrà ingelosirsi -. Accettai ma quel lavoro durò 10 minuti perché poi il marito si arrabbiò. Però mi si accese una lampadina: potrebbe essere un mestiere. Feci una ricerca su internet e non c’era nulla a riguardo, così decisi di fare un sito internet, incominciai e lì mi si aprì un mondo che non conoscevo”.

“Le clienti sono prevalentemente del centro-nord, quelle del sud si rivolgono a me molto meno, spesso per una questione morale. Possono essere di qualsiasi età, ma difficilmente mi capita la donna anziana perché di solito non hanno voglia di fare sesso, le donne anziane chiedono altri servizi”.

“Quelle che chiedono sesso sono donne dai 30 ai 45 anni, ma ho avuto anche ragazze di 19 anni fino a una donna di 72 anni. Ho avuto anche donne bellissime, tanto che vedendole arrivare mi chiedevo se fosse uno scherzo. Le donne bellissime hanno paradossalmente meno occasioni di fare sesso di una donna medio-brutta, sono più esigenti, scartano con più facilità. Molte donne ti pagano per il silenzio, per la riservatezza”.

“Ero separata da un po’ di tempo e non ero pronta ad avere relazioni con altri uomini. Ho una vita molto impegnata, ho dei figli, avevo avuto qualche avventura sporadica ma per una donna nelle mie condizioni, con una vita problematica, è sempre molto difficile uscire con un uomo che si incontra nella maniera tradizionale. A volte lasciano l’amaro in bocca, delle delusioni, ci si sente usate, ci sono sempre tante promesse che poi spesso cadono. Con l’uomo a pagamento invece da un certo punto di vista si sa a cosa si va incontro”, racconta Lucia (nome di fantasia), 45enne, separata, che lavora nel campo dell’abbigliamento.

“La vita sessuale per una donna sola che ha ancora dei desideri è un problema e ci si trova davanti a due strade: o rinunciarvi completamente, e ho delle amiche che l’hanno fatto, o non rinunciarvi, come ho fatto io. Ho provato a frequentare qualcuno ma alla fine bisogna fare i conti con le difficoltà, con la frustrazione di un uomo che dopo il primo appuntamento non ti cerca”.

“Con un gigolò questo non succede, lui viene chiamato per essere il fidanzato di una sera, si è consapevoli che è una cosa che si riduce ad una serata. Non si teme il giudizio, si esce, si va a letto insieme senza la paura di essere poi giudicate come donne facili. Io vivo in una città piccola, non volevo frequentare persone della mia città perché comunque il mio ex marito è della stessa città e non volevo essere sulla bocca di tutti, quindi ho optato per questa soluzione. Si sa che un uomo che viene pagato sta con noi perché è stato pagato. A volte una donna che ha alle spalle un matrimonio fallito ha solo bisogno di un amico di una sera senza la paura di essere giudicata”.

“Il denaro che si paga con un professionista serve anche a tutelare la propria sicurezza e riservatezza. È un po’ diverso da quello che è il modo in cui gli uomini usufruiscono di una prostituta. Forse noi abbiamo più bisogno di una bella serata, di stare con una persona che ci fa sentire delle donne e non solo madri o lavoratrici”, racconta ancora Lucia.

Lucia è una cliente di Roy, e descrive la sua esperienza con come molto positiva. Lo reputa un grande conversatore, oltre che un uomo bello e prestante sotto tutti i punti di vista.

Ascoltando la storia di Roy vien da pensare a quante donne diverse abbia conosciuto, ai motivi più disparati per cui si siano rivolte a lui.

Gli chiediamo allora qual è stato il servizio più bizzarro che gli è stato commissionato: “Una volta mi sono sposato per finta. Una donna ha organizzato un falso matrimonio per prendere i soldi dai genitori, ha organizzato proprio il pranzo, con alcune comparse, una cosa megalomane, dove io interpretavo il ruolo del marito. Ha fatto tutto questo per far felici i genitori anziani e per prendere anche dei soldi. Ho seguitato questa farsa per alcuni anni, fino alla morte della madre, perché io, essendo suo marito, a pranzo a Natale a Pasqua andavo a casa loro”, racconta Roy ridendo.

Eppure in una professione così legata al sesso non mancano le esperienze più intime e toccanti: “Una volta una ragazzina 19enne mi chiamò per fare un regalo alla mamma, che da 16 anni non stava più con un uomo. La figlia mi faceva un sacco di raccomandazioni, falle vivere un sogno, falle passare una bella serata, vi lascio casa libera e cose del genere. La serata è andata abbastanza bene e finì lì. Dopo due mesi la ragazzina mi manda una mail e mi dice: – tu sei stato l’ultimo e più bel ricordo di mia madre prima di morire. Tu sei stato l’ultimo desiderio – Quella donna era malata terminale ed essere stato il suo ultimo bel ricordo è una cosa che tocca molto”, dice ancora Roy.

“Una donna non ti chiamerà mai per fare sesso, ti chiama sempre per conoscerti. E io vado all’appuntamento, non è come l’uomo che va con una donna e fa sesso a tutti i costi. Mi posso anche rifiutare, e a volte è successo”.

Il mercato del sesso a pagamento per i gigolò negli ultimi 6-7 anni è triplicato, ma il lavoro è diminuito. Le donne che pagano sono sempre le stesse. È triplicata l’offerta ma la domanda è sempre quella.

“Molti giovani che si improvvisano gigolò fanno la fame, sono tutti in bolletta. La maggior parte di loro mi chiama per avere dei consigli, ne conosco molti. Molti sono padri che hanno perso il lavoro, con figli a carico. Ma non puoi fare questo mestiere per bisogno, lo devi fare perché lo ami. Se tu ami un mestiere i soldi arrivano. Ci sono ragazzi che hanno iniziato ieri, e millantano esperienza”, racconta Roy.

Oltre a Roy, gigolò di lunga esperienza, abbiamo sentito anche Francesco, Francy il dolce, che nella vita fa l’informatico, e svolge l’attività di gigolò solo occasionalmente.

“Ho iniziato quando avevo 29 anni, adesso ne ho 31. È iniziato tutto per gioco. Mi sono imbattuto nel sito di Roy, il gigolò più famoso d’Italia e ho pensato di creare un sito con le mie immagini e di posizionarlo su Google dato che per lavoro mi occupo anche di posizionamento sui motori di ricerca. Sono riuscito a posizionarmi tra i primi risultati a livello nazionale così da iniziare a ricevere i primi contatti. Ho circa 2-3 contatti a settimana con donne ma non tutti vanno a buon fine. All’inizio non mi sarei nemmeno aspettato di ricevere qualche richiesta, essendo iniziato tutto per gioco. Tutto ciò che faccio sul web lo faccio per guadagnare soldi. Ho anche un altro sito, oltre al mio, un sito di annunci dove ci sono circa 700 gigolò iscritti”, racconta Francesco.

“Ho un aspetto molto comune, non rappresento il classico gigolò muscoloso, come quelli dei film. Credo sia questo a catturare l’attenzione delle donne che mi contattano. Le donne che pagano gli uomini sono una minoranza. Lavorano tanto gli escort gay ma chi decide di intraprendere questa professione da etero deve spostarsi in tutta Italia. I compensi variano in base alla distanza, al servizio richiesto e anche in base a chi ho di fronte. Orientativamente io chiedo dalle 200-300 euro fino a un massimo di 600-700 euro, non di più”, prosegue ancora Francy.

Ben diverse sono le tariffe di Roy: “Sotto i 500 euro non scendo mai, per una cena o un dopocena, o un pomeriggio. Dipende dai casi, una volta ho preso 10mila euro per guardare un film di Verdone sul divano con una signora ricca. Dipende molto da chi ti contatta, cerco di far parlare le persone e cerco di valutare. Se tu chiedi poco a una donna ricca sei un barbone, se chiedi troppo a una donna povera non va bene. Bisogna trovare la giusta misura. Il gigolò bravo è quello che sa ascoltare e capire con chi ha a che fare. La donna ha bisogno di un uomo che sia un attore, che interpreti una parte, che sia bravo a interpretare l’uomo che lei vuole”, dice ancora Roy.

In Italia è ancora un tabù per una donna ammettere di pagare uomini per fare sesso. Spesso molte donne vanno all’estero, per sentirsi più libere, meno giudicate. “Le donne che vanno a fare turismo sessuale sono le prossime che chiameranno un gigolò ma ancora non hanno il coraggio di farlo. Decidono di andare all’estero perché lì è tutto più facile. Ci vuole coraggio a uscire con uno nella tua stessa città che fa questo mestiere. In questi posti costa anche meno e hai più libertà. In Italia la donna che chiama un gigolò è una su mille. Ricevo tante telefonate ma diciamo che ogni 5 ne va in porto una”, racconta ancora Roy.

Sull’argomento è più esplicito Alessandro Pedrazzi, psicoterapeuta, secondo il quale “nella nostra società, quello che si può consentire alla donna non è quello che si può consentire a un uomo. La vera libertà della donna non sta nel fare qualcosa di proibito, perché questo si è sempre fatto, le donne vanno con i gigolò da millenni, la vera libertà è il poter dire di averlo fatto. E oggi non è ancora del tutto così, la donna non ha la libertà di dire le stesse cose che può dire un uomo. La donna viene malgiudicata molto più dell’uomo e le più feroci sono spesso le donne verso le altre donne”, spiega lui.

“Le donne che acquistano sesso, pur essendo molto diverse tra loro, sono accomunate da una sorta di ribellismo. È un atto di ribellione che può avere una storia molto lunga e che viene ponderato molto, anche mesi, non è fatto di impulso. Quello che cercano è una relazione, più che l’atto sessuale in sé, pur essendo consapevoli che si tratta di una relazione fittizia. Una relazione che dura anche solo un giorno ma che va oltre l’atto sessuale”.

“Alcune donne dicono – se non te la senti di fare sesso non lo facciamo – , benché abbiano pagato. La sessualità va in secondo piano. Le donne che si rivolgono ai gigolò non sono donne che non hanno nessun’altra possibilità e che quindi devono accedere alla prostituzione perché altrimenti non avrebbero altre occasioni per fare sesso. Sono di estrazione molto diversa, spesso si potrebbe pensare alla riccona annoiata. Ma nella maggior parte dei casi sono donne che hanno già una relazione, magari non esaltante, dove si è spenta la passione”.

“A volte questa esperienza viene vissuta come un atto di liberazione. Se confessano di averlo fatto, lo confessano solo a un ristrettissimo gruppo di amiche. Vi è il piacere di aver fatto qualcosa di bello per se stesse, di essersi riappropriate della propria vita. Spesso sono donne compresse nel ruolo della brava moglie, della brava mamma, della brava lavoratrice e il sesso a pagamento può distruggere l’immagine che una donna si è cucita noiosamente addosso e questo dà un senso di realizzazione, di fiducia in se stesse molto forte, che va al di là del piacere fisico stesso”, spiega ancora Pedrazzi.

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L’importanza dell’intimo sexy per una donna

L’importanza dell’intimo sexy per una donna

Son tutte belle le donne del mondo, ma ciò che fa la differenza agli occhi di un potenziale spasimante, non è l’oggettività della bellezza, quanto invece la sua più indiscutibile e inopinabile soggettività.

C’è chi le ama filiformi, basse o alte, tettone o senza troppo seno, chi basse, chi col sedere piccolo e sodo o chi ama il “culone” alla Kardashian. Ma c’è una sola cosa che attira gli uomini al di là dell’esteriorità più comune e cioè “Essere Donna. Essere Sexy!!”

L’importanza dell’intimo

La donna è un messaggio, è un comunicare qualcosa attraverso forme e sensazioni senza mai parlare direttamente (a dire il vero accade anche nelle discussioni con un uomo con il famoso “non ho niente!!”).

C’è un vecchio detto che dice:

“Se spogliando una donna, ti rendi conto che ha la lingerie abbinata, sappi che è stata lei a scegliere di portarti a letto”

Poichè l’intimo è qualcosa che si nasconde, al massimo si intravede, permette di essere se stesse, per questo deve essere sempre curato. Non importa se lo state per mostrare a un uomo o se vi dite un più semplice “non si sa mai”.

Una donna che si sente sexy sotto i vestiti, è più sicura di se, più decisa e proprio per via di questo atteggiamento piace di più. Una donna che non si sente a posto con se stessa e si è vestita alla rinfusa con le prime cose trovate al mercato, più per vestirti che per sedurre, sarà sempre insicura, chiusa, poco propensa ad accettare avances e complimenti.

Se il pizzo la fa da padrone, come se fosse un classico su cui andare sul sicuro, ci sono degli elementi che se un uomo ve li vedesse addosso impazzirebbe. La lingerie è fatta per dominare lo sguardo e l’eccitazione, seduce un uomo già sedotto.

Non lesinate mai nel proporre voi stesse e quello che volete sentirvi quando scegliete qualcosa da indossare. Siate aggressive, a volte spinte, tanto vi vedrà qualcuno che avete già conquistato e che potete solo stupire in meglio.

Sexy Lingerie Models

Sei donne su dieci sono bisessuali? Non è vero ma….

Sei donne su dieci sono bisessuali? Non è vero ma….

Tra i tanti miti che circolano nei chiacchiericci da bar maschili, c’è quello secondo cui tutte le donne, nessuna esclusa, abbia avuto fantasie erotiche omosessuali e che siano più o meno tutte predisposto o non disdegnano l’idea di averne uno.

Tutte le donne sono bisex ?

Una ricerca della Boise State University ha condotto uno studio su un grippo di 484 donne dichiaratamente eterosessuali e hanno evidenziato che il 60% di loro si sia detta sessualmente attratta da alte donne, il 45% ha dichiarato di aver baciato sulle labbra (per gioco o più seriamente) altre donne e il 50% ha ammesso di aver avuto almeno una volta nella propria vita delle fantasie sessuali con persone dello stesso sesso.

Non sono Bisex, ma Bi-Curious

Secondo la professoressa Elizabeth Morgan che ha condotto lo studio sopracitato, le donne sarebbero piuttosto vicine sia emotivamente che sessualmente, avendo sviluppato per natura una sessualità passiva e di non aver mai avuto troppe remore a parlarne senza fronzoli sin dalle prime esperienze.

Gli uomini d’altronde si sa quando si confrontano tra di loro, sin dall’adolescenza, tendono a distorcere gli eventi (le proprie dimensioni e millantare chi e cosa ci si sia portati a letto), mentre tra “femmine” al massimo c’è una riduzione dei dettagli forniti, ma mai una totale omissione rendendo la loro sessualità decisamente più aperta.

Inoltre tra donne c’è un maggiore contatto fisico anche nell’amicizia dove ci si abbraccia, bacia, coccola e spesso anche spogliarsi e vestirsi insieme senza troppi pudori, cosa che invece ai maschietti riesce spesso più difficile fare.

Altro elemento da considerare è che le donne maturano la sessualità mentale (quella di avere fantasie più fuori dal comune) andando avanti con l’età e che in questa fase nella stragrande maggioranza dei soggetti si sia sviluppata questa bi-curiosita che poi, quasi mai, si realizzerà nei fatti e verrà tenuta come un’idea di qualcosa che si sarebbe potuta fare.

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Glory Hole. La stanza del piacere senza vista

Glory Hole. La stanza del piacere senza vista

Per alcuni il sesso è solo quello che si fa in camera da letto con chi già ha deciso di condividere la propria vita con voi, per altri magari è un’attività che può essere fatta più frequentemente e senza stare a farsi giustamente troppi problemi. Per altri è un’arte e per pochi è un gioco sempre in continua evoluzione che deve dare emozioni forti e diverse.

Abbiamo parlato qualche giorno fa di come funzionano i club privè per scambisti mentre oggi approfondiremo una delle tantissime variazioni sul tema e di come ci siano stanze del piacere che possono essere frequentate solo da persone con una spiccata sensualità e voglia di giocare.

La stanza del Glory Hole

I glory hole detti letteralmente “i Fori della Gloria” furono inventati in locali inglesi gay negli anni 60 ma hanno avuto un grandissimo successo anche nei locali etero diventanto una pratica estremamente diffusa.

Caddero un pò in disuso a fine anni 90 per via dell’Aids ma piano piano hanno ripreso ad essere piuttosto diffusi in quasi tutti i locali del sesso di tutta Italia

Come funzionano

Una donna (o più di una) prima sfila davanti ai potenziali partecipanti e dopo di che entra in una stanza che viene chiusa e in cui nessuno può più accedere. Sulle pareti, su due o tre lati, sono presenti dei fori (da cui il termine Holes) in cui gli uomini presenti possono infilarci il proprio membro.

La ragazza in questione deciderà con chi giocare e come senza che la persona “utilizzata” potrà fare nulla perchè impossibilitato, non potendo di certo infilarci altro in quel foro.

I buchi sono inoltre messi in forma asimmetrica, in modo da evitare che chi guardi da quel buco possa anche partecipare. La regola è semplice. Chi è in quella stanza fa quello che vuole e con chi e il partecipante può solo scegliere se “spiare” o partecipare al gioco.

Cosa piace del Glory Hole?

Ci sono molte donne a cui piace la situazione e viene ritenuta estremamente intrigante. Ci sono coppie, spesso Cuckold (Leggi qui l’articolo sui “Cornuti”) che amano farlo, uomini che trovano estremamente intrigante l’idea di spiare, vedere, e sentirsi fare qualcosa senza vedere, ma inoltre è una situazione molto piacevole per le donne che possono gestire una situazione completamente a loro piacimento avendo il totale potere e controllo su ciò che viene fatto li dentro.

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