Esibizionismo che passione !!!!

Il mondo Social 2.0 e tecnologico ha dimostrato che chi più, chi meno, siamo tutti esibizionisti. Chi vuole fare il divertente, chi il polemico, chi farsi piacere con foto in posa fate passare come casuali. Ma un vecchio detto sostiene che l’intelligenza è un’arma che si affina quando viene meno la bellezza.

A tutti piace attirare l’attenzione

Quello che a noi piace però è vedere mostrarsi donne che non si limitano a fare la bocca a “sedere di gallina” o far intravedere una mezza scollatura con una ripresa fatta dall’alto per farla notare. Noi oggi parliamo dell’esibizionismo, quello vero, quello che ci fa amare il mondo femminile e il suo intrinseco erotismo.

Piace alle donne, piace ai mariti

Molte donne iniziano sempre più a mostrare le loro grazie, che siano in forma o meno, al pubblico internettofilo. Ma perchè lo fanno?

Il motivo è semplicissimo e va trovato sempre nel gusto che tutti noi abbiamo del sentire dei commenti e sapere di piacere. In primis piace molto alle donne che possono mostrarsi, godere nel veder “sbavare” altri uomini nei commenti, sapere di essere ancora apprezzate, ma in particolare mantenere la privacy perchè non si mostra mai il viso (e mai fatelo !!!), quindi è un gioco sicuro senza che ci possano essere controindicazioni.

Ma la cosa sorprendete è che piace molto anche ai mariti che spingono spesso la propria donna a superare l’iniziale imbarazzo per mostrarla.

Non foto rubate ma offerte

Si va dal classico selfie di fronte alla webcam, posa erotica o anche qualcosa di più spinto magari mentre si fa sesso o si gioca fino ad arrivare a far uscire un seno o tirarsi su la gonna senza avere le mutande in un luogo pubblico come un spermercato.

E’ l’azzardo che premia…

Pervertiti ?? No Furbi…

Perchè mai un uomo dovrebbe mostrare la propria donna offrendola visivamente a un pubblico esterno? Niente di più semplice che se è vero che la donna più commenti e apprezzamenti riceve è maggiormente gratificata, tanto lo è il marito che sa che in quel momento molti vorrebbero andarci insieme ma solo lui può

L’esibizionismo panacea di ogni coppia

Questo gioco è molto utile anche per rafforzare i legami di coppia, perchè se è vero che di una cosa se ne capisce il reale valore solo quando l’abbiamo persa, l’esibizionismo aiuta a capire quanto si possa ancora essere desiderati e sensuali e quella carica erotica che trasmetteranno i fan, sicuramente si riverserà sulla sessualità della coppia stessa.

Bisogna per forza essere modelli o modelle ?

Assolutamente no!! Il bello dell’esibizionismo è proprio che nessuno dovrebbe vergognarsi di come si è realmente, anche se vi ribadisco massima privacy e niente volti. Il male del nostro secolo è la ricerca della perfezione.

Puoi essere la donna più bella del mondo ma qualcuno arriverà a dirti che non hai abbastanza seno o culo piatto. Avrai un seno abbondante e arriverà qualcuno che dirà che hai il culo grosso e le tette cadenti.

Voi siete voi, fregatevene !!!

Esibitevi, mostratevi e fatevi commentare. E’ questa l’unica regola del gioco. Il Lato Oscuro del sesso vi permette di creare sul vostro profilo della gallerie che possono essere Pubbliche, solo per gli amici o totalmente private a cui voi deciderete a chi dare accesso.

Giocate e divertitevi ma sempre anonimamente, mi raccomando

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Siamo andati per la prima volta in un club privè con la mia ragazza

Siamo andati per la prima volta in un club privè con la mia ragazza

Ci sono tante prime volte nella vita e, spesso, quelle più difficili da superare sono quelle dove l’imbarazzo è piuttosto forte. Tutti la prima volta che abbiamo fatto sesso abbiamo avuto il terrore di non essere adeguati a quello che stava per accadere, ma oggi vi racconteremo un’esperienza piuttosto complessa e come i protagonisti l’abbiano vissuta.

Di fronte al preconcetto piuttosto consolidato che vuole i locali per scambisti frequentati esclusivamente da vecchi, cessi, personaggi usciti dai libri di Houellebecq e mafiosi russi con denti d’oro e armi, alle mie orecchie era finalmente giunto un parere in grado di risvegliare un qualche interesse.

Il fatto singolare è che questo parere arrivava proprio dalla mia fidanzata; qualche anno prima era stata in un locale per scambisti, e sembrava essersi divertita. Poi qualche giorno fa, nel fine settimana, ci siamo ritrovati a bere con alcuni amici. Alle tre di mattina mi sono avvicinato e le ho sussurrato all’orecchio,

“È il giorno giusto, andiamo allo swinger club.”

Abbiamo abbandonato il gruppo senza dare troppe spiegazioni e siamo saliti in macchina. Venti chilometri dopo eravamo nella periferia di Barcellona, sulle alture, di fronte a una casa poco segnalata.

Proprio in quel momento un uomo sulla quarantina è uscito dal portone in compagnia di due donne. Erano tutti eleganti, facendomi pensare che forse il mio abbigliamento non era dei più consoni.

I dubbi hanno lasciato il posto alla certezza non appena siamo entrati: ero vestito alla cazzo di cane. La ragazza che ci ha accolti mi ha spiegato con modi gentili che i pantaloncini andavano contro il codice, ma “dato che è la prima volta…”

L’ingresso era di 50 euro e comprendeva quattro consumazioni. Gli uomini potevano entrare soltanto se accompagnati, mentre le donne sono ammesse sempre e comunque.

Ci hanno fatto fare un giro per mostrarci tutte le attrazioni, che includevano una “discoteca” (piena di gente chiaramente nuda), un’area piscine (dove non ci siamo avventurati, perché la mia fidanzata era infastidita dall’idea dello sperma a pelo d’acqua), diverse stanze con letti giganti, una sala “cinema” (porno, ovviamente) e una terrazza.
Le regole erano così fatte: i rispettivi averi vanno lasciati all’ingresso, dove a ognuno vengono assegnati un asciugamano e un paio di ciabatte per potersi muovere liberamente. La coppia non deve separarsi.

 

Dopo aver completato queste operazioni, bevuto qualche whisky e osservato con attenzione quello che ci circondava nel tentativo di decifrare la gente e l’ambiente, ci siamo decisi a entrare in una delle stanze.

Ci muovevamo nella semi-oscurità, ma era comunque evidente che intorno a noi c’era una ventina di persone impegnate in svariate attività sessuali. Abbiamo trovato un buco e ci siamo stesi per fare lo stesso. Non c’è voluto molto perché altri si unissero a noi, e nel giro di qualche minuto eravamo già un bel gruppetto.

Tutti chiedevano il permesso di partecipare attenendosi alle regole: cercare sempre l’approvazione, esplicita o implicita, tenendo bene a mente che “no” significa no. Ma ovviamente, una volta che sei lì, i no sono piuttosto pochi.

Con un gesto inconfondibile, un ragazzo ha chiesto la mia approvazione per avvicinarsi alla mia ragazza. Prima che potessi ricordargli dell’obbligo del preservativo, lui stesso mi ha fatto segno di averne uno in mano e si è apprestato a indossarlo.

Mentre lui la penetrava, io mi sono spostato davanti per farmi fare un pompino.

Poi ci siamo persi per un po’, e io mi sono appartato con due donne mentre la mia ragazza faceva il suo. Ci siamo rincontrati nella prima stanza, dove l’ho raggiunta e ho iniziato a leccarle la fica mentre lei faceva un pompino a un altro e molte mani (moltissime) la toccavano ovunque.

Dopo un orgasmo piuttosto potente si è alzata, ha bevuto altro whisky e si è messa a parlare con un tizio che le diceva come di solito cercasse di trattenere l’eiaculazione il più a lungo possibile, ma che con lei era stato molto difficile. Ascoltavo mentre ricevevo sesso orale da una completa sconosciuta.

Dopo questo tour de force ci siamo presi una pausa in terrazza. Abbiamo fumato e parlato con un sivigliano che si diceva contrario al catalanismo.

L’abbiamo lasciato lì e siamo tornati all’azione. Stavolta nel cinema, dove abbiamo fatto sesso un’altra coppia. Non ci siamo scambiati una parola, ma ci capivamo piuttosto facilmente—parte del divertimento sta nell’osservare, e soprattutto nel mettersi in mostra.

Dopo aver concluso anche lì ci siamo fatti un ultimo giro per il locale e abbiamo deciso di andarcene. Siamo tornati a casa soddisfatti, a giornata ormai iniziata.

Eravamo ancora eccitati, e ci siamo concessi un’ultima scopata mentre fumavamo e discutevamo dell’esperienza. Forse in un contesto diverso non avrei provato alcuna attrazione per le persone che ho incontrato, ma di certo non le trovavo nemmeno ripugnanti.

C’erano giovani e altri più grandi, corpi atletici e corpi non curati. Ma in quel contesto non è importante. La cosa veramente interessante di questa esperienza è la connessione squisitamente sessuale che si stabilisce tra completi sconosciuti.

Ed è anche un ottimo modo per vincere le gelosie di coppia: bisogna ribaltare la situazione e far sì che il desiderio sessuale altrui giochi a tuo vantaggio.

E se non riesci a sopportare la gelosia, unisciti!

I segreti di una coppia scambista raccontati sottovoce…

I segreti di una coppia scambista raccontati sottovoce…

Lui un imprenditore quarantenne, lei ha 39 anni. Svelano i segreti dei club del sesso tra casalinghe, mogli stanche di lunghi matrimoni e vinte dalla monotonia. Ma anche ragazze molto giovani e desiderabili, colte e realizzate. Uomini in carriera che fuori dal gioco sono e restano fedeli, ragazzi che vogliono provare brividi.

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Questo il mondo degli scambisti visto dal di dentro e raccontato da una coppia che ha deciso di confessarsi in esclusiva al Corriere del Mezzogiorno . L’intervista è «rubata» nel salottino che porta ai bagni di uno dei locali per scambisti.

All’interno del club è vietato usare il cellulare e nessuno può registrare video: la privacy è garantita anche dalla sorveglianza degli uomini della sicurezza. Al bar si chiacchiera sorseggiando birra e pizzicando patatine.

«I normali siamo noi, perché tutti vorrebbero entrare in questo mondo ma nessuno lo fa». Anche se si corre il rischio concreto di «distruggere la coppia in maniera definitiva. Fare sesso di gruppo non è una terapia ma una voglia erotica, bisogna prenderla così, altrimenti si sbaglia approccio».

Sono entrambi di Napoli. Trentanove anni lei, bruna, capelli lunghi, occhi appena truccati e rossetto molto appariscente, mani curate. Ha un vestito bianco e stivali in pelle. È casalinga, dopo aver lavorato da impiegata per dieci anni in una compagnia telefonica. Quarantaquattro anni lui, occhiali da vista, barba incolta, biondo ed elegante. Indossa un completo scuro e una camicia bianca. È un imprenditore di successo nell’ambito dell’intrattenimento e con fierezza tiene la mano della sua compagna con la quale è assieme da oltre venti anni.

 Vi sentite voi stessi quando fate sesso con altre persone?

«Sì, ci sentiamo meglio qui che a casa nostra. Tra queste quattro mura siamo veramente noi stessi e non indossiamo maschere che possano limitarci o frenare i desideri. Nessuno ci giudica per come ci comportiamo. Possiamo indossare i vestiti che ci piacciono e che ci rendono una coppia attraente agli occhi degli altri. Quando pratichiamo sesso di gruppo ci sentiamo noi stessi. Siamo noi le persone normali, non chi sta fuori da qui. Di questo ne siamo certi».

Da dove è iniziata questa voglia di trasgredire?

«Da dentro di noi. Nessuno ha mai chiesto all’altro di fare sesso con un’altra persona ma ad un certo punto immaginavamo di farlo e così ci siamo detti che forse era il caso di provarlo per davvero. E allora ci siamo messi a cercare sul web. La ricerca ci ha portati a Saviano e così abbiamo iniziato ad entrare in contatto con questo variegato mondo. Nessuno dei due ha spinto l’altro a farlo ma è stato un percorso lento e condiviso».

La prima volta che avete varcato un club per scambisti avete trovato subito una coppia?

«No. Per tre volte abbiamo solo guardato. Nessuno ti importuna se non sei tu a decidere di iniziare a socializzare. Non è vero che se entri in questi luoghi devi necessariamente fare sesso. La prima serata infatti è stata solo esplorativa, siamo stati a San Vitaliano, nel centro per scambisti più grande della Campania. Poi nella seconda abbiamo conosciuto una coppia già navigata con la quale ci siamo confidati e poi baciati. È stato strano ma bello. La terza serata abbiamo praticato lo scambio di coppia proprio con loro: ci eravamo dati un appuntamento. Questo succedeva quasi dieci anni fa».

E non eravate gelosi l’uno dell’altro?

«No. Eravamo in un gioco e il gioco nasce e finisce nel locale. Questo il segreto per evitare di farsi del male. Quando si varca la porta di ingresso del locale si entra in un’altra dimensione e quando si esce si torna alla vita di tutti i giorni. Non si scambiano numeri di telefono con i partner delle altre coppie con i quali si fa sesso. Non si esce da soli. Non si parla in auto al ritorno. Non si fanno commenti di natura sessuale a letto. Questa sarebbe mancanza di rispetto e non più un gioco, ma un confronto. Quando le coppie iniziano a giocare sanno dove potersi spingere per non ferire il proprio compagno».

Molte coppie ritengono che fare sesso con altre persone sia una terapia per accrescere il desiderio?

«È vero solo per poco tempo. Molte coppie si distruggono in questi locali e, credendo di guarire dai loro problemi sessuali, si allontanano definitivamente e si innamorano o desiderano altre donne o uomini. Te ne accorgi quando entrano e si separano immediatamente per trovare altri partner. Qui non si fanno terapie, ma sesso e si dà sfogo ai desideri sopiti nel corso degli anni. Noi per esempio siamo assieme da venti anni. La sera a letto c’era monotonia e piano piano ci stavamo distaccando. Adesso invece ci coccoliamo molto di più e quando facciamo sesso in pubblico ci sentiamo una coppia affiatata e perfetta. Molte altre coppie ci desiderano e questo ci rende orgogliosi».

Ci sono regole da dover rispettare negli scambi di coppia?

«Sì. Ce ne sono molte e si stabiliscono prima. A noi, per esempio, dà fastidio se ci toccano i capelli. Crediamo che sia una cosa intima. Ma ci sono altre coppie che non si fanno baciare, altri che non desiderano essere toccati nelle parti intime. La più stravagante è stata una coppia che non voleva che avessimo gli occhi aperti: avevano vergogna. Ognuno stabilisce le regole del gioco e liberamente può decidere se partecipare o meno ad un’orgia. Qui nulla è obbligatorio e nulla è dato per scontato».

Fate sesso con i single?

«Raramente ma ci sono ragazzi o ragazze che guardano dall’esterno e spesso li invitiamo a partecipare. Per i single è molto difficile riuscire a concretizzare perché per le coppie un single è un elemento di disturbo e poi il rapporto non è paritario. Ma molti si divertono solo a guardare. A noi è capitato di fare sesso a tre con donne e con uomini».

Ci sono omosessuali?

«Sì, ma difficilmente si manifestano. Per loro la sessualità è ancora repressa e spesso nei locali per scambisti non si incontrano uomini che fanno sesso con altri uomini. È molto più diffuso che donne facciano sesso con altre donne. Sono invece molto richiesti i transessuali che spesso vengono invitati alle serate».

Usate precauzioni?

«Quando non conosciamo i partner con i quali facciamo sesso, certamente sì. Quando lo scambio è già affiatato da un po’ di tempo preferiamo di no».

Avete mai incontrato persone che conoscevate?

«La nostra storia è una delle più belle. Non solo conoscevamo l’altra coppia ma addirittura erano parenti. Eravamo in un locale quando il gestore ci disse che c’era una coppia del nostro stesso quartiere e noi avevamo chiesto di non avere altre persone della zona all’interno del night. Allora ci posizionammo dietro lo specchio all’americana e scoprimmo che erano due nostri cugini. L’imbarazzo fu tantissimo e la prima volta preferimmo non farli entrare sperando che non tornassero più. Poi capitò una seconda volta e allora decidemmo che non fosse giusto che noi sapevamo di loro e loro non di noi. Così li facemmo entrare e quando ci videro rimasero di stucco. Però non abbiamo mai scambiato le coppie, anche se so che vorrebbero».

Avete figli?

«Sì, due. Una di 15 e un’altra di 16. Sanno che pratichiamo scambi di coppia. È stato giusto dirglielo perché molte nostre amicizie su Facebook sono di coppie che proprio non si nascondono e hanno nomi particolari. Poi, scavando all’interno del nostro profilo, si scoprono pagine dedicate agli scambisti. Non volevamo che per noi e per loro fosse un tabù, o fosse ritenuto un peccato e per questo motivo una sera decidemmo di dirglielo. Certo non proprio ogni particolare ma raccontammo che partecipavamo a giochi di coppia all’interno di locali con altri amici. Non ci fu nessuna reazione. Siamo convinti che già sapevano tutto».

Chi frequenta i locali per scambisti e, più in generale, chi è il prototipo di persona dedita allo scambio di coppia?

«La trasgressione è diventata trasversale. Venti anni fa c’erano a Milano diversi club dove si praticava lo scambio di coppia, erano già molti frequentati e in voga. L’età media era molto alta. Adesso ciò che impressiona anche noi, che siamo veterani, è che l’età media si è molto abbassata. Spesso si incontrano coppie di giovanissimi che vogliono coppie esperte. Ci sono molte ragazze sole e non è vero che sono brutte: ci sono donne eleganti e meravigliose, uomini affascinanti e distinti».

La coppia scambista più longeva del pianeta

La coppia scambista più longeva del pianeta

Chi ha praticato lo scambio di coppie lo sa. Superato il primo ostacolo, l’imbarazzo, la paura e quel senso di stupida gelosia che pervade tutti noi, non è più tornato indietro. Amore e Sesso, e gli swingers lo sanno benissimo, viaggiano su due linee separate che si possono solo incontrare con chi si ama, il resto è solo ed esclusivamente piacere sessuale.

40 anni di orge: è record scambista

Se pensavate che le coppie scambiste siano solo giovani e aitanti e che dopo un periodo iniziale di libidine, con l’andare dell’età e con i figli, si smetta in automatico, sappiate che vi sbagliavate veramente di grosso. Ian e Jean Smith, rispettivamente di 75 e 70 anni, formano la più anziana ( e probabilmente più “attiva”) coppia di scambisti di ogni tempo. La frenetica coppia, infatti, dichiara di avere partecipato a circa 300 orge,  dagli anni 70 ad oggi, e che proprio questa insolita vita sessuale ha rafforzato, col tempo, la solidità del loro matrimonio. A chi gli domanda se non si sentano ormai troppo anziani per fare questa vita, la coppia risponde di non sentirsi affatto vecchia, sebbene ammetta di essere al di sopra dell’età media delle altre coppie scambiste:  “Ci piace uscire, conoscere nuova gente, e chiaramente conoscere queste persone ‘intimamente’ se si presenta l’occasione” ha dichiarato.  L’essere attivi protagonisti di questo particolare rito d’edonismo estremo non ha impedito agli Smith di formare una “vera” famiglia: il loro matrimonio gli ha infatti regalato 4 figli e, successivamente, 8 nipoti. Come hanno fatto, verrebbe da chiedersi, a dedicarsi alla loro attività senza che i figli se ne siano mai accorti? E infatti non è così. Gli Smith, da buona coppia moderna, hanno pensato bene d’informare i propri figli del loro “vizietto”, ma a riguardo, hanno dichiarato: “non hanno mai detto nulla,  immagino che uno possa essere sempre imbarazzato da mamma e papà, a prescindere dall’età ”.
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Coppia scambista: Dove trovare un posto per divertirsi ?

Coppia scambista: Dove trovare un posto per divertirsi ?

Se siete una coppia scambista, o dei single in cerca di sesso senza complicazioni, spesso un club-privé è la scelta migliore. Tanti ne parlano ma pochi poi ci sono andati e spesso se non si è ben selezionato dove andare e si è lasciato al caso, non è detto che l’esperienza sia poi così positiva

Intanto non esitate ad iscrivervi su questo sito, al nostro Social per scambisti/swinger totalmente gratuito, seplicemente cliccando il logo di seguito.

“Ieri sera mi hanno scopata in tre per la prima volta. Una mini gang-bang. E’ stato fantastico e non vedo l’ora di tornarci”, scrive Lucia a recensione di un club-privé di Brescia. Un club-privé è discreto, sicuro, un’isola della trasgressione, con gente selezionata, e offre tutta la privacy che vuoi. Ce ne sono di tutti i tipi, ma per non ritrovarti in un tugurio pieno di cafoni, preparati a mettere mano al portafoglio.

Una semplice ricerca su Google e trovi il club-privé più vicino a casa tua. Non ti fidare di quelli a ingresso libero, gratuito, a prezzi irrisori. Un club-privé serio esige prenotazione telefonica o via mail: se non hai prenotato non ti faranno entrare. Porta con te un documento d’identità. All’entrata, devi sottoscrivere una tessera, leggere e firmare (quindi accettare) il regolamento interno del club, e pagare l’accesso, in media 80/100 euro, dipende dal locale e dal giorno che hai scelto: i weekend e i festivi si paga di più, come per le serate a tema.

I single pagano di più delle coppie, un uomo single paga di più di una donna single. Le consumazioni non sempre sono comprese nel prezzo, i preservativi te li danno gratis. La direzione può accettare la tua prenotazione e decidere, vedendoti, di non farti entrare perché non gli piacciono i tuoi modi di fare o perché non sei vestito in modo adeguato. Un club-privé ha regole tassative sull’abbigliamento: sono banditi i look trasandati, sportivi, casual.

Sei un gestore di un locale, un Night Club o un Privè? Clicca qui per leggere la nostra offerta per aumentare la tua visibilità.

Per gli uomini meglio presentarsi in giacca e cravatta, le donne in abiti sexy né vistosi né volgari: un classico tubino nero andrà benissimo. Per entrambi sono vietati i jeans e le scarpe da ginnastica, per lei le scarpe senza tacco. Se il club-privé che hai scelto non ha simili norme di ingresso e di vestiario, ti ritroverai in un locale di infima categoria.

Un club-privé apre di solito alle 22.30: il divertimento finisce all’alba. Ci sono privé per nudisti, quelli con stanze bondage, quelli dove è obbligatorio indossare maschere, quelli che organizzano serate evento, quelli con spettacoli hard di vere pornostar, quelli con piscina, sauna, bagno turco. Con ristorante e zona disco. Quelli dove d’estate puoi fare sesso all’aperto, sull’erba.

Alcuni hanno il servizio “love-hotel”: le coppie possono prendere una stanza a ore (prezzo base: 100 euro). Chi trovi nei club-privé? Molte coppie scambiste e/o esibizioniste, tra i 30-60 anni d’età. E ci trovi i single pronti a “speziare” i vostri abituali incastri sessuali. Nei privé seri non trovi single che sono in realtà escort che vogliono soldi per la prestazione.

In un club-privé l’approccio è soggetto a regole precise: avviene per lo più in discoteca o al bar. Ci si presenta in modo diretto e spontaneo, basta un semplice “Ciao, io sono Marco e lei Ingrid”, e il ghiaccio è rotto. Vietato parlare di problemi privati, grane di lavoro o familiari. Vietato ubriacarsi, alzare la voce. Non puoi scherzare, baciare, allungare le mani senza prima aver chiesto e ricevuto il consenso dell’interessato/a, e del suo partner. Ogni privé ha il suo servizio d’ordine pronto ad allontanare chiunque dia fastidio.

Ci si presenta sempre in due, si decide di fare/non fare ogni cosa in due. Mai abbordare una persona di nascosto dal suo partner. L’invadenza è assolutamente proibita: gli insistenti stufano (e non scopano). Sei libero di proporre e respingere avances. E’ tuo diritto cambiare idea anche all’ultimo momento. Uno scambio si rifiuta con un semplice “No grazie”, non inventare scuse patetiche (“E’ tardi, dobbiamo andare, lei ha mal di testa”). Non si fa. Ti capiterà di rifiutare o di essere rifiutato, è la norma. Non fare scenate di gelosia: una lite è una scortesia, rovina l’atmosfera e mette tutti in imbarazzo. In un privé non siete obbligati a fare sesso, potete tranquillamente rimanere a guardare cosa succede intorno a voi.

Ma se siete lì è perché volete dare concretezza alle vostre più audaci, oscure fantasie. Volete sperimentare, spiare. Sapere cosa avviene nelle stanze. Scostare le tende, magari affacciarvi agli oblò che danno nella camera delle orge, sbirciare curiosi quei corpi estranei che si esibiscono per il loro piacere e il vostro.

Non c’è né vergogna né imbarazzo. In un club-privé s’è tutti uguali e tutto è lecito. Guardare, fare, farsi fare. Tutto è consentito nel massimo rispetto reciproco. Nessuno giudica. Ognuno può dar vita, partecipare a un Eye Wide Shut in piccolo, abbozzato, con corpi imperfetti, sgraziati, goffi nelle posizioni. In un club-privé, per qualche ora, si ritorna spensierati come bambini. Si fa solo quello che si vuol fare. Si gioca.

Il Lato Oscuro del Sesso è un sito nato nel 2012 riservato alle Coppie Scambiste, Esibizioniste, Cuckold e tutti coloro che conoscono le regole di questo fantastico mondo.

La registrazione è anonima e TOTALMENTE GRATUITA e non ci esistono limitazioni o sezioni a pagamento.

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