L’astinenza sessuale può essere una scelta personale o imposta dal partner, la conseguenza di una patologia o l’effetto di un periodo di crisi della coppia.
Per l’ordinamento italiano, nel caso delle coppie sposate, l’astinenza volontaria da parte di uno dei partner può comportare la richiesta di risarcimento (sentenza della Cassazione del novembre 2012).
Cosa dire poi del numero sempre più alto di giovani under 35 disinteressati al sesso e più propensi a comunicare sui social che ad avere rapporti intimi?
Qualunque sia il motivo che porta ad astenersi dai rapporti sessuali, quello che non cambia sono le conseguenze sul fisico e non solo. Vediamole assieme.
Astinenza sessuale: le conseguenze sugli uomini
L’astinenza sessuale maschile può avere conseguenze fisiche molto fastidiose. Una delle meno gradevoli riguarda senza dubbio le polluzioni notturne, che possono risultare molto imbarazzanti.
Con il prolungarsi del periodo di astinenza possono insorgere delle conseguenze fisiche decisamente più gravi. Tra queste va ricordata l’ostruzione dei vasi ematici del pene, ma anche la diminuzione dei livelli di testosterone.
Il quadro è chiaro: per quanto riguarda gli uomini, meno sesso si fa più l’apparato genitale maschile invecchia, con effetti che possono coinvolgere anche l’efficienza del sistema neurologico.
Da non trascurare infine sono i problemi che possono riguardare l’intensità dell’eiaculazione, un aspetto essenziale per parlare di potenza sessuale.
Le conseguenze dell’assistenza sessuale sulle donne
Cosa dire, invece, delle conseguenze dell’assistenza sessuale sulle donne? Per quanto riguarda gli effetti fisici, è bene ricordare in primo luogo la diminuzione della lubrificazione vaginale. In questi frangenti, capita spesso di ricorrere a lubrificanti vaginali.
Questo, però, non aiuta dal punto di vista del raggiungimento dell’orgasmo.
Il quadro appena descritto influenza profondamente il benessere psicologico della donna che, come dimostrano gli studi in merito, dopo un anno di astinenza sessuale lamentano danni superiori a quelli dello stress.
L’astinenza sessuale e la coppia: conseguenze fisiche e psicologiche
Quando si parla di astinenza sessuale, è bene ricordare che le conseguenze non sono solo fisiche, ma anche e soprattutto psicologiche.
Analizzarle è fondamentale soprattutto quando si considerano le situazioni delle coppie. In tali frangenti esistono diversi casi possibili.
Astinenza sessuale imposta da uno dei due partner
Astinenza sessuale dovuta a motivi medici (patologie fisiche, momenti di difficoltà successivi per esempio al parto)
La prima delle due situazioni, senza dubbio, è più grave e, secondo i dati ufficiali, fa scoppiare la maggior parte delle coppie.
Gli psicologi e gli psicoterapeuti che si sono espressi in merito hanno ricordato che, in generale, il partner che subisce la decisione dell’astinenza sessuale vive dei momenti di grande frustrazione.
La consapevolezza di una carenza forte nella propria vita personale è chiara. Quando l’astinenza si protrae ovviamente peggiora anche tale situazione.
Secondo la Cassazione, il quadro che si crea in questi casi costituisce una vera e propria offesa alla dignità della persona.
Come risolvere il problema? Vediamo i diversi casi.
Affrontare le conseguenze dell’astinenza sessuale
Affrontare le conseguenze dell’astinenza sessuale significa prepararsi a un percorso lungo sia dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda l’aspetto psicologico.
Nel primo caso è bene rivolgersi a un ginecologo o a un andrologo a seconda della situazione.
Nel primo caso, è frequente la prescrizione di dosi ormonali che possono rimettere in moto i meccanismi di lubrificazione vaginale.
Nel caso degli uomini, invece, l’andrologo può prescrivere integratori farmacologici e naturali aventi l’obiettivo di ristabilire i livelli di ossido nitrico, una sostanza fondamentale per rilassare i vasi ematici del pene e per favorire l’erezione.
Ovviamente è necessario intervenire anche a livello psicologico. In questi frangenti, si consiglia di ricorrere a una terapia di coppia. Gli orientamenti sono numerosi.
Come scegliere il professionista migliore? Informandosi sulle sue referenze e prenotando un incontro conoscitivo iniziale. Solo in questo modo è possibile accertarsi di avere un’empatia sufficiente con il professionista.
Una volta trovata la persona giusta è fondamentale frequentare con costanza le sedute.
Seguendo le indicazioni del terapeuta, è possibile mettere piano piano in secondo piano quei pensieri disfunzionali che impediscono la buona comunicazione nella coppia.
Anche se l’astinenza dal partner ma è legata a motivi medici rivolgersi a uno psicologo – meglio psicoterapeuta – professionista può essere una valida soluzione.
Questo è il caso del naturale periodo di astinenza post partum. In questi frangenti può risultare decisivo per l’equilibrio della coppia, che deve conciliare la genitorialità e la necessità di mantenere viva la passione nel corso del tempo.
Casi particolari di astinenza sessuale
Esistono molti altri casi di astinenza sessuale. Tra questi, per esempio, è possibile ricordare la situazione di chi ha convinzioni religiose particolarmente radicate.
In tali frangenti, se si vive la situazione personalmente per libera scelta, è fondamentale tenere sotto controllo la situazione fisica, onde evitare che l’astinenza abbia conseguenze sull’equilibrio dell’apparato genitale e che possa influenzare la qualità dei rapporti sessuali futuri.
Il maschio medio italiano non ha ricevuto nessuna educazione sessuale strutturata e si basa soltanto sul sentito dire e su quello che ha visto nei film porno. Guardate che non è facile crescere con quell’amico nel bar o pub che millanta di essere uscito a fare una passeggiata e dove una gli si è avvicinato e che, dopo un “Ciao”, già gli stava facendo un pompino.
Lo avranno deriso, preso in giro, nessuno gli avrà creduto, ma poi quando si troverà a dover trovare una strategia di approccio, non avendone mai studiata una, si atterrà al sentito dire come se quella fosse una tattica scientificamente provata, senza avere l’intelligenza di capire che non funziona e non potrebbe mai funzionare.
Oggi vi elencheremo i 5 tipici atteggiamenti SBAGLIATISSIMI dei maschi “italici” all’interno dei social per approcciarsi a qualche femmina, o presunta tale.
Mostrare il cazzo in chat
Avete sentito che si fa, avete letto di quanti prendono in giro quello che lo fanno, ma nonostante questo imperterriti pensate che sia l’arma segreta definitiva che fara mugolare la destinataria della vostra immagine intima e che vi inseguirà fino alla fine del mondo pur di supplicare di darglielo. Tentativi fatti ne mondo usando questa tecnica Milioni, tasso di successo = ZERO .
Sei Bellissima
Capita, da sempre, che quando non si sa cosa scrivere a una persona che ti interessa si possa cadere nel banale, ma bisogna saper pensare (eh…appunto pensare…) al di fuori della convinzione che tu che mi stia scrivendo sia l’unico uomo della terra.
Il problema non è di fatto il “Sei Bellissima” quando spesso manco ci sono foto mie nel profilo, quanto l’assoluta certezza che a una mia risposta seguirà un “Mi mandi foto tue/Ci vediamo?/Ingoi?/Fai le seghe con i piedi?”… quindi quasi mai una donna risponderà a quella frase.
Il “Ciao” ripetuto all’infinito
E’ un saluto e rispondere è cortesia, ma questo non vale sui social in particolare se sei una donna. In caso di risposta nel 99% dei casi si finisce come nel “Sei bellissima”.
Ma se non hai ottenuto risposta, insistere sempre un altro Ciao seguito da un altro a distanza di poche ore/giorni, non fa che farti considerare più fastidioso e disperato di un operatore di call center in cui cerca di farti cambiare compagnia telefonica avendo in mano un’offerta decisamente più svantaggiosa.
Il misterioso reinoltro
Non so se capita anche a voi. Ma io spesso trovo persone che prendono un mio post e poi me lo rimandano come messaggio privato. Nessun commento, nessuna frase. L’unica cosa che ti verrebbe da rispondere è un “Eh… bello eh…” o un “Per fortuna che hai ritrovato il mio post perchè non sapevo dove l’avevo messo e credevo di averlo perso”.
Il trombatore indefesso (ma da spettatore di film porno)
Inizia la frase con un sensuale e accattivante “Bella troietta, ti va di gustare un bananone di 30cm?” .
E’ la versione più disperata di quelli che ti mandano il cazzo in chat, perchè oltre a non avere la minima idea di come funzioni un approccio e di come una donna possa scegliersi un partner, figlio di una cultura sviluppata attraverso solo film porno e rivistine zozze anni 80, è ancora convinto che se un lattaio suoni alla porta, una bella donna debba aprire nuda e rovisti immediatamente il pacco al malcapitato come se non ci fosse un domani.
Mi chiedo se queste persone, che sono convinti che i film porno siano la realtà, credano anche negli Avengers nella stessa misura, sperando che possano convincersi di poter volare lanciandosi da almeno il quarto piano.
Se ci lamentiamo che oggi, su praticamente tutti i Social, gli uomini approccino le donne iniziando da un ciao per finire a mostrare la foto del proprio pisello dopo nemmeno 3 messaggi, il futuro non si prospetta decisamente migliore.
La nostra è una generazione, forse l’unica, che ha avuto una proto-forma di educazione sessuale, insomma qualcosina in più dello spiegare le api e fiori, ma con il sdoganamento del porno oramai i genitori demandano alla visione (di nascosto) degli stessi, dicendosi che tanto impareranno da li.
E invece i primi risultati di questa nuova generazione di fanciulli è a dir poco terrificante, lasciando credere agli uomini che il sesso lo si fa solo abbassandosi i pantaloni e che le donne per rendere felice un uomo bisogna dargli tutto e subito e magari assencondarlo in qualsiasi sua perversione mostrandosi felice gaudente.
La iGeneration conosce il sesso meglio di noi, o almeno si sta impegnando molto in questo senso. Niente di nuovo, è vero, fin qui siamo alla proverbiale scoperta dell’acqua calda. Il dato su cui riflettere è un altro, e cioè che una percentuale molto alta, il 10 per cento, non usa il profilattico o qualsiasi altro metodo contraccettivo. Insomma, precoci e impavidi. Anzi, meglio incoscienti.
I numeri sono quelli usciti da una ricerca di Skuola.net e SIC – Società Italiana della Contraccezione su circa 7.000 studenti tra gli 11 e i 25 anni.
La prima esperienza, quella indimenticabile, arriva così presto che sembra lontana nel tempo già per un trentenne: tra i ragazzi al di sotto dei 14 anni ben 1 su 4 afferma di avere già avuto rapporti sessuali (si badi bene) completi. La percentuale sale, e questo è ovvio, se il campione diventano i millennials sopra i 21 anni. Allarmante la statistica relativa agli under 14: chi non usa niente è il 42%.
Le differenze risentono della provenienza geografica: i ragazzi del Sud rinunciano al preservativo al 15%, ovvero quasi 5 punti sopra la media nazionale. Ma il dato, va detto, è inquietante un po’ ovunque. Quelli che fanno sesso “senza niente” sono circa il 33% degli intervistati, e pure quando usano un metodo contraccettivo non badano molto all’affidabilità. Come se bastasse il pensiero. Quello preferito è il condom, scelto dal 77% degli intervistati, seguito dalla pillola (al 13%). Poi c’è circa 1 ragazzo su 10 che afferma di adottare con frequenza il coito interrotto o il calcolo dei giorni (2%).
Una considerazione a parte meriterebbero poi quei giovani, decisamente troppi, che puntano ai “metodi della nonna”, più simili alla superstizione che ad altro. Circa 12% ritiene che lavarsi con la Coca Cola dopo un rapporto prevenga il concepimento. Un altro 8% si illude che la gravidanza sia impossibile durante il primo rapporto sessuale. La galleria degli orrori finisce con un 38% che si dice sicuro che avere rapporti entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale impedisca nascite indesiderate, e con un 16% che è convinto che fare sesso in piedi sia il migliore fra i contraccettivi. Non stupisce che i soggetti “creduloni” siano anche i più piccoli di età, ossia gli under 14. E se fino a ora abbiamo un po’ riso, smettiamo di farlo immediatamente non appena realizziamo che questi under 14 sono anche quelli quindi più esposti alle malattie e alle gravidanze indesiderate.
Peggio, 1 su 3 crede che sia impossibile contrarre il virus HIV con un rapporto orale. Percentuale che fa il paio con la convinzione, ahinoi erronea, che dall’AIDS si possibile guarire (29%). La confusione ritorna se parliamo di metodi contraccettivi: la pillola fa ingrassare (43%) o provoca il cancro (17%), il preservativo si rompe facilmente (41%).
Insomma, vivere nell’epoca di Internet non favorisce i nostri ragazzi nel sapere come e quando fare l’amore. In questo, tra ignoranza e false credenze, non sono differenti dalle generazioni che li hanno preceduti. Anzi. Le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili sono ancora oggi troppo diffuse anche perché, grazie alla Rete, oggi è molto più probabile e facile fruire di contenuti esplicitie pornografici piuttosto che di un sano corso di educazione all’affettività a scuola.
Prostituzione: Che sia eticamente ancora poco accettata è un dato di fatto in Italia, ma è anche stupido ignorare che la prostituzione non si chiama “il mestiere più antico del mondo” per puro caso.
La prostituzione esiste e ci sarà sempre, perchè il sesso è un’esperienza necessaria.
Chi afferma di saper vivere bene senza sesso mente senza se e senza ma. Infatti chi afferma di trovarcisi bene anche senza avere rapporti, lo ripeterà all’infinito per farlo notare e pesare.
Mentre per le donne trovare un partner per fare sesso è estremamente semplice (stiamo parlando solo di sesso, non di uomo che sappia capirci, parlare, ascoltarci, che lasci moglie e lavoro per noi e che sappia anche cucinare e ami stirare e fare le lavatrici), per gli uomini invece è decisamente impegnativo.
Anche con la donna più facile del mondo (cosa che lui può non sapere al momento del primo contatto) c’è bisogno di scambio messaggi, qualche telefonata e almeno un’uscita con cena, più tutta la preparazione del dove, come e quando, per poi magari non uscirne particolarmente soddisfatti perchè “certe cose alla prima uscita non si fanno”.
E allora ecco perchè le prostitute ci sono e ci saranno sempre.
Offrono “servizi” tutto e subito e senza strascichi successivi del tipo “perchè non mi chiami piu’?”
Attenzione però che le escort non sono degli oggetti. Sono delle persone che fanno un lavoro degradante, stressate e che è socialmente rinnegato.
Chi ha accettato di fare la prostituta è una persona che magari avrà pure (e non sempre) una vita più agiata di una addetta alla gastronomia di un Todis, ma è anche una persona che difficilmente potrà avere amici o fidanzati “normali”.
Una “Puttana” è pur sempre una professionista.
Immaginate di chiamare a casa un elettricista, un idraulico, un architetto. Avete richiesti i propri servigi e per questo che poi alla fine li pagherete per il servizio offerto, ma questo non vi permette di trattarli male, insultarli, considerarli essere inferiori.
Esistono quindi delle regole che valgono anche per loro e che sarebbe il caso di seguire.
1) Non le state corteggiando. Siate chiari su cosa volete, cosa vi piace, e se avete gusti particolari.
2) Esistono due tipi di prostitute, quelle stradali e quelle da appartamento. Le prime sono come un fast food e vanno bene per cose veloci (pompino, sveltina, etc), mentre le seconde sono più preparate ed abituate a giochi erotici piu’ complessi. Non chiedete una serata BDSM ad una prostituta di strada perchè non è la sua specialità.
3) Contrattate la tariffa all’inizio. Chiedere lo sconto o contrattare dopo essersi già accordati è veramente cosa da persone estremamente tristi. Come vi sentireste voi se a fine mese cercassero di darvi uno stipendio più basso adducendo le stesse scuse e motivazioni che mettereste in campo voi per pagare di meno?
4) L’igiene è importante per entrambi. Prima di andare con una prostituta lavatevi. “Lavorare” con uno che puzza rende la prestazione meno performante.
5) se vi viene voglia di fare qualcosa di particolare nel durante della prestazine (anal, pissing, face slap, fisting etc etc) chiedete prima. Non sono oggetti nelle vostre mani ma persone.
Tumblr. nota applicazione social, ha iniziato da un pò di tempo a combattere la pornografia (a causa dell’esclusione della propria app dai market Apple e il rischio di essere esclusa anche da quelli android), niente può fare contro chi, in modi più o meno fantasiosi, cerca comunque di mandare messaggi espliciti.
In particolare i maschietti che vogliono mostrare le proprie.. ehm.. capacità, hanno deciso che un bel contest sul tema, senza poter essere bannati, era l’ideale e a giudicare dai like e le ricondivisioni, oramai l’idea si può definire vincente. E non vi scandalizzate leggendo il resto dell’articolo perchè tutti questi like e condivisioni sono totalmente ad appannaggio femminile !!!
PS: non vi dimenicate di iscrivervi al sito se siete dei figacci cosi’ ^^
Diciamoci la verità: quando un uomo si presenta in abiti succinti, tutte noi ammiriamo le spalle, i pettorali, gli addominali, i glutei…ma poi ci cade l’occhio, inevitabilmente, sul pene. Ed è normale, perchè il pene riporta subito al pensiero del sesso, dell’attrazione. Un bel fisico lo si guarda volentieri, ma è nel “pacco”che risiede l’essenza stessa della sessualità.
E grazie alla moda dei “selfie” adesso il pene è diventato protagonista sui maggiori social networks. Non è nulla di morboso, non più dei piedi fotografati in spiaggia o delle labbra attegiate a “papera” per apparire più sexy e invitanti.
Un bel pacco mostrato senza falsi pudori e senza assurdi complessi è sempre una cosa piacevole da vedere on line, siamo sincere….
L’ultima moda per quanto riguarda i selfie è fotografare il proprio pene in palestra. Abbondano immagini di aitanti giovanotti con il pacco in bella vista mentre compiono esercizi al tapis roulant, allo step, oppure nello spogliatoio, o appena usciti dalla doccia praticamente nudi.
Su Tumblr scatti del genere aumentano ogni giorno in maniera esponenziale, e vederli tutti insieme è un piacere per gli occhi!
Di certo, prima o poi, qualcuno griderà allo scandalo. Ma la realtà è che un profilo su un social network è come un album di fotografie, dove ognuno posta ciò che vuole, sempre restando nei limiti della decenza.
E un pacco che si intravvede sotto i pantaloncini o gli slip non è assolutamente volgare, anzi!
Un ragazzo giovane, bello e sano che va in palestra per stare bene e per sviluppare i propri muscoli è un’immagine molto più che positiva. Perciò, è una sana curiosità quella di sapere cosa c’è dentro al pantaloncino o sotto il telo!
E’ divertente osservare i vari “pacchi” di chi è intento a lavorare e a faticare con gli attrezzi sportivi. Immagini ironiche, simpatiche, da guardare e su cui noi ragazze possiamo anche farci qualche divertente e fantasioso pensiero!
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