Fare la prostituta per scelta. Cosa c’è di male ?

Fare la prostituta per scelta. Cosa c’è di male ?

Molti si riempiono la bocca di termini come parità di diritti, rispetto, libertà sessuale o che, a loro dire, si metterebbero in prima linea per il rispetto delle scelte altrui, salvo però poi rimangiarsi tutto se una donna si sente di far sesso con chi vuole, tranne che con lui. Allora diventa una troia, un essere spregevole con cui non farsi vedere in giro.

Trentadue anni, ho preso il diploma e ho lasciato a metà l’università perché avevo bisogno di lavorare. Ho fatto un po’ la commessa, un po’ ho lavorato in un call center, poi ho tentato con altri lavori precari e ancora non riuscivo ad andare via di casa e a crearmi una vita autonoma.

Ho cominciato a fare la cameriera in un piccolo pub, poi ho trovato lavoro in un locale in cui mi pagavano il doppio perché servivo ai tavoli con minigonna e reggicalze. Il lavoro era sempre uguale, in più mostravo un po’ di corpo. I clienti sborsano più soldi se gli fai vedere qualcosa, questo era il principio della mia datrice di lavoro, perché il locale era gestito da una donna e non da un uomo, come si potrebbe pensare.

So che in questo genere di lavoro si discrimina, perché essere carine sembrerebbe un valore aggiunto e invece non dovrebbe essere così. Dovrei poter contare su altre competenze per trovare un lavoro. Ma il mondo va così e a me, tutto sommato, va più che bene.

Nel locale, in serate festive, abbiamo organizzato le bevute con semi streap tease, poi gli spuntini sexy e in realtà io e le altre colleghe ci siamo divertite tanto e non abbiamo mai avuto nessun problema. Carine, simpatiche, in gamba, senza vizi, così ci voleva la datrice di lavoro. Poi lei ebbe un brutto incidente automobilistico e quando fu guarita mi disse che aveva perso fin troppo tempo a restare ferma a lavorare, perciò decise di passare la gestione del locale a un’altra persona e lei cominciò a viaggiare.

La seconda gestione del locale fece diventare tutto un po’ più volgare e io decisi di lavorare per conto mio. Quando lavori mostrando il corpo, in qualche modo, prendi ad avere fiducia nelle tue possibilità, perdi i tuoi complessi e capisci che se ti conci un po’ la bellezza, in realtà, è soggettiva.

Misi qualche annuncio e cominciai a propormi come accompagnatrice. Così iniziò la mia attività da sexworker. Incontravo i miei clienti prima in un bar, in pubblico, per prendere un caffè e capire di che pasta erano fatti. Ne ho rifiutato qualcuno, perché non mi piacevano i modi e mi facevano presagire a brutte evenienze e devo dire che in questo modo ho spesso azzeccato il cliente giusto, che non mi dava problemi e che pagava puntualmente. Solo in un paio di occasioni ho trovato un finto timido che con la scusa dei complimenti e del suo grande amore voleva scopare gratis e un cafone che provò a rubarmi un po’ di soldi ma non c’è riuscito.

Non conosco molte altre, come me, perché la nostra legge proibisce la co/gestione di questa attività, perché altrimenti becchiamo denunce per favoreggiamento o altre cose del genere, però gli annunci sono utili a comunicare quali sono i clienti che non vanno bene. Ci sono quelli che ci provano con tante. Seguono commenti online in cui si danno indicazioni su comportamenti che devono essere ritenuti sospetti.

Oggi ho dei clienti fissi, guadagno bene, aspetto una legge che regolarizzi il mio mestiere così posso pagare le tasse avendo anche garanzia dei miei diritti, non dipendo da nessuno, non sono sfruttata da nessuno, ogni tanto viaggio e ho incontrato colleghe che lavorano in luoghi regolari. Non fosse che mi piace il clima del mio paese migrerei a nord. Forse lo farò più in là, per ora resto qui a gestire i miei affari con l’impressione precisa che attorno alla conoscenza del mio mestiere ci sia tanto pregiudizio e tanto moralismo.

Dato che da un po’ l’attenzione è puntata a sgominare bande di sfruttatori e adolescenti che si sono messe a fare concorrenza a noi adulte anche io, e altre, dobbiamo essere più prudenti e discrete. Niente annunci, silenzio stampa, per non essere poste al centro dell’attenzione, perché si sa che in questo momento, dato che s’è scoperto che l’altro modo che gli uomini hanno per ottenere orgasmi è quello di “salvare” le donne anche se non si dichiarano vittime, manca poco che se qualcuno mi scopre niente niente decide che io devo essere redenta, violano la mia privacy e mi piazzano l’aureola in testa.

I pruriti moralisti, assieme alle ordinanze decorose di certi sindaci, questa necessità repressiva di salvarci tutte quante, parlando male di quelle che scelgono di fare questo lavoro, ci mettono non poco in difficoltà. E dire che ho conosciuto, nel tempo, studentesse universitarie che si prostituiscono, poi si laureano, poi fanno altro, e la vita da sex worker non ha lasciato alcun trauma nella loro vita. Forse perfino le vostre migliori amica l’hanno fatto e voi non ne sapete niente perché non ve lo dicono. Semplicemente hanno svolto un lavoro come un altro in cui si guadagna di più e hai necessità di saper gestire meglio e bene un certo numero di relazioni umane.

Non è semplice, bisogna saperlo fare, perché la prostituzione non è per tutte, ma se lo sai fare, qualche volta ti diverti pure. Io trovo divertente passare del tempo con alcuni miei clienti. Non mi sento sporca, non mi sento colpevole, e loro, per quello che ne so, non hanno proprio niente che non va. Il cliché del cliente che va a puttane perché è un rozzo pezzo di merda stupratore è, appunto, uno stereotipo. Ci sono uomini di ogni tipo e poi ci sono quelli che semplicemente non hanno tempo, voglia di intraprendere relazioni, che hanno esigenze particolari e che con una prostituta si sanno e si possono esprimere meglio.

D’altronde il mio è un lavoro di cura, come tanti altri. Se fai la badante non è detto che ti capita la persona piacevole e simpatica. Devi saperci fare. Io vendo un servizio, non vendo il mio corpo. Mi prendo cura di loro e loro mi pagano per questo. Non so davvero perché scandalizzi tanto lo scambio sesso/denaro. D’altro canto è una scelta, la mia scelta, non obbligo nessuna a fare la stessa cosa. Perché altre vorrebbero obbligare me a smettere?

Il Porno di una volta. Le top 230 Attrici anni 70-80 (Parte VII)

Il Porno di una volta. Le top 230 Attrici anni 70-80 (Parte VII)

Eccoci al settimoappuntamento. In questo articolo vi presenteremo altre famosissime pornostar degli anni proseguendo dalla posizione 181 alla 210 (sono molte più di 200.) Di seguito i link di tutti gli articoli correlati se non sei già partito dall’inizio

Attrici anni 70-80 da 1 a 30 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 31 a 60 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 61 a 90 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 91 a 120 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 121 a 150 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 151 a 180 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 181 a 210 (LINK)

Attrici anni 70-80 da 211 a 230 (LINK)

 

181) DANA LYNN

Sicuramente parente di qualche Lynn esordisce nelle luci rosse giovanissima dopo una delusione amorosa partecipa attivamente sempre come comprimaria

182) GAIL FORCE

Biondina, intrigante, con la sua aria da ragazzina per bene sul set si scatena tirando fuori il meglio di se. Si dedica al hard dopo varie esperienze di lavoro. Oggi pare sia felicemente sposata con prole.

183) LINDA WONG

Una delle prime orientali a cimentarsi nel cinema hard partecipa a diversi film spesso al fianco di John Holmes sua carissimo amico, si dice che sia stato proprio lui ad introdurla nelle produzioni a luci rosse.

184) MAEVA

Attrice dalla bellezza fuori dal comune molto nota a tutti gli affezionati del cinema italiano anni 90′. Lavora sovente con Simona Valli, Draghixa e Deborha Wells. Purtroppo, svolge quasi sempre ruoli da comprimaria, ma densi di sensualità ed erotismo

185) FLORENCE FARKAS (RAMBA)

Intrigante, elegante ,appare sugli schermi verso la fine degli anni ottanta, inizi novanta , riscuotendo immediatamente, dato la sua statuaria bellezza, il favore del pubblico. Spesso usa il nome di nuova ramba ,infatti la prima ramba, Malù non si è mai concessa alle luci rosse girando solo qualche film soft.

186) BLONDI BEE

Bellezza tipicamente statunitense, bionda formosa faccia pulita questa è Blondi Bee . Esordisce nel hard intorno ai 20 anni, dopo un periodo come ballerina ed alcune manifestazioni di bellezza. Raramente interpreta ruoli da protagonista.

187) BARBI DAHL

guardo intenso corpino ben proporzionato, ricorda nelle fattezze la più nota Bunny Bleu.Totalmente disinibita ci regala in ogni sua apparizione momenti di grosso spessore. Si allontana definitivamente dal set intorno alla metà degli anni 90′.

188) BUFFY DAVIS

Appartiene a lunga serie di attrici comprimarie lavora principalmente in usa . dopo varie esperienze nel mondo dell’arte si getta a capofitto nell’industria cinematografica ottenendo qualche parte come figurante. Stanca e disillusa si cimenta in alcune pellicole a luci rosse ottenendo un buon consenso da parte del pubblico. oggi di lei non si sa nulla forse si è sposata

189) GIULIA CHANEL

Parigina di nascita,dopo un esperienza come fotomodella, è apparsa sulle pagine di Pentouse,inizia la sua carriera nel mondo cinematografico nel 1991 partecipando a varie pellicole sia in italia che all’estero.Si ritira definitivamente nel 1995. Tra le sue performances troviamo di tutto: anal orge dp. (e brava Giulia!)

190) PATRICIA RHOMBERG

Nasce a Vienna nel 1953,termina i suoi studi in medicina con successo laureandosi in tempo utile. Lavora principalmente con produzioni germaniche interpretando la prima Josephine nella fortunatissima serie del regista Gunter Otto. Anche se non bellissima rimane impressa nella mente dello spettatore. Non gira moltissimi film infatti in videoteca ne ho solo tre, uno il famosissimo Josephine Mutzenbacher e l’altro il Marito Tuttofare e dove ci concede delle performance a tre, di grosso impatto. Il terzo tutto girato in una locanda dove ne succedono di tutti i colori Bienenstich Im Liebesnest. Termina la sua carriera ben presto ritornando alla sua professione originaria . Oggi vive in Svizzera dove pratica la professione di medico.

191) BEATRICE VALLE

Morettina attiva nei film italiani principalmente diretti dal grande Mario Salieri, nei primi anni 90′ . Calca le scene per un breve periodo nel quale si distingue per il suo talento.

192) DIANE DUBOIS

Francese, attiva nei primissimi periodi , interpreta svariati film sempre con ruoli secondari , ma intensi.Approda alle luci rosse per puro caso, in età già avanzata (per avanzata s’intende non giovanissima , intorno ai trenta.)

193) NADINE ROUSSIAL

Bella biondona di nazionalità francese amica della nota attrice Cathy Menard, con la quale gira alcune pellicole in territorio nostrano.Deve al suo attivo un considerevole numero di film nei quali interpreta con successo ruoli carichi di erotismo.

194) BABY POZZI

Sorella della notissima Moana Pozzi,di due anni più piccola , si getta nel mondo delle luci rosse con successo interpretando varie pellicole di successo.Sparisce dalle scene verso la metà degli anni novanta.

195) SHERI ST.CLAIR

Americana di origine europea, si getta nel mondo della celluloide a luci rosse dopo vari tentativi nel mondo della moda. Dopo aver partecipato ad alcuni concorsi di bellezza, viene notata da un regista che la catapulta nel hard; da lì un crescendo sempre più incalzante.

196) KASSI NOVA

Formosa ,bella e intrigante; questa è Kassi Nova. Attiva per un periodo limitato; infatti si ritira dalle scene dopo poco. Gira varie pellicole sempre con ruoli minori non arrivando mai ad una notorietà di massa.

197) C.J. LAING

Attrice americana , interpreta sempre film di grosso spessore, al fianco delle migliori star tipo la Haven e la Leonard .Decisamente attratta da parti forti che rasentano il sado maso

198) SOPHIE DAVID

Francese, forse parente di Daniele David, si fa ricordare per il suo seno strepitoso; nelle sue interpretazioni spesso porta gli occhiali , che le danno quell’aria da intellettuale ,che non guasta.Lavora spesso anche in Italia conquistando lo spettatore nostrano.

199) SABRINA MASTROLORENZI

Tipica bellezza mediterranea , attiva nel primo periodo del hard italiano; lavora al fianco della Levi della Lauri e della Frajese; L’attrice mi è stata segnalata da un ammiratore sconosciuto, il quale mi ha fatto nero, per la imperdonabile dimenticanza (parole sue). Fa piacere a distanza di anni avere tanti ammiratori. I miei più sentiti complimenti alla bravissima attrice.

200) MICHELLE DAVY

Francese, molto bellina non eccessivamente aggressiva , si distingue per il suo bel corpo e per il caratteristico tatuaggio sulla spalla.Non gira un numero considerevole di pellicole: (poche ma buone) lavora al fianco della Jess e della Frajese per citare due stelle del hard.Della sua vita privata si sa ben poco dato la sua riservatezza.

201) CRISTINA BLACK

Raffinata,elegante nel portamento; l’attrice francese è presente sulle scene al fianco dei più noti attori e registi. Preferita dal noto regista Alan Vydra con il quale realizza diversi lungometraggi. Rimane attiva per qualche anno interpretando diversi film.

202) HONEY WILDER

Americana, formosa non giovanissima rimane nella mente dello spettatore grazie alla sua innata sensualità. Personalmente la paragono sia per il fisico che per l’interpretazione, ad altre due notissime attrici Kay Parker e Kelly Nichols. Al suo attivo conta svariate pellicole girate prevalentemente nei primi anni 80′.

203) ELODIE DELAGE

Francesina spiritosissima, corporatura minuta ma proporzionata molto abile in qualsiasi tipo di prestazione. Attiva dalla prima ora, orbita nel mondo delle luci rosse per qualche anno. il suo volto è poco noto al grosso pubblico in quanto molti dei suoi film non sono stati esportati in italia.

204) CELINE GALONE

Altra notissima attrice poco sfruttata, lavora anche lei intorno alla metà degli anni 70′ per prolungarsi fino ai primi anni 80. Intrigante con il suo bel corpicino da adolescente ci lascia a bocca aperta per la sua carica erotica

205) PAULA PRICE

Americana, dopo un periodo di fotomodella, si getta nel mondo della celluloide a luci rosse riscuotendo immediatamente un notevole successo di pubblico. Lavora principalmente intorno agli anni novanta. Legata sentimentalmente ad Eric Price attore e regista di talento .Oggi si è ritirata e vive serenamente con la sua famiglia .

206) MELODY KISS

ttrice europea molto bella dalle forme abbondanti, si distingue dopo gli anni 90′ in varie pellicole. Rimane in presso allo spettatore attento, per le sue tette fantastiche e per la sua spontaneità sul set. Della sua vita privata non si sa molto . Chi ne sapesse di più è pregato di aiutarci grazie!!!

207) FALLON

Statunitense, dopo trascorsi di fotomodella si butta nel mondo del cinema riscuotendo un notevole successo . In breve tempo si guadagna il suo spazio, tra gli ammiratori del settore.Interpreta svariate pellicole,quasi mai da protagonista.

208) LYNN LE MAY

Bella e formosa americana puro sangue si sposa a17 anni per divorziare a 23. . Esordisce nel hard ottenendo da subito il consenso del pubblico. Vagamente ricorda la sua collega Traci Lords con qualche misura in più di reggiseno.

209) MORGANE

Francese al 100% , vero nome Marianne Fournier,inizia la sua avventura nel mondo delle luci rosse riscuotendo un enorme consenso di ammiratori . Fisico asciutto tipico degli anni 70′, lavora al fianco delle più prestigiose attrici del momento. Gira alcuni film anche negli Usa, grazie alla sua intima amicizia con il grande regista Gerard Kikoine.

210) LITTLE ORAL ANNIE

Americana di origine orientale, appartiene alla vecchia guardia, infatti la troviamo in svariate pellicole dei primi anni 80′. La sua carriera artistica si articola dai primi anni 80′ ai primi del 90′ . Si ritira dalle scene sparendo nel nulla , come molte altre sue colleghe.

Mi hanno chiamata “Puttana” e me ne vanto

Mi hanno chiamata “Puttana” e me ne vanto

Perchè se un uomo va in un club privè è una persona che vuole solo divertirsi e che, ci sta, che in fondo si possa cercare una scopata fuori dal matrimonio senza che ci siano legami mentre se lo fa una donna è una zoccola depravata, non degna di rispetto, che cerca solo cazzi perchè insoddisfatta della vita e con cui è meglio non avere troppo a che fare non appena arrivati all’ejaculazione?

Perchè se una donna viene beccata a rimorchiare su un social viene derisa, schernita e, dopo aver ricevuto un rifiuto perchè considerata preda facile, allontanata e segregata come se si fosse ancora nel medioevo?

E queste persone, questi benpensati, poi sono gli stessi che si lamentano del fatto che le italiche donne non la diano con facilità. Prima scatarrano nel piatto dove vorrebbero mangiare e poi si lamentano del servizio.

Mi hanno chiamata puttana. Perché gli ho sorriso quando mi diceva che avevo un bel culo, gli ho detto si senza aspettare troppo tempo, mi sono fatta toccare ovunque senza particolari impedimenti, gliel’ho preso in mano senza guanti sterilizzati da chirurgo e poi l’ho perfino messo in bocca e non ci eravamo ancora neppure presentati.

Mi hanno chiamata troia perché mi è piaciuto, ed eravamo in un piccolo sgabuzzino ricavato dentro il pub, mi sono liberata di mutande, reggiseno, gli ho sbottonato il pantalone e mi sembrava gli piacesse, era felice, lui godeva e devo dire che godevo anch’io.

Mi hanno chiamata sporca perché non ho tenuto a precisare i dettagli della mia intimità, gli ho solo detto “tiè, mettiti ‘sto preservativo” e poi ho sollevato l’anca e l’ho spinto dentro senza indugiare. E se ne avevo voglia non ho capito perché mai avrei dovuto rifiutare. L’unica cosa della quale avrei potuto lamentarmi era il fatto che è venuto troppo presto, era eccitato, c’era da capirlo, allora mi sono toccata e lui mi ha dato una mano, anzi la lingua, per fare arrivare pure me.

Ma come, non lo fermi? Non gli dici niente? Non vuoi neppure avere un abbraccio, una parola dolce, qualcosa che possa dare l’illusione di un interesse differente? E dico no, non me ne frega niente. Mi è piaciuto. Dovessi mai incontrarlo un’altra volta può anche ricapitare. Se gli sta bene. Se mi sta bene. Ma al momento dirsi ciao e grazie dopo il sesso e continuare a trascorrere la serata come prima mi sembra la migliore cosa.

Mi hanno chiamata troia perché secondo la mia amica mi sarei comportata come un maschio. E ho chiesto “un maschio gode quando scopa? e perché mai non posso farlo anch’io?“.

Mi hanno chiamata puttana perché mi è piaciuto quello che non avrebbe mai dovuto piacermi. Anzi mi eccita, ancora, solo ripensarci. Perché sono fatta di carne e di libido e non c’è alcuna morale che possa convincermi del fatto che mi sono sbagliata.

Mi hanno chiamata sporca perché avrei dovuto, come minimo, sperare che lui mi chiamasse il giorno dopo, a me che non gli ho neppure dato il numero di telefono, avrei dovuto sospirare, innamorarmi, immaginare di mettere su casa e fare mille figli con uno con il quale mi è solo piaciuto scopare.

Mi hanno chiamata stronza quando è sembrato che per difendermi dalle accuse ho dato delle bacchettone e moraliste alle mie conoscenti, quelle che mi hanno vista entrare con quel tale dentro lo stanzino e poi mi hanno aspettata fuori. Una mi ha detto “ero preoccupata… pensavo ti stesse stuprando…“.

Mi hanno chiamata troia perché avessi detto si trattava di uno stupro forse sarebbe stato meglio, avrei evitato di essere processata perché manco dell’aspirazione alla santità. E mi chiedevo se esiste regola che imponga alle donne di sentirsi violate se non rispettano le convenzioni sociali.

Io mi ricordo ancora quelle mani strette, i colpi serrati, il caldo, l’odore, lo rifarei senza problemi, perché certe volte l’intesa scatta in un momento e di lui non so cosa mi ha colpito, forse la voce, forse. Ma se dopo il sesso non proclamo di essere una martire profondamente innamorata, se ben distinguo la chimica dal sentimento, allora sono un maschio, che per chi è un po’ specista diventa essere un “animale”, nel senso becero e deteriore di quel termine.

Io troia, io puttana, io animale, io sporca. Perché in fondo c’è una mentalità che ci vuole un po’ così: stuprate, sofferenti e infelici o se felicemente scopanti dunque stigmatizzate. Al massimo sposate figlianti, senza eccessiva eccitazione per gli appuntamenti a letto.

Ho fatto sesso consensuale con un tale che non me l’ha chiesta, io non gliel’ho chiesto, mi è piaciuto e poi non ci siamo mai più visti. Per la mia amica sono ancora quella che avrebbe avuto un trauma da piccola ché altrimenti sarei lì a fare la sentimentale con qualcuno.

Mi ha triturato le ovaie con il mio presunto senso di solitudine, ché noi femmine saremmo diverse, che non è possibile che possa piacerci una cosa così, che per sentirsi realizzate per davvero le “donne”, e l’ha detta proprio così declamando teorie al plurale, avrebbero bisogno di sicurezza, stabilità, casa, famiglia, figli. Le ho detto “stai serena… a te forse non sarebbe piaciuto ma a me invece si“.

Lo posso dire che se lei trombasse di più e avesse meno moralismi attaccati sulla pelle forse starebbe meglio e farebbe stare meglio pure me?

Intervista a Donne che amano il sesso (consenziente) violento…

Intervista a Donne che amano il sesso (consenziente) violento…

Quando si parla di sesso violento bisogna fare attenzione a non travisarne il significato e non confonderlo con abuso. Nel sesso tutto è consentito, qualsiasi pratica o perversione, a patto che si rispettino sempre almeno due regole fondamentali. Massima condivisione e accettazione tra due (o più) parti di quello che si stia facendo e non vi siano coinvolti minorenni o persone in quel momento non lucide.

In nessun caso è e sarà mai accettato un discorso tipico di idioti da tastiera (che le donne nella loro vita al massimo le hanno pagate) che sostengono la teoria “tanto poi gli piace comunque”. Se vi dovesse passare per la capoccia un pensiero del genere, provato solo anche per un istante a pensare se un gruppetto di uomini incontrandovi per strada facesse lo stesso ragionamento con lui (sempre che poi non abbia anche quelle preferenze sessuali)

ll sesso violento è spesso argomento di accesi dibattiti. C’è chi lo etichetta nella categoria degli abusi. Chi lo vede come un legittimo fetish. “Cosmopolitan” ha chiesto il parere di tre donne anonime che lo amano e lo praticano.

Quanti anni hai?

  • Donna A: Ventisette.
  • Donna B: Ventitré.
  • Donna C: Trentaquattro.

Cosa rappresenta per te il sesso violento?

Donna A: Tutto ciò che comporta un po’ di pericolo e di sperimentazione. E, di solito, alcuni effetti spiacevoli come dolore o perdita completa della voce dopo aver fatto un pompino sconvolgente.

Donna B: Fondamentalmente il sesso aggressivo, soprattutto sculacciate, soffocamenti, conati di vomito, tirate di capelli e corde.

Donna C: Hmm, essere bloccata a testa in giù, ricevere ordini e spintoni, etc.

Qual è la differenza tra sesso violento e BDSM?

Donna A: Secondo me, il BDSM è più pianificato mentre il sesso violento riguarda il “qualunque cosa accada”.

Donna B: Non sono sicura, a mio modo di vedere hanno molti punti in comune. A me piace il sesso violento, ma mi trovo a mio agio anche con le pratiche di dominazione e sottomissione.

Donna C: Beh, io non indosso costumi o m’iscrivo a un master in Bondage.

Come hai capito di preferire il sesso violento?

Donna A: Ero a conoscenza dei modi selvatici del mio attuale ex, ma non abbiamo mai sperimentato nulla di veramente audace. Anni dopo, ci siamo riavvicinati e ho accettato di concedermi a tutto quello che aveva in mente. Ascoltare la sua voce mentre mi ordinava atti specifici è stato un passo importante. La prima repulsione è diventato desiderio.

Donna B: Un ragazzo mi ha iniziato a prendere in giro dicendomi cose che avrebbe voluto farmi. Così ho pensato di prenderlo sul serio. Abbiamo iniziato con il soffocamento, le sculacciate e i capelli, e ho capito che era quello che avevo sempre voluto.

Donna C: Prima il sesso era noioso. Adesso è più divertente e posso comunque farlo il sesso dolce.

Quali atti specifici preferisci?

Donna A: Fare pompini profondi in posizioni che consentono all’uomo di avere il controllo su di me. Le mie mani sono legate e non ho il controllo di quanto va in profondità. Oppure avere mani e caviglie legate mentre l’uomo mi inserisce vibratori anali e spinge il suo pene dentro di me e mi tira i capelli.

Donna B: Sculacciate, soffocamento, quando mi tirano i capellii, bondage, essere legata e coperta di vomito.

Donna C: Mi piace essere sculacciata e stritolata.

Come si fa a fare in modo che sia sicuro?

Donna A: Il pericolo fa parte del divertimento, ma usare il buon senso per far andare lisce le cose. So quali sono i miei limiti e quando devo dire all’altra persona di smettere. Non voglio mettermi in pericolo solo perché il mio uomo sta godendo.

Donna B: Utilizziamo delle strategie. Parole di sicurezza, o se c’è il bavaglio coinvolto, con dei movimenti o tocchi prestabiliti.

Donna C: Dico soltanto “no soffocamento”, perché so che non mi piace.

Avete sempre definire chiaramente i confini in anticipo? Quei confini cambiano mai?

Donna A: Io chiarisco i limiti in anticipo in modo che tutto vada liscio. Nulla rovina il momento come doversi fermare e dare una lezione sul perché non si è in quello che il ragazzo vuole fare. Se qualcosa non è andata bene durante l’ultimo round, come forse ha usato la cintura un po ‘troppo duro o ha fatto male il collo il modo in cui ha tirato i capelli, questo è quando dico che dobbiamo prendere in giù di una tacca la prossima volta, quindi vado da questo.

Donna B: Dipende. Mi fido del mio attuale fidanzato, conosciamo i nostri confini e certi giorni se non ho voglia di qualcosa basta che lo dico.

Donna C: Sicuramente gli dico quando qualcosa non mi piace o mi mette a disagio, ma generalmente accade durante il sesso, non prima.

Sei mai stato ferito o hai ferito un partner?

Donna A: Una volta ha fatto un pompino ‘troppo in profondità’ mentre lui stava sopra di me. Mi sentivo soffocare e avevo bisogno di tirare fuori la testa, ma lui stava per venire. Alla fine gli ho morso il pene e l’ho tagliato. Un’altra ho vomitato su un ragazzo sempre durante un pompino. Lui mi ha detto di andare avanti anche se c’era vomito dappertutto. I contrattempi devono accadere. Fanno parte del rischio e devi solo andare avanti.

Donna B: Niente di più di un gomito nelle costole. Se mai entriamo in un territorio a rischio (il sesso anale) lui è molto rispettoso e si assicura che di comunicarmi fiducia.

Donna C: No.

Come si fa a chiedere il sesso violento a nuovi partner?

Donna A: Faccio la prima mossa facendo qualcosa che probabilmente non si aspettava, come un profondo pompino con tutta la gola. Cerco di essere incoraggiante e dico loro quello che mi piace, come farmi tirare i capelli. Se non è abbastanza violento, di solito glielo dico.

Donna B: Ho avuto delle conversazioni al di fuori della camera da letto per testare le acque, chiedendogli cose come, “Che ne pensi di questo o quello?” e misurare la sua risposta. Se si tratta solo di sculacciate e roba simile glielo chiedo solo durante il rapporto sessuale, sennò sembro fuori di testa.

Donna C: Onestamente, di solito non lo chiedo io.

Ti è mai capitato un partner che ha rifiutato la violenza?

Donna A: Non ancora.

Donna B: Non l’ho mai esplicitamente richiesto.

Donna C: Non è ancora successo.

Secondo la vostra esperienza, qual è la percentuale dei vostri partner che ama il sesso estremo?

Donna A: Il settantacinque per cento sì, il venticinque per cento no.

Donna B: Il venti per cento era totalmente aperto al riguardo, il quaranta per cento sembrava curioso ma troppo timido, il quaranta per cento non non interessato.

Donna C: Direi il cento per cento.

Qualcuno ti ha mai giudicato per le tue preferenze sessuali?

Donna A: Ho mostrato alla mia migliore amica la mia collezione di gadget sessuali ed è rimasta scioccata quando le ho racconto tutte le cose che ho fatto con il mio ex. Nelle conversazioni con altri amici, però, è del tutto normale.

Donna B: Sì. Una cara amica è inorridita quando le ho raccontato cosa faccio con il mio fidanzato. Praticamente mi ha detto che lui è ”un mostro” e che mi stava “forzando” a fare quelle cose.

Donna C: In realtà, la maggior parte dei miei amici preferiscono il sesso violento, quindi non penso.

Qual è l’idea più stupida che si ha riguardo una donna a cui piace il sesso violento?

Donna A: Probabilmente che sia molto esigenti. Per me, si tratta di dare piacere all’altra persona. Non di controllarla.

Donna B: Che siamo troie o ragazze con “problemi”.

Donna C: Che sono trash o troia.

Secondo te cosa dovrebbero sapere i lettori di Cosmopolitan prima di sperimentare il sesso violento?

Donna A: Io direi: Non abbiate paura di provare! Se non avessi provato, non avrei mai immaginato che mi sarebbe piaciuto. Non vi preoccupate dell’aspetto, tanto finirete come un pasticcio caldo e sudato, ricoperto da tutti i tipi di fluidi corporei. Iniziate con un paio di cose spinte e vedete cosa funziona. Ancora più importante, non abbiate paura di parlarne con il partner.

Donna B: Non abbiate paura di parlare e chiedere quello che desiderate. Stabilire i confini all’inizio può sembrare scoraggiante, ma ne varrà la pena.

5 buone abitudini che bisogna avere con le escort

5 buone abitudini che bisogna avere con le escort

Prostituzione: Che sia eticamente ancora poco accettata è un dato di fatto in Italia, ma è anche stupido ignorare che la prostituzione non si chiama “il mestiere più antico del mondo” per puro caso.

La prostituzione esiste e ci sarà sempre, perchè il sesso è un’esperienza necessaria.

Chi afferma di saper vivere bene senza sesso mente senza se e senza ma. Infatti chi afferma di trovarcisi bene anche senza avere rapporti, lo ripeterà all’infinito per farlo notare e pesare.

Mentre per le donne trovare un partner per fare sesso è estremamente semplice (stiamo parlando solo di sesso, non di uomo che sappia capirci, parlare, ascoltarci, che lasci moglie e lavoro per noi e che sappia anche cucinare e ami stirare e fare le lavatrici), per gli uomini invece è decisamente impegnativo.

Anche con la donna più facile del mondo (cosa che lui può non sapere al momento del primo contatto) c’è bisogno di scambio messaggi, qualche telefonata e almeno un’uscita con cena, più tutta la preparazione del dove, come e quando, per poi magari non uscirne particolarmente soddisfatti perchè “certe cose alla prima uscita non si fanno”.

E allora ecco perchè le prostitute ci sono e ci saranno sempre.

Offrono “servizi” tutto e subito e senza strascichi successivi del tipo “perchè non mi chiami piu’?”

Attenzione però che le escort non sono degli oggetti. Sono delle persone che fanno un lavoro degradante, stressate e che è socialmente rinnegato.

Chi ha accettato di fare la prostituta è una persona che magari avrà pure (e non sempre) una vita più agiata di una addetta alla gastronomia di un Todis, ma è anche una persona che difficilmente potrà avere amici o fidanzati “normali”.

Una “Puttana” è pur sempre una professionista.

Immaginate di chiamare a casa un elettricista, un idraulico, un architetto. Avete richiesti i propri servigi e per questo che poi alla fine li pagherete per il servizio offerto, ma questo non vi permette di trattarli male, insultarli, considerarli essere inferiori.

Esistono quindi delle regole che valgono anche per loro e che sarebbe il caso di seguire.

1) Non le state corteggiando. Siate chiari su cosa volete, cosa vi piace, e se avete gusti particolari.

2) Esistono due tipi di prostitute, quelle stradali e quelle da appartamento. Le prime sono come un fast food e vanno bene per cose veloci (pompino, sveltina, etc), mentre le seconde sono più preparate ed abituate a giochi erotici piu’ complessi. Non chiedete una serata BDSM ad una prostituta di strada perchè non è la sua specialità.

3) Contrattate la tariffa all’inizio. Chiedere lo sconto o contrattare dopo essersi già accordati è veramente cosa da persone estremamente tristi. Come vi sentireste voi se a fine mese cercassero di darvi uno stipendio più basso adducendo le stesse scuse e motivazioni che mettereste in campo voi per pagare di meno?

4) L’igiene è importante per entrambi. Prima di andare con una prostituta lavatevi. “Lavorare” con uno che puzza rende la prestazione meno performante.

5) se vi viene voglia di fare qualcosa di particolare nel durante della prestazine (anal, pissing, face slap, fisting etc etc) chiedete prima. Non sono oggetti nelle vostre mani ma persone.