Il Sesso con Laura. Lei di coppia Cuckold

Il Sesso con Laura. Lei di coppia Cuckold

Non è mai sempre facile parlare al pubblico di una Coppia Cuckold, in particolare quando si toccano insieme tutti i tasti del proibito, del socialmente rifiutato e religiosamente perverso.

Ma poichè sappiamo bene che nessuno dentro di se riuscirebbe a vivere seguendo la dottrina del buon costume e del religiosamente corretto, siamo fieri di poter ospitare sul nostro sito Laura che ci ha concesso un’intervista in esclusiva per parlare di Sesso, piacere e condividere con noi le sue fantastiche esperiene, da cui tutti dovremmo prendere spunto per avere una vita sessuale più che soddisfacente.

Se non avete idea di cosa sia una Coppia Cuckold vi invitiamo a leggere anche il seguente articolo:

L’intervista

Ciao Laura e benvenuta su Il Lato Oscuro del Sesso. Intanto ti ringrazio di aver accettato questa intervista e nonostante il successo per il vostro recente libro, tu abbia trovato il tempo di scambiare due chiacciere con noi. Vediamo di presentarvi ai nostri utenti.

Come avete iniziato ?

Abbiamo incominciato con assoluta naturalezza, direi quasi spontaneità, senza svegliarci l’improvviso una mattina per dirci: “proviamo qualcosa di diverso”.

Diciamo che la chiave di volta, per definirla così, è stata quando ho masturbato un uomo in un locale davanti al mio compagno.

Eravamo ancora due ragazzini, ma a lui è piaciuto guardare, osservare le reazioni dell’altro e la cosa – di rimando – ha eccitato anche me.

Da quell’episodio, è stato facile fare tabula rasa di certi pregiudizi borghesi, di tante vergogne nel confessare l’uno all’altra le proprie fantasie erotiche.

Raccontateci le vostre prime esperienze

Gli inizi sono stati un po’ “imbarazzanti”. Nel senso, la ricerca dei locali per scambisti, il mettere annunci nel tentativo di conoscere altri uomini. Col tempo, abbiamo smesso di farci troppe remore, accettando anche gli indecisi e i cosìdetti perditempo.

Certi passaggi si sono sedimentati poi nel tempo.

Mi spiego: si è passati dalla stanza di motel, alle gang organizzate e alle situazioni che più prediligo, ovvero il sesso in luoghi pubblici o fatto comunque in contesti non abitudinari, come i parcheggi o i bagni di certi centri commerciali.

Le Situazioni che prediligete?

Come accennavo prima, ho una vera predilezione per i luoghi all’aperto e i posti pubblici.

Dal mio punto di vista, motel o club privé hanno sempre un qualcosa di “artefatto”, o in ogni caso non danno quell’emozione del poter forse essere scoperti da altri estranei.

Il sesso fatto invece in un parco ha qualcosa invece di più “galeotto”, quasi avventuroso.

E’ la situazione che rende tutto più affascinante e che rende un ricordo incancellabile.

E la situazione più eccitante e divertente?

A memoria, direi una gang organizzata con due squadre di calcetto, nei bagni dello spogliatoio. A parte il freddo iniziale, ricordo il salire dell’adrenalina… e poi tutti quegli uomini nudi, in fila, eccitati, mentre l’unico a guardare e non soddisfarsi era appunto il mio compagno.

..e quella più fallimentare?

Una gita all’idroscalo di Milano. Ho chiesto al mio ragazzo di fare sesso orale con il bull con cui eravamo; nel mentre sono arrivati i vigili. E’ stato molto imbarazzante, soprattutto per lui.

Come vi è venuta l’idea di scrivere un libro che tratta di un’argomento così poco conosciuto e molto mal giudicato dalla “benpensante” opinione pubblica?

L’idea del libro (che potete acquistare cliccando qui o leggendo a fondo pagina), o più correttamente, di un’autobiografia nasce da “desideri” differenti.

Da una parte il voler fare una sorta di bilancio, dopo anni di esperienze, di quanto accaduto: certe particolari situazioni vissute, alcune persone interessanti (e altre molto meno) conosciute proprio come coppia cuckold.

Sono consapevole che altrimenti, la mia\nostra vita arebbe stata molto più “normale”…

Magari il solito gruppo di amici, i colleghi di lavoro, e poco altro; in questo modo – al contrario – abbiamo conosciuto un’umanità variegata, spesso strana, senz’altro fantasiosa come noi.

Poi, devo ammeterlo, c’è anche il piacere “esibizionistico” di farsi leggere (e quindi conoscere) da altri estranei. Un mettersi a nudo totale, senza inibizioni di fronte all’estraneo, al curioso, anche al “benpensante”.

Non hai paura di essere scoperta da colleghi, vicini o parenti e che questo possa pregiudicarne i rapporti interpersonali?

Si, è ovviamente un timore che sussiste. Per questo, cerco di mantenere sempre il massimo anonimato, sia per me stessa che per il mio lui. Solo una volta sono stata “scoperta”, da una persona che mi conosceva di vista, ed è stato innegabilmente imbarazzante.

Cosa cercate adesso, arrivati ai quarant’anni ?

Quando si smette di essere ragazzi, si diviene – nel bene e nel male – meno “avventurosi”, più riflessivi. Non a caso, negli ultimi tempi ho interrotto le mie esperienze e la nostra ricerca di emozioni per farne un libro.

Chi sceglie i Bull con cui devi fare sesso?

Non c’è una regola precisa. In linea di massima preferisco che sia lui a scegliere, ma solo perché questo aumenta il senso di partecipazione, e perché mi eccita che sia il mio compagno a doversi interrogare sul “questo le può piacere o meno”.

Non ci sono “tipologie” di bull che preferisco, o almeno non a priori. Buona parte del piacere consiste nella novità, nella fascinazione del conoscere persone diverse.

Può sembrare banale, si escludono in automatico le persone indecise o all’opposto, quelli che definiamo “esaltati”: quelli che sanno tutto, pensano di sconvolgerti la vita con un battito di ciglia senza aver consapevolezza di relazionarsi ad una coppia stabile.

Un Consiglio alle altre coppie?

Quello di essere disinibite, non aver vergogna di quanto si prova .. e soprattutto DIALOGO .. una coppia che non si parla, non comunica, è destinata ad appassire nella noia …

Conclusioni

Vivere il sesso liberamente, esattamente come lo si desidera, senza quei pregiudizi che ne comprometterebbero il vero significato, è alla base per la realizzazione della felicità di ogni essere umano.

Raccontare le proprie esperienze per trasmettere quelle emozioni uniche che solo una trasgressione intelligente possono dare, è prorio alla base del Libro che Laura ha voluto creare.

Siete pronti a lasciarvi trasportare nel suo mondo e viaggiare con la mente intrisa di voglie e desideri?

Profilo di Laura su Il Lato Oscuro del sesso: QUI

(L’ebook e il libro in formato cartaceo sono un’esclusiva di ErosCultura.com)

Le dimensioni del Pisello per una donna contano? Certo ma…

Le dimensioni del Pisello per una donna contano? Certo, ma non come un uomo si immagini che sia, perchè lo sappiamo bene quanto i maschietti siano convinti che se l’avessero di 30cm crederebbero di essere più desiderabili.

No no e no!! Le dimensioni contano, ma fino ad una certa misura

le donne gradiscono il pisello medio!!. Sia chiaro, il bananone enorme e turgido è sempre un bel vedere e talvolta anche un bel sentire, ma è un fattore sicuramente secondario che non considera la sua gestione. Chi non sbaverebbe davanti a una fiorentina di 2kg? Si ma poi se la mangiate tutta, tanto bene non ci state.

Insomma il pene deve avere una dimensione media tendente al grande per poterlo chiamare entusiasticamente cazzo, senza dovervi spiegare che senza un uomo empatico ed intelligente, non c’è membro che regga e la misura li veramente non conta più nulla.

La fissa del SUPERCAZZO

Spesso la fissa della lunghezza da superdotato è una prerogativa tutta maschile, specie dell’uomo che si confronta stupidamente con i protagonisti dei film porno, dimenticandosi che quella è pura finzione e che quelli sono atleti che si prendono più farmaci di un cavallo al Palio di Siena.

In realtà una donna ha aspettative molto più realistiche e concrete basate sulla sua esperienza personale, e quindi non sarà delusa se non si trova di fronte una “banana da esposizione”.

Diciamo che se stessimo parlando di motociclette, quella ideale si impenna senza sforzo, si mantiene stabile e non è troppo rapida nel terminare…la benzina. Se poi la cilindrata è grossa, tanto di guadagnato, ma non è quello il principale requisito per fare una goduriosa gita fuori porta.

Sia chiaro: troppo, troppo piccolo, obiettivamente rischia di servire a poco.

Sono saltati fuori paragoni di vita (poco) vissuta con cetriolini sottaceto e contenitori per il pepe, e in quelle situazioni è difficile creare un’intimità davvero soddisfacente.

Ora, tanti uomini si chiedono come si quantifica la misura di un pene piccolo, medio o grosso e se esiste un elenco ufficiale delle misure del pene.

Ma mettendo da parte le statistiche scientifiche vi indico schiettamente il mio parere personale sulle misure giuste: un pene di 13 cm è piccolo, uno di 15 cm è medio, uno di 18 è grande, uno di 22 è molto grande.

Questo specchietto, approvato dalle ragazze, è una semplificazione assolutamente chiara e credo possa essere abbastanza condivisibile.

Diciamo che alcune mie amiche hanno anche detto che pure 5cm va bene, basta che lui sia molto ricco 🙂

Perché un pene molto grande non è il massimo

Dopo aver dato addosso ai cazzetti troppo piccoli, mi pare giusto ora anche sfatare per contro il mito del superdotato col toro nelle mutande, perché non è affatto detto che questo coincida con una prestazione sessuale da sogno, anzi, per mia esperienza è stato quasi sempre il contrario.

Ma lascio le mie considerazioni al termine dell’articolo.

  • Un pene troppo grande fa male. Non sempre si ha un’eccitazione a mille e non è così semplice accogliere un membro equino o comunque molto dotato. Forse non lo immaginavi, ma la donna che sta con un “super” spesso desidererebbe stare con un “buon medio” ma buon amatore, nella vita quotidiana. Un’amica del gruppo, parlando della sua esperienza con un dotato di colore ha detto: certo, può essere bello da vedere come una scultura d’ebano o come una gustosa barra di cioccolato, ma una volta arrivati ai fatti, se l’uomo che c’è dietro non è un granché, rimane un bell’oggetto d’arte moderna.
  • Rapporti orali scomodi. Qui oltre alla lunghezza entra in gioco il fattore “circonferenza”, fatto sta che non è assolutamente piacevole praticare un pompàge a un tronco d’albero, tant’è che c’è chi mi ha detto addirittura di avere avuto una lussazione alla mascella, un ricordo che fa ancora male ad anni di distanza!
  • Bello ma non balla. Spesso i Long John si sentono come i reginetti del liceo e nella loro testa il pensiero è: eccolo, è grosso, cosa altro vuoi di più? Mentre il portatore di piccolo o medio pene è meno pigro quindi si ingegna, si dimena, si industria (e soprattutto…lecca) per dimostrare al mondo tutta la sua abilità di scimpanzè che vuole sentirsi gorilla.
  • Il diametro conta. Abbiamo appurato che un pene di 28 cm non serve a niente, tanto mica lo devi infilare nel serbatoio di un Audi per fare il pieno. E’ invece assai più importante che sia consistente (ma non eccessivo) a livello di diametro, in modo da dare quella sensazione di “sazietà” che alla fine è il principio del sesso.

Il mio invito quindi è sempre il solito: uomini, specie se siete ampiamente adulti, non fissatevi troppo con le dimensioni del pene.

Prima di quello ci sono tante, tante altre cose su cui lavorare seriamente e che determineranno il vostro successo a livello sessuale ma prima di tutto relazionale.

Abbandonate il righello orsù, e cercate di essere uomini validi e apprezzabili: se inspiegabilmente piacerete davvero a una donna, ogni problema di centimetraggio (a meno che non sia patologico) sarà superabile.

E’ inutile possedere la torre Eiffel se nessuno poi vuole salirci sopra. Meglio avere un simpatico comignolo che tutte cercano per la sua atmosfera calda, rassicurante e scoppiettante. E questo non dipende dal righello mio caro, ma dipende da te!

Considerazioni

Il sesso l’ho scoperto presto e anche in forme piuttosto estreme, al punto che la scopatina occasionale l’ho sempre vista più come uno spuntino che una cena completa da celebrazione.

E di piselli ne ho visti tanti al punto di poter dire la mia su cosa mediamente funziona bene e cosa no.

In primis il famoso “Once you go black you’ll never come back” è una minchiata stratosferica. Mio marito mi organizzò una festicciola a sorpresa con 3 ragazzotti di colore molto ben messi e mi abbandono’ a loro. Intrigante, divertente, ma sul serio, non ho camminato dritta per 3 giorni.

Non è facile avere di nuovo voglia di provarlo.

La situazione che prediligo è con un’altra coppia o con uomini di 40 max 50 anni che sanno giocare, conoscono i tempi sessuali di una donna, sanno farti respirare e capiscono quando è il momento giusto per spingersi oltre, molto oltre, ma per le dimesioni del pisello ho le idee ben chiare sulle dimensioni.

Più che la dimensione giusta è importante il diametro “giusto” diciamo, per importanza, diametro al 70%, dimensione 30%, ovviamente entro i limiti della normalità. Ovvio che se è lungo 2 cm e largo dieci, ci posso giocare a freesbee, ma non farci sesso. Se è in generale troppo largo, fa male quando entra e azzera il piacere.

Mi sento di dire che piselli migliori sono quelli con un pò di panzetta ^^

Come riconoscere una coppia scambista? I Piccoli indizi

Come riconoscere una coppia scambista? I Piccoli indizi

Se siete una coppia scambista vi sarà sicuramente capitato che in giro, in un centro commerciale, un bar o semplicemente durante una passeggiata, di incrociare lo sguardo di un’altra coppia, un’espressione o un sorriso che potrebbero voler dire “Anche a noi piace farlo, vi va di conoscersi meglio”?

Come ci si può togliere il dubbio  che non si sia frainteso il contatto senza rischiare di andare li e scoprire invece che erano testimoni di qualche religione e volevano solo vendervi bibbie? (si mi è successo..)

L’Abbigliamento

Una coppia che pratica lo scambismo ha sempre la propria donna al centro dell’attenzione e il suo vestiario è sicuramente provoante. Sia ben chiaro, ho detto provocante, non per forza da battona da piazzola per camionisti in autogrill.

Tacchi e scarpe che slanciano, decoltè (se presente) non troppo nascosto. Trucco per trasmettere passione e non per aggiustarne solo i difetti. E’ una donna che non si nasconde, si nota e si fa notare.

Lui è comunque un tipo curato, ma non dovete guardarlo per come è vestito, ma se notate compiacimento per il fatto che altri guardino la sua lei, è molto probabile che ci avete preso

Ma non basta…

I gioielli/accessori per scambisti

E’ un modo di comunicare il proprio stato di scambisti non troppo usato in Italia, ma abbiamo conosciuto coppie che utilizzavano anche questo metodo discreto per far capire che “noi ci siamo”.

Uno dei modi piu’ comuni è quello di portare la fede all’anulare della mano destra che sta ad indicare un legame con il proprio marito, ma aperto ad altre persone.

Ci sono poi gli anelli neri, solitamente spessi per essere ben visibili, che se portati da tutti è due possono essere un altro indicatore del proprio stato di coppia aperta.

Infine ci sono gli “SwingerCodes” (Codici per scambisti) che altro non sono che un piccolo logo che indica non solo che si è scambisti, ma anche le proprie preferenze.

Questo disegno viene solitamente messo su un braccialetto o direttamente con un adesivo sulla propria macchia. E’ piuttosto discreto perchè praticamente nessuno al di fuori di questo mondo ne conosce il significato e nel caso si venga beccati da persone non gradite, si può sempre far finta di cascare dal pero.

Esistono poi collanine, braccialetti e cavigliere con l’asso di picche. Nei tarocchi è un simbolo che rappresenta l’amare il gioco d’azzardo, il rischio, l’incognito. Negli scambisti invece indica la disponibilità della propria lei a fare sesso con altri uomini.

In conclusione

Se non siete certi che l’altra coppia si stia approcciando a voi con le sperate cattive intenzioni, non ve la rischiate. Per incontrare le Coppie Scambiste ci sono luoghi appositi come questo sito (L’avete visto il nostro Social?) oppure i Club Privè a loro riservati (vedi mappa). Se siete dei singoli ricordatevi che quasi sempre è la coppia che vi sceglie. Non dico di non proporvi, ma fatelo con la massima gentilezza e cortesia se volete avere una benchè minima possibilità.

 

Lo “Smart Bitching”. Il Tele Lavoro della prostituzione al tempo del Corona Virus

Lo “Smart Bitching”. Il Tele Lavoro della prostituzione al tempo del Corona Virus

Eticamente non si può dire, in particolare perchè siamo in un paese con profonde radici religiose, ma se una professione è molto diffusa è perchè ha molte richieste, e se ne abbiamo tante in Italia è perchè oramai è da considerarsi un lavoro sociamente utile, anche se mal visto da molte “mogli” che hanno paura scatenando, citando De Andrè, “L’ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l’osso”

Non se ne parla molto in giro, eppure c’è una categoria di lavoratori e lavoratrici particolarmente colpiti dalla tempesta economica causata dalla pandemia Coronavirus. Sono gli e le escort italiane, che ricordiamoci non esistono solo di sesso femminile, hanno fatto richiesta del bonus di 600 euro all’Inps.

Come hanno potuto presentare la domanda se si tratta di una categoria professionale che non può versare contribuiti previdenziali? Raccogliendo alcune testimonianze, la prima evidenza è che spesso le escort hanno un doppio lavoro. Questo deriva quasi sempre da esigenze familiari: avendo dei figli a casa e dovendo consegnare, per esempio alle scuole, l’Isee, le accompagnatrici di professione si dedicano a lavori part-time per poter dimostrare di avere un reddito minimo. Quindi, avendo una partita Iva, hanno potuto fare richiesta dei 600 euro all’Inps.

Molte lavorano nella ristorazione o come commesse nei negozi, con i relativi stipendi minimi. Poi, però, si dedicano anche alla professione di escort: c’è chi lo fa per amore di questa professione e chi invece vuole dare migliori opportunità ai figli. Ma quello dell’escort è un lavoro a tutti gli effetti in Italia. Lo dicono i numeri, e lo dice anche il relativo codice Ateco, quello delle altre attività per i servizi alla persona nca 96.09.09.

«È un lavoro autonomo»

Allora bisogna chiedersi perché chi ha chiesto il bonus di 600 euro l’ha fatto attraverso una partita Iva relativa ad altre attività. In Italia esiste un vuoto legislativo sulla professione di escort. La prostituzione, in generale, è un’attività legale, ma non regolamentata. Da questa condizione risulta che le escort potrebbero, anzi dovrebbero versare l’Iva e l’Irpef. Una sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione del 2016 ha chiarito che i proventi dell’attività di prostituzione non devono essere qualificati quali «redditi di impresa», ma come «redditi diversi derivanti dall’attività di lavoro autonomo non esercitata abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare».

Perché pagare l’Irpef senza avere diritto alla pensione?

Le escort, tuttavia, si chiedono che senso abbia pagare le tasse su quel tipo di lavoro se la professione resta senza tutele e se non è previsto un trattamento pensionistico. Tradotto? Stando alla sentenza sarebbero obbligate a pagare l’Inps attraverso l’Irpef, ma secondo la normativa attuale non percepiranno mai una pensione. Per questo l’impianto legislativo indurrebbe le escort a muoversi in situazioni di lavoro nero. Molte escort ricorrono ad altri metodi di gestione del risparmio per garantirsi una pensione.

Le videochat

Il Coronavirus ha assestato un duro colpo a un settore che si trova ad affrontare una crisi inedita: è un’attività che si basa sull’incontro e sul contatto fisico con altri soggetti, per questo è impossibile da praticare senza trasgredire ai Dpcm relativi all’emergenza sanitaria. «Le ricerche su Google relative al settore escort sono diminuite in media del -17% nell’ultima settimana di marzo», dicono da Escort Advisor. Alcune escort hanno riconvertito la propria attività, come succede per le industrie. Chi può lavora da casa con le videochat. Anche questa attività è legale, ma non regolamentata.

Cos’è e cosa non è legale

Anche perché, forse è giusto ribadirlo, in Italia la prostituzione è legale. Ovvero, è lecito lo scambio di servizi sessuali per denaro, mentre sono illegali le attività collaterali come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l’organizzazione in luoghi chiusi, come i bordelli e il controllo della professione da parte di terzi. Insomma, le escort e le prostitute non possono essere dipendenti di nessuno e nessuno deve ricavare una sorta di profitto dalla loro attività. Per il resto, possono lavorare senza essere perseguite penalmente.

La nullità del contratto di prostituzione

Per quanto riguarda l’assenza di tutele dovute alla mancata regolamentazione della prostituzione, esiste anche un problema dal punto di vista civilistico. Il contratto tra chi si prostituisce e il cliente, sia esso scritto o verbale, è ritenuto nullo. Se il cliente non riceve la prestazione nei termini concordati non può rivalersi in alcun modo sull’escort. D’altro canto, se chi si prostituisce non riceve il pagamento concordato non può rivalersi e chiedere un decreto ingiuntivo al cliente.

L’intramontabile moda del car-sex. Cosa è e come funziona?

L’intramontabile moda del car-sex. Cosa è e come funziona?

Fare sesso all’aperto, essere guardati, ha sempre avuto il suo fascino!

Il Car-Sex non è proprio l’ultima delle mode e no, non stiamo parlando delle coppiette che si appartano perchè non tutti si possono permettere di vivere insieme.

I luoghi sono spesso parcheggi, spiaggette, luoghi isolati dagli occhi indiscreti e altri invece che sono appositamente non troppo nascosti per essere guardati meglio. Ci si incontra nei parcheggi della città per appartarsi e fare sesso tra sconosciuti: coppie, single, gay,lesbiche, transessuali e travestiti indistintamente. Esibizionisti e  scambisti che vanno a caccia di luoghi all’aperto dove si fa sesso on the road. Un fenomeno diffuso in tutta Italia, con tanto di siti internet e mappe interattive dove cercare la categoria di proprio gradimento e organizzare l’incontro.

Come funziona il car sex o dogging come lo chiamano negli Stati Uniti?

Senza voler scendere in dettagli hot, la pratica ha inizio con la perlustrazione della zona per capire se il luogo è frequentato dalle categorie che si stanno cercando. Poi per riconoscersi ci sono dei segnali inconfondibili: gli abbaglianti e soprattutto le quattro frecce accese. Una volta individuati i compagni di trasgressione basta un semplice incrocio di sguardi per dare il via al gioco.

Per i single: le coppie dettano le regole del gioco e non i single. Restare fermi ed aspettare di essere scelti dalle coppie, e non viceversa. Nulla è dovuto. Vietato avvicinarsi e disturbare: si rischia di rovinare il gioco e mettersi in cattiva luce con gli altri giocatori. Se si arriva al parcheggio e ci sono già altre auto, è buona regola abbassare i fari o mantenere accesi solo i fari di posizione.

 

In alcuni casi, le coppie che vogliono ricevere visite o segnalare la propria presenza, mettono un fazzoletto bianco fuori dal finestrino, o molto piu’ semplicemente se è vicino un parco è consigliabile addentrarsi dove si troveranno persone che aspettano su delle panchine e vi basterà un gioco di sguardi per capire se vi viene chiesto di avvicinarvi.

Non da meno solo le spiagge (Spesso nudiste), a volte con pineta annessa, dove potete fare ottimi inconri e giocare con chi si vuole.

Visita la nostra mappa su tutti i luoghi di incontro in Italia (Clicca QUI)

I luoghi sono di libero accesso. Terminato il gioco è buona norma ringraziare e salutare: fare bella figura vi permetterà di essere nuovamente scelti in una volta successiva e, acquisita la fiducia delle coppie, finito il gioco spesso ci si ferma a chiacchierare, scambiarsi esperienze ed opinioni o, come succede, creare situazioni ancor più intriganti.

Ai nuovi giocatori è consigliato stare rilassati senza farsi prendere dall’eccitazione, osservare con discrezione chi frequenta da tempo i car sex, così da capire come muoversi.

Regole per le coppie: avvicinarsi ai single o alle coppie che avete scelto per il vostro “gioco”. E’ concesso chiedere informazioni sul luogo ed i suoi frequentatori ad altri informatori, alcuni potrebbero anche ospitarvi. Se nel luogo preposto ci sono auto ferme, è consigliato abbassare i fari mantenendo accese solo le luci di posizione.

Se conoscete luoghi di incontro non esitate ad inviarceli, mandandoci un’email attraverso il modulo di contatto, o scrivendo nel nostro Forum nella sezione Car Sex

 

Il Lato Oscuro del Sesso è un sito nato nel 2012 riservato alle Coppie Scambiste, Esibizioniste, Cuckold e tutti coloro che conoscono le regole di questo fantastico mondo.

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