La prima volta in un Club Privè. Quello che dovete assolutamente sapere.

La prima volta in un Club Privè. Quello che dovete assolutamente sapere.

Quante volte vi sarà venuta l’idea di provare a fare un salto in un club di scambisti e poi non ci siete andati perchè qualcosa vi metteva paura o non vi convinceva?

Con l’articolo di oggi cercheremo di darvi tutte le informazioni, anche in base al vostro status (Coppia, Singola o Singolo) su quello che realmente succede nei club e cosa potete aspettarvi di trovare.

Un luogo di perdizione (Pericoloso?)

Iniziamo a definire cosa sia un Club Privè dicendo che no, non è una casa di appuntamenti e… NO… non è che chi entra deve immediatamente lanciare i propri genitali in mezzo alla folla e lanciarsi in orge sfrenate senza aver nemmeno avuto il tempo di ambientarsi.

Un Club (si parla genericamente) è un luogo che viene messo a disposizione dei Soci per poter avere un luogo riservato, lontanissimo da occhi indiscreti e senza rischi, per poter giocare a trasgredire.

Trasgredire non vuol dire forzatamente fare sesso di gruppo e subito. Trasgredire è anche semplicemente flitare, provocarsi con un’altra coppia e se scatta la scintilla si può decidere di approfondire, da soli o insieme ad altri, ma è anche vero che spesso una coppia va li, sta in disparte, bevicchia guarda e poi va via senza che succeda nulla.

Questo perchè quell’aurea peccaminosa che si vive in questo ambiente, aiuta le fantasie e la sessualità della coppia a prescindere che si sia consumato o meno.

Un ambiente intimo e trasgressivo

Non tutti i Club sono uguali.

Questa sezione avremmo dovuta metterla alla fine, ma abbiamo deciso di farvela leggere subito perchè nelle vostre scelte deve essere un elemento importante da tenere in considerazione.

Ci sono Club che non fanno tanta selezione all’ingresso (tanti.. molti dicono di farla ma poi se c’è da incassare fanno entrare chiunque), altri che invece cercano di equilibrare il rapporto coppie/singoli (puo’ variare da 1:1 a 3:1) e anche club che hanno serate libere per tutti e serate specificatamente riservate solo a coppie e singole (no singoli insomma).

Quando e se, leggendo il resto dell’articolo, valuterete la possibilità di andarci, evitate quella tipologia di club che non rientra nei vostri interessi. Se siete timidi e alle prime armi vi consigliamo un locale mediamente piccolo. Se invece siete già decisi a fare fuoco e fiamme ritenetevi piu’ liberi nelle scelte.

Cosa succede entrando in un Club la prima volta.

I club sono associazioni cultirali e quindi per accedere dovrete essere registrati come soci del club. Se è la prima volta che andate in quel posto, vi conviene dirglielo, solitamente (dipende dalla cortesia dei gestori) vi viene spiegato l’ambiente, i servizi offerti. Si entra (spesso con ovvio ed evidente imbarazzo se è la prima volta) e ci si sentirà addosso parecchi oggi.

Questa cosa è normale perchè è un luogo dove, giocando ovviamente, si è tutti prede e predatori. E’ normale studiarsi e osservarsi.

La coppia (o singola) in un club privè

Parlando sempre di voi, che siete una coppia alle prime armi, la paura più grande è quella di entrare ed essere assaltati da singoli, coppie che vi si siedono di fianco e rompono le scatole. Questo è assolutamente falso (nei locali ben gestiti.. sia chiaro).

In tutti i club se una coppia sta per i fatti suoi niente e nessuno, senza il loro permesso, può entrare in quella che si chiama “private zone” e cioè l’area della coppia (leggete il paragrafo successivo su come si comportano i singoli in un Club).

E’ probabile che riceverete un cenno di saluto, magari vi si offrirà cortesemente da bere. In questi ambienti un No Grazie non è mai un’offesa. E’ la cosa che solitamente più difficile da imparare.

Nel mondo dei Club chi si offende per un No Grazie non è adatto a quei posti. Quindi non vi sentite mai di offendere nessuno con un rifiuto.

Ogni coppia, ogni persona che entra in un club ha voglia di giocare in un modo personale. Tutti i presenti lo sanno quindi un No non vuol dire “mi fate schifo”, ma semplicemente un “per quello che abbiamo voglia di realizzare stasera (che può essere anche nulla) non ci rientrate”.

Se vi sentite a disagio o isolati la soluzione migliore è stazionare in zona bar o scambiare due chiacchiere con i gestori del locale. Magari vi da una mano a rompere il ghiaccio con altre persone se vi va di farlo.

I singoli in un club privè

Il maschio per una coppia o una singola è un oggetto che, a secondo di una loro scelta, può essere usato a piacimento. il “coglione” (usiamo il termine appropriato) che pensa che vada in un locale, scelga chi scoparsi e decida di farlo come lui creda, è semplicemente un povero idiota che di questo mondo non ne sa nulla.

Il singolo che entra in un club deve sapersi far notare, proporsi e accettare di indietreggiare, senza mai insistere, qualora la coppia o la singola con cui ha interagito non gradisca. Un no è un no. Non è che chiedendo la seconda volta la situazione possa cambiare come se l’avessi incontrata in un centro commerciale. Qui la timidezza non esiste.

Qualora si venga invitati ad avvicinarsi a una coppia ricordatevi che, per quanto vi interessi la lei, è appunto una coppia. Quando vi rivolgete a loro si parla al plurale, in particolare all’inizio si consiglia di interagire principalmente con il lui che, in quanto marito, spesso ha il ruolo anche di filtrare eventuale persone che risulterebbero sgradevoli prima ancora che lei decida che le possa andare bene.

Le mani addosso bisogna saperle mettere e capire quando sia il momento. Ci sono segnali che vi inviteranno a farlo. Troppo presto e vi siete giocati le possibilità di proseguire. Sappiate essere attenti a cio che vi si dice senza usare le parole.

Un singolo che si approccia direttamente, senza che abbia ottenuto il permesso da una coppia, se gli va bene viene invitato a uscire dal locale. Se gli va male (cosa che spesso mi auguro) dal locale ci esce comunque ma toccando terra una decina di metri più in là 😉

I nostri consigli

La prima cosa da dire, che può sembrare ovvia ma spesso non lo è, sta nello stabilire all’interno della coppia il giusto equilibrio decisionale. Se uno dei due non è convinto e non va di andarci, non ci andate.

E’ come portare vostro figlio in un posto dove non vuole assolutamente andarci. Potete insistere quanto volete sul fatto che poi si diverta, mentre invece, per partito preso, lo vedrete col muso tutto il tempo a guardarvi con occhi di odio e sofferenza. Evitate

L’unica cosa che è normale che voi abbiate è la paura dell’imbarazzo, motivo per cui pianificatevi sempre almeno un paio di tentativi prima di decidere se sia una cosa per voi o no.

Questo perchè se la tensione prende il sopravvento non riuscirete ad entrare in sintonia con l’ambiente. Con una seconda volta sarete sicuramente più a vostro agio.

Cercate di socializzare e scambiare due parole. Sappiate che l’altra coppia con cui parlerete ha avuto anch’essa la sua prima volta in un club. Chi meglio di loro possono capire il vostro stato mentale ed imbarazzo ed aiutarvi a comprendere meglio come non bisogna temere nulla?

Il Lato Oscuro del Sesso & Bad Romance Swingers Club di Roma

Per chi ancora non lo sapesse abbiamo creato una collaborazione strettissima (una vera e autentica amicizia con i gestori) con il Bad Romance Swingers Club di Roma e, tra le tante cose che abbiamo organizzato, ci siamo strutturati anche per accogliere “la vostra prima volta” e darvi un giusto occhio di riguardo e maggiore attenzione per aiutarvi ad ambientarvi (Leggi qui dal sito Bad Romance).

Il locale è ciò che sia di più perfetto per chi cerca un luogo non dispersivo, intimo e non volgare, in cui cercare di capire se questo mondo faccia per voi, senza nessuna pressione.

Vi ricordiamo inoltre che gli iscritti certificati di I.L.O. (qui la procedura) possono accedere gratuitamente al locale e usufruire di tutti i servizi, tra cui un Open Bar che aiuta tantissimo a rompere il ghiaccio. Per ottenere l’ingresso gratuito contattateci che vi invieremo il buono.

Potete trovare tutte le info sul Club ai seguenti link:

Sito web: www.BadRomanceClub.com

Telegram Channel: t.me/badromancerome

Twitter(X.com): x.com/SwingersBad

Lubrificante Anale. Come sceglierli e perchè usarli.

Comprendere l’uso del lubrificante

La regione anale, a differenza della vagina, non ha lubrificazione naturale, stimolata durante i preliminari. Pertanto, per garantire un piacevole sesso anale, evitando il rischio di lesioni nella regione, è essenziale fare affidamento sulla lubrificazione artificiale.

In breve, l’uso di lubrificante riduce l’attrito tra il pene e la zona anale, proteggendo i tessuti e garantendo una penetrazione più piacevole. Inoltre, impedisce al preservativo di rompersi con lo sfregamento.

I principali tipi di lubrificante

Esistono numerose opzioni di lubrificanti nel mercato erotico. Tutti mirano a facilitare la penetrazione e prevenire dolore e disagio. Tuttavia, ci sono caratteristiche che le differenziano le une dalle altre e che fanno la differenza, vediamone alcuni:

  • Lubrificanti a base acquosa: sono lubrificanti ipoallergenici e non reagiscono con preservativi o sex toys. Si rimuove facilmente, ma non è una buona scelta per il sesso in acqua (doccia, idromassaggio, piscina ecc.). Inoltre, si asciuga più rapidamente essendo realizzato principalmente con acqua;
  • Lubrificanti a base di silicone: si tratta di prodotti più moderni e ben indicati, poiché non reagiscono con il lattice dei preservativi, ma possono danneggiare i toys quando vengono a contatto. Accertati di non essere allergico al silicone. Ideali per il sesso in acqua e, ovviamente, anche per il sesso anale;
  • Lubrificanti con ingredienti naturali: sono prodotti studiati per diminuire l’impatto ambientale. Praticamente vengono considerati alla stregua di cosmetici (per intenderci come se fossero creme per il viso o per il corpo). Tutti materiali sono sicuri per la pelle e per le mucose;
  • Lubrificanti con funzioni extra: sono prodotti che hanno funzioni extra oltre alla lubrificazione. Questo è il caso dei lubrificanti che riscaldano, raffreddano, dilatano o addirittura cicatrizzano e riducono la sensibilità nella regione. Quindi lascia fluire la tua immaginazione anche quando scegli il lubrificante giusto per ogni occasione!

Come garantire un sesso anale più piacevole?

Conosci il tuo corpo

Per poter sfruttare appieno questa pratica, è necessario conoscere molto bene il proprio corpo. L’ano, ovviamente, è una regione delicata che necessita di cure specifiche. Una corretta igiene è essenziale per un sesso sano e sicuro. Per prevenire le malattie a trasmissione sessuale, è necessario l’uso del preservativo, proprio come nel sesso vaginale.

Utilizzare gli accessori erotici

Il plug è un ottimo accessorio che può aiutarti durante il tuo primo rapporto anale. Esistono diversi modelli sul mercato, di dimensioni e materiali diversi. I plug di diametro maggiore sono adatti a persone che hanno rapporti anali periodici e vogliono ulteriormente migliorare il rapporto.

Per quelli che hanno appena iniziato, l’ideale sarebbe concentrarsi su sex toy di dimensioni più piccole e più comode. Per tutti i modelli, si consigliano lubrificanti per facilitare la penetrazione degli oggetti. Così facendo, il dolore o il disagio possono essere prevenuti!

Parlare!

L’uso del lubrificante per il sesso anale, oltre a facilitare la penetrazione, è un ottimo modo per diversificare il rapporto sessuale. Ci sono numerose opzioni disponibili sul mercato che promettono sensazioni diverse ravvivando ulteriormente questo momento intimo.

Dunque, chiedi al tuo partner le aspettative per il prodotto in modo che insieme possiate scegliere quale si adatta meglio ai vostri desideri.

La guida definitiva dei “BULL” per le coppie scambiste.

La guida definitiva dei “BULL” per le coppie scambiste.

Per tutte le coppie che praticano scambismo esiste un problema di qualità e non di quantità. Di fantomatici uomini superesperti, millantatori di dimensioni o decisamente di impresentabili se ne incontrano sui siti del sesso centinaia ogni giorno.

Oggi, prendendo spunto da un articolo scritto da Barbara Parisi, l’autrice del libro “Una vita da Scambista” (LINK) proveremo ad affrontare l’argomento in maniera analitica e semi-seria, come sempre facciamo, sperando di aiutarvi ad avere successo in questo mondo dove l’offerta è sicuramente sproporzionata rispetto alla domanda.

#1 – Capire di cosa si stia parlando e cosa sia un BULL

La stragrande maggioranza dei singoli che si propongono alle coppie si propongono avendo come massima conoscenza del mondo dello scambismo l’aver visionato un paio di film porno dove, avvenenti fanciulle insoddisfatte del marito, fanno entrare a casa il primo che passa e si fanno fare tutto quello che il fortunato le chiede di fare.

Credere che un film porno (Citando una frase di Barbara) sia applicabile alla realtà è come credere che anche gli Avengers o i Fantastici 4 siano basati su fatti storici e reali. Il Porno è solo finzione ed ha veramente poco a che fare con il sesso essendo principalmente orientati al pubblico maschile e al proprio impulso di dominazione sessuale.

La realtà è ben diversa (e meno allettante dei sex movies) in quanto una coppia cerca un singolo per soddisfare le proprie voglie e non quelle altrui, mettetevelo bene in testa in quanto sarete voi a dover recitare una parte in una situazione dove non sarete voi i registi. Una coppia può avere voglia di farlo in 3, di fare sesso di gruppo, semplicemente di farlo davanti a voi essendo solo guardati. Ogni coppia ha le sue esigenze e voi dovete stabilire se vi piaccia essere “usati” in un gioco che non comanderete voi.

#2 – Essere obiettivi con se stessi e capire se si hanno i requisiti per fare il BULL

Fatevi un esame di coscienza. Quante volte vedendo una partita di calcio vi siete immaginati di essere al posto di quel giocatore e far vincere alla vostra squadra la partita? E’ ovvio che è rimasto solo un pensiero, un sogno, ma che se davvero vi foste presentati all’allenatore dicendo che volevate giocare ti avrebbero riso in faccia perchè non si hanno le capacita “tecniche e fisiche” per poter giocare a certi livelli. Ecco, nello scambismo è esattamente la stessa cosa.

Non bisogna essere Rocco Siffredi, Non bisogna avere il fisico di Mister Universo, ma se siete notevolmente in sovrappeso, avanti con l’età (e dai 45 un bull inizia già ad essere considerato vecchio) e avete un pisello normale (sotto ai 14cm) lasciate perdere. Ma non perchè siete da buttare, ma perchè se dovreste farvi una semplice domanda.

Se voi foste una donna che riceve 100 proposte per fare sesso al giorno da ragazzi di 20, 30 anni, dotati e palestrati, perchè dovrebbe scegliere voi? Come per la partita di calcio, vi consigliamo di non scendere in campo e, lo ripetiamo, è un consiglio. Campioni che hanno cambiato le partite anche giocando a 45 anni non ce ne sono stati pochi, ma devono avere qualcosa di speciale (saperci fare….)

#3 – Creare un profilo sui social del sesso interessante

Uno dei primi motivi per cui una coppia vi scarta è sicuramente il vostro profilo. Niente foto, oppure immagini prese da internet. La prima impressione, che è quella che poi conta di più, è che siete persone introverse, non si mostrano, non vogliono far vedere, hanno qualcosa da nascondere. SCARTATI SUBITO! In questo mondo un uomo lo si vuole MASCHIO, DETERMINATO, DECISO e uno che mette la fotina di un cuore con un paesaggio marittimo già da l’idea di non aver capito niente di questo mondo.

Evitate foto del profilo in cui mandate bacetti e in generale non mettete mai il viso. Quello eventualmente ve lo chiederanno le coppie privatamente. Meglio un bel torace del primo piano di un pisello.

La descizione deve essere non troppo lunga, ma nemmeno di due parole. Scrivere solo “CIAO DA XXX” da l’idea di superficialità, scrivere un poema non ve lo legge nessuno. Una descrizione che spieghi cosa cercate, cosa vi piace e cosa vi piacerebbe realizzare, specifiando se abbiate già avuto esperienze o no, è l’ideale.

#4 – L’approccio è importante, esattamente come lo è nella vita reale.

Le coppie non sono tutte uguali come dicevamo prima e se sono su un social del sesso come il nostro è perchè cercano specificatamente qualcosa. Una persona che si presenta con la stessa delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli, senza che abbia indagato, chiesto, verificato cosa loro possano desiderare per poi proporsi ha già perso in partenza. Passa per persona arrogante, volgare, e poco predisposta a capire e voler realizzare il piacere della coppia stessa.

Nei messaggi ci si presenta innanzitututto, si fanno i complimenti, ci si mostra interessati. Non bisogna mandare foto di piselli in primo piano con su scritto “ti sborro per tutta casa” perchè onestamente, tornando al discorso iniziale, una donna che si ecciti alla vista di un pisello sgranando gli occhi, succede solo nei film porno, ed anche in questo caso dimostrereste di non avere molta esperienza nel campo.

Capire cosa una coppia stia cercando è importante. Potreste scoprire che quello che la coppia desidera, potrebbe non essere nelle voste corde (anche lui bisex attivo ad esempio) e che magari l’idea di fare un orgia ed essere filmati non vi sconfiffera.

In caso di appuntamento, chiedete sempre (alcune coppie lo fanno) se è richiesto un “regalo”.

#5 – Discrezione e Pulizia

L’uomo peloso, salvo eccezioni, non piace. Può essere comodo per dormirci d’inverno, ma per fare sesso non è tra i preferiti. Alcune coppie preferiscono anche le parti intime esenti da peluria, altre magari che siano curate e non lasciate li a crescere cespugliose. Insomma, in sintesi, almeno dategli una spuntatina se proprio non lo volete glabro.

So che sembra strano, ma nonostante tutto, parecchia gente ancora non ha capito i concetti basilari dell’igiene personale tanto che molte coppie lo specificano sempre nei loro profili con “si richiede amante del sapone”. Ricordate che siete ospiti e cercate di non farvi parlare dietro.

E per discrezione che intendiamo? Che un singolo che si vanta di aver scopato con tizio, tizia, tizi, postando anche le loro foto sul profilo non è una persona discreta e una coppia, dandogli corda, rischierebbe di finire sulla sua bacheca senza il loro consenso.

E infine….

Non vi dimenticate le due regole fondamentali di questo mondo. La prima è di non importunare. Proporsi va bene, ma se non si ottiene risposta non insistere, non offendersi, non offendere. Questa prima regola è strettamente legata alla seconda, forse la più importante e meno capita.

Un NO è un NO. Non è un’offesa, un affronto, un vile rifiuto che deve essere lavato nel sangue. E’ solo un semplice no, è una scelta altrui che deve sempre essere rispettata. Non siete piaciuti, non li avete saputi stuzzicare, non rientrate nei loro gusti, magari gli ricordi una persona antipatica, qualunque sia il motivo è un NO che deve saper essere rispettato. Se ve la prendete, tornate al punto uno di questa guida. Vuol dire semplicemente che non siete adatti a vivere questo mondo e questo gioco.

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul BDSM spiegato facile facile

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul BDSM spiegato facile facile

A differenza dello scalpore che il BDSM provoca nell’opinione comune (almeno quella di facciata), le coppie che lo praticano hanno un’intesa incredibile e spesso comunicano molto meglio di tante altre coppie considerate “normali”. Cos’è, quindi, che fa scattare il piacere? In poche parole, la dinamica che si instaura tra la persona che domina e quella che si sottomette è la chiave di tutto.

BDSM è una sigla che indica Bondage/Disciplina/Dominazione/Sottomissione/Sadismo/Masochismo e chi ha letto “50 sfumature di grigio”, la celebre trilogia di E.L. James, sa di cosa stiamo parlando. Si tratta di un acronimo diffuso in USA verso la metà degli anni ’80 e, per BDSM, si intendono una serie di giochi erotici ed inclinazioni sessuali basati sul dolore, sul disequilibrio di potere e sull’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti.

Il fine ultimo di un rapporto simile è il benessere delle parti coinvolte, che non sempre coincide con l’esplosione del piacere sessuale. In alcuni casi, più che l’orgasmo, si vuole raggiungere un’intensa soddisfazione mentale e, a questo scopo, sono molte le persone che si sentono eccitate infliggendo dolore o sottomettendosi ai voleri del partner. Nonostante sia una pratica scandalosa e degradante secondo il luogo comune, le coppie che la sperimentano la trovano estremamente stuzzicante e riescono addirittura a migliorare la comunicazione nella relazione.

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Che cosa si cela dietro l’acronimo di Bondage e Disciplina (BD), Dominazione e Sottomissione (DS), Sadismo e Masochismo (SM)? Un macrocosmo di almeno un centinaio di pratiche e situazioni erotiche che, lontane da considerazioni moralistiche e patologie mentali, toccano solo incidentalmente la sfera della sessualità. La ricerca di sensazioni fisiche molto forti che possono arrivare fino al dolore, l’assunzione di un ruolo specifico tra adulti consapevoli e consenzienti e l’eventuale uso di strumenti appositi come i sex toy, riassumono la vera dichiarazione d’intenti. Il fine ultimo non è solo quello di raggiungere il personalissimo acme passando dalla classica soddisfazione dell’eros ma è quello di esplorare e vivere un forte appagamento mentale con la realizzazione di particolari fantasie e bisogni che alimentano il desiderio.

B come Bondage, visto come tecnica che lega, costringe e riduce in volontaria schiavitù tramite corde o strumenti appositi. D come Dominazione, che si si riferisce al piacere di pilotare le sensazioni e la volontà del partner, disciplinandolo anche attraverso le imposizioni di regole e punizioni. S come Sadismo: qui privo di ogni sulfurea e negativa connotazione, è una filosofia che mette alla prova sé stessi e il partner in uno scambio di emozioni fisiche forti e coinvolgenti senza recare sofferenze non concordate. M come Masochismo in cui si sceglie di ampliare il proprio bagaglio sensoriale tramite stimoli che provocano dolore o umiliazione ma che donano in realtà intensa soddisfazione. L’attrazione per la controllata sofferenza volontaria e inflitta è una delle tante motivazioni che si inseriscono nella messa in scena di questa prassi relazionale, non ultima la questione del potere tra dominatore e sottomesso. Contrizione e dominio, dottrina e appagamento dirigono quindi i desideri oscillanti degli amanti del genere che convivono in modo totale o solo episodico le proprie pulsioni tra tormento, estasi fino al sublime grazie alla produzione abnorme di endorfine, i neurotrasmettitori del piacere.

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul BDSM spiegato facile facile

Chi fa BDSM?

Secondo uno studio scientifico, chi pratica BDSM non è uno psicopatico, anzi una persona su dieci ha provato questa pratica almeno una volta ed è, in qualche modo, interessata a farlo ancora. Coloro che praticano rapporti simili, infatti, sono estroversi, aperti a nuove esperienze, coscienti di sé e meno nevrotici rispetto a quelli che vengono comunemente definiti “normali”. E’ proprio perché sanno cosa vogliono e perché non hanno paura di comunicare i propri desideri al partner che vivono con meno frustrazione le relazioni fisiche ed emotive.

Come cominciare a praticare il BDSM

La passione per il sadomaso, per il bondage e per la sottomissione sono molto diffuse e, addirittura, secondo le statistiche, in Italia più di 4 milioni di persone li praticano.

Per passare dalla fantasia alla realtà, il primo passo da compiere è aprirsi con il partner, descrivendo dettagliatamente i propri gusti ed i propri desideri. Deve essere poi instaurato un accordo tra i due, sottolineando quali sono le cose che non possono essere fatte durante il rapporto e soprattutto specificando che c’è la possibilità di cambiare idea in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo. A questo scopo sarà necessario definire una “parola di sicurezza” da utilizzare quando si vuole interrompere una determinata pratica. A questo punto, si potrà definire precisamente chi sarà il padrone e chi lo schiavo. Per le prime volte, si consiglia di cominciare con qualcosa di “leggero”, come le sculacciate, per passare poi a frustate, bondage o veri e propri rapporti di dominazione. L’importante è dare libero sfogo alle proprie fantasie in modo graduale, senza provare ogni tipo di esperienza fin dal primo momento.

In un rapporto BDSM è inoltre fondamentale che nessuna delle due parti si senta costretta, tutto deve essere fatto consensualmente in piena libertà, ricordando che non sempre si raggiunge la soddisfazione sessuale. Realizzare le proprie fantasie di BDSM può rivelarsi estremamente eccitante anche senza l’orgasmo poiché permette di esplorare un’energia erotica che in precedenza aveva solo stuzzicato la propria immaginazione.

Quali sono i ruoli nel BDSM?

Un rapporto BDSM prevede sempre che uno dei due partner domini sull’altro ed è proprio per questo che ognuno deve decidere fin dal primo momento quale ruolo ricoprire. Coloro che sono interessati ad entrambi i lati del rapporto sono chiamati “switch”, mentre invece sono “master” o “mistress” quando vogliono essere esclusivamente la parte dominante. Chi vuole essere il sottomesso all’interno del rapporto è invece chiamato “slave”, cioè schiavo. La regola base da seguire è che ci sia il consenso da entrambe le parti e che gli atti di violenza messi in pratica non siano una costrizione o una coercizione. Per il resto, una volta stabiliti i ruoli da interpretare nel gioco erotico, si può cominciare a dare libero sfogo alle proprie fantasie.

I simboli del BDSM

All’interno della comunità BDSM, le persone tendono ad utilizzare dei simboli convenzionali per riconoscersi tra loro e per chiarire fin da subito il ruolo interpretato, senza dover ricorrere ad alcun tipo di spiegazioni. Il sottomesso, ad esempio, è riconoscibile grazie al collare e all’head harness, entrambi simboli di umiliazione e di sottomissione. L’head harness, in particolare, è una specie di bavaglio per cingere il capo, realizzato con cinghie e fibbie da allacciare dietro la nuca. Può essere utilizzato come “museruola” che impedisce di aprir bocca durante il rapporto BDSM oppure può fornire un punto di aggancio per altri generi di bavagli. Per quanto riguarda invece i dominatori, questi si rifanno alla cultura “leather” che prevede uno stile d’abbigliamento molto preciso caratterizzato da capi neri ed in pelle. In questo modo, i padroni riescono ad esprimere mascolinità e potenza erotica. Altri simboli del BDSM sono l’anello d’O, che si rifà a quello indossato dalla protagonista del romanzo “Histoire d’O”, e la triscele, il segno univoco ideato nel 1994 per indicare la comunità.

Perché il BDSM provoca piacere mentale?

Il BDSM provoca un vero e proprio piacere mentale grazie alla dinamica di potere che si viene a creare tra sottomesso e dominante. Il primo viene gratificato dall’umiliazione, dall’assenza di potere e dalla sensazione di impotenza dinanzi al suo “padrone” che invece trae godimento dalla libertà di poter disporre al 100% del suo “schiavo”. Nonostante il dolore e la violenza inflitta, nei rapporti BDSM non mancano gli atti di tenerezza e di rilassamento, delle “riappacificazioni” al termine del gioco della dominazione. Spesso infatti il padrone si dedica alla cura del suo schiavo elargendogli anche dei premi, soprattutto quando ha svolto alla perfezione il suo ruolo. Le pratiche di dominazione e sottomissione vengono definite solitamente di natura sessuale, ma il più delle volte la penetrazione è completamente assente in questi rapporti. Nonostante la mancanza dell’orgasmo, riescono a far raggiungere la soddisfazione, che questa volta sarà di natura mentale. Il fatto che il BDSM sia stato rappresentato come qualcosa di squallido e degradante a livello mediatico ha fatto sì che rapporti simili cominciassero a godere di una cattiva reputazione.

Dominatore e sottomesso nel BDSM

In una coppia che sceglie con consapevolezza e fiducia reciproca di vivere esperienze al limite, c’è chi predilige in modo netto uno specifico ruolo o chi sceglie di variare a seconda dello scenario, dell’impulso del momento. Colui che domina viene chiamato Master e ricava gioia dal comandare e guidare il sottomesso – Slave – tramite una serie di azioni volte a provocare emozioni sia piacevoli sia dolorose.

Il dominio del corpo e della mente passa anche nel raccontare le reciproche sensazioni: paradossalmente, l’attenzione dei soggetti non è rivolta a sé ma all’altro, a quello che prova e vive. La donna che ama il ruolo attivo è una Mistress o Femdom, oppure Lady; l’uomo sottomesso è uno slave, sub o bottom e coglie l’aspetto inconsueto di passività. Chi predilige entrambi i ruoli è denominato Switch.

Safe word: il sesso sicuro

Nella varietà di pratiche erotiche che sottendono un vero e proprio codice BDSM, la linea di demarcazione da non sorpassare è quella data dalle regole SSC – Sano, Sicuro, Consensuale. Gli adulti devono essere sempre lucidi, consapevoli e la comunicazione deve essere chiara, a cominciare dalla definizione dei propri gusti e soprattutto limiti. Andare oltre viene considerato un vero e proprio abuso. La parola di sicurezza (Safe word) e anche il gesto concordato nel caso il sottomesso non possa parlare sono fondamentali: devono essere scelti in anticipo, prima di cominciare le varie sessioni, essere comprensibili e, soprattutto, rispettati in modo categorico per evitare qualsiasi disagio. Altrettanto fondamentale è il post, ovvero l’Aftercare, che comprende gesti di affetto, intimità e reciproca cura dopo un’esperienza a due così forte e privata.

Soft bondage

Il Bondage è un insieme di tecniche e pratiche finalizzate all’eros attraverso la momentanea privazione del movimento – in tutto o in parte – o di un particolare senso. Questa deprivazione sensoriale rientra nella sfera sadomasochistica. Nel Soft bondage le dinamiche erotiche vanno per gradi e si usano oggetti adatti a giocosi momenti di sottomissione e dominazione.

Per intenderci, siamo più vicini alle atmosfere di Cinquanta sfumature di grigio che alla esplicita cinematografia di riferimento.

Barefoot bondage: a piedi scalzi

Il Barefoot  bondage è una tipologia di soft bondage a due in cui a un giocatore vengono immobilizzati i piedi, rigorosamente nudi, con corde, lacci, cavigliere apposite. Così esposto, può permettere al partner di farsi accarezzare, solleticare o punzecchiare le estremità con piccoli strumenti come piume o bacchette appuntite. Il fine è quello della volontaria sottomissione e la scelta di un dolore controllato.

Blindfolding: il sesso con gli occhi bendati

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Pratica molto soft in cui si viene bendati dal compagno in modo da essere momentaneamente privati della vista. La sensazione di non sapere che cosa sta per capitare amplifica il piacere e acuisce, per compensazione, gli altri sensi. Un modo divertente e non invasivo per avvicinarsi alla pratica BDSM.

La scelta degli oggetti è molto vasta, dal classico nastro di raso alle mascherine di vario colore.

Spanking: la sculacciata erotica

Una delle più conosciute modalità relazionali è la sculacciata, in cui i rapporti tra sottomesso e dominatore sono chiari ed evidenti.

L’oggetto di questa audace attenzione è in prevalenza il fondoschiena – ma non solo  – colpito con le mani nude o con strumenti che, a seconda del gioco e dell’intensità, possono essere semplici come i giornali arrotolati e righelli oppure più sofisticati come sculacciatori di pelle o di legno.

Pet play

Nessun contatto ambiguo con un animale vero ma un travestimento di sottomissione in cui si scelgono apparati specifici che simulano le sembianze di un pet addomesticato.

Maschere a forma di cane o gatto, toys come il pony tail per il lato b, collare e guinzaglio con cui il padrone può portare in giro il proprio partner.

Hardcore bondage

Nella categoria BDSM, è la pratica più estrema che porta all’amplificazione del dolore e dello stretto rapporto tra master e slave, ora obbligati a un controllo maggiore della gestualità e dei termini di sicurezza. Un passo successivo e più complesso all’interno della vasta materia che sceglie di utilizzare strumenti più sofisticati e invasivi.

Zentai

Lo Zentai è una nuova pratica che proviene dal Sol Levante e consiste nel vestirsi completamente – testa compresa – con aderentissime tute di stoffa o di lucido latex.

La predilezione per questo materiale non è solo consuetudine dello Zentai ma di molti adepti del BDSM per la sua sua sottile sensualità che permette di esaltare il corpo e, allo stesso tempo, di sentire ogni presa e tocco del partner in modo perfetto, come se fosse una seconda pelle. Le tute possono essere sia in classico color nero sia colorate e somiglianti a eroi del fumetto.

Play piercing e caning: BDSM per i più audaci

Il Play piercing per i soggetti predisposti è l’atto del perforare parti del corpo per mezzo dell’inserimento di piercing, anelli, piccoli manufatti sottopelle non solo per una particolare estetica fetish ma per assicurarsi la liberazione indotta delle endorfine, che procurano uno stato emotivo particolare, tra eccitazione erotica ed euforia. Per evitare qualsiasi problematica di natura medica e sanitaria, questa forma di intrattenimento deve essere svolta da personale qualificato con oggetti sterilizzati e in condizioni igieniche perfette: non è infatti una metodica fai-da-te. La gradazione estrema di tale piacere è quella – piuttosto invasiva – di un rituale simile a quello dei nativi americani in cui si pratica un’incisione nella carne viva e poi si viene sospesi a una trave in modo da sollevare e tirare il lembo di pelle.

Il lato più saliente dello spanking è il Caning o bastonatura e necessita di strumentazioni come canne, bacchette o nerbi per colpire in modo particolare le natiche e la parte alta delle gambe. Tra i cultori della materia sembrano esserci in modo predominante gli asiatici, che associano la fantasia dello scolaretto disobbediente cattivo punito dal professore inflessibile alla rigida e tipica educazione scolastica nipponica.

Si prediligono attrezzi in rattan o in pelle e si seguono regole prefissate: i colpi devono avere un ritmo cadenzato e non troppo veloce, essere in numero pari, in multipli di 6 e 12 e non andare mai oltre i 36 perché potrebbero ferire in modo profondo il corpo.

Bull-busting e trampling

Vicino alle scelte del fetish, consiste nel colpire con un calcio, con le mani o con oggetti rigidi l’area genitale maschile con percosse da leggere a intense. Il godimento non consiste solo nella sofferenza ma nell’osservare il proprio partner mentre sta per urtare il proprio corpo. Per veri appassionati e temerari, è l’azione attiva dello schiacciamento e quella passiva di essere schiacciati sia nella zona del pube sia in altre parti del corpo. Una sensazione di estremo dolore non certo adatta a tutti. Si può calpestare il dominato con i piedi nudi, con i tacchi a spillo o scarpe particolarmente elaborate.

In questa esperienza si coniuga il gusto masochistico, quello fetish per le calzature o per le estremità del proprio partner.

Clinical Play

Non ha nulla a che fare con l’adolescenziale gioco del dottore ma è un match in cui il finto paziente si pone come una cavia sottomessa al volere del professionista che utilizza su di lui procedure che ricalcano quelle mediche, anche con veri e propri strumenti del mestiere come lo speculum, tubi, clisteri e così via.

Giochi erotici

Tutte le categorie BDSM hanno veri e propri giochi di ruolo di riferimento, dai più leggeri agli estremi, da scegliere a seconda dell’umore e della fantasia del momento.

Indispensabili, come sempre, una relazione di fiducia, un’atmosfera serena e le norme di sicurezza già stabilite.

Shibari: l’arte delle corde BDSM

Lo shibari o Kinbaku è la pratica Bondage con corde secondo lo stile giapponese: consiste nel creare legature dai nomi specifici sul corpo del sottomesso. Il suo inventore è l’artista giapponese Itoh Seiu (1882-1961) che, ritraendo modelle costrette tramite corde, sembra abbia preso ispirazione dall’arte marziale Hojojutsu che utilizza proprio dei lacci per bloccare l’avversario. Esiste anche il Western bondage, lo stile americano che si differenzia per la scelta dei legami, la lunghezza e i materiali delle corde.

Le due scuole hanno anche una diversa estetica: in quella di stampo orientale prevale una voluta asimmetria mentre in quella americana si sceglie la perfezione totale. In entrambi i casi il tratto artistico che rimane impresso momentaneamente sulla pelle è una delle prerogative di tale pratica, unito al piacere derivato dalla costrizione fisica e dalla sensazione di dipendenza dal Nawashi (colui che lega). Non necessariamente si arriva al dolore fisico ma è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Strumenti erotici

I toys nella pratica BDSM sono fondamentali per rendere più vivida l’esperienza e per amplificare il dualismo piacere-dolore, dominatore – sottomesso. La scelta è ampia: dalle mascherine per il Soft bondage alle vere e proprie fruste per il Caning fino ad attrezzature elaborate per il Bondage e la deprivazione sensoriale.

Mouth gag

Le museruole per il bondage possono essere di vari tipi e materiali, a seconda dell’uso. La Muzzle gag è un vero bavaglio, in pelle o in lattice, che copre la parte inferiore del viso e ha al suo interno una gag, uno strumento che può essere una pallina o una barra, da mettere in bocca.

Il sottomesso così non può parlare. C’è anche la variante Ring gag, in cui un anello mantiene invece la bocca aperta del soggetto consenziente.

Manette, foulard, catene e corde

Per un’esperienza più soft e per chi è alle prime armi con il bondage, può utilizzare un foulard o del nastro adesivo apposito di circa 4 centimetri, che rimane più maneggevole e meno costrittivo. Da evitare in modo assoluto il filo di nylon. Per divertirsi in modo più teatrale, ci sono le manette in vari materiali, dall’acciaio al velluto al raso, fino al vistoso peluche.

Le Ankle cuffs o cavigliere, in pelle o ecopelle, servono per legare le caviglie tra loro o al letto per assumere la posizione che si preferisce. Esistono anche quelle in metallo, spesso coordinate alle polsiere per una sensazione di schiavitù più forte e d’impatto.

Le Hand cuffs o polsiere, molto utilizzate nel soft bondage, servono a bloccare i polsi del sottomesso e vengono munite di imbottitura morbida per un approccio meno aggressivo.

Le catene possono essere scelte per il loro aspetto più brutale, per il rumore e, soprattutto, per il simbolismo da animale sottomesso, per alcuni molto invitante. Per chi vuole cominciare per gradi, può scegliere i fermapollici, simili a catene ma che stringono solo la base dei pollici. In alternativa, le cinghie di cuoio, più adatte ai novellini del bondage perché esteticamente più invitanti e sofisticate.

Strumento principe dello Shibari, la corda deve essere scelta con molta cura e utilizzata da persone già esperte di quest’arte erotica.

Non deve essere mai troppo sottile per l’alto rischio di ferite ed escoriazioni. I materiali più usati sono cotone, juta e canapa. Fondamentale imparare l’arte dei nodi: in tutta Italia esistono corsi e giornate dedicate a questo genere tra fetish ed erotismo.

Harness: le imbracature erotiche

Gli Harness – traduzione di finimento – sono imbracature intorno al torace fatte di cuoio e di anelli metallici.

Sono prediletti dagli uomini per la loro estetica fetish anche se esistono anche quelle per le donne. Permettono evoluzioni e posizioni particolari per divertirsi in sicurezza.

Fruste e paddle

La frusta è l’oggetto più immaginato e utilizzato in una relazione sadomaso per le ovvie dinamiche. Non esiste un solo modello ma vi sono tante varianti a seconda dei gusti e delle necessità. La Snakewhip è la frusta serpente lunga e flessibile che provoca il classico rumore a schiocco.

La Signalwhip è più maneggevole e quindi adatta a chi è alle prime armi perché si può controllare in modo semplice. La Bullwhip è già adatta agli studiosi avanzati perché provoca più dolore. Il Flogger è il flaggellatore sadomaso per eccellenza, composto da un manico e da strisce di pelle che attutiscono i colpi e quindi più apprezzato da chi si avvicina per la prima volta a questo variegato mondo. Per l’Hard bondage ci sono gli appositi nerbi come quello di bue, da usare solo da esperti e mai in parti del corpo delicate come schiena e reni.

Nella categoria Paddle, ovvero gli sculacciatori, si trova tutto l’occorrente per un Soft bondage d’effetto e senza particolari controindicazioni.

Il Paddle assomiglia alla britannica mazza usata nel gioco del Cricket e provoca dolore controllato.

Choker e nipple clamps

i Choker o collari sono i più utilizzati nei giochi sadomaso e dagli appassionati di Pet play. Si mettono al collo e possono essere muniti di guinzaglio per amplificare la sensazione di subalternità e obbedienza.

Il più apprezzato è il modello che mantiene diritta la postura. Si trovano anche fogge eleganti, in materiali preziosi.

Le pinze e morsetti per capezzoli sono piccoli strumenti di tortura che somministrano un leggero dolore al sottomesso, per sensazioni mai provate prima. Possono essere semplici o arricchiti da piccoli pesi per giochi da esperti. Esiste anche il tira capezzoli, che stimola in modo più delicato l’aureola sia femminile sia maschile. Da usare in sicurezza e mai per troppo tempo per il rischio di danneggiare i tessuti.

Gabbia

La gabbia è lo strumento principe della costrizione nei legami sadomaso ed è letteralmente una costruzione simile alle gabbiette per uccelli che può contenere una persona in piedi o accovacciata. Per amplificare il piacere di essere sottomesso e aggiungere pathos al Pet Play. Può avere varie dimensioni e forme.

Cinture di castità

Pensando alle Chastity belt si aprono scenari medioevali di dame costrette dal proprio cavaliere a indossare questi strumenti di tortura per preservare la propria innocenza. In realtà, è uno degli strumenti più apprezzati dagli appassionati BDSM perché nega il rapporto sessuale amplificando le sensazioni di privazione temporanea, in attesa del momento propizio. Hanno varie forme e misura, possono essere in pelle o finta pelle. Per gli uomini ci sono le Chastity cage, le gabbiette per contenere l’organo genitale e impedire l’erezione.

La teoria e la pratica BDSM da questo momento in poi non avranno più segreti e, se lo desiderate, potrete vivere la gentile trasgressione del Soft bondage o diventare una Mistress: la fantasia – e la sicurezza – al potere!

I film e i romanzi che parlano di BDSM

Prima dell’arrivo di “50 sfumature di grigio”, molti altri film e romanzi hanno parlato delle pratiche BDSM. La prima pellicola è stata “Belle de Jour” del 1967, in cui una casalinga borghese diventa una prostituta di giorno mentre il marito è al lavoro. E’ proprio con quest’ultimo che Séverine immagina di avere un rapporto S&M. “Il portiere di notte” del 1974 è un altro film che fa raccontato intense esperienze sadomaso tra un sopravvissuto al campo di concentramento ed il suo torturatore. Addirittura, anche Gerard Depardieu in “Maitresse” ha trattato il tema dei rapporti BDSM. Nel film interpreta un truffatore che viene chiamato a riparare l’impianto idraulico di una dominatrice professionale. Sono molti anche i romanzi erotici che affrontano l’argomento in modo esaustivo. “Light Switch” di Lauren Gallagher è uno dei migliori e descrive due fidanzati che cominciano ad avvicinarsi ai rapporti sottomesso/dominatore, fino a scoprire il mondo del voyeurismo. “Caught” di Cassandra Carr è invece una storia erotica che racconta come il protagonista Jack, un maniaco del controllo anche al di fuori della camera da letto, scopre la passione per la dominazione. Sia la letteratura che il mondo del cinema sono ricchi di esempi simili, segno che i rapporti BDSM stuzzicano la fantasia di molte più persone di quanto si crede.

 

Le regole di una brava prostituta

Le regole di una brava prostituta

La prima cosa che una prostituta impara è che nel gioco del sesso, la primissima regola da imparare è che non ci sono regole. A maggior ragione quando il gioco, l’atto sessuale, viene ricompensato.

É uno dei precetti fondamentali del decalogo delle case del “buon meretricio”.

Che esercitassero all’aperto, per le strade cittadine o nell’intimità – se così si può dire – in stanze e saloni, all’interno di taverne o case chiuse, erano poche quelle che riuscivano a trovare godimento nella mercificazione del proprio corpo, sbeffeggiate dai pregiudizi e falsi perbenismi di una società ipocrita e bigotta.

Lo sa bene Nell Kimball, ex prostituta poi tenutaria di una sua maison close a cavallo tra Ottocento e Novecento che con tono diretto nel suo Memorie di una maitresse americana scrive:

«Tu eserciti la tua arte e non puoi rifiutare nessuno dei tuoi ospiti. Devi essere cordiale e servizievole, in modo da soddisfarlo in tutto. Lui è il tuo padrone e tu sei la sua schiava. Se vuole questo o quest’altro, tu lo devi fare. Da parte sua, il cliente della casa sa bene che, entro i limiti della ragione, noi siamo qui per il suo piacere».

Non usa mezzi termini per “istruire” le sue ragazze. Insegna loro a vivere il mestiere felicemente prive di sentimentalismi e sensi di colpa, consapevole che dal loro fascino, dalla loro forza di spirito e dalla loro “bravura” derivano la sua fama e il suo “buon nome”.

«Devi essere sempre gentile, devi parlare a voce bassa e se vuole essere divertito in qualsiasi modo lascia che ti insegni lui. Con i giovani e i timidi devi essere tu ad attaccare, ad accarezzare, devi essere pulita. Alcuni clienti sono piuttosto anziani e con loro ci vuole pazienza. Comportati come se stessi facendo la più bella chiavata della tua vita: gemi, sospira, rotolati, invoca pietà, digli che è un uomo terribile, alla fine congratulati con lui per la sua grossezza, il suo peso, per essere venuto così tanto. Fa dei piccoli gridi quando fingi di venire con lui. Ah, un consiglio: farai meglio a non venire davvero. Ma danne tutti i segni. Ci sarà qualcuno che vorrà che ti mostri timida, in modo che lui debba forzarti a riceverlo, e qualche altro vorrà che dica delle parolacce. […] Dopo ogni volta, lavati bene, raggiustati i capelli e il vestito, e ritorna giù. Se lui ti offre una boccetta di profumo, ringrazialo; se ti dà un extra in denaro, è roba tua. Non devi prendere nessun appuntamento con lui fuori dalla casa. Devi sempre dire al cliente di tornare qui; che tu sei addirittura pazza di lui. Lui viene qui proprio per sentirsi dire questo genere di cose, per ricevere questo tipo di attenzioni. Sapendo che sei così giovane e nuova ti domanderà per quale disgrazia sei finita qui. La cosa che più gli piace sentire è che sei già stata rovinata da un vecchio e che eri pura come un giglio. Racconta queste cose in tono triste, abbracciandolo, mentre le dici. Anche per questo, vengono qui. Vedrai che chiavare è soltanto una parte dei nostri doveri al servizio del cliente».

Una realtà d’altri tempi, quella raccontata dalla Kimball, ex – prostituta schietta e disillusa che per nulla differisce da quella odierna, caratterizzata da una filosofia che nulla aggiunge e nulla toglie, che non nasconde momenti difficili, umiliazioni e lotte quotidiane.

Il bordello, la casa chiusa è un mondo chiuso e a suo modo completo, dove il sesso è il vero protagonista che fa da file rouge tra fantasie, vizi e desideri, senza filtri né finzioni in colloquio perfino con alcune Virtù.

Il Lato Oscuro del Sesso è un sito nato nel 2012 riservato alle Coppie Scambiste, Esibizioniste, Cuckold e tutti coloro che conoscono le regole di questo fantastico mondo.

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