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Jelqing ! La ginnastica per aumentare le dimensioni del pene esiste davvero.

Jelqing ! La ginnastica per aumentare le dimensioni del pene esiste davvero.

Il Jelqing è una tecnica per l’allungamento del pene, recentemente diventata popolare grazie alla diffusione di blog online e video esplicativi che trattano l’argomento.

Premesso che, a causa della mancanza di una ricerca scientifica attendibile su questo metodo per allungare il pene, non è possibile raccomandare il Jelqing o sostenerne l’efficacia.

Tuttavia, è bene avere una panoramica sul Jelqing che permetta di comprenderne pro e contro, qualora si scelga di praticarlo comunque.

Che cosa è il Jelqing

Jelqing è un termine gergale utilizzato per indicare una tecnica di massaggio del pene che si propone di ingrandirne le dimensioni – sia in termini di lunghezza, che di circonferenza – in modo permanente. La gestualità con cui si pratica prevede di esercitare con la mano una pressione e, contemporaneamente, una trazione dei tessuti dell’organo genitale maschile per spingere il sangue dalla base dell’asta al glande.

La congestione vascolare ed i microtraumatismi che conseguono dalla reiterazione di questi movimenti presumibilmente:

  • Farebbero durare più a lungo le erezioni;
  • Aumenterebbero la circonferenza del pene;
  • Farebbero sembrare il pene più lungo.

Il Jelqing risulta particolarmente intrigante per un uomo che desidera aumentare le dimensioni del proprio pene, poiché viene pubblicizzato come uno dei tanti “metodi naturali” per l’ingrandimento dell’organo sessuale maschile e non comporta farmaci o interventi chirurgici.

Tuttavia, la tecnica non è stata studiata abbastanza per dimostrarne efficacia e sicurezza e la maggior parte dei dati a sostegno del Jelqing sono aneddotici.

Funziona ? qualche dubbio

Molti uomini riferiscono attraverso forum e video online che il Jelqing è un mezzo efficace per aumentare le dimensioni del pene. Tuttavia, nessuno studio scientifico ha mai concluso che questa tecnica funzioni.

I fautori del Jelqing affermano che tirare e allungare regolarmente il pene provocherebbe il riempimento dei tessuti con il sangue, da cui conseguirebbe un turgore permanente. In realtà, l’anatomia di base del pene contraddice questa teoria:

  1. Il pene è un organo, NON un muscolo che può essere rafforzato o alterato con l’esercizio;
  2. La dimensione di un pene eretto è predeterminata dai corpi cavernosi (misura individuale stabilita soprattutto da caratteri genetici);
  3. Se il corpo del pene potesse essere allungato, le erezioni che si svilupperebbero non sarebbero complete (cioè il pene non sarebbe completamente rigido, ma flaccido in parte).

Il Jelqing presumibilmente agisce costringendo il sangue a concentrarsi nel pene, quindi creando una pressione che promuove l’espansione dei tessuti e li rende gonfi.  Il processo può essere in grado di stimolare un aumento del flusso sanguigno, ma la maggior parte degli esperti di urologia afferma che questa tecnica non può allungare permanentemente il pene

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Il Jelqing presumibilmente agisce costringendo il sangue a concentrarsi nel pene, quindi creando una pressione che promuove l’espansione dei tessuti e li rende gonfi.  Il processo può essere in grado di stimolare un aumento del flusso sanguigno, ma la maggior parte degli esperti di urologia afferma che questa tecnica non può allungare permanentemente il pene

Esistono anche strumenti sul mercato che pretendono di fornire la stessa tecnica di “trazione” del jelqing. Ad esempio, una pompa per il pene ha lo scopo di fornire un gradiente di pressione simile all’interno dell’organo sessuale maschile. Questo dispositivo crea semplicemente un vuoto che attira il flusso sanguigno ai genitali; sebbene questo principio di funzionamento possa fornire un ingrandimento temporaneo del pene, non è mai stata registrata una crescita permanente. Al contrario, con la pompa sono possibili danni significativi all’organo.

La procedura

La maggior parte degli esercizi naturali a disposizione si basano su alcuni punti che ti presentiamo qui di seguito, e possono variare leggermente da metodo a metodo, ma in pratica sono molto simili:

  1. Lubrifica il pene prima di iniziare qualsiasi allenamento. Non tutti i lubrificanti sono adatti a questo compito. Alcuni di quelli che puoi usare e ottenere molto facilmente sono: il gel per i bebè e la vaselina.
  2. Massaggia leggermente il tuo pene in modo che non sia in uno stato flaccido, ma non fino a raggiungere il tuo massimo livello di erezione, bensì un punto intermedio.
  3. Posiziona la mano alla base del pene, e circondala con l’indice e il pollice formando un cerchio o un segno OK.
  4. Muovi lentamente la mano verso l’alto, raggiungendo la base del glande, ma senza superarlo, devi fermarti prima.
  5. Ora sposta la mano verso il basso riportandola alla base del pene.
  6. Ripeti la procedura per 10-15 minuti almeno una volta al giorno, prendendo un dettaglio della tua evoluzione. Ricordarti di prendere la misura corretta del tuo pene prima di iniziare l’allenamento e misuralo di nuovo almeno una volta alla settimana per verificare i risultati.

La Performance Sessuale migliora?

Il Jelqing non ha lo scopo di migliorare il desiderio sessuale maschile o le prestazioni sessuali generali. Se la libido o la performance è oggetto delle proprie preoccupazioni, è probabile che le dimensioni del pene non siano la radice del problema.

Per migliorare le prestazioni sessuali, è possibile considerare nuove posizioni sessuali o aggiungere qualche novità in camera da letto, assicurandosi di affrontare l’argomento con il/la partner per sentirsi a proprio agio. Altra strategia possibile è quella dei trattamenti farmacologici, medici o chirurgici per la gestione della disfunzione erettile e/o dei problemi di libido, che possono fornire risultati più soddisfacenti.

Pertanto, qualora si sospettasse di avere una condizione che potrebbe influenzare la propria vita sessuale, il miglior approccio consiste nel consultare un medico per valutare il proprio caso e discutere le opzioni di trattamento disponibili.

I rischi (sono tanti)

A parte la dubbia efficacia degli esercizi, tanti specialisti hanno espresso forti perplessità (se non proprio preoccupazione) per la diffusione del metodo di PeGym.

Le ragioni sono di due ordini, fisico e psicologico. Sul sito si trova l’intervento dello psicologo Alexis Conason: “Abbiamo la tendenza a pensare che le cose possono essere risolte cambiando il nostro corpo e che c’è sempre qualche pillola magica, pozione o esercizio che possono far cambiare il nostro corpo.

Ciò non fa che distrarci da ciò che accade realmente”. Per non parlare dei rischi fisici, che sono davvero tanti, troppi. Gonfiore, irritazione, abrasioni ed ecchimosi sono solo alcuni degli “effetti collaterali” che potrebbero verificarsi e che comporterebbero disfunzioni sessuali e un maggiore rischio con le malattie sessualmente trasmissibili.

Per di più, ha aggiunto l’urologo Robert Valenzuela del New York Presbyterian Hospital: “L’idea che provocare microfratture nel corpo del pene possa portare al suo allungamento è del tutto infondata perché potrebbe addirittura portare alla malattia di La Peyronie” (che è una malattia per cui i tessuti cavernosi diventano fibrotici).

Considerazioni finali

Per concludere, è doveroso sottolineare che un pene “grande” e/o “lungo” non è necessario per una vita sessuale soddisfacente.

Sebbene il sesso possa essere estremamente soddisfacente, senza dover alterare le dimensioni del proprio pene, alcuni uomini preferiscono avere la possibilità di allungare il proprio pene, tentando metodi anche talvolta estremi, altri rischiosi per la salute, spesso ponendosi aspettative irrealistiche. Da questo punto di vista, le pressioni dei media mainstream possono indurre alcune persone ad alimentare le loro insicurezze o instillare loro il desiderio di migliorare le performance sessuali, nonostante ognuno sia unico, bello e naturale a modo proprio.

In effetti, per la maggior parte degli uomini, il desiderio di aumentare le dimensioni del proprio pene è conseguenza di false percezioni.  In altre parole: sebbene l’aumento delle dimensioni del pene possa essere esaltato o pubblicizzato, non esistono dimensioni inadeguate, quindi la necessità e il desiderio di allungare il pene è quasi sempre superfluo per la vera soddisfazione sessuale propria e della/del partner.

Tuttavia, qualora si scegliesse di tentare il Jelqing, è bene assicurarsi di comprendere le potenziali conseguenze e di prendere quante più precauzioni possibili per non rischiare di compromettere la funzionalità del pene.

La classifica delle dimensioni del pene

La classifica delle dimensioni del pene

Ne girano tanti di articoli che fanno classifiche sulle dimensioni medie dei peni divise per nazioni. Più o meno l’articolo tende sempre a mettere il paese dove è stato scritto il testo tra le prime in classifica in modo che le persone ci si identifichino (o prendano coraggio) ed inizino a condividerlo sui social.

Ma quale è la verità?

Per rispondere all’importante quesito è stata stilata una classifica mondiale delle dimensioni medie dei peni di paese in paese. Perché se è vero che a noi donne le dimensioni interessano relativamente, gli uomini non la pensano allo stesso modo.

Per loro un pene piccolo è come la nostra cellulite sui fianchi, i rotolini di troppo, la buccia d’arancia, il seno cadente, le smagliature. Insomma, una vera tragedia. Tant’è che in molti ricorrono agli aiutini: non creme, filler o iniezioni di botulino, ma allungamenti di peni tramite operazioni piuttosto complesse.

Cosa non si farebbe per un gingillo da record! Ma veniamo alle lunghezze medie dei peni nel mondo, tra sorprese e curiosità.

Chi ha vinto la classifica, a dispetto delle ricerche che definiscono i maschi sempre più alti ma meno dotati?

Ebbene, ad aggiudicarsi il podio dei peni normali eretti è stato il Congo con una media di 17,93 cm, seguito al secondo posto dal Venezuela con 16,93 cm e, al terzo posto, dalla Colombia con 16,75 cm.

Occhio però, anche l’Europa non se la passa male, a partire dai francesi che si sono guadagnati il sesto posto con una media di 16,01 cm, molto vicina ai rivali brasiliani. E subito dopo, olè olè, ci siamo noi: le dimensioni medie dei peni italiani si aggirano intorno ai 15,74 cm, vicini vicini agli egiziani, con una lunghezza media di 15,69 cm.

Il non posto in classifica è dell’Argentina con 14,88 cm di media, a seguire i 14,48 cm dei tedeschi. La Norvegia si classifica undicesima con 14,34 cm seguita da Turchia, 14,11 cm, Messico, 14,09 cm, e Regno Unito, 13,97 cm. Intorno ai 13 cm, chi più chi meno, anche Spagna, Australia e Russia, sarà colpa dell’inquinamento se da queste parti il pene è piccino? Si scende a 12,90 negli Stati Uniti, ahimè.

Peggio ancora in Giappone dove la media è di 10,92 cm, a seguire i maschietti cinesi con 10,89 cm, gli indiani con 10,24 cm e infine, porelli, i coreani (del sud) con una media di 9,66 cm. I peggiori? I thailandesi con 9,43 cm.

Di seguiro l’infografica con tutte le dimensioni medie, paese per paese, in ordine decrescente.

Esistono 7 forme di Pisello. Com’è il tuo?

Esistono 7 forme di Pisello. Com’è il tuo?

Per gli uomini, colpa dei film porno e della cultura erotica anni 90, il problema della dimensione del loro pisello è diventato patologico, convinti che sia la dimensione a dare piacere alle proprie partner, ci si è dimenticati completamente che la dimensione conta quasi nulla rispetto al saperci fare. Puoi avere una Ferrari, ma se non sai guidare, quello col Pandino anni 80 è capace di umiliarti e non poco.

Anche se a un primo sguardo possono sembrare tutti uguali, i membri degli uomini sono diversi. Un esperto ha quindi deciso di selezionare un elenco molto particolare e di dargli una definizione alquanto riconoscibile

L’elenco è stato stilato dal dottor Darren Breen, amministratore delegato di iMEDicare LTD che ne ha indetificati di 7 tipologie E tu sai indicare di che tipo è il tuo “gingillo” ?

La matita

Un membro particolarmente lungo e sottile con una circonferenza che si mantiene uniforme lungo tutta la lunghezza dell’asta. Darren ha aggiunto: “La lunghezza può variare enormemente ma è molto lungo e solitamente più sottile della media”.

Il peperone

Più corto della media (tra gli 8 e gli 11 centimetri) ma insolitamente spesso per l’intera minuta lunghezza. A quanto pare, in un sondaggio condotto su 7.500 persone, quasi un terzo delle donne (il 31%) ha affermato che la larghezza dell’organo del partner sia decisamente più importante della lunghezza del succitato organo.

Il Cono

Purtroppo un membro a forma di cono non è proprio il massimo. Con una base larga, va restringendosi man mano che ci si avvicina alla punta. E con “non è il massimo”, non ci riferiamo ovviamente ad aspetto estetico o a particolari deficit amatori. Il membro a cono a volte può essere un risultato della fimosi, un restringimento del prepuzio. Chi ha questo tipo di organo, magari con un prepuzio talmente stretto da non permettere al glande di ritirarsi nella sua adorabile dimora, forse farebbe bene a contattare il proprio medico di famiglia.

La banana

La banana potrebbe facilmente fare la fine del cono, anche se con risvolti molto diversi. Se il vostro membro o quello del vostro  partner ha una leggera curva a sinistra o a destra, hai una banana del tutto naturale. Una lieve curvatura non è infatti un problema, secondo Darren, ma una curva estrema o una che si sviluppa dopo un infortunio potrebbe essere sintomo di qualcosa di spiacevole. Ne è un esempio la malattia di Peyronie in cui il tessuto cicatriziale fa piegare il membro in maniera eccessiva.

Il martello

Il martello inizia più stretto alla base per culminare in una testa particolarmente ampia. Potreste anche immaginare un fungo dal cappello particolarmente largo. Se già vi siete immaginati nei panni di Thor, il mitico figlio di Odino della mitologia norrena, sappiate che purtroppo un membro a martello, per via della forza di gravità, è più difficile da mantenere in forma durante un’erezione.

La salsiccia

Senza infamia e senza lode, tra i 400 pazienti al mese che si recano in pellegrinaggio presso la iMEDicare LTD, questo è probabilmente il membro più comune: ha uno spessore e una lunghezza medi, e rimane lo stesso spessore lungo tutta l’asta. Niente da dire, lo definiremmo una salsiccia standard.

Il cetriolo

Molto simile al membro a salsiccia ma con una circonferenza lievemente sopra la media, mantenendo quindi la stessa circonferenza virile fino in fondo. Praticamente è agli antipodi del membro a matita, con una circonferenza piuttosto importante e, a detta di Darren, una lunghezza che può variare dai dodici ai venti centimetri. Praticamente il sogno della virilità.

Le dimensioni del Pisello per una donna contano? Certo ma…

Le dimensioni del Pisello per una donna contano? Certo ma…

Le dimensioni del Pisello per una donna contano? Certo, ma non come un uomo si immagini che sia, perchè lo sappiamo bene quanto i maschietti siano convinti che se l’avessero di 30cm crederebbero di essere più desiderabili.

No no e no!! Le dimensioni contano, ma fino ad una certa misura

le donne gradiscono il pisello medio!!. Sia chiaro, il bananone enorme e turgido è sempre un bel vedere e talvolta anche un bel sentire, ma è un fattore sicuramente secondario che non considera la sua gestione. Chi non sbaverebbe davanti a una fiorentina di 2kg? Si ma poi se la mangiate tutta, tanto bene non ci state.

Insomma il pene deve avere una dimensione media tendente al grande per poterlo chiamare entusiasticamente cazzo, senza dovervi spiegare che senza un uomo empatico ed intelligente, non c’è membro che regga e la misura li veramente non conta più nulla.

La fissa del SUPERCAZZO

Spesso la fissa della lunghezza da superdotato è una prerogativa tutta maschile, specie dell’uomo che si confronta stupidamente con i protagonisti dei film porno, dimenticandosi che quella è pura finzione e che quelli sono atleti che si prendono più farmaci di un cavallo al Palio di Siena.

In realtà una donna ha aspettative molto più realistiche e concrete basate sulla sua esperienza personale, e quindi non sarà delusa se non si trova di fronte una “banana da esposizione”.

Diciamo che se stessimo parlando di motociclette, quella ideale si impenna senza sforzo, si mantiene stabile e non è troppo rapida nel terminare…la benzina. Se poi la cilindrata è grossa, tanto di guadagnato, ma non è quello il principale requisito per fare una goduriosa gita fuori porta.

Sia chiaro: troppo, troppo piccolo, obiettivamente rischia di servire a poco.

Sono saltati fuori paragoni di vita (poco) vissuta con cetriolini sottaceto e contenitori per il pepe, e in quelle situazioni è difficile creare un’intimità davvero soddisfacente.

Ora, tanti uomini si chiedono come si quantifica la misura di un pene piccolo, medio o grosso e se esiste un elenco ufficiale delle misure del pene.

Ma mettendo da parte le statistiche scientifiche vi indico schiettamente il mio parere personale sulle misure giuste: un pene di 13 cm è piccolo, uno di 15 cm è medio, uno di 18 è grande, uno di 22 è molto grande.

Questo specchietto, approvato dalle ragazze, è una semplificazione assolutamente chiara e credo possa essere abbastanza condivisibile.

Diciamo che alcune mie amiche hanno anche detto che pure 5cm va bene, basta che lui sia molto ricco 🙂

Perché un pene molto grande non è il massimo

Dopo aver dato addosso ai cazzetti troppo piccoli, mi pare giusto ora anche sfatare per contro il mito del superdotato col toro nelle mutande, perché non è affatto detto che questo coincida con una prestazione sessuale da sogno, anzi, per mia esperienza è stato quasi sempre il contrario.

Ma lascio le mie considerazioni al termine dell’articolo.

  • Un pene troppo grande fa male. Non sempre si ha un’eccitazione a mille e non è così semplice accogliere un membro equino o comunque molto dotato. Forse non lo immaginavi, ma la donna che sta con un “super” spesso desidererebbe stare con un “buon medio” ma buon amatore, nella vita quotidiana. Un’amica del gruppo, parlando della sua esperienza con un dotato di colore ha detto: certo, può essere bello da vedere come una scultura d’ebano o come una gustosa barra di cioccolato, ma una volta arrivati ai fatti, se l’uomo che c’è dietro non è un granché, rimane un bell’oggetto d’arte moderna.
  • Rapporti orali scomodi. Qui oltre alla lunghezza entra in gioco il fattore “circonferenza”, fatto sta che non è assolutamente piacevole praticare un pompàge a un tronco d’albero, tant’è che c’è chi mi ha detto addirittura di avere avuto una lussazione alla mascella, un ricordo che fa ancora male ad anni di distanza!
  • Bello ma non balla. Spesso i Long John si sentono come i reginetti del liceo e nella loro testa il pensiero è: eccolo, è grosso, cosa altro vuoi di più? Mentre il portatore di piccolo o medio pene è meno pigro quindi si ingegna, si dimena, si industria (e soprattutto…lecca) per dimostrare al mondo tutta la sua abilità di scimpanzè che vuole sentirsi gorilla.
  • Il diametro conta. Abbiamo appurato che un pene di 28 cm non serve a niente, tanto mica lo devi infilare nel serbatoio di un Audi per fare il pieno. E’ invece assai più importante che sia consistente (ma non eccessivo) a livello di diametro, in modo da dare quella sensazione di “sazietà” che alla fine è il principio del sesso.

Il mio invito quindi è sempre il solito: uomini, specie se siete ampiamente adulti, non fissatevi troppo con le dimensioni del pene.

Prima di quello ci sono tante, tante altre cose su cui lavorare seriamente e che determineranno il vostro successo a livello sessuale ma prima di tutto relazionale.

Abbandonate il righello orsù, e cercate di essere uomini validi e apprezzabili: se inspiegabilmente piacerete davvero a una donna, ogni problema di centimetraggio (a meno che non sia patologico) sarà superabile.

E’ inutile possedere la torre Eiffel se nessuno poi vuole salirci sopra. Meglio avere un simpatico comignolo che tutte cercano per la sua atmosfera calda, rassicurante e scoppiettante. E questo non dipende dal righello mio caro, ma dipende da te!

Considerazioni

Il sesso l’ho scoperto presto e anche in forme piuttosto estreme, al punto che la scopatina occasionale l’ho sempre vista più come uno spuntino che una cena completa da celebrazione.

E di piselli ne ho visti tanti al punto di poter dire la mia su cosa mediamente funziona bene e cosa no.

In primis il famoso “Once you go black you’ll never come back” è una minchiata stratosferica. Mio marito mi organizzò una festicciola a sorpresa con 3 ragazzotti di colore molto ben messi e mi abbandono’ a loro. Intrigante, divertente, ma sul serio, non ho camminato dritta per 3 giorni.

Non è facile avere di nuovo voglia di provarlo.

La situazione che prediligo è con un’altra coppia o con uomini di 40 max 50 anni che sanno giocare, conoscono i tempi sessuali di una donna, sanno farti respirare e capiscono quando è il momento giusto per spingersi oltre, molto oltre, ma per le dimesioni del pisello ho le idee ben chiare sulle dimensioni.

Più che la dimensione giusta è importante il diametro “giusto” diciamo, per importanza, diametro al 70%, dimensione 30%, ovviamente entro i limiti della normalità. Ovvio che se è lungo 2 cm e largo dieci, ci posso giocare a freesbee, ma non farci sesso. Se è in generale troppo largo, fa male quando entra e azzera il piacere.

Mi sento di dire che piselli migliori sono quelli con un pò di panzetta ^^

Cosa accade dietro al backstage delle pellicole per adulti?

Cosa accade dietro al backstage delle pellicole per adulti?

Gli uomini, si sa, tendono a considerare i film porno più come dei documentari che come dei film fantasy dove tutto è possibile. Un pò come guardarsi Superman e poi essere convinti di poter volare.

I Film porno sono finzione esattamente come tutti i film, dove degli attori recitano una parte interpretando un ruolo, ma spiegare ad un maschio che se a una donna gli fai vedere l’uccello non inizia a gemere e a ringraziare il signore del dono, come anche il sesso anale violento, multiplo e senza preparazione non ci riescono manco le stesse attrici super “esperte”.

Cosa avviene durante la realizzazione di un film porno?

Se siete in preda alla curiosità e volete conoscere la risposta, questo articolo è sicuramente adatto a voi. Vi svelerà tutti i segreti delle scene hard e molto di più. Quelli riportati di seguito sono gli aspetti più inquietanti nella realizzazione di un film hard.

In primis c’è da sapere che attori ed attrici esigono lavaggi e pratiche igieniche accurate prima di girare scene hot. Sembra infatti che l’odore del sesso sia decisamente più forte nei professionisti del settore. Soprattutto per le donne, è una questione di vitale importanza l’igiene pre-anale. Il trattamento comprende ceretta, sbiancamento e clistere, per liberare l’ultimo tratto dell’intestino da feci e/o gas.

Oltre ad un’adeguata pulizia, un altro aspetto rilevante è l’angolazione. Quando vengono girate scene che mostrano l’atto sessuale, la telecamera è posizionata accanto al pene, in modo tale da far sembrare la penetrazione più profonda.

Inoltre la lunga scena di sesso, che appare ai telespettatori, è in realtà molte volte interrotta, a causa di risate e di pause. E’ possibile accorgersi di questo particolare grazie al sudore. Un momento prima i pornodivi appaiono sudati, un momento dopo asciutti. La soluzione plausibile è che, appunto, la scena è stata spezzata.

Un attore sta sul set dalle 5 alle 12 ore; infatti per ogni scena girata potrebbero volerci 30 minuti o poco più.  La scena che viene girata per prima è quella dell’eiaculazione; in questo modo le azioni successive possono durare più a lungo, evitando la perdita di eccitazione. Tuttavia non sempre l’attore riesce a raggiungere l’orgasmo.

In questo caso, per ottimizzare i tempi, si ricorre a sperma surrogato, gel lubrificante o latte condensato. Le attrici, invece, raramente “arrivano a destinazione”, il tasso di finzione è quasi pari al 100%. Un’ altra cosa che vi sarete chiesti riguarda le dimensioni, che contrariamente a quel che pensate, non seguono alcun criterio standard. Non contano le misure del pene, né della vagina.

 

 

Per quanto riguarda le gang bang, non sono altro che simulazioni. Per motivi di sicurezza il soggetto che riceve la penetrazione, può chiedere di fare una pausa in qualsiasi momento. Curioso è il caso del porno gay.

Fino al 2003 gli attori di questo tipo erano eterosessuali, imbottiti di viagra. Poi le cose sono cambiate. L’intimità è un altro concetto importante. Le riprese hanno maggiore successo se c’è affiatamento tra i due protagonisti. Per questo motivo il regista molto spesso li incoraggia a coltivare l’intesa anche fuori dal set. Le donne in questo campo guadagnano più degli uomini, a meno che quest’ultimi non si facciano penetrare.

Ogni azienda pornografica ha un custode dei registri, responsabile di tenere la contabilità anagrafica degli attori, ovvero età, da quanto tempo lavorano, etc. Se risulta che uno degli attori ha girato scene di sesso senza aver compiuto i 18 anni, la responsabilità è del custode. Infine un’ultima cosa da conoscere  è l‘illegalità del porno. Non si può assolutamente girare con bambini ed animali.

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