Una villa segreta, abiti eleganti e una maschera. Le notti Chic dello Scambismo
C’è chi lo fa in privato a casa propria, chi si reca in parcheggi nascosti, chi affitta camere in hotel che non controllano quante persone entrano in camera e chi va nei Club Privè (Vedi Mappa qui). Ma esiste un tipo di luogo riservatissimo dove a pochissime ed esclusive coppie è permesso di partecipare.
In ville o casali in luoghi isolati, piccoli castelletti o palazzotti rinascimentali, non un luogo chiuso con la musica a tutto volume. Posti dove anche il sesso è elittario, sofisticato, estremamente ricercato e molto voyeur.
Una coppia di Padova racconta la propria storia, le proprie esperienze e di come questi luoghi siano il sogno di ogni coppia che ami giocare.
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L’intervista
All’espressione bunga-bunga sorridono, perché nulla è più lontano dal loro modo di vivere la sessualità. Nell’ambiente che frequentano, come scambisti, sono conosciuti con lo pseudonimo di “Nobile coppia”. E più che a festini hard caserecci il loro racconto fa tornare alla mente le scene di “Eyes wide shut”, l’ultimo film girato da Kubrick, in cui Tom Cruise, con tanto di maschera e mantello, viene iniziato al sesso di gruppo in una dimora di lusso alle porte di Manhattan. «Siamo iscritti a una specie di loggia segreta del sesso – dice la “Nobile coppia”, entrambi liberi professionisti padovani, lui 48enne, lei 36 anni – facciamo parte di questo “mondo” da circa tre anni. Partecipiamo a feste in maschera in dimore patrizie, anche in Veneto. Niente “carne da macello” insomma».
Ma la selezione come avviene? Quali sono i criteri per entrare a far parte di una loggia del sesso?
«I livelli di selezione sono incredibili. Bisogna essere presentati e disposti a rispondere a numerose domande. Tra queste descrivere il proprio stile di vita; dimostrare di essere una coppia regolare; essere pronti a mettersi in gioco e disponibili a rispondere alla convocazioni della loggia».
Ogni quanto ci sono le feste?
«Le feste vengono organizzate circa cinque volte l’anno».
E come si viene convocati?
«Il primo contatto avviene via mail. All’ultimo momento, solitamente il giorno stesso della festa, viene comunicata la città in cui ci si trova. La sera poi, in un luogo preciso, viene consegnata una busta da un valletto a cui si risponde con una parola d’ordine. Un’altra password invece viene utilizzata per accedere alla dimora».
Cosa spinge a entrare in una loggia del sesso in cui si incontrano diversi partner e si scambia il proprio?
«Non lo si fa certo per il sesso. Siamo insieme da sei anni e sposati da quattro; questo “gioco” ha contribuito a renderci ancora più affiatati. Abbiamo raggiunto una complicità pazzesca. Certo, scatta l’adrenalina per la gelosia, ma la cosa per noi ancora più importante è il senso di divertimento e vicinanza che avvertiamo ogni volta. Ci sono invece persone che partecipano per moda o per curiosità, o ancora per “legalizzare” un tradimento. Per noi, però, questo non vale; lo facciamo per gioco e per seduzione».
Non temete il rischio di qualche malattia frequentando partner diversi insieme?
«Ognuno di noi adotta le precauzioni del caso. Come abbiamo detto prima, non siamo “carne da macello”».
Va bene, ma sessualmente “vale tutto”?
«Assolutamente no. Per un lungo periodo ci siamo imposti delle limitazioni: niente baci alla francese, e niente scambio penetrativo completo. Ma c’è anche chi arriva, subito, allo scambio e addirittura in camere separate».
La festa più intrigante a cui avete partecipato?
«In una villa patrizia tra Bergamo e Milano. Anche se la prima non si scorda mai. È stata in una casa nel centro di Milano. C’erano solo candele e un catering molto discreto. Noi, essendo conosciuti a Padova, preferiamo frequentare, chiaramente, altre zone».
E quando non avete la possibilità di partecipare alle feste organizzate?
«Magari andiamo in qualche locale ad hoc, anche se ce ne sono pochi veramente belli in giro. Occorre spostarsi, a Vicenza o a Milano. E poi abbiamo anche degli amici che frequentano il nostro stesso ambiente. Coppie che conosciamo ormai da tempo e con cui andiamo a cena, o magari a trascorrere un week end insieme. Ci troviamo bene, a volte scatta la trasgressione, altre no. Non è obbligatorio. Il sesso dev’essere un piacere, non un’ossessione»
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