Lo StripTease. La faticosa arte erotica dell’attesa

Lo StripTease. La faticosa arte erotica dell’attesa

Più l’azione è lenta, ma allo stesso tempo coinvolgente, più cresce l’attesa che si traduce in autentico desiderio. Oggi il voler “tutto e subito” ha portato alla degenerazione di quell’arte fatta di ammiccamenti, di sensualità, di ritualità. Ridare nuovo lustro a tale forma di spettacolo è la missione dell’autrice. Attraverso questo saggio, fitto di descrizioni, di dettagli, di foto d’epoca, di interventi in prima persona, di biografie, di interviste e di aneddoti, emerge il suo personale giudizio di valore.

“Togliere un indumento dopo l’altro è come sfogliare i petali di un fiore”

Lo striptease è l’esempio perfetto di come un’azione quotidiana come spogliarsi possa diventare un’arte. Quante volte la sera, stanche dopo una giornata di lavoro, gettiamo all’aria i vestiti in maniera svogliata o sgraziata? Eppure, se questa stessa azione si compie con la giusta atmosfera e movimenti sensuali, può diventare una grande arma di seduzione a disposizione delle donne (certo oggi esistono anche spogliarelli maschili ma è innegabile che il corpo femminile sia più armonioso e si presti meglio a questa arte).

Non si tratta di una scoperta di noi donne moderne: lo spogliarello ha, infatti, origini più antiche di quanto si possa pensare. L’antenato più antico dello striptease è la nudatio mimarum dei ludi florales che aveva luogo nell’antica Roma. Altre testimonianze storiche si ritrovano nella danza dei sette veli di Salomè riportata nel Vangelo e più volte rappresentata a teatro.

In epoca moderna possiamo distinguere essenzialmente due forme di spogliarello: quello privato, eseguito in intimità per sedurre il partner, e quello oggetto di esibizione erotica. Quest’ultimo si compie solitamente in locali appositi (strip club) dove una o anche più ragazze si spogliano esibendosi a tempo di musica di fronte ad una platea.

Storicamente il più famoso locale di questo genere a livello internazionale è il Moulin Rouge di Parigi dove, ancora oggi, decine di ragazze aspiranti spogliarelliste vengono istruite all’arte dello striptease.

Solitamente si pensa che l’uomo sia attratto dal nudo femminile: ma pensare allo striptease esclusivamente come a questo sarebbe riduttivo. Lo spogliarello è una stimolazione dei sensi attraverso un gioco di seduzione prima ancora di arrivare al risultato finale, ovvero alla visione del corpo nudo.

https://www.youtube.com/watch?v=M2-DgNC86-M

L’eccitazione nasce proprio dal desiderio di quello che deve ancora succedere: tanto è vero che non tutti gli spogliarelli si concludono con un nudo integrale. È la sottile provocazione del vedo e non vedo, l’attesa per vedere un indumento cadere che si pone alla base dello spogliarello e che lo rende così irresistibile agli occhi degli uomini.

Non a caso ci sono scene cinematografiche di striptease che sono diventate pietre miliari nell’immaginario collettivo: dalla nostra Sofia Loren, che in “Ieri, oggi, domani” si spoglia per Marcello Mastroianni, ai movimenti in penombra di Kim Basinger in “Nove Settimane e mezzo”, dalla lap dance di Demi Moore in “Striptease” fino all’esibizione di Paz Vega in “Lucia y el sexo”.

 

Scambismo. Quando lei non è convinta

Scambismo. Quando lei non è convinta

Se parlate con una coppia che ha praticato o pratica lo scambismo, rimarrete sicuramente sorpresi di quanto ne siano soddisfatti, assolutamente non pentiti e di quanto questa pratica sia non solo appagante per entrambi i membri della coppia, ma anche quanto questo nel tempo abbia decisamente rafforzato il loro rapporto.

Ma seguendo gli innumerevoli messaggi che riceviamo giornalmente sulla nostra pagina facebook o sul nostro sito, la domanda che più frequentemente ci viene rivolta è:

“Come posso convincere mia moglie a diventare scambista ?”

Nella maggioranza dei casi infatti, lo scambismo stuzzica maggiormente la libido maschile perchè non solo porterebbe della novità all’interno della coppia, ma darebbe una nuova spinta sessuale a entrambi i partner, riportando il sesso al centro del proprio rapporto familiare.

In questo mondo ci sono delle regole ben precise, che devono essere chiare a entrambi i partner. Non ci può essere costrizione, ma solo condivisione. Se la vostra lei non ne vuole minimamente sentire parlare, non dovete insistere. Se non è una cosa nelle sue corde, come per tante altre cose potrebbe essere per voi, dovrete rispettare sempre la sua scelta.

Spesso notiamo un comportamento capriccioso da parte di Lui che insiste e vorrebbe spingere la moglie a fare questo passo. Quello che solitamente rispondiamo è che non esiste in una coppia un solo punto di vista valido.

Ad esempio se avete la pretesa che la vostra lei debba esaudire questo vostro desiderio e vi arrabbiate per un diniego, come vi comportereste se fosse lei a usare le stesse frasi chiedendo a voi di avere un rapporto omosessuale con altri uomini perchè la ecciterebbe tantissimo? Molto probabilmente voi non accettereste perchè, appunto, non è nelle vostre corde. Nella stessa misura quindi dovete essere pronti a rispettare le sue scelte.

Ci è capitato di conoscere in qualche club qualche coppia “neofita” dove lui si guardava intorno, pronto a offire la propria lei in cambio del possesso della donna di un’altra coppia. Lei silenziosa, sguardo basso, poco propensa a comunicare.

Lui parla e allunga le mani con l’altra lei e spinge quasi con la forza la propria moglie a “fare qualcosa” per cercare di far iniziare il gioco. In questo caso ringraziammo, ci alzammo e andammo via… era la classica situazione in cui la Lei era stata costretta ad accettare qualcosa che non la convinceva appieno.

Come convincere la propria Lei a praticare lo scambismo

La sessualità di un uomo è strettamente legata al proprio pisello. Se si ha voglia si è praticamente pronti subito. Una donna invece ha una sessualità strettamente legata ad un aspetto erotico e non è che mostrandole un pisello, come succede nei fantasiosi film porno, questa poi impazzisca di piacere automaticamente.

Il consiglio che noi vogliamo dare è quello di riaccendere prima la sessualità della coppia senza elementi esterni. Fate sesso, provate nuovi giochi e in particolare sex toys. Liberatevi da quella sensazione di vergogna che spesso il sesso porta all’interno delle mura domestiche.

In un secondo tempo, fate un passo in più. Divertitevi a mostrare le vostre foto nude (vedi la nostra galleria), magari mentre fare sesso e scambiatele con altri utenti. Giocate e godete dei commenti che arriveranno, anche i più volgari, perchè fanno parte del gioco e vi assicuro, che una donna che sa di piacere non troverà mai una frase volgare offensiva.

E’ a questo punto, dopo aver portato la coppia in un terreno, seppur virtuale, diverso da quello chiuso delle proprie 4 mura domestiche che potete iniziare a pensare allo scambio, magari passando prima con un farlo in 3, prendendo in prestito uno dei tanti ragazzotti che ci si presterebbero e poi dopo questo passo, non avrete più problemi ad andare oltre.

Una cosa però va tenuta sempre in mente.

Lo scambismo non è essere insoddisfatti del proprio rapporto sessuale e quindi riversarsi su altri partner semplicemente avendo il consenso di poter tradire. Lo Scambismo è l’innalzamento del piacere sessuale di una coppia, dove il sesso già funziona bene e dove si ha l’intelligenza di saper scindere la differenza tra Sesso e Amore.

In questo mondo i sentimenti non sono contemplati. Si può aver fatto sesso con l’uomo più dotato e soddisfacente del mondo o con la donna più vogliosa e maiala del pianeta, ma i sentimenti di amore verso il proprio partner non devono e non saranno mai intaccati.

Dovete sempre pensare che i partner esterni, senza troppi giri di parole, sono dei vostri sex toys in carne e ossa che vi aiuteranno a godere di più….

Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Perchè d’estate diventiamo tutti più porcelli e porcelle?

Ragazze insospettabili, anche di ottima estrazione culturale che si presentano mezze nude in discoteca e civettano così tanto per attirare l’attenzione che nemmeno una protagonista di un film hard si sognerebbe mai di fare. Uomini magari già fidanzati o sposati, con responsabilità, che corrono dietro alle ragazze in preda ad una tempesta ormonale per cui se una serata non si “ficca” è una serata buttata.

Ma come mai tutta questa esplosione sessuale?

La differenza con l’inverno è piuttosto evidente. Uomini e donne che magari vengono da periodi di astinenza sessuale piuttosto lunghi, durante l’inverno non se ne dannano. Vabbe troverò quello giusto dirà lei, vabbe posso giocare libero alla playstation senza rotture di scatole dirà lui. D’estate però la cosa è piuttosto diversa. Ci si rincorre perchè una vacanza senza un buon numero di conquiste, anche se si è stati in un posto bellissimo, spesso è una vacanza buttata.

Per gli uomini, in particolare, è meglio una vacanza a Ostia o qualche altra località popolare, ma dove si è fatto sesso come ricci, piuttosto che stare nell’atollo polinesiano più bello del mondo.

Le donne invece cercano spudoratamente un partner stagionale, qualcuno con cui mettersi e divertirsi per il periodo di vacanza, consapevoli che poi la cosa finirà li. Anzi la differenza si nota anche nell’approccio (esperienze personali) dove se d’inverno qualcuno si avvicina a un gruppo di ragazze e fa il provolone con una, le altre tendono a fare muro e magari prendere in giro l’amica. Durante l’estate lo stesso gruppo incita la loro amica ad uscirci senza farsi problemi e di indagare se i suoi amici sono carini per essere invitate pure loro.

L’estate e la perdizione

Il motivo per cui d’estate diventiamo tutti più porcelli è facilmente spiegabile e vi elenchiamo i 5 motivi determinanti per entrambi i sessi.

  • Si hanno meno vestiti, l’impatto fisico è sicuramente più determinante che incontrarsi con una sciarpa, cappotto e guanti, sotto un cappellone di flanella e gli occhi rossi gelati.
  • Il consumo di alcool è maggiore e non legato ad un incontro gioviale tra amici. Questo abbassa per entrambi i sessi i freni inibitori
  • Non si è nel solito ambiente di casa. Il posto nuovo, la sensazione di non essere riconoscibile da parenti o amici che potrebbero giudicare il comportamento libertino, fa in modo che ci si lanci senza problemi e senza paura delle conseguenze
  • Il corteggiamento “breve” e cioè il scambiarsi qualche parola e poi passare direttamente allo scambio del numero di telefono o direttamente ad imboscarsi da qualche parte, è dovuto al fatto che un incontro è difficile ripeterlo in quanto durante le vacanze si cambiano locali di continuo ed è estremamente improbabile reincontrare la stessa persona nello stesso locale una seconda volta. Quindi niente fronzoli…
  • Così fan tutti. Anche la ragazza più reticente o il ragazzo che non vuole buttarsi in mezzo nella mischia, guardando tutto quello che gli accade intorno e come si divertono gli amici e le amiche alla fine cederà e cercherà di combinare qualcosa anche se inizialmenente ne era apparentemente indifferente.

Insomma, quando dite al vostro lui “Mi raccomando questa estate fai il bravo”, sappiate che vi mentirà esattamente fareste voi donne se la domanda vi fosse posta nella stessa maniera .

 

Alle donne piace il Rough Sex (Sesso Violento). Conosci le sue regole ?

Alle donne piace il Rough Sex (Sesso Violento). Conosci le sue regole ?

Non c’è donna che nel suo più intimo desiderio nascosto non abbia quello di essere posseduta brutalmente da un virgulto maschio, degno del proprio nome, che la faccia così impazzire di piacere da non riuscire nemmeno bene a capire cosa stia succedendo e cosa stia facendo.

Se una donna vi dirà mai “ah, io no, non mi piace” mi dispiace dirlo ma in 9 casi su 10 mente e quella rimanente è una “figa di legno”.

Il problema è come però il Rough Sex lo intende l’uomo, traviato da film porno dove vede donne che appena suonato il campanello e facendo entrare dentro casa uno che ha già il pisello in mano, spalancano le gambe e si fanno fare di tutto senza problemi e pure felici.

No. Non funziona così !!!

Un uomo che non capisce la differenza di tempi e ritmi con una donna non sarà mai un amante capace che riuscirà a soddisfare la propria partner. Una donna è assolutamente progressiva, è un monte da scalare in cui è bene partire piano, in prossimita della cima aumentare progressivamente la velocità per poi lanciarsi in discesa senza freni.

Chi pensa di poter partire a mille, probabilmente si fermerà dopo i primi metri facendo una figura barbina e non dando alcuna soddisfazione.

Quando si riesce a portare una donna al proprio apice è lì che si vuole più spinta, forza, sentire il maschio, esprimere quella forma di dominazione che porta all’orgasmo che per le donne parte dalla testa e arriva al resto del corpo.

Il dominio perfetto, sognato da ogni donna, è un perfetto equilibrio tra brutalità e controllo. Uno schiaffo dato con decisione ma che non deve lasciare segni. Deciso ma non forte

Un graffio lungo la schiena, una stretta al collo seguita da un profondo bacio di passione, il chiamarla puttana e saperla poi abbracciare. Il decidere di farlo da dietro avendo piano piano preparato il campo lo renderà estremamente piacevole e desiderato.

Se siete uomini che volete tutto e subito, oltre a non durare abbastanza per scaldarla, il sesso ben fatto non è per voi. Rassegnatevi….

 

Perché sempre più uomini vanno con i Transessuali ?

Perché sempre più uomini vanno con i Transessuali ?

Vivono nelle grandi città e sono sposati, età media dai 40 anni in su, benestanti, distinti, con una buona educazione e con prole. Ecco l’identikit dei clienti abituali che accorrono dai Transessuali che “lavorano” in mezzo a molte strade italiane e che cercano una trasgressione che non possono facilmente raccontare per via dei pregiudizi che sovrastano questo mondo nascosto.

Se andare con una prostituta è un peccato che molti non diniegano, andare con un trans un uomo non lo racconterà mai anche se magari lo preferirà 10,100,1000 volte all’andare con una donna. Ma che cosa trovano gli uomini in queste prostitute transessuali che le loro mogli, o amanti, non gli danno?

Perchè le trans sono così segretamente ambite?

Rispondere a questa domanda è tremendamente difficile e bisogna stare attenti a non generalizzare. Innanzitutto spieghiamo prima bene cosa sono e cosa non sono i transessuali

Le persone transessuali sono quelle persone che vivono un disagio con il proprio corpo chiamato Disforia di Genere che viene considerata una forma di depressione dovuta all’evidente fatto che si sentono delle donne in tutto e per tutto tranne che nel loro corpo. Le persone tendono a sottovalutare questo aspetto limitandosi a dire che sia solo un capriccio o una scelta, quando invece è vissuta come un’esigenza inalienabile. Di disforia di genere si muore, non a caso il numero di suicidi tra i transessuali è quasi il doppio che nelle altre categorie.

I transessuali sono quindi corporialmente degli uomini, ma donne nella loro anima che nella quasi totalità dei casi sono costrette a prostituirsi per vivere. Ripeto “costrette” ma non dal crimine ma dalla società che le segrega molto più di quanto possa essere fatto già per gli omosessuali. Pensate al disagio e al chiacchiericcio che si potrebbe creare in un ufficio postale se a servirci ci sia una trans, o in un pub, o in qualsiasi altro servizio al pubblico. Nessuno in Italia assumerebbe mai una transessuale ed è per questo che per vivere sono costrette a vendere il loro corpo.

Abbiano detto che è dopo i 40 che gli uomini iniziano a prediligere le trans, ma contrariamente a quello che si possa dire, non è perchè si inizi a sentire una pulsione omosessuale, ma perchè si è arrivati in cima alla propria vita e si inizia a percepirne la discesa. Non è un caso che infatti ci sia una sindrome che si chiami “Crisi dei 40 anni” e guarda caso accade proprio intorno ai 40 anni 🙂

Un uomo di quell’età, anche quando si tratta di amanti o storie parallele, inizia a non cercare un “numero” ma la qualità, qualcosa di nuovo. E’ alla ricerca di emozioni nuove e forti, che magari ha sempre voluto provare e ha poi lasciato perdere per crescere una famiglia o emozioni che non avrebbe mai immaginato di voler provare ma visto che inizia a pensare che tra un pò non potrà più permetterselo perchè non provarle?

E questa è solo una delle infinite possibilità, ma rimane il fatto che chi è andato con un trans nella stragrande maggioranza dei casi ci è ricascato, quindi probabilmente la cosa piace.

Una Trans sostiene che :

“Gli uomini vengono da noi anche per parlare dei loro  problemi, in famiglia o sul lavoro. Certo che ci facciamo pagare, ma nessuna prostituta sa ascoltare come facciamo noi. Perché le trans li capiscono davvero, i loro clienti maschi”

Spesso incontrano in hotel lussuosi che offrono camere per alcune ore anche di giorno (Vedi la mappa qui) perchè spesso impiegati che non hanno molte scuse per trasgredire la sera, si prendono un permesso di un paio d’ore dall’ufficio e si divertono un pò.

Ovvio che anche sul sesso …..

“I miei clienti sanno che come lo so maneggiare io, non può una donna. Nel sesso a loro piace più quando noi li trattiamo da donne è il desiderio segreto di quasi tutti gli uomini, ma poi spesso amano ricambiare. Il sesso offerto dai trans è un’esperienza che si può avere solo con una trans”

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

Il Gigolò.Le donne che pagano gli uomini per fare sesso

E’ convinzione comune che esistano solo uomini che possano pagare delle donne e mai il contrario. Questa convinzione deriva da tre presupposti errati che vedono in primis l’autonomia economica maschile come unica in grado di acquistare un corpo, ma le donne se ci pensate spendono mediamente più di un uomo per molto altro.

In seconda istanza il fatto che una donna non ha sessualmente le stesse pulsioni sessuali di un uomo, ma anche qui ci si dimentica che una donna ha delle voglie erotiche molto più forti e strutturate di un uomo che ha tutto il suo erotismo concentrato sul “pisello”.

Infine si pensa che una donna non abbia bisogno di pagare per fare sesso perchè oggettivamente per il mondo femminile è più facile trovare qualcuno che venga a letto con te, che parcheggio vicino casa, ma se la smettete di ragionare da maschi pisellocentrici dovete comprendere che una donna, se dovesse pagare un uomo per andarci a letto, non da i soldi per il suo membro, ma per la situazione che vuole creare, per il modo con cui raggiungere la sua soddisfazione e affermazione personale.

La differenza infatti tra uomini e donne che pagano un o una partner per andarci a letto sta nella finalità.

Un uomo ha bisogno di espletare una necessità fisiologica, una donna quella mentale.

Tra i servizi a pagamento di un gigolò vi è quello dell’accompagnatore, che sia a un matrimonio, a un funerale o in crociera poco importa, o il fidanzato a ore, il love coach, l’interprete di personaggi o ancora il sexual trainer.

E’ stata realizzata un’intervista in cui si sono espressi, senza tabuù o censure, due gigolò, uno psicoterapeuta e una donna che ha usufruito di servizi a pagamento.

In Italia i gigolò etero sono pochi, o comunque sono pochi quelli che grazie a questo mestiere riescono a mantenersi, perché le donne che pagano per sesso non sono tante.

È infatti molto più comune che un gigolò sia bisessuale e offra prestazioni a pagamento anche ad altri uomini, allargando così la sua clientela potenziale, altrimenti molto limitata, e molto più esigente di quella maschile.

“Il 90 per cento di quelli che sono su internet e lavorano con donne fa la fame, il mercato delle donne che pagano è piccolissimo. Non è facile per una donna pagare per un uomo. La donna non ha il rapporto con il sesso come ce l’abbiamo noi uomini, è più cerebrale, deve essere più coinvolta emozionalmente”, ci racconta Roy, uno dei più noti e apprezzati gigolò d’Italia e uno dei pochi che può dedicarsi esclusivamente a questo mestiere, senza dover ricorrere ad altri lavori per guadagnare.

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Abbiamo chiesto a lui, che è nel settore da 15 anni, di raccontarci, secondo la sua esperienza, cos’è che spinge una donna a rivolgersi a un gigolò.

“Una donna che arriva a pagare un gigolò è una donna che ha una lacuna da colmare, che ha una fragilità, che vive una difficoltà passionale, affettiva o sessuale. Ha un’insoddisfazione intrinseca legata spesso alla famiglia, al marito, agli amici. Una donna che paga lo fa per mettersi un po’ alla prova al contrario dell’uomo che paga per fare sesso, per cui spesso è solo uno sfogo sessuale. Una donna no. Deve avere sempre una problematica per chiamarti, se una donna è serena felice col suo uomo, con il suo amante, non spenderà mai un euro per un gigolò”.

Il termine gigolò è di origine francese. Originariamente indicava un ballerino che danzava accompagnandosi con la dama a pagamento. Oggi può indicare una serie di cose diverse, con il comune denominatore delle prestazioni a pagamento.

Tra i servizi offerti da Roy non vi è solo il sesso: “Faccio anche altri servizi come quello dell’accompagnatore o interpretazione di personaggi, che va moltissimo. Lavoro molto con la verginità, con donne alla prima esperienza. Non parliamo di sedicenni ma di quarantenni che non hanno mai avuto l’occasione di fare sesso o che hanno subito una violenza da piccole”.

“A volte collaboro con degli psicologi: mi capitano anche donne che non hanno mai baciato e che ad esempio hanno conosciuto un uomo interessante e non vogliono perdere l’occasione e allora mi chiamano e io insegno loro il minimo indispensabile. Un uomo che incontra una donna di trent’anni ancora vergine spesso è portato a scappare”, racconta ancora Roy a cui chiediamo di fare un passo indietro e raccontarci quando ha iniziato e cosa lo ha spinto a lasciare il suo lavoro da rappresentante per reinventarsi gigolò.

“È nato tutto per caso. Io facevo il cubista, lo spogliarellista. 15 anni fa una donna mi contattò: – Ho un lavoro particolare per te, dovresti darmi una mano. Devi corteggiarmi in un locale dove c’è mio marito che ci guarderà e dovrà ingelosirsi -. Accettai ma quel lavoro durò 10 minuti perché poi il marito si arrabbiò. Però mi si accese una lampadina: potrebbe essere un mestiere. Feci una ricerca su internet e non c’era nulla a riguardo, così decisi di fare un sito internet, incominciai e lì mi si aprì un mondo che non conoscevo”.

“Le clienti sono prevalentemente del centro-nord, quelle del sud si rivolgono a me molto meno, spesso per una questione morale. Possono essere di qualsiasi età, ma difficilmente mi capita la donna anziana perché di solito non hanno voglia di fare sesso, le donne anziane chiedono altri servizi”.

“Quelle che chiedono sesso sono donne dai 30 ai 45 anni, ma ho avuto anche ragazze di 19 anni fino a una donna di 72 anni. Ho avuto anche donne bellissime, tanto che vedendole arrivare mi chiedevo se fosse uno scherzo. Le donne bellissime hanno paradossalmente meno occasioni di fare sesso di una donna medio-brutta, sono più esigenti, scartano con più facilità. Molte donne ti pagano per il silenzio, per la riservatezza”.

“Ero separata da un po’ di tempo e non ero pronta ad avere relazioni con altri uomini. Ho una vita molto impegnata, ho dei figli, avevo avuto qualche avventura sporadica ma per una donna nelle mie condizioni, con una vita problematica, è sempre molto difficile uscire con un uomo che si incontra nella maniera tradizionale. A volte lasciano l’amaro in bocca, delle delusioni, ci si sente usate, ci sono sempre tante promesse che poi spesso cadono. Con l’uomo a pagamento invece da un certo punto di vista si sa a cosa si va incontro”, racconta Lucia (nome di fantasia), 45enne, separata, che lavora nel campo dell’abbigliamento.

“La vita sessuale per una donna sola che ha ancora dei desideri è un problema e ci si trova davanti a due strade: o rinunciarvi completamente, e ho delle amiche che l’hanno fatto, o non rinunciarvi, come ho fatto io. Ho provato a frequentare qualcuno ma alla fine bisogna fare i conti con le difficoltà, con la frustrazione di un uomo che dopo il primo appuntamento non ti cerca”.

“Con un gigolò questo non succede, lui viene chiamato per essere il fidanzato di una sera, si è consapevoli che è una cosa che si riduce ad una serata. Non si teme il giudizio, si esce, si va a letto insieme senza la paura di essere poi giudicate come donne facili. Io vivo in una città piccola, non volevo frequentare persone della mia città perché comunque il mio ex marito è della stessa città e non volevo essere sulla bocca di tutti, quindi ho optato per questa soluzione. Si sa che un uomo che viene pagato sta con noi perché è stato pagato. A volte una donna che ha alle spalle un matrimonio fallito ha solo bisogno di un amico di una sera senza la paura di essere giudicata”.

“Il denaro che si paga con un professionista serve anche a tutelare la propria sicurezza e riservatezza. È un po’ diverso da quello che è il modo in cui gli uomini usufruiscono di una prostituta. Forse noi abbiamo più bisogno di una bella serata, di stare con una persona che ci fa sentire delle donne e non solo madri o lavoratrici”, racconta ancora Lucia.

Lucia è una cliente di Roy, e descrive la sua esperienza con come molto positiva. Lo reputa un grande conversatore, oltre che un uomo bello e prestante sotto tutti i punti di vista.

Ascoltando la storia di Roy vien da pensare a quante donne diverse abbia conosciuto, ai motivi più disparati per cui si siano rivolte a lui.

Gli chiediamo allora qual è stato il servizio più bizzarro che gli è stato commissionato: “Una volta mi sono sposato per finta. Una donna ha organizzato un falso matrimonio per prendere i soldi dai genitori, ha organizzato proprio il pranzo, con alcune comparse, una cosa megalomane, dove io interpretavo il ruolo del marito. Ha fatto tutto questo per far felici i genitori anziani e per prendere anche dei soldi. Ho seguitato questa farsa per alcuni anni, fino alla morte della madre, perché io, essendo suo marito, a pranzo a Natale a Pasqua andavo a casa loro”, racconta Roy ridendo.

Eppure in una professione così legata al sesso non mancano le esperienze più intime e toccanti: “Una volta una ragazzina 19enne mi chiamò per fare un regalo alla mamma, che da 16 anni non stava più con un uomo. La figlia mi faceva un sacco di raccomandazioni, falle vivere un sogno, falle passare una bella serata, vi lascio casa libera e cose del genere. La serata è andata abbastanza bene e finì lì. Dopo due mesi la ragazzina mi manda una mail e mi dice: – tu sei stato l’ultimo e più bel ricordo di mia madre prima di morire. Tu sei stato l’ultimo desiderio – Quella donna era malata terminale ed essere stato il suo ultimo bel ricordo è una cosa che tocca molto”, dice ancora Roy.

“Una donna non ti chiamerà mai per fare sesso, ti chiama sempre per conoscerti. E io vado all’appuntamento, non è come l’uomo che va con una donna e fa sesso a tutti i costi. Mi posso anche rifiutare, e a volte è successo”.

Il mercato del sesso a pagamento per i gigolò negli ultimi 6-7 anni è triplicato, ma il lavoro è diminuito. Le donne che pagano sono sempre le stesse. È triplicata l’offerta ma la domanda è sempre quella.

“Molti giovani che si improvvisano gigolò fanno la fame, sono tutti in bolletta. La maggior parte di loro mi chiama per avere dei consigli, ne conosco molti. Molti sono padri che hanno perso il lavoro, con figli a carico. Ma non puoi fare questo mestiere per bisogno, lo devi fare perché lo ami. Se tu ami un mestiere i soldi arrivano. Ci sono ragazzi che hanno iniziato ieri, e millantano esperienza”, racconta Roy.

Oltre a Roy, gigolò di lunga esperienza, abbiamo sentito anche Francesco, Francy il dolce, che nella vita fa l’informatico, e svolge l’attività di gigolò solo occasionalmente.

“Ho iniziato quando avevo 29 anni, adesso ne ho 31. È iniziato tutto per gioco. Mi sono imbattuto nel sito di Roy, il gigolò più famoso d’Italia e ho pensato di creare un sito con le mie immagini e di posizionarlo su Google dato che per lavoro mi occupo anche di posizionamento sui motori di ricerca. Sono riuscito a posizionarmi tra i primi risultati a livello nazionale così da iniziare a ricevere i primi contatti. Ho circa 2-3 contatti a settimana con donne ma non tutti vanno a buon fine. All’inizio non mi sarei nemmeno aspettato di ricevere qualche richiesta, essendo iniziato tutto per gioco. Tutto ciò che faccio sul web lo faccio per guadagnare soldi. Ho anche un altro sito, oltre al mio, un sito di annunci dove ci sono circa 700 gigolò iscritti”, racconta Francesco.

“Ho un aspetto molto comune, non rappresento il classico gigolò muscoloso, come quelli dei film. Credo sia questo a catturare l’attenzione delle donne che mi contattano. Le donne che pagano gli uomini sono una minoranza. Lavorano tanto gli escort gay ma chi decide di intraprendere questa professione da etero deve spostarsi in tutta Italia. I compensi variano in base alla distanza, al servizio richiesto e anche in base a chi ho di fronte. Orientativamente io chiedo dalle 200-300 euro fino a un massimo di 600-700 euro, non di più”, prosegue ancora Francy.

Ben diverse sono le tariffe di Roy: “Sotto i 500 euro non scendo mai, per una cena o un dopocena, o un pomeriggio. Dipende dai casi, una volta ho preso 10mila euro per guardare un film di Verdone sul divano con una signora ricca. Dipende molto da chi ti contatta, cerco di far parlare le persone e cerco di valutare. Se tu chiedi poco a una donna ricca sei un barbone, se chiedi troppo a una donna povera non va bene. Bisogna trovare la giusta misura. Il gigolò bravo è quello che sa ascoltare e capire con chi ha a che fare. La donna ha bisogno di un uomo che sia un attore, che interpreti una parte, che sia bravo a interpretare l’uomo che lei vuole”, dice ancora Roy.

In Italia è ancora un tabù per una donna ammettere di pagare uomini per fare sesso. Spesso molte donne vanno all’estero, per sentirsi più libere, meno giudicate. “Le donne che vanno a fare turismo sessuale sono le prossime che chiameranno un gigolò ma ancora non hanno il coraggio di farlo. Decidono di andare all’estero perché lì è tutto più facile. Ci vuole coraggio a uscire con uno nella tua stessa città che fa questo mestiere. In questi posti costa anche meno e hai più libertà. In Italia la donna che chiama un gigolò è una su mille. Ricevo tante telefonate ma diciamo che ogni 5 ne va in porto una”, racconta ancora Roy.

Sull’argomento è più esplicito Alessandro Pedrazzi, psicoterapeuta, secondo il quale “nella nostra società, quello che si può consentire alla donna non è quello che si può consentire a un uomo. La vera libertà della donna non sta nel fare qualcosa di proibito, perché questo si è sempre fatto, le donne vanno con i gigolò da millenni, la vera libertà è il poter dire di averlo fatto. E oggi non è ancora del tutto così, la donna non ha la libertà di dire le stesse cose che può dire un uomo. La donna viene malgiudicata molto più dell’uomo e le più feroci sono spesso le donne verso le altre donne”, spiega lui.

“Le donne che acquistano sesso, pur essendo molto diverse tra loro, sono accomunate da una sorta di ribellismo. È un atto di ribellione che può avere una storia molto lunga e che viene ponderato molto, anche mesi, non è fatto di impulso. Quello che cercano è una relazione, più che l’atto sessuale in sé, pur essendo consapevoli che si tratta di una relazione fittizia. Una relazione che dura anche solo un giorno ma che va oltre l’atto sessuale”.

“Alcune donne dicono – se non te la senti di fare sesso non lo facciamo – , benché abbiano pagato. La sessualità va in secondo piano. Le donne che si rivolgono ai gigolò non sono donne che non hanno nessun’altra possibilità e che quindi devono accedere alla prostituzione perché altrimenti non avrebbero altre occasioni per fare sesso. Sono di estrazione molto diversa, spesso si potrebbe pensare alla riccona annoiata. Ma nella maggior parte dei casi sono donne che hanno già una relazione, magari non esaltante, dove si è spenta la passione”.

“A volte questa esperienza viene vissuta come un atto di liberazione. Se confessano di averlo fatto, lo confessano solo a un ristrettissimo gruppo di amiche. Vi è il piacere di aver fatto qualcosa di bello per se stesse, di essersi riappropriate della propria vita. Spesso sono donne compresse nel ruolo della brava moglie, della brava mamma, della brava lavoratrice e il sesso a pagamento può distruggere l’immagine che una donna si è cucita noiosamente addosso e questo dà un senso di realizzazione, di fiducia in se stesse molto forte, che va al di là del piacere fisico stesso”, spiega ancora Pedrazzi.

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