Il sesso deve essere fatto bene, altrimenti si chiama noiosa routine.
Quando si parla di Toy Boys bisogna fare un’importante precisazione. Non sono amanti, non sono solo una botta e via ma nemmeno troppo legati, non c’è da parte di Lei una reale dipendenza sentimentale e infine la donna che si intrattiene con i Toy Boys deve avere da circa 40 anni in su.
In particolare l’età di Lei è importante definirla all’interno di questo articolo perché se si hanno 30 anni non si rispetterebbe quella regola per cui l’ometto con cui ci si stuzzica sia molto più giovane di lei e dovremmo mettere in campo anche i minorenni e non è questo il caso, anche perché va bene avere un uomo molto più giovane, ma uno troppo giovane, è ancora poco esperto sul sesso per realizzare le necessità di una donna che ne saprebbe fin troppo più del felice malcapitato.
Cosa è esattamente un Toy Boy per una donna?
La definizione migliore è quella che diede Madonna parlando dei suoi… “Un Diamante che Brilla in una scatola piena sola di bigiotteria” e essere uno di loro non è da tutti, rassegnatevi. Trovare una donna che vi permetta di farle da amante la potreste trovare perché siete piacenti, perché siete intelligenti o simpatici, perché magari scopate bene o perché siete coccoloso o teneroni o perché avete un carattere deciso che alle donne piace sempre.
No il toy boy non è niente di tutto questo, ma tutto questo messo insieme. E’ bello, giovane con età media di 30 anni, disinibito, pieno di energia e di vita che non si stanca mai e che è l’unico uomo veramente capace di farti dire basta basta… dammi tregua. E’ un uomo che è conscio del suo ruolo da fuco e niente di più, sa rispettare le necessità e gli spazi di lei ed è sempre pronto ad accorrere quando la sua regina lo chiama.
Quando si guida una macchina sportiva non ci si trova più bene con una semplice utilitaria e una donna che ha “riassaporato” il gusto dell’essere giovane e desiderata difficilmente torna indietro tra le braccia di un altro ingrigito uomo. Un amante si nasconde, un toy boy invece si mostra come un trofeo alle amiche. Mentre loro cercano likes su facebook fotografando le pietanze, lei potrà invece mostrare la sua mano che gli accarezza la tartaruga. Insomma una bella differenza no? Insomma avere un toy boy è cosi’ semplice e non ha controindicazioni?
Iniziamo dal dire che trovare un toy boy per una donna non è difficile, il problema è riuscire a stabilire quell’affinità che è necessaria a ogni donna per avere un buon sesso degno del nome. Muscoloso ma spesso stupido come una zucchina, diretto e maiale ma a parole che poi invece a letto lui sopra e lei sotto e via che ti prende dopo un po’ sonno.
Inoltre i Toy Boys che mediamente hanno 10/15 anni meno di lei non è che alle 10.30 gli prende sonno e si mettono il pigiamone. Quelli ti vanno in discoteca e tornano ancora arzilli e saltellanti a casa alle 6 di mattina e, purtroppo per voi, la concorrenza è micidiale e bisogna saper non essere gelose. Il motto di una donna che ha un Toy Boy non deve essere mai “tra tante ha scelto solo me” ma forse un più equilibrato e realistico “tra tante 20 enni col culo sodo e senza cellulite riesco ancora a rientrare nella cerchia di persone che ad uno così piacciono”. Si perché il vero problema, care mie, non è trovare un toy boy… ma è tenerselo.
Non è quindi meglio un ingrigito coetaneo ? certo non andrà a 300 all’ora come un Ferrari ma magari è comodo……
Come si misura l’arretratezza culturale di un paese nei riguardi del sesso senza dover fare troppi giri, incrociando statistiche e pubblicando grafici che dicono tutto e il contrario di tutto? Semplice..
Un paese dove alle donne non è consentita la libertà sessuale, dove non è libera di scegliersi i partners e si deve concedere solo se le viene fatto credere che nascerà una relazione duratura, dove viene chiamata troia solo perchè può avere sacrosante voglie e dove, nello stesso paese, gli stessi uomini poi si lamentano della poca emancipazione delle proprie femmine, vivendo la loro vita sessuale alle spalle della partner tra prostitute ed amanti improvvistate, ecco.. questa è la perfetta misura con cui guardare al nostro paese.
Tra i meno compresi in Italia ci sono le cosidette coppie cuckold (ne abbiamo già parlato in QUESTO ARTICOLO ) che, semplificando, altro non sono che coppie affiatatissime che non si vergognano di fare sesso con chi e dove si vuole, caratterizzate dal ruolo di Lui che gode nel vedere la propria donna posseduta da altri.
Prima di scandalizzarvi e gridare allo scandalo, sappiate che il sognare che la propria donna sia posseduta brutalmente da sconosciuti, è al terzo posto tra i sogni nascosti di ogni “italico” maschio ed è davanti (quinto posto) a quello di farlo con due donne.
Fate un pò voi quindi…
Ed è per questo che oggi vi presentiamo in esclusiva un’intervista con una coppia veramente speciale ed unica. Max & Betty, una coppia Cuckold che non si nasconde, vive la propria sessualità in forma libera ed assoluta e che, al di là delle critiche che potrebbe ricevere, a nostro parere invece, segretamente farà invidia a molti.
Ecco a voi l’intervista e mi raccomando, commentate e lasciate un vostro parere.
Max & Betty è un piacere conoscervi. Raccontateci un pò di voi, come vi siete conosciuti e come è iniziata la vostra avventura
La nostra avventura è iniziata nel lontano 1983, eravamo adolescenti e frequentavamo lo stesso istituto con qualche classe di differenza, è stata lei che ha notato me, io neanche me ne ero accorto e
poi dopo qualche mese di frequentazione ci siamo messi assieme ed eccoci qua dopo oltre 36 anni di vita di coppia..
Raccontaci la prima volta che avete organizzato una serata con un estraneo in cui eri spettatore.
La prima volta che abbiamo organizzato con un uomo in realtà erano due, eravamo poco più che ventenni e loro erano nostri coetanei. Ovviamente ci sono stati dei primi contatti preliminari per conoscerci, scambio di foto, alcune informazioni etc, poi ci siamo incontrati per Milano ed assieme abbiamo fatto un giro per la città per verificare se scattava il feeling giusto, e dopo qualche ora eravamo a casa nostra.
Abbiamo ovviamente messo un po’ di musica, preparato un caffè e poi Betty ha improvvisato uno strip creando l’atmosfera giusta per mettere i ragazzi a loro agio poiché molto imbarazzati. Devo dire che Betty è veramente brava a prendere l’iniziativa, perché molto spesso tutti questi pseudo super bull, si rivelano in realtà tutto fumo e poco arrosto. Comunque dopo una decina di minuti lei era con la bocca sui loro cazzi mentre io con la videocamera a riprendere.
La mia eccitazione nel vedere la mia donna scopare con altri. era alle stelle, sapevo che questo sarebbe stato solo l’inizio, avevo capito la natura di mia moglie e il mio ruolo da cuckold/cornuto. Comunque se la sono scopati in ogni modo e alla fine Betty ha voluto che le sborrassero in bocca. Dopo le due copiose sborrate, ancora con la bocca piena, mi si è avvicinata e mi ha baciato rilasciando nella mia bocca il caldo nettare dei due ragazzi.
Lei non sapeva che mi piacesse lo sperma e forse neanche io, ma lei aveva capito tutto, lei ha sempre capito tutto. Ovviamente poi la sera, ancora eccitati dell’avventura abbiamo scopato alla grande, cosa che ancora oggi facciamo dopo ogni avventura.
Qual’è il ruolo di un BULL (singolo aggiunto) con una coppia? Leggi questo articolo QUI
Come scegliete i partner? Chi decide e in base a cosa vengono selezionati ?
La prima selezione la faccio io, conoscendo ovviamente i suoi di gusti e ovviamente anche i miei. Gli uomini che scegliamo devono essere meglio di me, in fatto di fisicità e dotazione altrimenti che gusto ci sarebbe??
Io preferisco che siano di colore, rendono meglio, mai oltre la nostra di età, a meno che siano veramente in forma, mai troppo giovani e privi di esperienza, spesso si inibiscono e non gli si tira su l’uccello, educati e che sappiano anche socializzare, non siamo animali, è indispensabile creare il feeling giusto, le cose meccaniche non ci piacciono.
Raccontateci una situazione estremamente erotica in cui vi siete trovati e che ha superato le vostre aspettative.
Vedere lei protagonista di ben tre film porno, Spermaparty realizzati con Matthard, e tengo a precisare gratuitamente, solo con lo scopo di vederla posseduta da decine di uomini.
E anche una situazione in cui invece non è andata come volevate.
Le situazioni spiacevoli sono state a decine, non ovviamente pericolose o roba del genere, semplicemente ci siamo trovati davanti a persone che non erano come si descrivevano o come noi ce l’aspettavamo, soprattutto all’inizio, ecco perché ora pretendiamo sempre avere prima delle foto intere per valutare.
Qual’è la cosa più perversa e fuori di testa che avete mai fatto?
Oltre ad essere protagonisti a tre film porno? Vediamo….
Sicuramente andare in giro con lei vestita con abiti molto trasparenti senza intimo e… in qualche occasione, alla fine di qualche gangbang, fare il cum-food, cioè utilizzare lo sperma dei maschi per farcire qualcosa da mangiare, io più di lei sono goloso di sperma.
Esistono dei limiti e cosa che non arrivere mai a fare?
Diciamo che nel sesso, non esistono limiti quando si è tutti d’accordo. E’ per lo più una questione di gusti, ci sono delle cose che a qualcuno piacciono e ad altri no, semplicemente perché possono stimolare o meno l’eccitazione, a noi non ci stimolano per esempio il SM, BDSM, FETICISMO e simili, ma rispettiamo chi le pratica, l’importante che la pratica sessuale porti eccitazione a tutti.
Come hai scoperto di essere cuckold e come l’hai spiegato a Betty?
Betty in passato in più occasione mi ha fatto le corna a mia insaputa, ma paradossalmente questo ha poi fortificato il nostro rapporto di coppia, ovviamente all’inizio le ripercussioni sono state non piacevoli, ma poi il pensare, il fantasticare certe situazioni…A questo punto sono stato io a chiedere a lei di organizzare con altri uomini ma sempre con me spettatore e/o partecipe, abbiamo iniziato prima con un singolo, poi due e via via sempre più uomini fino ad organizzare delle vere e super gangbang.
Non avete paura che esponendo i vostri volti qualcuno possa riconoscervi e crearvi problemi nella vita di tutti i giorni?
Questa domanda ci viene posta spesso, e adir la verità ci fa un po’ incazzare, semplicemente perché viviamo ancora in una società bigotta e dominata da falsi pregiudizi.
Noi abbiamo deciso di vivere liberamente la nostra vita sessuale di coppia, molti fanno le nostre stesse cose, anche in modo molto più” immorale”, ma in segreto e paradossalmente più ti nascondi più rischi di essere scoperto, se invece dimostri la tua libertà, se non ti frega che gli altri sappiano di te, se ti auosputtani che cosa c’è da scoprire?
Gli sciacalli non trovano argomenti per poterti loro sputtanarti e anzi non sei di loro interesse. Quando abbiamo deciso di uscire allo scoperto, eravamo ben consapevoli di qualche complicazione, in particolare i rapporti con amici e parenti, ma la nostra libertà, la libertà dell’individuo è imprescindibile! E poi chi si deve preoccupare sono coloro che commettono reati, noi abbiamo semplicemente reso pubblico cosa ci piace fare sotto le lenzuola e comunque ci siamo sputtanati
Se una persona gode al pensiero della propria donna posseduta da altri, quali consigli potresti dargli per riuscirre a convincere la propria lei?
Non ci sono consigli da dare, non è una questione di convincimento, se hai un ottimo rapporto di coppia, se c’è piena sintonia sessuale con il proprio partener se ne parla assieme, ci si confida dei propri desideri sessuali, bisogna esserne convinti in due, poi le cose vengono man mano, non bisogna mai dare fretta.
Se volete saperne di più su Max&Betty o cercare altre coppie come loro su ILO CLICCA QUI
Chi li definisce stravaganti, chi perversi, chi li odia per partito preso senza nemmeno sapere di cosa si stia parlando ed è per questo che oggi vogliamo ringraziare Miss Francy che ha accettato di rilasciarci un’intervista in esclusiva senza censure e senza paura, per spiegare a tutti cosa sia questo mondo e quanto dovrebbe essere giusto lasciar vivere le persone facendogli fare ciò che gli piace.
Nel sesso, il nostro motto, è tutto permesso a patto che non ci sia costrizione o minori. Ricordatevi che quando c’è consensualità, nulla è proibito. Il resto è solo invidia di chi quelle esperienze o sensazioni non ha avuto opportunità di provarle.
Miss Francy è un utente de “Il Lato Oscuro del sesso”. Il suo profilo lo potete trovare al seguente Link: QUI
L’intervista
Ciao Miss Francy, ti va di presentarti ai nostri utenti?
Prima cosa io sono una travesta (non trans), che ha una vita diciamo ”normale” insospettabile ma che ama trasformarsi una o due volte la settimana in una ”femmina” molto porcella e sexy.
Trovo molto eccitante stare nelle ”poche” vesti femminili e attirare l’attenzione dei maschi e le loro voglie. Sono esclusivamente passiva con gli uomini.
Quando hai scoperto quello che ti piaceva e come la vivi tutti i giorni?
Sono bisex da svariati anni…e in gioventù ho iniziato a frequentare coppie come singolo e via via ho avuto tante esperienze che mi hanno fatto venire voglia di provare anche altre situazioni.
Gli incontri all’aperto mi hanno sempre stimolato più di altri anche quando non giocavo come travesta. Poi in eta’ matura dopo i 45 anni ho provato per curiosita’ a travestirmi e ci ho preso un gran gusto ?
Racconta un pò di esperienze interessanti/intriganti.
Esperienze interessanti moltissime. Sia in posti come club prive che in parcheggi o parchi di notte.
Le più piacevoli ed eccitanti quando mi sono ritrovata circondata da più maschi sul parcheggio di marina di vecchiano di notte. Sono stata scopata bene mentre succhiavo 2 cazzi alla volta (erano 5 singoli) e poi mi hanno riempita di sborra in faccia e addosso.
Un’altra in un club prive..mi presi in tutta la sera ben 12 cazzi..anche se non tutti in contemporanea. Sono un po esibizionista e mi piace far vedere come mi godo gli uccelli vogliosi.
Altre situazioni in giro su un camper dove un amico mi portava in giro nuda o quasi, a volte anche legata e mi faceva fare pompini e non solo ?
Quelle situazioni che non ti sono piaciute?
Non mi sono piaciute e non mi piacciono le situazioni dove ci sta gente che non sa giocare, o che non tollera quelle come me, oppure dove si parla troppo ma non si agisce.
Non mi piace il sesso casalingo..raramente vado nelle case…non mi intriga!
Che tipo di persone frequenti/ti seguono?
Frequento amiche trav e qualche coppia che incontro alle serate al club prive. Poi quando sono in giro cerco appunto BULL attivi e dotati (sempre più rari) che possono soddisfare le mie voglie.
Seguire mi seguono in tanti devo dire e la cosa mi fa piacere, mi seguono trav (ho rapporti di sola amicizia con le sorelline) e tanti singoli..sia etero che bisex.
Cosa ne pensi dello scambismo? Consiglieresti a qualche coppia di provarlo?
Lo scambismo in passato l’ho praticato anche io quando avevo una compagna.
Lo consiglio a chi ha una mentalità aperta e non ha problemi di gelosia ovviamente.
Ognuno deve fare quello che si sente senza forzature.
Perchè secondo e in Italia la propria sessualità non può essere vissuta liberamente e il diverso/a è sempre temuta?
In italia prevale ancora la mentalita’ “cattolica” che e’ sempre stata molto repressiva. Nei paesi del nord hanno una mentalità molto più aperta e meno ipocrisia.
Ecco l’ipocrisia e’ il vero problema degli italiani purtroppo.
Non hai paura che incontrando sconosciuti contattati via internet ci si possa trovare in situazioni poco piacevoli?
Quando si incontra persone sconosciute ce sempre un rischio, come fai a sapere chi in realta’ incontri?! PEro’ come si dice chi non risica non rosica. Il rischio ce sempre come le malattie…
Per essere sicuri di non rischiare nulla dovresti stare a casa e masturbarti da solo…ma mi pare triste come soluzione.
Bisognerebbe anche non viaggiare in auto o in scooters onde evitare incidenti stradali che sono molto più probabili…
Il tuo sogno erotico ancora irrealizzato
Mi piacerebbe essere l’oggetto del desiderio di una gang di uomini, una bella gang bang magari all’aperto, con un bel bukkake finale…
Ho avuto esperienze simili ma con un numero limitato di maschi…Anche provare una esperienza soft di bdsm (bondage).
Dai qualche consiglio a chi vorrebbe vivere come te, ma non ha il coraggio di farlo.
Se qualcuno vuole iniziare a fare esperienze come trav la primacosa che consiglio e’ di farlo a modo senza improvvisare, non si possono vedere certi “soggetti” pelosi, con la barba da fare e una parrucca di carnevale.
Questo gioco porta sacrifici, quindi depilazione totale, cura dei dettagli,sapersi truccare almeno un minimo, avere gli accessori giusti. Poi provare a fare delle uscite in posti tranquilli o a qualche serata in club prive.
A differenza dello scalpore che il BDSM provoca nell’opinione comune (almeno quella di facciata), le coppie che lo praticano hanno un’intesa incredibile e spesso comunicano molto meglio di tante altre coppie considerate “normali”. Cos’è, quindi, che fa scattare il piacere? In poche parole, la dinamica che si instaura tra la persona che domina e quella che si sottomette è la chiave di tutto.
BDSM è una sigla che indica Bondage/Disciplina/Dominazione/Sottomissione/Sadismo/Masochismo e chi ha letto “50 sfumature di grigio”, la celebre trilogia di E.L. James, sa di cosa stiamo parlando. Si tratta di un acronimo diffuso in USA verso la metà degli anni ’80 e, per BDSM, si intendono una serie di giochi erotici ed inclinazioni sessuali basati sul dolore, sul disequilibrio di potere e sull’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti.
Il fine ultimo di un rapporto simile è il benessere delle parti coinvolte, che non sempre coincide con l’esplosione del piacere sessuale. In alcuni casi, più che l’orgasmo, si vuole raggiungere un’intensa soddisfazione mentale e, a questo scopo, sono molte le persone che si sentono eccitate infliggendo dolore o sottomettendosi ai voleri del partner. Nonostante sia una pratica scandalosa e degradante secondo il luogo comune, le coppie che la sperimentano la trovano estremamente stuzzicante e riescono addirittura a migliorare la comunicazione nella relazione.
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Che cosa si cela dietro l’acronimo di Bondage e Disciplina (BD), Dominazione e Sottomissione (DS), Sadismo e Masochismo (SM)? Un macrocosmo di almeno un centinaio di pratiche e situazioni erotiche che, lontane da considerazioni moralistiche e patologie mentali, toccano solo incidentalmente la sfera della sessualità. La ricerca di sensazioni fisiche molto forti che possono arrivare fino al dolore, l’assunzione di un ruolo specifico tra adulti consapevoli e consenzienti e l’eventuale uso di strumenti appositi come i sex toy, riassumono la vera dichiarazione d’intenti. Il fine ultimo non è solo quello di raggiungere il personalissimo acme passando dalla classica soddisfazione dell’eros ma è quello di esplorare e vivere un forte appagamento mentale con la realizzazione di particolari fantasie e bisogni che alimentano il desiderio.
B come Bondage, visto come tecnica che lega, costringe e riduce in volontaria schiavitù tramite corde o strumenti appositi. D come Dominazione, che si si riferisce al piacere di pilotare le sensazioni e la volontà del partner, disciplinandolo anche attraverso le imposizioni di regole e punizioni. S come Sadismo: qui privo di ogni sulfurea e negativa connotazione, è una filosofia che mette alla prova sé stessi e il partner in uno scambio di emozioni fisiche forti e coinvolgenti senza recare sofferenze non concordate. M come Masochismo in cui si sceglie di ampliare il proprio bagaglio sensoriale tramite stimoli che provocano dolore o umiliazione ma che donano in realtà intensa soddisfazione. L’attrazione per la controllata sofferenza volontaria e inflitta è una delle tante motivazioni che si inseriscono nella messa in scena di questa prassi relazionale, non ultima la questione del potere tra dominatore e sottomesso. Contrizione e dominio, dottrina e appagamento dirigono quindi i desideri oscillanti degli amanti del genere che convivono in modo totale o solo episodico le proprie pulsioni tra tormento, estasi fino al sublime grazie alla produzione abnorme di endorfine, i neurotrasmettitori del piacere.
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul BDSM spiegato facile facile
Chi fa BDSM?
Secondo uno studio scientifico, chi pratica BDSM non è uno psicopatico, anzi una persona su dieci ha provato questa pratica almeno una volta ed è, in qualche modo, interessata a farlo ancora. Coloro che praticano rapporti simili, infatti, sono estroversi, aperti a nuove esperienze, coscienti di sé e meno nevrotici rispetto a quelli che vengono comunemente definiti “normali”. E’ proprio perché sanno cosa vogliono e perché non hanno paura di comunicare i propri desideri al partner che vivono con meno frustrazione le relazioni fisiche ed emotive.
Come cominciare a praticare il BDSM
La passione per il sadomaso, per il bondage e per la sottomissione sono molto diffuse e, addirittura, secondo le statistiche, in Italia più di 4 milioni di persone li praticano.
Per passare dalla fantasia alla realtà, il primo passo da compiere è aprirsi con il partner, descrivendo dettagliatamente i propri gusti ed i propri desideri. Deve essere poi instaurato un accordo tra i due, sottolineando quali sono le cose che non possono essere fatte durante il rapporto e soprattutto specificando che c’è la possibilità di cambiare idea in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo. A questo scopo sarà necessario definire una “parola di sicurezza” da utilizzare quando si vuole interrompere una determinata pratica. A questo punto, si potrà definire precisamente chi sarà il padrone e chi lo schiavo. Per le prime volte, si consiglia di cominciare con qualcosa di “leggero”, come le sculacciate, per passare poi a frustate, bondage o veri e propri rapporti di dominazione. L’importante è dare libero sfogo alle proprie fantasie in modo graduale, senza provare ogni tipo di esperienza fin dal primo momento.
In un rapporto BDSM è inoltre fondamentale che nessuna delle due parti si senta costretta, tutto deve essere fatto consensualmente in piena libertà, ricordando che non sempre si raggiunge la soddisfazione sessuale. Realizzare le proprie fantasie di BDSM può rivelarsi estremamente eccitante anche senza l’orgasmo poiché permette di esplorare un’energia erotica che in precedenza aveva solo stuzzicato la propria immaginazione.
Quali sono i ruoli nel BDSM?
Un rapporto BDSM prevede sempre che uno dei due partner domini sull’altro ed è proprio per questo che ognuno deve decidere fin dal primo momento quale ruolo ricoprire. Coloro che sono interessati ad entrambi i lati del rapporto sono chiamati “switch”, mentre invece sono “master” o “mistress” quando vogliono essere esclusivamente la parte dominante. Chi vuole essere il sottomesso all’interno del rapporto è invece chiamato “slave”, cioè schiavo. La regola base da seguire è che ci sia il consenso da entrambe le parti e che gli atti di violenza messi in pratica non siano una costrizione o una coercizione. Per il resto, una volta stabiliti i ruoli da interpretare nel gioco erotico, si può cominciare a dare libero sfogo alle proprie fantasie.
I simboli del BDSM
All’interno della comunità BDSM, le persone tendono ad utilizzare dei simboli convenzionali per riconoscersi tra loro e per chiarire fin da subito il ruolo interpretato, senza dover ricorrere ad alcun tipo di spiegazioni. Il sottomesso, ad esempio, è riconoscibile grazie al collare e all’head harness, entrambi simboli di umiliazione e di sottomissione. L’head harness, in particolare, è una specie di bavaglio per cingere il capo, realizzato con cinghie e fibbie da allacciare dietro la nuca. Può essere utilizzato come “museruola” che impedisce di aprir bocca durante il rapporto BDSM oppure può fornire un punto di aggancio per altri generi di bavagli. Per quanto riguarda invece i dominatori, questi si rifanno alla cultura “leather” che prevede uno stile d’abbigliamento molto preciso caratterizzato da capi neri ed in pelle. In questo modo, i padroni riescono ad esprimere mascolinità e potenza erotica. Altri simboli del BDSM sono l’anello d’O, che si rifà a quello indossato dalla protagonista del romanzo “Histoire d’O”, e la triscele, il segno univoco ideato nel 1994 per indicare la comunità.
Perché il BDSM provoca piacere mentale?
Il BDSM provoca un vero e proprio piacere mentale grazie alla dinamica di potere che si viene a creare tra sottomesso e dominante. Il primo viene gratificato dall’umiliazione, dall’assenza di potere e dalla sensazione di impotenza dinanzi al suo “padrone” che invece trae godimento dalla libertà di poter disporre al 100% del suo “schiavo”. Nonostante il dolore e la violenza inflitta, nei rapporti BDSM non mancano gli atti di tenerezza e di rilassamento, delle “riappacificazioni” al termine del gioco della dominazione. Spesso infatti il padrone si dedica alla cura del suo schiavo elargendogli anche dei premi, soprattutto quando ha svolto alla perfezione il suo ruolo. Le pratiche di dominazione e sottomissione vengono definite solitamente di natura sessuale, ma il più delle volte la penetrazione è completamente assente in questi rapporti. Nonostante la mancanza dell’orgasmo, riescono a far raggiungere la soddisfazione, che questa volta sarà di natura mentale. Il fatto che il BDSM sia stato rappresentato come qualcosa di squallido e degradante a livello mediatico ha fatto sì che rapporti simili cominciassero a godere di una cattiva reputazione.
Dominatore e sottomesso nel BDSM
In una coppia che sceglie con consapevolezza e fiducia reciproca di vivere esperienze al limite, c’è chi predilige in modo netto uno specifico ruolo o chi sceglie di variare a seconda dello scenario, dell’impulso del momento. Colui che domina viene chiamato Master e ricava gioia dal comandare e guidare il sottomesso – Slave – tramite una serie di azioni volte a provocare emozioni sia piacevoli sia dolorose.
Il dominio del corpo e della mente passa anche nel raccontare le reciproche sensazioni: paradossalmente, l’attenzione dei soggetti non è rivolta a sé ma all’altro, a quello che prova e vive. La donna che ama il ruolo attivo è una Mistress o Femdom, oppure Lady; l’uomo sottomesso è uno slave, sub o bottom e coglie l’aspetto inconsueto di passività. Chi predilige entrambi i ruoli è denominato Switch.
Safe word: il sesso sicuro
Nella varietà di pratiche erotiche che sottendono un vero e proprio codice BDSM, la linea di demarcazione da non sorpassare è quella data dalle regole SSC – Sano, Sicuro, Consensuale. Gli adulti devono essere sempre lucidi, consapevoli e la comunicazione deve essere chiara, a cominciare dalla definizione dei propri gusti e soprattutto limiti. Andare oltre viene considerato un vero e proprio abuso. La parola di sicurezza (Safe word) e anche il gesto concordato nel caso il sottomesso non possa parlare sono fondamentali: devono essere scelti in anticipo, prima di cominciare le varie sessioni, essere comprensibili e, soprattutto, rispettati in modo categorico per evitare qualsiasi disagio. Altrettanto fondamentale è il post, ovvero l’Aftercare, che comprende gesti di affetto, intimità e reciproca cura dopo un’esperienza a due così forte e privata.
Soft bondage
Il Bondage è un insieme di tecniche e pratiche finalizzate all’eros attraverso la momentanea privazione del movimento – in tutto o in parte – o di un particolare senso. Questa deprivazione sensoriale rientra nella sfera sadomasochistica. Nel Soft bondage le dinamiche erotiche vanno per gradi e si usano oggetti adatti a giocosi momenti di sottomissione e dominazione.
Per intenderci, siamo più vicini alle atmosfere di Cinquanta sfumature di grigio che alla esplicita cinematografia di riferimento.
Barefoot bondage: a piedi scalzi
Il Barefoot bondage è una tipologia di soft bondage a due in cui a un giocatore vengono immobilizzati i piedi, rigorosamente nudi, con corde, lacci, cavigliere apposite. Così esposto, può permettere al partner di farsi accarezzare, solleticare o punzecchiare le estremità con piccoli strumenti come piume o bacchette appuntite. Il fine è quello della volontaria sottomissione e la scelta di un dolore controllato.
Blindfolding: il sesso con gli occhi bendati
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Pratica molto soft in cui si viene bendati dal compagno in modo da essere momentaneamente privati della vista. La sensazione di non sapere che cosa sta per capitare amplifica il piacere e acuisce, per compensazione, gli altri sensi. Un modo divertente e non invasivo per avvicinarsi alla pratica BDSM.
La scelta degli oggetti è molto vasta, dal classico nastro di raso alle mascherine di vario colore.
Spanking: la sculacciata erotica
Una delle più conosciute modalità relazionali è la sculacciata, in cui i rapporti tra sottomesso e dominatore sono chiari ed evidenti.
L’oggetto di questa audace attenzione è in prevalenza il fondoschiena – ma non solo – colpito con le mani nude o con strumenti che, a seconda del gioco e dell’intensità, possono essere semplici come i giornali arrotolati e righelli oppure più sofisticati come sculacciatori di pelle o di legno.
Pet play
Nessun contatto ambiguo con un animale vero ma un travestimento di sottomissione in cui si scelgono apparati specifici che simulano le sembianze di un pet addomesticato.
Maschere a forma di cane o gatto, toys come il pony tail per il lato b, collare e guinzaglio con cui il padrone può portare in giro il proprio partner.
Hardcore bondage
Nella categoria BDSM, è la pratica più estrema che porta all’amplificazione del dolore e dello stretto rapporto tra master e slave, ora obbligati a un controllo maggiore della gestualità e dei termini di sicurezza. Un passo successivo e più complesso all’interno della vasta materia che sceglie di utilizzare strumenti più sofisticati e invasivi.
Zentai
Lo Zentai è una nuova pratica che proviene dal Sol Levante e consiste nel vestirsi completamente – testa compresa – con aderentissime tute di stoffa o di lucido latex.
La predilezione per questo materiale non è solo consuetudine dello Zentai ma di molti adepti del BDSM per la sua sua sottile sensualità che permette di esaltare il corpo e, allo stesso tempo, di sentire ogni presa e tocco del partner in modo perfetto, come se fosse una seconda pelle. Le tute possono essere sia in classico color nero sia colorate e somiglianti a eroi del fumetto.
Play piercing e caning: BDSM per i più audaci
Il Play piercing per i soggetti predisposti è l’atto del perforare parti del corpo per mezzo dell’inserimento di piercing, anelli, piccoli manufatti sottopelle non solo per una particolare estetica fetish ma per assicurarsi la liberazione indotta delle endorfine, che procurano uno stato emotivo particolare, tra eccitazione erotica ed euforia. Per evitare qualsiasi problematica di natura medica e sanitaria, questa forma di intrattenimento deve essere svolta da personale qualificato con oggetti sterilizzati e in condizioni igieniche perfette: non è infatti una metodica fai-da-te. La gradazione estrema di tale piacere è quella – piuttosto invasiva – di un rituale simile a quello dei nativi americani in cui si pratica un’incisione nella carne viva e poi si viene sospesi a una trave in modo da sollevare e tirare il lembo di pelle.
Il lato più saliente dello spanking è il Caning o bastonatura e necessita di strumentazioni come canne, bacchette o nerbi per colpire in modo particolare le natiche e la parte alta delle gambe. Tra i cultori della materia sembrano esserci in modo predominante gli asiatici, che associano la fantasia dello scolaretto disobbediente cattivo punito dal professore inflessibile alla rigida e tipica educazione scolastica nipponica.
Si prediligono attrezzi in rattan o in pelle e si seguono regole prefissate: i colpi devono avere un ritmo cadenzato e non troppo veloce, essere in numero pari, in multipli di 6 e 12 e non andare mai oltre i 36 perché potrebbero ferire in modo profondo il corpo.
Bull-busting e trampling
Vicino alle scelte del fetish, consiste nel colpire con un calcio, con le mani o con oggetti rigidi l’area genitale maschile con percosse da leggere a intense. Il godimento non consiste solo nella sofferenza ma nell’osservare il proprio partner mentre sta per urtare il proprio corpo. Per veri appassionati e temerari, è l’azione attiva dello schiacciamento e quella passiva di essere schiacciati sia nella zona del pube sia in altre parti del corpo. Una sensazione di estremo dolore non certo adatta a tutti. Si può calpestare il dominato con i piedi nudi, con i tacchi a spillo o scarpe particolarmente elaborate.
In questa esperienza si coniuga il gusto masochistico, quello fetish per le calzature o per le estremità del proprio partner.
Clinical Play
Non ha nulla a che fare con l’adolescenziale gioco del dottore ma è un match in cui il finto paziente si pone come una cavia sottomessa al volere del professionista che utilizza su di lui procedure che ricalcano quelle mediche, anche con veri e propri strumenti del mestiere come lo speculum, tubi, clisteri e così via.
Giochi erotici
Tutte le categorie BDSM hanno veri e propri giochi di ruolo di riferimento, dai più leggeri agli estremi, da scegliere a seconda dell’umore e della fantasia del momento.
Indispensabili, come sempre, una relazione di fiducia, un’atmosfera serena e le norme di sicurezza già stabilite.
Shibari: l’arte delle corde BDSM
Lo shibari o Kinbaku è la pratica Bondage con corde secondo lo stile giapponese: consiste nel creare legature dai nomi specifici sul corpo del sottomesso. Il suo inventore è l’artista giapponese Itoh Seiu (1882-1961) che, ritraendo modelle costrette tramite corde, sembra abbia preso ispirazione dall’arte marziale Hojojutsu che utilizza proprio dei lacci per bloccare l’avversario. Esiste anche il Western bondage, lo stile americano che si differenzia per la scelta dei legami, la lunghezza e i materiali delle corde.
Le due scuole hanno anche una diversa estetica: in quella di stampo orientale prevale una voluta asimmetria mentre in quella americana si sceglie la perfezione totale. In entrambi i casi il tratto artistico che rimane impresso momentaneamente sulla pelle è una delle prerogative di tale pratica, unito al piacere derivato dalla costrizione fisica e dalla sensazione di dipendenza dal Nawashi (colui che lega). Non necessariamente si arriva al dolore fisico ma è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.
Strumenti erotici
I toys nella pratica BDSM sono fondamentali per rendere più vivida l’esperienza e per amplificare il dualismo piacere-dolore, dominatore – sottomesso. La scelta è ampia: dalle mascherine per il Soft bondage alle vere e proprie fruste per il Caning fino ad attrezzature elaborate per il Bondage e la deprivazione sensoriale.
Mouth gag
Le museruole per il bondage possono essere di vari tipi e materiali, a seconda dell’uso. La Muzzle gag è un vero bavaglio, in pelle o in lattice, che copre la parte inferiore del viso e ha al suo interno una gag, uno strumento che può essere una pallina o una barra, da mettere in bocca.
Il sottomesso così non può parlare. C’è anche la variante Ring gag, in cui un anello mantiene invece la bocca aperta del soggetto consenziente.
Manette, foulard, catene e corde
Per un’esperienza più soft e per chi è alle prime armi con il bondage, può utilizzare un foulard o del nastro adesivo apposito di circa 4 centimetri, che rimane più maneggevole e meno costrittivo. Da evitare in modo assoluto il filo di nylon. Per divertirsi in modo più teatrale, ci sono le manette in vari materiali, dall’acciaio al velluto al raso, fino al vistoso peluche.
Le Ankle cuffs o cavigliere, in pelle o ecopelle, servono per legare le caviglie tra loro o al letto per assumere la posizione che si preferisce. Esistono anche quelle in metallo, spesso coordinate alle polsiere per una sensazione di schiavitù più forte e d’impatto.
Le Hand cuffs o polsiere, molto utilizzate nel soft bondage, servono a bloccare i polsi del sottomesso e vengono munite di imbottitura morbida per un approccio meno aggressivo.
Le catene possono essere scelte per il loro aspetto più brutale, per il rumore e, soprattutto, per il simbolismo da animale sottomesso, per alcuni molto invitante. Per chi vuole cominciare per gradi, può scegliere i fermapollici, simili a catene ma che stringono solo la base dei pollici. In alternativa, le cinghie di cuoio, più adatte ai novellini del bondage perché esteticamente più invitanti e sofisticate.
Strumento principe dello Shibari, la corda deve essere scelta con molta cura e utilizzata da persone già esperte di quest’arte erotica.
Non deve essere mai troppo sottile per l’alto rischio di ferite ed escoriazioni. I materiali più usati sono cotone, juta e canapa. Fondamentale imparare l’arte dei nodi: in tutta Italia esistono corsi e giornate dedicate a questo genere tra fetish ed erotismo.
Harness: le imbracature erotiche
Gli Harness – traduzione di finimento – sono imbracature intorno al torace fatte di cuoio e di anelli metallici.
Sono prediletti dagli uomini per la loro estetica fetish anche se esistono anche quelle per le donne. Permettono evoluzioni e posizioni particolari per divertirsi in sicurezza.
Fruste e paddle
La frusta è l’oggetto più immaginato e utilizzato in una relazione sadomaso per le ovvie dinamiche. Non esiste un solo modello ma vi sono tante varianti a seconda dei gusti e delle necessità. La Snakewhip è la frusta serpente lunga e flessibile che provoca il classico rumore a schiocco.
La Signalwhip è più maneggevole e quindi adatta a chi è alle prime armi perché si può controllare in modo semplice. La Bullwhip è già adatta agli studiosi avanzati perché provoca più dolore. Il Flogger è il flaggellatore sadomaso per eccellenza, composto da un manico e da strisce di pelle che attutiscono i colpi e quindi più apprezzato da chi si avvicina per la prima volta a questo variegato mondo. Per l’Hard bondage ci sono gli appositi nerbi come quello di bue, da usare solo da esperti e mai in parti del corpo delicate come schiena e reni.
Nella categoria Paddle, ovvero gli sculacciatori, si trova tutto l’occorrente per un Soft bondage d’effetto e senza particolari controindicazioni.
Il Paddle assomiglia alla britannica mazza usata nel gioco del Cricket e provoca dolore controllato.
Choker e nipple clamps
i Choker o collari sono i più utilizzati nei giochi sadomaso e dagli appassionati di Pet play. Si mettono al collo e possono essere muniti di guinzaglio per amplificare la sensazione di subalternità e obbedienza.
Il più apprezzato è il modello che mantiene diritta la postura. Si trovano anche fogge eleganti, in materiali preziosi.
Le pinze e morsetti per capezzoli sono piccoli strumenti di tortura che somministrano un leggero dolore al sottomesso, per sensazioni mai provate prima. Possono essere semplici o arricchiti da piccoli pesi per giochi da esperti. Esiste anche il tira capezzoli, che stimola in modo più delicato l’aureola sia femminile sia maschile. Da usare in sicurezza e mai per troppo tempo per il rischio di danneggiare i tessuti.
Gabbia
La gabbia è lo strumento principe della costrizione nei legami sadomaso ed è letteralmente una costruzione simile alle gabbiette per uccelli che può contenere una persona in piedi o accovacciata. Per amplificare il piacere di essere sottomesso e aggiungere pathos al Pet Play. Può avere varie dimensioni e forme.
Cinture di castità
Pensando alle Chastity belt si aprono scenari medioevali di dame costrette dal proprio cavaliere a indossare questi strumenti di tortura per preservare la propria innocenza. In realtà, è uno degli strumenti più apprezzati dagli appassionati BDSM perché nega il rapporto sessuale amplificando le sensazioni di privazione temporanea, in attesa del momento propizio. Hanno varie forme e misura, possono essere in pelle o finta pelle. Per gli uomini ci sono le Chastity cage, le gabbiette per contenere l’organo genitale e impedire l’erezione.
La teoria e la pratica BDSM da questo momento in poi non avranno più segreti e, se lo desiderate, potrete vivere la gentile trasgressione del Soft bondage o diventare una Mistress: la fantasia – e la sicurezza – al potere!
I film e i romanzi che parlano di BDSM
Prima dell’arrivo di “50 sfumature di grigio”, molti altri film e romanzi hanno parlato delle pratiche BDSM. La prima pellicola è stata “Belle de Jour” del 1967, in cui una casalinga borghese diventa una prostituta di giorno mentre il marito è al lavoro. E’ proprio con quest’ultimo che Séverine immagina di avere un rapporto S&M. “Il portiere di notte” del 1974 è un altro film che fa raccontato intense esperienze sadomaso tra un sopravvissuto al campo di concentramento ed il suo torturatore. Addirittura, anche Gerard Depardieu in “Maitresse” ha trattato il tema dei rapporti BDSM. Nel film interpreta un truffatore che viene chiamato a riparare l’impianto idraulico di una dominatrice professionale. Sono molti anche i romanzi erotici che affrontano l’argomento in modo esaustivo. “Light Switch” di Lauren Gallagher è uno dei migliori e descrive due fidanzati che cominciano ad avvicinarsi ai rapporti sottomesso/dominatore, fino a scoprire il mondo del voyeurismo. “Caught” di Cassandra Carr è invece una storia erotica che racconta come il protagonista Jack, un maniaco del controllo anche al di fuori della camera da letto, scopre la passione per la dominazione. Sia la letteratura che il mondo del cinema sono ricchi di esempi simili, segno che i rapporti BDSM stuzzicano la fantasia di molte più persone di quanto si crede.
Se ci lamentiamo che oggi, su praticamente tutti i Social, gli uomini approccino le donne iniziando da un ciao per finire a mostrare la foto del proprio pisello dopo nemmeno 3 messaggi, il futuro non si prospetta decisamente migliore.
La nostra è una generazione, forse l’unica, che ha avuto una proto-forma di educazione sessuale, insomma qualcosina in più dello spiegare le api e fiori, ma con il sdoganamento del porno oramai i genitori demandano alla visione (di nascosto) degli stessi, dicendosi che tanto impareranno da li.
E invece i primi risultati di questa nuova generazione di fanciulli è a dir poco terrificante, lasciando credere agli uomini che il sesso lo si fa solo abbassandosi i pantaloni e che le donne per rendere felice un uomo bisogna dargli tutto e subito e magari assencondarlo in qualsiasi sua perversione mostrandosi felice gaudente.
La iGeneration conosce il sesso meglio di noi, o almeno si sta impegnando molto in questo senso. Niente di nuovo, è vero, fin qui siamo alla proverbiale scoperta dell’acqua calda. Il dato su cui riflettere è un altro, e cioè che una percentuale molto alta, il 10 per cento, non usa il profilattico o qualsiasi altro metodo contraccettivo. Insomma, precoci e impavidi. Anzi, meglio incoscienti.
I numeri sono quelli usciti da una ricerca di Skuola.net e SIC – Società Italiana della Contraccezione su circa 7.000 studenti tra gli 11 e i 25 anni.
La prima esperienza, quella indimenticabile, arriva così presto che sembra lontana nel tempo già per un trentenne: tra i ragazzi al di sotto dei 14 anni ben 1 su 4 afferma di avere già avuto rapporti sessuali (si badi bene) completi. La percentuale sale, e questo è ovvio, se il campione diventano i millennials sopra i 21 anni. Allarmante la statistica relativa agli under 14: chi non usa niente è il 42%.
Le differenze risentono della provenienza geografica: i ragazzi del Sud rinunciano al preservativo al 15%, ovvero quasi 5 punti sopra la media nazionale. Ma il dato, va detto, è inquietante un po’ ovunque. Quelli che fanno sesso “senza niente” sono circa il 33% degli intervistati, e pure quando usano un metodo contraccettivo non badano molto all’affidabilità. Come se bastasse il pensiero. Quello preferito è il condom, scelto dal 77% degli intervistati, seguito dalla pillola (al 13%). Poi c’è circa 1 ragazzo su 10 che afferma di adottare con frequenza il coito interrotto o il calcolo dei giorni (2%).
Una considerazione a parte meriterebbero poi quei giovani, decisamente troppi, che puntano ai “metodi della nonna”, più simili alla superstizione che ad altro. Circa 12% ritiene che lavarsi con la Coca Cola dopo un rapporto prevenga il concepimento. Un altro 8% si illude che la gravidanza sia impossibile durante il primo rapporto sessuale. La galleria degli orrori finisce con un 38% che si dice sicuro che avere rapporti entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale impedisca nascite indesiderate, e con un 16% che è convinto che fare sesso in piedi sia il migliore fra i contraccettivi. Non stupisce che i soggetti “creduloni” siano anche i più piccoli di età, ossia gli under 14. E se fino a ora abbiamo un po’ riso, smettiamo di farlo immediatamente non appena realizziamo che questi under 14 sono anche quelli quindi più esposti alle malattie e alle gravidanze indesiderate.
Peggio, 1 su 3 crede che sia impossibile contrarre il virus HIV con un rapporto orale. Percentuale che fa il paio con la convinzione, ahinoi erronea, che dall’AIDS si possibile guarire (29%). La confusione ritorna se parliamo di metodi contraccettivi: la pillola fa ingrassare (43%) o provoca il cancro (17%), il preservativo si rompe facilmente (41%).
Insomma, vivere nell’epoca di Internet non favorisce i nostri ragazzi nel sapere come e quando fare l’amore. In questo, tra ignoranza e false credenze, non sono differenti dalle generazioni che li hanno preceduti. Anzi. Le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili sono ancora oggi troppo diffuse anche perché, grazie alla Rete, oggi è molto più probabile e facile fruire di contenuti esplicitie pornografici piuttosto che di un sano corso di educazione all’affettività a scuola.
La prima cosa che una prostituta impara è che nel gioco del sesso, la primissima regola da imparare è che non ci sono regole. A maggior ragione quando il gioco, l’atto sessuale, viene ricompensato.
É uno dei precetti fondamentali del decalogo delle case del “buon meretricio”.
Che esercitassero all’aperto, per le strade cittadine o nell’intimità – se così si può dire – in stanze e saloni, all’interno di taverne o case chiuse, erano poche quelle che riuscivano a trovare godimento nella mercificazione del proprio corpo, sbeffeggiate dai pregiudizi e falsi perbenismi di una società ipocrita e bigotta.
Lo sa bene Nell Kimball, ex prostituta poi tenutaria di una sua maison close a cavallo tra Ottocento e Novecento che con tono diretto nel suo Memorie di una maitresse americana scrive:
«Tu eserciti la tua arte e non puoi rifiutare nessuno dei tuoi ospiti. Devi essere cordiale e servizievole, in modo da soddisfarlo in tutto. Lui è il tuo padrone e tu sei la sua schiava. Se vuole questo o quest’altro, tu lo devi fare. Da parte sua, il cliente della casa sa bene che, entro i limiti della ragione, noi siamo qui per il suo piacere».
Non usa mezzi termini per “istruire” le sue ragazze. Insegna loro a vivere il mestiere felicemente prive di sentimentalismi e sensi di colpa, consapevole che dal loro fascino, dalla loro forza di spirito e dalla loro “bravura” derivano la sua fama e il suo “buon nome”.
«Devi essere sempre gentile, devi parlare a voce bassa e se vuole essere divertito in qualsiasi modo lascia che ti insegni lui. Con i giovani e i timidi devi essere tu ad attaccare, ad accarezzare, devi essere pulita. Alcuni clienti sono piuttosto anziani e con loro ci vuole pazienza. Comportati come se stessi facendo la più bella chiavata della tua vita: gemi, sospira, rotolati, invoca pietà, digli che è un uomo terribile, alla fine congratulati con lui per la sua grossezza, il suo peso, per essere venuto così tanto. Fa dei piccoli gridi quando fingi di venire con lui. Ah, un consiglio: farai meglio a non venire davvero. Ma danne tutti i segni. Ci sarà qualcuno che vorrà che ti mostri timida, in modo che lui debba forzarti a riceverlo, e qualche altro vorrà che dica delle parolacce. […] Dopo ogni volta, lavati bene, raggiustati i capelli e il vestito, e ritorna giù. Se lui ti offre una boccetta di profumo, ringrazialo; se ti dà un extra in denaro, è roba tua. Non devi prendere nessun appuntamento con lui fuori dalla casa. Devi sempre dire al cliente di tornare qui; che tu sei addirittura pazza di lui. Lui viene qui proprio per sentirsi dire questo genere di cose, per ricevere questo tipo di attenzioni. Sapendo che sei così giovane e nuova ti domanderà per quale disgrazia sei finita qui. La cosa che più gli piace sentire è che sei già stata rovinata da un vecchio e che eri pura come un giglio. Racconta queste cose in tono triste, abbracciandolo, mentre le dici. Anche per questo, vengono qui. Vedrai che chiavare è soltanto una parte dei nostri doveri al servizio del cliente».
Una realtà d’altri tempi, quella raccontata dalla Kimball, ex – prostituta schietta e disillusa che per nulla differisce da quella odierna, caratterizzata da una filosofia che nulla aggiunge e nulla toglie, che non nasconde momenti difficili, umiliazioni e lotte quotidiane.
Il bordello, la casa chiusa è un mondo chiuso e a suo modo completo, dove il sesso è il vero protagonista che fa da file rouge tra fantasie, vizi e desideri, senza filtri né finzioni in colloquio perfino con alcune Virtù.
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