La storia di ILO (Il Lato Oscuro del Sesso) dal 2012 a oggi

La storia di ILO (Il Lato Oscuro del Sesso) dal 2012 a oggi

Molti utenti che ci hanno scoperto, spesso hanno posto domande quali chi fossimo, ma è vero che siamo su internet dal 2012, come gestite il sito e come funziona? Abbiamo pensato, proprio per questo motivo, di scrivere un pò la storia di ILO, la nostra, ma in particolare la vostra che avete partecipato per tanti anni, spiegandovi anche perchè noi, a differenza di tutti gli altri siti, siamo qualcosa di totalmente diverso rispetto al panorama nazionale e, forse, internazionale.

Intanto se non siete ancora iscritti fate un giretto per il sito e se vi piace registratevi QUI (LINK)

(2012) Come è nato ILO ?

In questo periodo storico (più di 10 anni fa) non è che non esistessero siti per incontri, ma erano uno più o meno lo specchio degli altri. Profili poco dettagliati, poca socializzazione, servizi aggiuntivi (messaggi privati e chat) a pagamento.

Fu allora che una coppia, di cui non posso permettermi di fare il nome (aspetto la loro autorizzazione), decise di aprirne uno amatorialmente senza troppe pretese, cercando di incentrare il fulcro del gioco sulla ricercatezza, sugli articoli del blog, e sul cercare di affermare le ragioni per cui una coppia liberamente decide di vivere il Lifestyle.

La pagina di login di ILO nel 2012

Fu creato un blog con la marginale possibilità di interagire con gli altri utenti, perchè per quello in fondo c’erano già tanti altri siti pronti a farlo.

Il successo fu incredibile? No, come voluto dai loro amministratori, il sito era di nicchia, volutamente di nicchia, con utenti selezionatissimi, zero pubblicità e solo tanto tanto passaparola.

Nel 2014 il sito raggiunge quasi 5.000 utenti di cui 3.000 attivi al mese, fino a quando nel 2015….

La vecchia tableboard dove si vedevano le ultime novità sul siito. (2013)

(2015) L’attacco Hacker

Una mattina come tutte le precedenti, gli amministratori aprirono il sito per vedere come andassero le cose e ricevettero una pagina di errore. Il sito era giù e non c’era modo di farlo ripartire.

Durante la notte qualche simpaticone aveva sfruttato la poca esperienza tecnica degli amministratori e aveva cancellato completamente il sito. Utenti, articoli, post, database. Dopo un mese di fermo si riuscì solo a recuperare gli articoli del blog (in buona parte) e poco altro.

Decisero allora di rifarlo di nuovo, ma oramai c’era stata una forte disaffezione degli utenti che non raggiungevano più dei 200 collegati al giorno.

(2016) La nuova gestione di ILO

I vecchi gestori e ideatori del sito non avevano più il tempo da dedicarci e, piuttosto che chiuderlo (e qui inizia la storia recente), convinsero un’altra coppia a prenderlo in gestione. Probabilmente conoscerete Coppia Romana (ancora sul sito) la cui lei di CP è Barbara Parisi (Link profilo), autrice anche di un bellissimo libro che dovreste sentirvi obbligati di leggere se amate il mondo dello scambismo (link al libro qui).

La homepage di ILO 2.0 del 2016

Insomma Claudio e Barbara presero in mano il sito, cambiarono completamente il motore e l’infrastruttura e partirono nuovamente da zero, modificandone anche la filosofia.

L’idea di Barbara, coppia che giocava già da anni tra Milano e Roma, era quella di creare un Club riservato, dove potevano accedervi solo chi già frequentasse dei Club Privè, creando così un filtro che permettesse di avere solo persone selezionate.

La pagina del blog di iLO (2018)

Il tocco di Barbara si notò in particolare con i suoi fantasmagorici articoli che spiegavano, con la sua ironia, tutti gli argomenti più scottanti che ruotano intorno al sesso e allo scambismo, portando il sito ad essere decisamente un punto di riferimento per gli “intellettuali dei genitali” (citazione sua).

In poche parole ILO diventò un club privato tra coppie che già si conoscevano, i gestori stessi dei locali, e qualche piccola eccezione di persone che comunque il gioco già lo conoscevano.

Un successo? per certi versi si. Non è mai stato per noi importante il numero degli utenti, ma la qualità. Ed ILO navigò in totale segretezza, senza troppo clamore fino a….

(2019) ILO nella forma finale

Per certi versi mi sento di definire ILO come una fenice. Spesso si è dato per morto, ma è sempre risorto più forte e innovativo di prima.

Barbara per motivi personali non aveva assolutamente più tempo di gestire il sito web che aveva comunque bisogno di manutenzione, pulizia di utenti inattivi, scrittura di nuovi articoli e, cosa non da poco, una bella rimodernata grafica perchè era poco adatto all’uso sui dispositivi mobili.

Barbara la conosciamo anche noi da quasi un decennio e sappiamo che quando vuole essere convincente, nessuna come lei sa importi il suo punto di vista.

Decidemmo di prenderlo in gestione noi (Si, siamo una coppia un pò attempata…ma manteniamo la riservatezza su chi siamo realmente), ma a due condizioni.

Rifarlo di nuovo, completamente da zero (Sono un ingeniere informatico… se le basi non sono buone, il sito non si può sviluppare), si modifica la filosofia (più aperta senza però dimenticare cosa sia ILO e perchè sia nato) e abbiamo obbligato Barbara a rimanere simbolicamente tra gli admin, anche se si guarda bene dal toccare qualsiasi cosa 🙂

Quesa volta è stata lei a non aver avuto scelta (lo sappiamo che non avevi alternative!!) ed ecco il nuovo ILO che oramai tutti voi già conoscete.

Se non avete compreso ancora la cosa più importante di ILO ve la ribadiamo noi. Non è un sito a scopo di lucro. Non registriamo o prendiamo alcun vostro dato personale (non ci facciamo niente), tutti i vostri profili sono crittografati, le foto protette da click-copy e adesso siamo aperti a tutti coloro che vogliono partecipare e condividere le proprie esperienze grazie ad una struttura simil social alla facebook (si ok, ci siamo ispirati alla loro timeline, perchè nasconderlo?), un forum, un blog e mappe dei locali e dei luoghi dove praticare car-sex.

Rimaniamo un sito amatoriale, per coppie, gestito da coppie, e ci sobbarchiamo personalmente tutte le spese di gestione (che non sono proprio irrilevanti) solo per la passione che abbiamo e mettiamo in tutto quello che facciamo.

Lo trovate complesso?

Lo sappiamo e voglio personalmente rispondere anche a questa affermazione che spesso ci viene fatta.

Si lo so e l’ho quasi fatto apposta 🙂 No non è una risposta piccata, ma una scelta.

Ci sono guide e manuali (link qui), è molto simile a FB come struttura social, c’è scritto dovunque come fare le cose.

Se un utente, che sia coppia o singolo, è abituato ai vecchi e soliti siti di incontri, non ama leggere, pensare, imparare cose nuove e documentarsi (ripeto ci sono le guide per qualsiasi cosa sul sito), mi dispiace ma questo sito non è per voi e probabilmente, scusate se mi permetto di dirlo, nemmeno questo gioco è adatto a chi non ha la capacità di sperimentare e imparare.

Non si può pretendere di avere l’ultimo ritrovato della tecnologia e poi lamentarsi che ci sono troppi pulsanti 🙂

Magari tra qualche anno una nuova coppia ci soppianterà e deciderà di farlo semplice e stupido come Tinder… Per ora noi preferiamo un sito che possa offrire tutto, praticamente tutto a tutti e in forma totalmente gratuita.

Speriamo che apprezziate il lavoro che abbiamo svolto e che ci darete una mano a farci conoscere sempre di più, perchè non avendo scopo di lucro, spendere decine di migliaia di euro di pubblicità proprio non ci pensiamo 😉

Una vita da scambista di Barbara Parisi (Libro)

Una vita da scambista di Barbara Parisi (Libro)

Se cercate qualche opera che parli di scambismo e sessualità condivisa troverete molte difficoltà a reperirla. Ci sono si diverse opere che raccontano situazioni, incontri, ma nessuna di queste riuscirà mai a dare un’idea d’insieme sul “come” si diventa scambisti e come tutti, ognuno a modo proprio, dovrebbe vivere la propria sessualità libera da preclusioni e pregiudizi.

Abbiamo letto, recensito e valutato, il nuovo libro di Barbara Parisi “Una vita da scambisti” edito da ErosCultura.com e distribuito su tutti i principali canali di distribuzione italiana e, adesso, è giunto il momento di intervistare l’autrice dell’opera.

Una vita da scambista (edito da ErosCultura.com)

Ciao Barbara, dovremmo far finta di non conoscerci in questa intervista. Ti vuoi presentare?

Come preferisci, però qualcosina dovrò pur dirla tra le righe. Mi chiamo Barbara, la Lei della “Coppia Romana” di questo sito web, sposata con Claudio e madre di due bellissimi ma pestiferi bambini. Abbiamo superato i 10 anni in cui abbiamo iniziato questo gioco, perchè di gioco si tratta, e siamo stati amministratori di un certo sito web chiamato ILO per qualche anno (ereditato da un’altra coppia) fino a quando non abbiamo trovato a chi “mollarlo” 🙂

Potrei sembrare decisamente di parte, ma saranno poi le recensioni dei lettori a smentirmi o confermare il nostro parere, ma come ti è venuta in mente l’idea di questo libro?

Era una cosa che avevo in mente da tempo, ritrovando per caso il mio vecchio diario in cui da ragazzina appuntavo gli avvenimenti importanti della mia vita. Mi sono sempre rifiutata di scrivere un libro che fosse il classico grido di autoaffermazione femminile, in cui spesso le autrici cercano di gridare al mondo che esistono anche loro, e questa cosa mi ha sempre frenata fino a quando non ho avuto un’idea, dopo aver letto un libro erotico, per impostarlo come una spiegazione di come funzioni questo mondo, del perchè di certe scelte e di come dovremmo tutti vivere certe cose con maggiore leggerezza.

Molti libri sullo scambismo, non ce ne sono molti che ne parlino a dire il vero, sono molto incentrati su come si fa il sesso e sulle situazioni. Perchè invece tu hai deciso di partire da lontano?

Perchè la sessualità femminile è complessa, immensamente intricata. Gli istinti riproduttivi di una donna si intrecciano tra paure, senso del peccato, pericoli di rimanere in cinta, l’essere usate o forzate a fare cose che non si vogliono fare in un determinato momento. Il nostro mondo tenta di forzare le donne ad aver paura del sesso per poterle controllare, per impedirne la libera espressione, inculado l’idea che se cerchi di realizzare le tue voglie come se fossi un maschio è un male, è sbagliato, devi essere denigrata e allontanata. E tutto questo si forma nella testa di ognuna di noi dall’adolescenza. Superare queste paure, commettendo errori, iniziare a capire il senso di “trovare persone giuste” e non aver paura di provare è un lungo percorso che inizia da piccole.

Per chi credi sia adatta la lettura di questo libro?

Non è un libro che deve essere letto come la singola storia di una delle tante coppie scambiste, ma come a certe scelte ci di sebba sempre arrivare, insieme, con la testa prima che con gli organi genitali. E’ una storia che spero serva a far capire a chi non ne sa nulla cosa sia il nostro mondo, a quelle coppie che sono indecise per trovare il coraggio e, non da meno, a quei singoli che sono convinti di proporsi come bull solo per aver visto un paio di film porno, spiegandogli la psicologia che insiste dietro una coppia scambista, aiutandoli anche a comprendere come si dovrebbero presentare.

Questo libro si attiene fedelmente a cose e persone reali o lo hai romanzato?

Per ovvie ragione di “privacy” o perchè non ci siamo più in contatto e non potevo chiederne il permesso, i nomi delle coppie che citiamo nel libro sono stati cambiati, come per una questione di linearità anche alcuni luoghi per non poter dare troppi riferimenti alla vita reale delle altre persone. La “segretezza” nel nostro mondo è e rimane la cosa più importante.

Delle esperienze raccontate nel libro quale, come dici nel libro, al solo ricordo ancora oggi ti fa “mordere un labbro” dal desiderio?

La mia prima volta in palestra è sicuramente una di quelle. E’ stato uno spartiacque tra il subire il sesso e iniziare a comandarlo senza più remore. Non che le altre mi siano dispiaciute ^^

L’ultima domanda. Perchè bisognerebbe leggere il tuo libro e acquistarlo ?

Non l’ho scritto con l’intenzione di diventarci ricca o tantomeno famosa, cosa che decisamente eviterei a tutti i costi, ma perchè ho sentito la necessita di voler trasmettere ai miei lettori quel messaggio di libertà e realizzazione che solo un buon sesso può darti. Ognuno a modo suo, nessuno come gli altri, ma sempre in forma libera e consensuale. Quello che ci fa morire sono i desideri a cui abbiamo rinunciato, le paure che non abbiamo voluto affrontare.

Recensione Staff ILO (*)

(*) Basato sulla media di valutazione di n.3 persone del nostro staff

Belle, benestanti, sole… Una Escort….

Belle, benestanti, sole… Una Escort….

Disprezzate, odiate, evitate da ogni cultura e società “civile” e “religiosa” dalla notte dei tempi, eppure sempre presenti sin dalla comparsa dei primi accampamenti primordiali.

Agli occhi del senso comune sono etichettate come un male. Persone senza cuore che sfruttano le debolezze umane o che sono costrette a prostituirsi perchè obbligate o, l’ancor piu’ ingiuriosa, “puttane” perchè prive di una qualsiasi voglia di lavorare per mantenersi scegliendo la via piu’ facile.

Non parliamo oggi di quelle donne che vengono prese dai paesi poveri con l’inganno di una vita migliore e poi brutalizzate per prostituirsi per strada. Quello per cui vi hanno raccontato essere la totalità dei casi riguarda si e no 1/4 del totale. Il restante a prostituirsi ci va con cognizione di causa convinta dalla necessità di una situazione familiare/economica non facile.

Come si puo’ disprezzare cio’ che in ogni civiltà ha rappresentato da sempre un pilastro della società stessa? Già gli antichi romani nelle fila dei loro eserciti portavano delle prostitute. E vi siete mai chiesti come facesse una guarnigione romana a fondare una città ? tutti uomini? Le prostitute sono da sempre state la primaria fonte di scambio. Puttane, cortigiane, damigelle, accompagnatrici, segretarie speciali o… escort… è sempre , da sempre, stata la stessa cosa.

Ed ancora.. perchè disprezzare chi vende il suo corpo per necessità ed invece limitarsi a sorridere quando si parla di una Elisabetta Gregoraci che ha avuto piu’ partner di una prostituta professionale solo per arrivare al riccone di turno e poi parlare in pubblico di amore?

E’ l’ipocrisia il male piu’ grande del mondo. Quello che non considera che le donne, già segregate di suo in una società maschilista, spesso non hanno altre scelte. Perchè hai scelto di prostiturti? non potevi trovare un lavoro? Ecco un’estratto di un’invervista di chi ha avuto il coraggio di dire in pubblico quello che il pubblico non vuole e non vorrà sentirsi dire.

“Innanzitutto, specifico che non ho rilasciato l’intervista per vanità  o per pubblicità (altrimenti avrei dichiarato il mio nome da escort per  consentire agli interessati di trovarmi), ma perché ci tenevo a  raccontare il mio personale punto di vista sul mondo delle  “accompagnatrici”. A mio giudizio, è un universo fatto di poche (finte)  luci e molte (vere) ombre, di tante lacrime amare ben nascoste sotto la  maschera dei sorrisi che sfoderiamo e degli abiti sexy che indossiamo.  Di sicuro, esistono signore e signorine che sono ben felici di svolgere  questa professione. Buon per loro, ma io sono diversa! L’etichetta di  “principessa sul pisello” senza sale in zucca e zero voglia di lavorare  non mi appartiene, per questo rimango ferita da chi spara sentenze dopo  il superficiale ascolto di 6 minuti d’intervista, da cui è impossibile  capire gli avvenimenti sfortunati che mi hanno costretta al mio attuale  percorso.Non oso paragonarmi alle povere donne vittime di tratta (ci mancherebbe altro!), ma nel mio piccolo anche io sono una vittima. Figlia di un paese il cui governo anziché emanare leggi per sviluppare l’occupazione, mortifica l’intelligenza di tanti giovani (e non solo), ostacolandoli nell’espressione delle loro capacità, spesso a vantaggio dei “figli di”, relegando chi non ha “santi in paradiso” a lavoretti precari, con stipendi miseri!

Per 5 anni ho sperimentato sulla mia pelle tutto questo. 800 euro in nero per 10 ore in piedi dentro un negozio, senza condizionatore d’estate e senza riscaldamento d’inverno. Facile immaginare che dovendo pagare un affitto salatissimo per una camera, ben poco mi rimaneva in tasca. Ho addirittura sfiorato l’anoressia perché dopo la seconda settimana del mese, già non avevo più denaro per un pasto decente tutti i giorni e così, ad un certo punto, dopo due battaglie sindacali per ottenere qualche diritto, ho detto basta e mi sono incamminata su questo percorso per sole ragioni di lucro.

Non ho certo la presunzione di ritenermi l’unico essere umano in Terra ad aver subito ingiustizie, né scrivo mossa dalla ricerca di pietà. So bene che non tutte le donne, malgrado impieghi saltuari e mal retribuiti, arrivano a prostituirsi per incrementare i propri scarsi stipendi, ma è sempre perché hanno un’alternativa, un aiuto da parte di amici, di parenti. Io non avevo e non ho nulla oltre me stessa. Ciò nonostante, prima di maturare questa decisione estrema ho cercato per circa 3 mesi qualunque tipo di occupazione. Ho consegnato i miei curricula ovunque, anche “porta a porta”, ma ho ricevuto solo tanti “le faremo sapere”! Sono arrivata al punto che non potevo più aspettare, perché stavo per essere sfrattata. Quando non hai genitori alle spalle che possono sostenerti in difficoltà simili, cosa ti resta? Io provengo da una famiglia povera, che già a 16 anni ero io ad aiutare con qualche lavoretto. Quindi, la mia non è stata per nulla una “scelta” facile!

Ero stanca di avere fame, di non aver soldi nemmeno per curare una cistite e soprattutto, ero stanca delle avances del capo (schiavista) di turno. Ritengo molto “meglio” (di certo non bello, divertente o giusto) donarsi ad un uomo per denaro, che concedersi al boss per mantenere il posto di lavoro! Ci sono alcune donne che accettano tali compromessi solo perché così mantengono l’apparenza da “signora per bene”, la professionista da lodare e rispettare, ma lo schifo della sua “scelta” è identico allo schifo della mia “scelta”, con la differenza che da escort la mia umiliazione è molto ben pagata.

Quello che faccio però, non identifica quello che sono. I miei incontri (non tutti ma la maggior parte) sono “stupri” a cui il mio corpo acconsente, ma che il mio spirito subisce. Nessuno mi regala i soldi, li devo guadagnare interpretando i loro desideri che solo a volte corrispondono ai miei, ma non sono certo Julia Roberts in “Pretty Woman” e loro non sono Richard Gere! La mia vita non è un film romantico e quasi ogni uomo “mi ruba” qualcosa. Piccoli, grandi “tasselli” di me che forse non riuscirò mai più a ritrovare. E’ il rovescio della medaglia ! E’ il caro prezzo che pago per ottenere gli agognati soldi.

Resisto solo grazie all’amicizia con alcuni clienti (meritevoli di affetto molto più di tanti fidanzati del passato) e grazie alla consapevolezza che non sarò “una bambola in vendita” per il resto della vita! L’obiettivo è di guadagnare una cifra consistente non per vivere di rendita, ma per non essere costretta ad accettare di nuovo qualsiasi impiego perché ho bisogno di mangiare. La disperazione spinge ad accettare situazioni di sfruttamento inammessibili, a piegare la testa di fronte ad ingiustizie palesi. In futuro, voglio essere libera di scegliere un lavoro perché mi piace, non perché ho estrema necessità di guadagnare.

Purtroppo, la mia adorata Italia è una Nazione colma di ipocriti ed è “normale” che io venga attaccata per la mia “scelta” dagli stessi individui che poi telefonano per incontrarmi, dagli stessi personaggi che predicano la moralità, i valori, che frequentano la chiesa e poi, nel buio della mia camera, per 20 secondi di piacere, rinnegano tutto quello in cui affermano di credere alla luce del giorno! Questi “signori” che in televisione, sui quotidiani, via internet esortano al sacrificio, allo studio, all’impegno, sono gli stessi che creano quelle disgraziate condizioni che possono costringere una persona ad accettare di “sporcarsi” per sopravvivere.

Parafrasando la grande Anna Magnani in un noto film: “Sono stufa dell’onestà! Qua si sta morendo di onestà!”. Negli sguardi di alcun e nei commenti che ascolto o leggo in giro sui giornali e sul web, emerge un disprezzo spaventoso verso chi esercita il mestiere più antico del mondo. Come se dicessero: “Fai la prostituta. Che stima posso avere di te?”. La donna che sposa il ricco di turno per farsi mantenere a vita, quella invece come si chiama? Trionfo della falsità!

Io ho tantissimi difetti, ma non accetterei mai di sposare un uomo che non amo solo perché ricco. Il mio cuore non è in vendita. Questo, è uno dei miei valori assoluti! A quanti sostengono che una escort dovrebbe pagare le tasse, rispondo: dovrei versare parte dei miei soldi ad uno Stato che non riconosce la mia attuale professione? C’è un enorme buco legislativo in merito all’argomento. Lo Stato non ha alcun diritto di pretendere denaro da una prostituta, visto che non la considera una lavoratrice. Questa “caccia alle streghe” è insensata. L’evasione fiscale è quella di medici, professori, negozianti (lavoratori riconosciuti dalla legge italiana) che non emettono scontrini e fatture. Il prezzo del meretricio è un indennizzo per la “violenza” subita dal nostro corpo, dalla nostra mente e dalla nostra anima e gli indennizzi non sono tassabili!”