La docente di Ivrea che portò le proprie allieve in un club per scambisti

La docente di Ivrea che portò le proprie allieve in un club per scambisti

La storia che vi raccontiamo, realmente accaduta, ha come protagoniste una bellissima e sexy insegnante da fisico slanciato con le curve al posto giusto e tacchi 12, un suo amico piacione decisamente porcello con un fare un pò lascivo e due studentesse liceali che vengono invitate a partecipare ad una serata ad alto tasso erotico in un club privè.

Tutti insieme

Tutti insieme appassionatamente per una serata hot e diversa dal solito da trascorrere in un club privé del Torinese, tra una festa a bordo piscina, luci soffuse, musica di sottofondo e corpi avvinghiati sui divanetti. La storia, datata 24 giugno 2010, ora è finita in tribunale. Sul banco degli imputati c’è lei, Sabrina Z., 36 anni, di Torino, all’epoca dei fatti docente in una scuola professionale dell’Eporediese e ora accusata di violenza privata. A inchiodarla una frase, che secondo il pubblico ministero aveva proferito come minaccia a una delle sue allieve che era con lei quella sera: «Se racconti cosa è accaduto questa notte ti boccio».

Tanto è bastato agli inquirenti per farla finire dritta davanti al giudice. Ieri, tra l’imbarazzo dei presenti, la vicenda è stata ricostruita nell’aula a piano terra del Tribunale di Ivrea. Sabrina Z., capelli neri raccolti, sopracciglia curate, scarpe questa volta rigorosamente senza tacco, si è presentata a fianco del suo avvocato.

Ha ascoltato e preso appunti mentre Michele, 46 anni, di Torino, l’uomo che quella sera aveva portato con la sua auto le tre donne al club privé, ha raccontato la sua versione dei fatti.

Le versioni

Tra un dettaglio e l’altro su chi frequenta i club per scambisti e che cosa accade una volta varcata la porta d’ingresso («Si fa sesso? Beh, certo, ma mica è obbligatorio»), si è arrivati al nocciolo della questione. Domanda del pm: «Ma lei sapeva che una delle due ragazze era minorenne?». Risposta: «No, non lo sapevo. E poi io non chiedo mai l’età a una donna». Sorriso ammiccante all’indirizzo del giudice. Altra domanda: «Ma nessuno ha chiesto la carta d’identità alla ragazza?». Risposta secca: «Non lo so, davvero, quelle due me le aveva presentate Sabrina».

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Compagne di scuola

Sabrina Z. che, secondo l’accusa, quella sera aveva portato con sé una diciannovenne di Strambino (ora parte civile nel processo e assistita dall’avvocato, Claudio D’Alessandro) e l’altra ragazza minorenne, entrambe sue studentesse ed entrambe curiose di scoprire quel mondo tanto decantato dalla loro insegnante. Per una manciata di mesi, terminata la notte hot, questa storia era rimasta segreta. Poi, come spesso succede, la voce aveva iniziato a circolare.

Le voci

Tra una battuta e un pettegolezzo, la vicenda era arrivata all’orecchio della direttrice della scuola che, dopo aver sentito le dirette interessate e un paio di amiche con le quali la diciannovenne si era confidata, aveva deciso di presentarsi davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria in procura. Il processo riprenderà il 13 ottobre.

In quell’occasione sarà sentita dal giudice anche la parte civile, assente in aula, ieri, per un problema di salute. Il suo avvocato, D’Alessandro, spiega: «La questione non è la serata trascorsa al club privé, ma quello che è accaduto dopo, tra l’insegnante e una delle sue studentesse. Un episodio che poi ha prefigurato il reato di violenza privata».

La dichiarazione di una delle due ragazze

Il racconto di Giorgia continua: «Appena entrati nel locale e arrivati nella zona riservata, ho notato diverse persone, in gran parte uomini e diverse donne, nudi, che si accoppiavano. Sabrina vedendomi agitata mi tranquillizzò e mi spiegò che lì aveva conosciuto il suo ex fidanzato». Poi la ragazza rimane seduta sui divanetti con Michele, un loro comune amico, mentre la sua insegnante si allontana: «Poco dopo l’ho vista, seminuda, mentre faceva sesso con due uomini». La seconda volta che Giorgia esce con Sabrina portano con loro un’altra studentessa, ma è minorenne. Per poter entrare nel privé firma su un foglio una falsa data di nascita. Cosa videro? Sempre la stessa scena: corpi avvinghiati sui divanetti.

I fatti risalgono al periodo tra il 2009 e il 2010, ma la vicenda approda in questi giorni in Tribunale a Ivrea, dove l’insegnante è imputata per violenza privata. Giorgia è la ragazza che ha trascinato in Tribunale la sua ex insegnante e che ora si è costituita parte civile (l’assiste l’avvocato, Claudio D’Alessandro). Alla polizia, il 14 dicembre del 2010, raccontava: «Alla direttrice della scuola dissi che Sabrina Z. aveva con noi degli atteggiamenti che non erano assolutamente consoni al ruolo che rivestiva».

La mamma la difende: «È rimasta di sasso quando ha saputo che questa storia è finita sui giornali, lei non ha fatto niente di male». La più sollevata di tutte, in questa storia, è la preside della scuola, Giuseppina Ferrari. Dopo aver saputo dei privé non ha avuto dubbi: «Una cosa inaccettabile, quel rapporto tra docente e alunne andava interrotto immediatamente. Tant’è che ho subito licenziato l’insegnante».

Ma intanto, all’epoca, c’era un’insegnante che incuriosiva delle allieve raccontando di quelle discoteche particolari, in cui uomini e donne si scambiavano effusioni esplicite. Un’insegnante che non si faceva problemi a raccontare a ragazze, anche minorenni, di quelle serate. È Federica a raccontare, per esempio, che un giorno l’insegnante avrebbe mostrato loro un babydoll da infermiera con tanto di tessuto trasparente e pizzo bianco. «Ce lo ha fatto vedere e ci ha detto che lo avrebbe indossato la sera stessa con il suo fidanzato».

L’insegnante è finita nei guai perché, secondo le accuse della Procura di Ivrea, avrebbe minacciato una delle studentesse al termine di una serata hot trascorsa il 24 giugno 2010 in un club per scambisti: «Se racconti quello che hai visto ti boccio».

L’ex docente ora non parla. Lo fa attraverso il suo avvocato, Stefano Catalano: «È una tempesta in un bicchiere d’acqua, chiariremo tutto durante il processo» taglia corto il legale. Anche la storia delle minacce. Perché Sabrina Z. ha sempre sostenuto di non aver mai pronunciato quelle parole. «Non ce n’era motivo, la scuola era già finita e non avrei potuto bocciare nessuno».

Le parti torneranno in Tribunale a Ivrea il 13 ottobre quando verranno sentite altre testimoni.

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Come si diventa scambisti. Raccontato da Sara e Gianni

Come si diventa scambisti. Raccontato da Sara e Gianni

Se avete dei figli sicuramente ricordere quel momento in cui il vostro bambino o bambina dovette affrontare il momento di togliere le rotelline dalla bicicletta e andare via, partendo senza il supporto sicuro dei genitori che tenevano in equilibrio la bicicletta stessa.

Il desiderio e la voglia di andarci da soli era immenso, ma la paura di farlo superata immensamente quella voglia. Poi improvvisamente si è preso il via e la gioia di aver superato le paure per poter godere appieno di quel desiderio di libertà era immenso e da quella bici non si sarebbe più voluti scendere.

Lo scambismo è come imparare ad andare in bicicletta

Lo si desidera, lo si vuole, lo si sogna, ma la paura, i preconcetti, l’essere così fuori dal comune spaventa e mette paura, impedendo a questo desiderio di realizzarsi.

Oggi vi proponiamo un’intervista a una coppia di Bari che ci racconta come hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo degli scambisti e di come hanno superato le proprie paure.

L’intervista

Si chiamano Sara e Gianni, sono baresi, hanno rispettivamente 38 e 45 anni e nella vita, oltre a essere innamorati e genitori di tre bambini, sono da due anni una coppia di scambisti. A Bari di coppie come loro ce ne sono moltissime e proprio per capire qualcosa in più di questo mondo, abbiamo intervistato Sara, che tra l’altro assieme al marito è amministratrice di uno dei tanti gruppi facebook dedicati allo scambio di coppia.

Sara, come mai una coppia decide di diventare scambista?

Partiamo dal presupposto che si decide di diventare scambista da un momento all’altro. Per esempio nel nostro caso tutto è nato durante un nostro rapporto intimo durante il quale sia io che il mio compagno, che ci amiamo alla follia, decidemmo di svelarci i nostri desideri più nascosti. Premetto che per far questo deve necessariamente esserci un rapporto di fiducia e di rispetto. Così il mio Gianni mi disse che gli sarebbe piaciuto vedermi con lui e un altro uomo in atteggiamenti intimi. E da lì, principalmente per aggiungere un pizzico di “piccante” ai nostri rapporti,  partì tutto.

Come precisamente?

Un bel giorno gli chiesi di portarmi in un locale dove si fanno scambi di coppia e così mi portò ad Avellino. Nel tragitto ero tesissima, ma una volta giunti mi sembrava di stare a casa. Non appena arrivati io, che sono molto appariscente ed esibizionista di natura, ballai come una matta in pista e poi decidemmo insieme di iniziare a dare forma a questo desiderio di stare in tre: io, Gianni e un altro uomo. Così trovammo un ragazzo, un “singolo”.

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Come si fa ad abbordare un singolo?

Se noi volessimo andare con un singolo la procedura è questa: io, la donna della coppia, ballo con il mio compagno, guardandomi sempre intorno. Di lì a poco la coppia viene circondata da ragazzi singoli. Io ne scelgo uno e inizio a ballare sia con lui che con il mio Gianni. Dopodichè andiamo a bere qualcosa, giusto per socializzare un pochino e infine faccio capire al mio compagno con uno sguardo che possiamo andare in camera. Qui io e Gianni iniziamo a toccarci. Diciamo che all’inizio la coppia reale marca il territorio mentre il “toy vivente” sta lì a guardare fino al momento in cui non decido io, la donna, di farlo entrare in scena per giocare in tre. Però da quel momento in  poi è l’uomo della coppia che dirige il gioco.

Allora, questa è la procedura per rimorchiare un singolo. Per avvicinare un’altra coppia invece?

Siamo sempre noi donne a mandare dei segnali. Tutto parte dalla pista da ballo dove la donna di una coppia cerca un’intesa con la donna dell’altra coppia. Di solito le donne si guardano, si sfiorano e mentre si balla ognuno con il proprio uomo ci si lancia un’occhiata più intensa e si va in stanza. Qui il rapporto a quattro inizia così: sono prima le due donne ad avere atteggiamenti molto intimi fra loro. I maschi intando si godono lo spettacolo. La regola vuole che possono entrare in scena solo dopo il nostro invito.

Che cosa ti dona uno scambio di coppia?

Da quando ci siamo avvicinati a questo mondo io avverto di amare il mio Gianni molto più di prima. Ti rendi conto di come l’amore va oltre tutto, oltre la gelosia o la possessività. E poi non ti nego che quando vedo lui giocare con un’altra mi eccito molto.

I vostri amici lo sanno?

Io l’ho confidato alla mia migliore amica, ma di solito non si racconta, si tende a tenerlo nascosto.

Che cosa ne pensi di tutte quelle persone che giudicano ciò che fate come innaturale?

Non so, ma mi fanno pena: sono repressi. Se qualcuno mi desse della pervertita io risponderei dicendo: come fai a dire che la cioccolata e brutta se non l’assaggi?

Qual è l’età media degli scambisti?

Di solito si parte dai 38 anni fino ad arrivare ai 65 anni. Ma non vi nego che ultimamente stiamo vedendo tante coppie di giovanissimi frequentare questi posti. Ti parlo di ragazzi a malapena maggiorenni, di 19 anni. Noi una volta avemmo un rapporto con una coppia e lei aveva 22 anni. Io mi facevo chiamare “zia”. Anche se io sconsiglierei vivamente di iniziare questa pratica a vent’anni, perchè a quell’età si è ancora immaturi e si dovrebbe sognare il principe azzurro, non il sesso. Un 40enne invece ha sicuramente la giusta maturità per gestire il gioco.

Bari è una città scambista?

A Bari ci sono una marea di scambisti. Ma in Puglia il fulcro non è nel capoluogo. Il primato lo hanno Lecce, Brindisi e Barletta. In queste città ce ne sono a centinaia, ma i baresi restano i più simpatici.

Per quanto riguarda i locali, ce ne sono molti?

Di privè in Puglia ce ne sono diversi, certi seri e altri meno.

Si può entrare liberamente nei club privè?

E’ richiesto sempre il tesseramento. Le coppie dipende, di solito non pagano, i singoli invece versano dai 90 ai 120 euro. Con la tessera che ti viene rilasciata poi puoi entrare tutte le volte che vuoi dato che ha validità di un anno.

Esistono altri modi per conoscere scambisti, oltre alla frequentazione dei locali?

Certo. Abbiamo facebook con le centinaia di gruppi a noi dedicati. Poi ci sono diversi siti internet tra cui Il Lato Oscuro del Sesso (Clicca qui per iscriverti) e altri che non menzioniamo.

Raccontaci un episodio divertente nato dall’incontro con una coppia conosciuta su internet.

Una volta tramite un gruppo di facebook venimmo contattati da una coppia. Per via telefonica fissammo il classico appuntamento conoscitivo in un bar. Quando ci incontrammo e li vedemmo sembravano esser usciti da un film di Dario Argento. Erano brutti, vecchi e tristissimi. Non ci piacevano. Comunque ci presentammo e dopo un caffè, ci invitarono a seguirli nella loro macchina. A un certo punto la donna si toglie le mutandine, forse per dimostare la sua esperienza. Voleva fare un po’ la primadonna.  Dopo qualche minuto suo marito mi disse: “la mia si è tolta le mutandine, e tu?”. In quel momento mi sentì sfidata e gli risposi con tre parole: “ferma la macchina”. Lui si fermò e io scesi dall’auto in una zona di mare, in pieno inverno, e in due secondi mi spogliai completamente. Lei iniziò a gridare e gridà al marito “andiamo andiamo”. Ci presero per pazzi, ma in realtà noi facemmo tutto volutamente per farli andar via. Quante risate.

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Vita da scambisti, spiegata a chi non ne sa nulla

Vita da scambisti, spiegata a chi non ne sa nulla

La vita da scambisti è segreta, nascosta, tenuta celata dietro un’apparenza di normalità ed è forse proprio questo aspetto che lo rende particolarmente intrigante e peccaminoso. E molto più diffuso di ciò che si pensi: in Italia, infatti, circa due milioni di persone lo hanno provato almeno una volta nella vita.

L’identikit dello scambista tipico italiano è di una persona in media di 40 anni, ottima cultura, buona posizione economica, solitamente professionisti.

Negli ultimi anni si sta diffondendo moltissimo anche nella fascia dei 30enni, dove l’argomento stuzzica e dove, oggettivamente, le coppie moderne sono sessualente più disposte al divertimento di quanto lo fossero quelle dei loro genitori.

Tutto nasce dalla volontà di una coppia (condivisa tra i partner al 100%) di dare una svolta alla propria routine e “scambiare” il proprio partner con quello di un’altra coppia scambista.

Molte delle coppie swinger vivono questa situazione come una trasgressione e non come una perversione; l’aspetto fondamentale è il comune accordo tra i due.

A differenza del comune tradimento, infatti, in questo caso nulla viene fatto di nascosto ed entrambi i partner vivono con serenità la loro relazione un po’ fuori dal comune. E’ molto importante che entrambi siano consapevoli e consenzienti e abbiano una visione molto aperta del rapporto di coppia.

Spesso la coppia stabilisce, di comune accordo, delle regole da rispettare, impostando eventualmente dei limiti da non superare; in questo modo, ne risente positivamente sia la complicità che la curiosità verso persone sconosciute, con le quali, molto spesso, non si stabilisce una relazione stabile.

L’obiettivo, infatti, è quello di dare una scossa alla sfera sessuale, pur avendo un rapporto solido sotto tutti gli altri punti di vista con il proprio partner ufficiale.

La vita da scambisti è sicuramente agevolata dal web: chat, siti d’incontri e gruppi sui social network rappresentano un grande aiuto per coloro che vogliono addentrarsi in questo mondo.

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Grazie alle conversazioni virtuali, infatti, è possibile concordare tutti gli aspetti di quello che sarà l’incontro reale; in alternativa, attraverso l’uso di una webcam, si può fare scambio di coppia senza muoversi di casa.

Trovandosi, invece, fisicamente in un luogo dedicato, solitamente è la donna che sceglie la coppia con cui scambiarsi ed è l’uomo che fa il primo passo. Questa pratica, apparentemente maschilista, è fondamentale per continuare successivamente con i vari giochi erotici, che spesso vengono giostrati dalla parte femminile.

E’ lei, infatti, che decide fino a che punto spingersi e a quali pratiche sessuali dedicarsi.

Non dimenticare di visualizzare la nostra mappa dei locali, club, night e privè cliccando QUI

Donna scambista confessa di aver fatto sesso con ben 3000 uomini

Donna scambista confessa di aver fatto sesso con ben 3000 uomini

Era una relazione normale, come tantissime altre. Lei, Marie Clavert, si era fidanzata al Liceo con quello che sarebbe poi diventato suo marito ed era stato anche l’unico uomo con cui era stata a letto.

Marie è una donna di Sheffield (Regno Unito) e fino al suo 28 esimo anno di età era stata legata sessualmente ad un solo uomo fino a quando hanno iniziato a fare scambi di coppia e 25 anni dopo il primo incontro di sesso afferma di essere stata a letto con più di 3000 uomini.

Come è iniziata?

Marie racconta che una volta trova una rivista pornografica in casa che parlava di scambi di coppia, da persona intelligente non andò ad aggredire il marito mentre invece se ne parlò tranquillamente al punto che, alla fine, quella più interessata ala cosa era diventata proprio lei, mentre per lui era solo un’argomento eccitante.

Come sempre accade, anche se è Lei a volerlo, c’è molta titubanza iniziale e alla fine fu proprio il marito a proporglielo dicendogli “Stasera andiamo in un locale per scambisti, beviamo qualcosa e poi se non ti piace l’idea ce ne andiamo via”.

E così da quel momento non hanno più smesso di fare scambi di coppia. I due però distinguono bene l’eros dall’amore: “Non è naturale – continua – dormire per 60 anni con un unico uomo, la vita è sperimentazione”.

Marie ha quindi raggiunto la cifra record di 3mila uomini. “Ho iniziato a contare con quanti uomini avessi dormito, la notte in cui ho fatto sesso con 14 ragazzi diversi. E la mia stima prudente è di 3mila, circa 100 all’anno”.

La donna però spiega che non tutti gli amanti sono attenti allo stesso modo: “Quando avevo 40 anni – conclude – ho fatto sesso con un 18enne per vedere come fosse e sinceramente era come parlare di scienze con uno che a malapena sapesse riconoscere le figure”.

Il ruolo del Bull nelle coppie scambiste

Il ruolo del Bull nelle coppie scambiste

In tutti i social di coppie scambiste che si rispettino sono sempre presenti anche i Bull. Con questo termine si indentificano i singoli di sesso maschile che si propongono come aggiunta per le coppie presenti all’interno del sito.

Il loro numero è sempre pare a 10 a 1 rispetto alle coppie e molto spesso sono account silenti che, sbagliando, non si propongono aspettando che sia una coppia a farlo e che vengano contattati. Cosa che di fatto non accade praticamente mai.

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Uno dei rapporti più controversi nell’ambito di un sito per scambisti è notoriamente quello fra coppia e singolo. Intanto per l’alto numero di singoli che si propongono, in varie versioni, agli altri iscritti. E poi per la battaglia senza esclusione di colpi da parte delle coppie che li respingono.

Ma è sempre vero?Proviamo a verificarlo.

E’ indubbio che una percentuale di circa il 55% degli iscritti siano uomini dichiaratamente singoli (scriviamo dichiaratamente perché dobbiamo escludere i “fake” ovvero gli uomini che si iscrivono come singole o coppie per tentare di aggirare eventuali limitazioni a messaggi o richieste di amicizia oppure deliberatamente per provocare fingendosi quello che non sono). Fra i singoli ‘patentati’ abbiamo ovviamente gli etero, che cercano coppie o singole, ed i bsx che si propongono ad entrambi. Sarebbe quindi molto semplice trovare quello che si vuole andando a cercare nelle relative categorie, ma così non è. Infatti, se è normale che un singolo si proponga (sono proporzionalmente poche le coppie che si propongono per prime ad un singolo) è meno frequente che venga accettato. Diciamo che è all’incirca una su tre la coppia che decide di introdurre un singolo nei propri giochi dichiarandolo fra le proprie preferenze ma poi si arriva ad una su due se si considera che molte coppie lo fanno ma non lo dicono apertamente. Ciò non toglie che la stragrande maggioranza dei singoli riuscirà ad avere un numero di incontri reali con coppie che va da zero a uno. Dopodichè lascerà perdere.

Ma qual è il ruolo del singolo per la coppia? Innanzitutto è la realizzazione di una fantasia molto comune fra le donne, di qualunque estrazione sociale o culturale esse siano. L’essere posseduta contemporaneamente da due uomini è al primo posto fra le esperienze che vorrebbero vivere almeno una volta nella vita, e questo è confermato dal fatto che proprio tale fantasia è la più presente fra le trasgressioni immaginate nel rapporto di coppia. Ma piace solo alla donna o eccita anche l’uomo? La seconda! Anche per un uomo mentalmente predisposto allo scambismo vedere la propria donna alle prese con un altro uomo è un momento altamente eccitante. Questo nell’ambito di una coppia etero. Ma se il lui è bsx? A questo punto le prestazioni del singolo si diversificano perché non deve più occuparsi esclusivamente della lei ma è molto probabile che il gioco interessi “direttamente” il lui. In questa circostanza il singolo, che nel rapporto con una coppia etero è il compendio, la ciliegina sulla torta in un trio dove LEI è al centro delle attenzioni, diventa l’oggetto del desiderio di entrambi o, in qualche situazione, soltanto del LUI arrivando a relegare in casi estremi la lei al semplice ruolo di spettatrice.



Ma perché si cerca un singolo?
Non sempre è pura e semplice voglia, condivisa, di trasgressione. A volte ci sono delle varianti più frequenti di quanto si possa pensare. Tralasciamo il caso semplice nel quale la coppia cerca un singolo per divertirsi senza problemi e prendiamo in esame gli altri.

a) Il singolo entra a far parte dei giochi di coppia per tentare di risvegliare un rapporto sopito o vicino alla fine. LUI accetta di far entrare un altro uomo nel proprio letto per evitare che lei ne esca definitivamente. Se LEI accetta, per un po’ si riesce a mandare avanti il rapporto con questo “aiutino” che però lascia dei risvolti psicologici importanti. LUI infatti non riuscirà ad essere mai totalmente partecipe perché consapevole che l’altro sta “lavorando al posto suo”.
b) Il singolo viene cercato da LUI, coinvolgendo la lei in giochi a tre, ma in effetti solo per soddisfare le proprie pulsioni bsx nascondendole dietro il paravento della trasgressione di coppia. In questo caso intanto il singolo deve essere cosciente del ruolo, per evitare figuracce e imbarazzanti marce indietro dell’ultimo momento, ma soprattutto ne deve essere cosciente la LEI prima di iniziare. Se LEI non ha mai avuto sentore dei desideri bsx di lui e poi al momento clou si vede portar via l’oggetto del desiderio… bhè, la situazione potrebbe diventare delicata!
c) Il cuckold. Ovvero il lui che si eccita solo al vedere la propria compagna posseduta da altri. Altra situazione non rarissima nella quale LEI è cosciente del fatto che il compagno non riesce a raggiungere l’eccitazione se non vedendola far sesso con altri uomini. Situazione psicologicamente non semplice, ma in qualche caso riesce a mantenere unita la coppia.

Naturalmente si parla sempre di casi e varianti nelle quali TUTTI sono consapevoli e in accordo. Altri casi riguardano il più delicato mondo delle perversioni estreme. In tutti i casi citati, comunque, la riuscita dell’incontro o della serata è legata a vari fattori quali la complicità all’interno della coppia, l’identità di vedute riguardo al sesso a tre, la voglia di divertirsi e di trasgredire consapevolmente. Il singolo dovrà avere il compito di saper stare al suo posto e di svolgere il ruolo che gli è stato richiesto dalla coppia. Questo è fondamentale anche per la possibilità di eventuali ulteriori incontri. Se una coppia è stata male con un singolo poco educato o non rispettoso del suo ruolo difficilmente questo riuscirà ad entrare nel ristretto novero di coloro che poi vengono “raccomandati” con un passa parola fra le coppie non ufficiale ma ben presente ed utilizzato nel sito.

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