Sesso estremo. Finge violenza ma era consenziente.

Sesso estremo. Finge violenza ma era consenziente.

Andare da un nutrito gruppo di ragazzi di colore e chiedere, pagando, di essere sodomizzato brutalmente perchè voleva godere e impazzire di piacere, specificando che sarebbero stati liberi di fargli qualsiasi cosa, basta che fosse brutale.

Peccato che poi si sia dovuto recare al pronto soccorso e non deve essere stato facile raccontare la verità, mentre è sembrato più semplice inventare una bugia.

Assolto perché il fatto non sussiste.

Del resto che la rapina di cui ha raccontato di essere stato vittima, e la conseguente violenza sessuale, non fossero mai avvenute si era capito subito. «L’obiettivo era quello di tutelare la sua privacy» Con queste motivazioni il giudice Angela Feletto ha messo la parola fine a una vicenda che si trascinava da tre anni: il caso è nato quando l’uomo, operaio 56enne, di Borgo Valbelluna, nel Bellunese, raggiunge il pronto soccorso. Ai medici spiega di essere stato bloccato nei pressi del ponte diroccato vicino al supermercato Kanguro e di essere stato rapinato.

A quel punto, secondo quanto ricostruito in aula dalla dottoressa che lo visitò, ha aggiunto di aver insultato le persone di colore che lo avevano rapinato e che tornarono violentandolo con un bastone.

«Era molto dolorante – ha spiegato in aula – ed ho subito individuato la presenza di un corpo estraneo». È a quel punto che all’uomo viene prescritta una tac e viene sottoposto d’urgenza ad un operazione chirurgica che permette di recuperare, dall’interno del corpo, una siringa, di quelle solitamente utilizzate nei laboratori di pasticceria.

I dettagli medici forniti dalla dottoressa in aula hanno chiarito che quell’oggetto non poteva trovarsi lì contro la volontà del protagonista. Nessun segno di botte in testa (come lui aveva inizialmente dichiarato) nessuna escoriazione.

Link alla notizia originale QUI

Quando il sesso è un mestiere. Dialogo con una prostituta

Quando il sesso è un mestiere. Dialogo con una prostituta

Chiamatele mignotte, troie, prostitute, zoccole, ma in fondo sono persone che per necessità o per scelta (e non sono poche) hanno deciso di fare il mestiere più antico del mondo.

Difficile, stressante, alle volte degradante e estremamente pericoloso, eppure come in tutti i lavori, non è da tutti e bisogna saperci fare anche “psicologicamente” con i clienti.

E’ un lavoro dove la “soddisfazione del cliente” è un obbligo remunerato e oggi vi presentiamo un’intervista ad Antonella, prostituta di 43 di Udine che ci racconta la sua vita e le sue sperienze.

Antonella, 43 anni, di Udine, sposata. Lei si prostituisce da molti anni, mentre suo marito fa l’operaio in una fabbrica.. Hanno tre figli, tutti adolescenti, che non conoscono il mestiere della mamma.

Le ho fatto qualche domanda, per cercare di capire meglio la personalità e il mondo di una donna che ha scelto il sesso come mestiere.Ecco l’intervista:

Che età avevi quando hai iniziato a prostituirti? 
Diciassette anni.

Cosa hai provato la prima volta? 
Difficile ricordare..paura sicuramente..

Lavori in strada, in casa, in hotel…
Ho iniziato in strada per molti anni poi con l’arrivo degli stranieri era diventato rischioso e quindi la maggior parte delle italiane si sono ritirate in appartamento.

Che differenza c’è fra una prostituta e una escort? Perché non tutte scelgono di fare le escort?
La escort si sposta, fa viaggi anche lunghi, fine settimana, cene, questo implica una buona dialettica e capacità di essere gradevole come compagnia: non tutte sono portate e preferiscono il rapporto più veloce e sbrigativo.

Hai mai provato a smettere, a fare un lavoro normale?
Ho smesso costretta dagli eventi della vita e fatto lavori anche umili, ma quando ho potuto ho ripreso.  E’ difficile fare a meno di un certo tenore di vita.

Tuo marito sa quale è il tuo vero lavoro? E’ geloso? 
Mio marito era un cliente. Quindi sa che per me è un lavoro:niente di coinvolgente, fisicamente o mentalmente.

Quali sono i rapporti intimi fra di voi? 
Abbastanza radi, in quanto sessualmente perdi molto esercitando questo lavoro..

Quanti clienti vedi, ogni giorno? 
Difficile fare medie. A causa della crisi economica che ci ha colpito direi che sono oggi da 2 a 7-8 al giorno.

Cosa pensi del tuo lavoro? 
Che bisogna essere adatte a farlo. Non tutte lo possono fare senza subire contraccolpi psicologici.

Quanto ti permette di guadagnare? 
In media dagli 80 ai 100 mila Euro ogni anno.

Saresti disposta a pagare le tasse, se vi fosse una legalizzazione della prostituzione? 
Certamente. E lo troverei giusto se lo riconoscessero come lavoro. Come già  è in molti altri Paesi.

Che tipo di uomini sono i tuoi clienti? 
Di tutti i tipi. Di tutte le età e di varia estrazione sociale.

Hai dei tabù sessuali, prestazioni che assolutamente rifiuti?
Sicuramente cose che possano mettere a rischio la mia salute, tipo contatti con liquidi organici. Non sono portata al sadomaso, e a rapporti lesbici.

Vi sono persone con le quali non riusciresti mai ad avere un rapporto?
Sinceramente no. Ho anche clienti disabili. Purche’ italiani.

I tuoi clienti usano tutti il preservativo?
Certe persone non lo sopportano e quindi si lavora con preservativo e alla fine si fa senza, manualmente.

Come ti proteggi dalle malattie sessualmente trasmesse?
Preservativo, vaccinazione epatite B.

Quanto tempo dura, in media, un rapporto sessuale con te? 
Dipende da cosa ti viene chiesto. Un cliente vuole una cosa veloce, un altro vuole fare un’ora.  In media un passaggio che io chiamo normale dura 15-20 minuti tutto compreso. Chiacchiere e rivestimento.

Quali sono i servizi che ti vengono richiesti più spesso? 
L’orale scoperto.

Hai mai provato un senso di schifo? 
No.

Hai mai provato paura?  
Ho sempre tutto sotto controllo. No.

Cosa ti sentiresti di dire alle mogli dei tuoi clienti? 
Devono pensare ai loro mariti non a me. Io non cerco nessuno: sono cercata.

Ti senti a disagio quando frequenti altre donne che non si prostituiscono? 
Assolutamente no.

Ti senti in colpa verso i tuoi figli? 
Quale mamma non vorrebbe dare il meglio ai suoi figli?  Ma cerco di compensare inondandoli d’amore e d’attenzioni.

Se avessi una figlia femmina, accetteresti che lei intraprendesse il tuo stesso mestiere?
Penso che la famiglia sia basilare per intraprendere certe scelte. Purtoppo io ho avuto una famiglia priva d’amore genitoriale e che si è liberata presto di me. All’inizio è sopravvivenza, poi diventa un business. Mia figlia non avrebbe bisogno di pensare a questa eventualità.
Io ci sarei sempre per lei.

Le prostitute che hai conosciuto hanno iniziato per scelta o per far fronte alle difficoltà della vita? 
Tutte per difficoltà.

Voi, prostitute italiane, in cosa siete diverse dalle straniere? 
Forse in nulla.Sono donne come noi. Forse solo piu sfortunate.

Subite la concorrenza dei Trans? 
Io no. Penso sia un genere completamente diverso. Ho notato comunque che negli ultimi anni il sesso è cambiato. Molti uomini cercano i Trans. Sembra strano, ma sono molto più femminili di noi donne!

Ti sono mai stati richiesti rapporti sessuali con più persone?
Raramente. Ho provato l’esperienza e la considero piu semplice e sbrigativa di quello che può sembrare. si conlcude in fretta!

Hai mai avuto richieste da clienti-donne?
Ho sempre rifiutato. Non sono lesbica. E se devo fare una cosa, la faccio bene o declino.

A che età in genere smette la professione una prostituta?
Non c’è età, né per iniziare, né per smettere.  L’età può forse incidere sulla mole di lavoro. Conosco colleghe di quasi 50 anni che guadagnano piu di me.Se una donna ha un po’ di intelligenza mette via per il futuro, compra, investe, si fa una polizza pensionistica privata. O si fa sposare da qualche cliente affezionato!

Provi piacere sessuale? Lo fingi con i clienti? 
Nessun piacere sessuale, ma non mi piace la parola “fingere”…Diciamo che si partecipa nella maniera adatta, professionalmente.

Secondo te è meglio la prostituzione in strada o al chiuso, in qualche locale?
Ognuno a casa sua. Oppure in centri appositi come in Olanda.

Hai mai pensato di scrivere un libro sulla tua vita, per raccontare le tue esperienze?
Sto scrivendo un’autobiografia da molto tempo. E’ un parto doloroso perché ripercorre una vita densa di eventi non sempre gradevoli non è facile. Non so perché lo faccio. Forse perché una mamma non faccia gli sbagli che ha fatto la mia con me, segnando tutta la mia vita.

Farsi le foto al pacco in palestra. La nuova moda su TUMBLR

Farsi le foto al pacco in palestra. La nuova moda su TUMBLR

Tumblr. nota applicazione social, ha iniziato da un pò di tempo a combattere la pornografia (a causa dell’esclusione della propria app dai market Apple e il rischio di essere esclusa anche da quelli android), niente può fare contro chi, in modi più o meno fantasiosi, cerca comunque di mandare messaggi espliciti.

In particolare i maschietti che vogliono mostrare le proprie.. ehm.. capacità, hanno deciso che un bel contest sul tema, senza poter essere bannati, era l’ideale e a giudicare dai like e le ricondivisioni, oramai l’idea si può definire vincente. E non vi scandalizzate leggendo il resto dell’articolo perchè tutti questi like e condivisioni sono totalmente ad appannaggio femminile !!!

PS: non vi dimenicate di iscrivervi al sito se siete dei figacci cosi’ ^^

Diciamoci la verità: quando un uomo si presenta in abiti succinti, tutte noi ammiriamo le spalle, i pettorali, gli addominali, i glutei…ma poi ci cade l’occhio, inevitabilmente, sul pene. Ed è normale, perchè il pene riporta subito al pensiero del sesso, dell’attrazione. Un bel fisico lo si guarda volentieri, ma è nel “pacco”che risiede l’essenza stessa della sessualità.

E grazie alla moda dei “selfie” adesso il pene è diventato protagonista sui maggiori social networks. Non è nulla di morboso, non più dei piedi fotografati in spiaggia o delle labbra attegiate a “papera” per apparire più sexy e invitanti.

Un bel pacco mostrato senza falsi pudori e senza assurdi complessi è sempre una cosa piacevole da vedere on line, siamo sincere….

L’ultima moda per quanto riguarda i selfie è fotografare il proprio pene in palestra. Abbondano immagini di aitanti giovanotti con il pacco in bella vista mentre compiono esercizi al tapis roulant, allo step, oppure nello spogliatoio, o appena usciti dalla doccia praticamente nudi.

Su Tumblr scatti del genere aumentano ogni giorno in maniera esponenziale, e vederli tutti insieme è un piacere per gli occhi!

Di certo, prima o poi, qualcuno griderà allo scandalo. Ma la realtà è che un profilo su un social network è come un album di fotografie, dove ognuno posta ciò che vuole, sempre restando nei limiti della decenza.

E un pacco che si intravvede sotto i pantaloncini o gli slip non è assolutamente volgare, anzi!

Un ragazzo giovane, bello e sano che va in palestra per stare bene e per sviluppare i propri muscoli è un’immagine molto più che positiva. Perciò, è una sana curiosità quella di sapere cosa c’è dentro al pantaloncino o sotto il telo!

E’ divertente osservare i vari “pacchi” di chi è intento a lavorare e a faticare con gli attrezzi sportivi. Immagini ironiche, simpatiche, da guardare e su cui noi ragazze possiamo anche farci qualche divertente e fantasioso pensiero!

Come diventare il perfetto ‘terzo’ in un threesome

Come diventare il perfetto ‘terzo’ in un threesome

Il termine trasgressione è sulla bocca di molti, considerata la panacea di ogni male ed elisir di felicità e realizzazione personale, peccato che ognuno abbia la sua idea in proposito e in realtà è un concetto estremamente personale e soggettivo.

Il problema principale, in particolare per gli uomini, è che vorrebbero vivere situazioni che poi in realtà non sarebbero in grado di gestire. Un esempio tipico è quello di voler far sesso sfrenato con due donne per farle godere come nessuno mai, quando poi in realtà non fa sesso da una vita oppure se riesce a tenere 5 minuti è già un bel record.

Per molti, la threesome rappresenta la fantasia sessuale per eccellenza. A volte, però, trasformare questo sogno in realtà può richiedere un po’ di preparazione e una lunga ricerca. Anche per questo, le ragazze che si prestano alle threesome con le coppie etero sono dette “unicorn”, creature mitologiche che esistono quasi solo nei sogni.

“Tutti vogliono partecipare alla festa, ma a nessuno piace organizzarla,” spiega Vixen Vu, una cam girl e modella. “Ho iniziato a partecipare alle threesome con coppie etero per vedere cosa si provava, per fare il primo passo in quel mondo,” dice Suz Ellis, sex blogger. “I cacciatori di unicorni,” cioè le coppie etero che cercano una terza donna, sono un tema abbastanza controverso.

Abbiamo intervistato delle unicorn navigate per farci spiegare il loro ruolo e il loro punto di vista. Come evitare di essere usata, di essere solo uno strumento per togliersi uno sfizio? Come gestire i potenziali drammi di coppia? E come scegliere la coppia giusta?

COME SCEGLIERE LA COPPIA GIUSTA?

Se il primo approccio avviene online, assicurati che nella chat ci siano entrambi i componenti della coppia. Prima dell’incontro vero e proprio potresti organizzare una videochat, oppure proporre di incontrarsi per un caffè in un luogo pubblico. Un’ottima occasione per fare una prima analisi senza correre rischi.

Se invece devi scegliere tra coppie che già conosci (amici, ad esempio), la valutazione da fare è del tutto diversa. Ti sembra che la loro relazione sia stabile? Ti è capitato di vederli litigare per gelosia o tradimenti? Ti senti pronta ad affrontare le possibili conseguenze di una notte insieme?

Vu suggerisce di non essere troppo rigidi, a volte basta seguire l’istinto. Anche la threesome con una coppia di partner occasionali può essere divertente. “Mi è già successo di fare serata e tornare a casa insieme a una coppia. Se si è aperti e onesti le cose possono funzionare perfettamente.”

Una volta individuata la coppia giusta, è bene farsi qualche domanda e farne anche a loro.

“Stanno insieme da poco o sono una coppia consolidata? Mi chiedono cosa mi piace? Sono sinceramente interessati a conoscere i miei desideri e quello che mi fa provare piacere?” queste sono le domande che si fa Vu prima di buttarsi.

“È importante ascoltare entrambe le parti della coppia, parlare di cosa piace a lui e a lei, quali sono i limiti, le fantasie e le aspettative,” dice Vu.

Secondo Ellis, definire le aspettative della coppia e il ruolo di ciascuno nella dinamica è fondamentale. “È lì che capisci se ti vogliono usare solo come oggetto di scena,” spiega.

Chiedi se hanno desideri particolari. “Alcuni hanno cose che vogliono assolutamente fare,” spiega Ellis. Tra gli esempi più comuni: l’uomo che sogna da sempre il doppio pompino, o le ragazze che vogliono sperimentare il sesso, o il sesso orale, con un’altra donna. Per la buona riuscita di una threesome è importante che ti piacciano entrambe le persone, singolarmente e in coppia. Non dimenticare poi di dare voce alle tue esigenze, chiarire i tuoi limiti e stabilire le regole del gioco, ad esempio l’uso di preservativi.

NON FARTI TRATTARE COME UN OGGETTO

A meno che non sia quello che vuoi, ovviamente! Ma se così non fosse, cerca di selezionare bene le coppie e metti in chiaro le tue esigenze. La reazione alle tue richieste ti rivelerà molto su di loro e sull’esperienza che vivrete insieme.

“Ormai è una cosa che so riconoscere a prima vista—le coppie che mi vogliono solo per divertirsi una notte e non sono minimamente interessate al mio piacere,” spiega Vu. Quando cerchi una coppia online, è facile intuire che intenzioni abbia analizzando profili e post, spiega Luna Matatas, educatrice sessuale di Toronto. Ad esempio, se una coppia scrive di voler provare una cosa a tre per fare un regalo di compleanno a uno dei partner, meglio stare alla larga!

ANDIAMO DA ME O DA LORO?

Matatas spiega che l’unicorn dovrebbe sempre prendere in considerazione di ospitare la threesome a casa propria. “A me piace ospitare le coppie perché mi sento a mio agio nel mio territorio,” spiega Matatas.

Alla fine del rapporto, Matatas ha qualche consiglio su come comunicare alla coppia che è ora di andare. “Generalmente suggerisco di stabilire tutto prima. Basta un semplice, ‘Ragazzi, alle 22 però tutti fuori che domani devo andare al lavoro presto’.”

A volte anche la comunicazione non verbale aiuta, ad esempio fare una doccia e/o rivestirsi. Ognuno sceglie il metodo che preferisce, basta essere chiari perché spesso dopo il rapporto la gente perde il contatto con la realtà.

COME GESTIRE CONSENSO, ATTENZIONI E GELOSIA

Comunicare è importante, sempre. Dato che nel corso dell’incontro potrebbe passarti la voglia o qualcosa potrebbe andare storto, è bene essere chiari fin da subito. “Prima di iniziare, spiego alla coppia il semplice codice del semaforo, verde/giallo/rosso: verde è tutto ok, giallo è un segnale d’allerta, rosso significa stop,” spiega Vu. “Di tanto in tanto basta fermarsi e chiedere, ‘Colore?’ Per me ha sempre funzionato bene,” spiega Vu.

Stabilire dei turni può essere la soluzione ideale per dare a ciascuno lo stesso spazio, se questa è la dinamica che avete concordato. “Non tutte le unicorn sono così, ma a me piace fare a turno ed essere ciascuno al centro dell’attenzione per un po’,” spiega Matatas. “Mi piace giocare con entrambe le persone e provare un po’ di tutto in momenti diversi.”

La gelosia, purtroppo, è un rischio costante. Per evitare problemi, è bene attenersi alle regole stabilite dalla coppia—tra le più comuni c’è il divieto di baciarsi—e fare attenzione alle sensazioni di tutti, fermandosi nel caso in cui qualcuno dovesse essere a disagio. “A volte c’è un disequilibrio nella coppia e uno dei due vuole essere protagonista. Altre volte ti senti un’intrusa,” spiega Matatas.

Fare delle pause nel corso dell’incontro per verificare che tutti siano a proprio agio è sempre una buona idea, una delle strategie migliori per mantenere un’atmosfera serena.

Altra cosa importante: avere pronte delle vie d’uscita in caso di necessità o momenti di disagio. Ad esempio dire, “Voglio fare una pausa” e andare in bagno è una buona strategia.

“La peggior threesome che io abbia mai fatto è stata una volta che avevo una forte intesa con la moglie, mentre lui era molto riservato, l’avevo intuito subito, appena arrivati a casa mia.”

“Non sembrava che ne avesse molta voglia,” ricorda Matatas. “Nessuno si è preoccupato di me, mentre io mi ero data da fare con tutti—non sono nemmeno venuta. Una volta venuto lui, se ne è semplicemente andato.”

In momenti come questi il rischio di sentirsi usata è molto alto. Per questo è importante che sia tu la prima supporter di te stessa. “In queste situazioni spesso cominciavo a farmi prendere da pensieri tragici che andavano dal ‘Forse non gli piaccio abbastanza,’ fino a ‘Ecco, nessuno mi vuole, rimarrò sola per sempre’.”

“Tutto parte dalle insicurezze e dalle paure dentro di noi,” spiega. “Il mio mantra è: io mi basto, sono tutto quello di cui ho bisogno, e sono bellissima così come sono.”

In quel momento di pausa, analizza la situazione e cerca di capire cosa vuoi veramente: “Voglio andare via? C’è qualcosa che voglio cambiare in questo incontro?”

DOPO IL RAPPORTO

Il dopo è un momento cruciale nell’esperienza della threesome. È uno dei momenti preferiti di Matatas, che ama “condividere un momento di coccole e intimità dopo il sesso, parlare di quello che ci è piaciuto di più, dei ricordi che ci porteremo a casa e useremo per masturbarci in futuro.”

RIMANERE IN CONTATTO DOPO IL RAPPORTO

A volte, uno dei partner potrebbe ricontattarti. Se si tratta del marito o del ragazzo, meglio fare massima attenzione. Non è consigliabile, come unicorn, contattare uno dei due partner, a meno che questa dinamica non sia stata stabilita insieme alla coppia.

“A volte capita che uno dei due mi contatti senza che il partner sappia nulla,” spiega Ellis. “Ma io non voglio prendere in giro nessuno. Preferisco che tutti siano consapevoli e coinvolti.”

Una volta, Ellis ha detto a una donna che il suo partner l’aveva contattata. Le ha mandato uno screenshot. “Lei mi ha risposto che recentemente avevano avuto dei problemi di fedeltà.”

“Spesso i ragazzi pensano di poter portare avanti entrambi i rapporti,” spiega Vu. Secondo lei, la trasparenza è la soluzione migliore, per questo preferisce informare tutti della situazione, magari suggerendo una chat di gruppo quando la situazione sembra fuori controllo.

A VOLTE, IL DRAMMA È INEVITABILE

“Condividere questo legame con due persone, partecipare all’atto d’amore per una notte,” sono le carateristiche che Ellis ama di più della threesome. Purtroppo, però, non sempre le cose vanno come vorremmo.

Vu ricorda una situazione strana in cui si è trovata una volta dopo una threesome. “Ero amica di lei, e solo anni dopo ho scoperto che aveva mentito al partner per evitare che l’occasione si ripresentasse. Ci eravamo ormai persi di vista, ma recentemente ho incontrato lui per caso: lei gli aveva riferito che io non ero interessata e che ero stata io a chiedere che non mi contattassero più. Sono rimasta sbalordita, non avevo idea che quell’incontro avesse creato problemi.”

In realtà, come dice Matatas, “Se sorgono dei problemi durante o dopo il nostro incontro, è perché esistevano già ben prima che arrivassi io.”

(Notizie) Ragazzo Cinese si fa rimuovere un dildo di 23 cm dopo 5 giorni

(Notizie) Ragazzo Cinese si fa rimuovere un dildo di 23 cm dopo 5 giorni

La prima regola: Attenzione, attenzione, attenzione

D’accordo, i giornali esagerano. Si sa, che per fare notizia anche un foruncolo sul naso riesce a diventare una storia apocalittica. E’ il mestiere di chi fa notizia d’altronde.

Che spesso, spessissimo si trasforma in gossip.

In questo caso un cinese (no, non ci è scivolato sopra) mentre giocava con la moglie ha,
distrattamente, perso un vibratore di 23 cm di lunghezza per 8 cm di diametro (quasi una
lattina in sostanza) nel suo intestino.

Dopo ben 5 giorni gli è stato rimosso chirurgicamente.

Sorvoliamo su battute scontate ma su una cosa sono d’accordo. Usare la testa prima di tutto.

Intanto, per far “scomparire” un oggetto così grande e lungo…non basta un semplice gioco dei ruoli.. è necessaria, secondo me, una discreta energia.

Se poi, dico, dovesse accadere l’irreparabile e l’ignaro giocattolo dovesse, suo malgrado,
nascondersi nel vostro io più profondo…allora…cosa aspettate che esca da solo!!!

Andate in ospedale! Chiariamoci, non è che fuori dai Pronto Soccorso c’è un cartello con tutte le facce dei possessori di oggetti riposti in luoghi desueti..avanti…

Ma sarà meglio affidarsi alle cure di un Sanitario esperto, in grado magari di risolvere la
situazione in modo “soft”, riservato…e non finire sotto ai ferri dopo giorni?

Si può giocare in mille modi, ma l’essenziale è farlo sempre con attenzione e soprattutto, senza inutili pudori, chiedere aiuto a chi di competenza…in caso di necessità.

Buon divertivento, con la testa prima di tutto!

Notizia originale Ansa:

(ANSA) – SHANGHAI, 18 OTT – Un uomo e’ rimasto per cinque giorni con un vibratore nell’intestino prima di ricorrere alle cure dei medici per rimuoverlo. Lo scrive lo Shanghai Daily. Un giovane di 30 anni si e’ presentato venerdi’ scorso all’ospedale Zhongshan di Shanghai con il vibratore nell’intestino che – scrive il giornale – ‘aveva usato per aumentare il piacere sessuale con sua moglie’. I medici hanno estratto il vibratore, 23 centimetri di lunghezza per otto di diametro, senza ricorrere alla chirurgia.

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