Mostrare la propria moglie sui social (nuda)

Mostrare la propria moglie sui social (nuda)

E’ cosa nota che tanto più una cosa è proibita, tanto più il peccato genera piacere. Ci sono donne che riempiono i Social di foto studiatissime dove “innocentemente” si riprendono dall’alto verso il basso per far vedere la scollatura, che cercano di provare facendo finta di non averlo fatto appositamente.

Siamo tutto un pò Voyeur

Ma sui siti per coppie adulte come il nostro (Registrati cliccando qui) invece è un gioco diverso, condiviso e fatto consensualmente dove la propria donna viene mostrata così come mamma l’ha fatta, in pose provocanti o con evidenti segni di… diciamo divertimento passato.

Perchè piace tanto ?

Come abbiamo detto tutti, a nessuno non piace ricevere apprezzamenti e le donne in particolare sono fortemente sensibili a questa che è per loro una necessità primaria. Molte coppie decidono di giocare pubblicando le proprie foto mentre fanno l’amore o semplicemente della propria lei in abiti a dir poco succinti e poi pubblicarle in una loro galleria, aspettando voti e commenti.

Quali sono i vantaggi ?

Potremmo elencarne all’infitino ma ci limiteremo ai principali 5:

#1 – Totale privacy. Oscurando i volti e spesso anche i tatuaggi non c’è alcun pericolo di venire riconosciuti e ci si può mostrare in tutti i modi senza correre il rischio di essere giudicati

#2 – Nessun rischio. Essendo tutti virtuale, tutti i commenti e le eventuali proposte oscene ricevute, rimarranno li e non sono associabili alla propria vita reale, con il vantaggio però di poter approfondire ciò che si possa ritenere interessante e lasciar perdere il commento imbecille di turno.

#3 – Il giocare in maniera condivisa è il metodo più facile per riaccendere la passione all’interno della coppia, magari sfruttando idee tra i commenti. Una donna che riprende la coscienza di piacere può diventare una bomba sexy per il proprio uomo.

#4 – Giochi Voyeur con altre coppie. Una cosa molto divertente che abbiamo fatto in passato è stata proprio quella di scambiarci foto di coppia con altre coppie, in cui ci si chiedeva un tema o un qualcosa da fare e ci si fotografava rendendo la cosa, oltre che eccitante, estremamente divertente

#5 – Ci si sente estremamente libero. Non c’è cosa che possa reprimerci di più del nostro e dell’altrui pudore. Questo tipo di moda “fotografica” non libera solo la passione, ma anche l’anima. Non abbiate paura nell’essere voi stessi e farci apprezzare.

Quando i cellulari Nokia 3110 venivano usati come Sex Toys

Quando i cellulari Nokia 3110 venivano usati come Sex Toys

Che il cellulare della Nokia 3110 sia stato il cellulare più venduto al mondo e da molti il più amato per la sua semplicita d’uso, la batteria che durava più di una settimana, l’essere ergonomico e la sua indistruttibilità.

Il 3110 è stato anche il primo cellulare ad aver conquistato il mondo femminile, in un mondo (all’epoca) in cui i cellulari erano quasi a totale appannaggio del mondo maschile, ma solo oggi si scopre che il mondo femminile l’ha amato anche per delle qualità che nessuno aveva considerato prima.

Un sondaggio condotto su un campione di donne ha rivelato un risultato sorprendente. Almeno un centinaio di loro hanno confessato al sito Agents of Ishq che utilizzano o avevano utilizzato i vecchi telefoni Nokia, ad esempio modelli come 3310 o 1100, come giocattoli sessuali.

Come riportato sul sito PhoneArena, la chiave di questa “festa erotica” è la vibrazione di cui è dotato questo piccolo telefono cellulare Nokia e, come lui, altri dispositivi di diversi produttori. Sarebbe così potente ed efficacie, infatti, da essere paragonabile al funzionamento dei giocattoli del sesso più comuni, producendone o stesso exploit.

La cosa curiosa di questi telefoni riutilizzati per questa pratica sessuale è quel che molti chiamano una “seconda giovinezza” di questi dispositivi, soprattutto se si considera come questi abbiano tanta fortuna su mercati emergenti come l’India, ad esempio.

Nel frattempo il marchio Homemade Sex Toys ha confermato che, in realtà, qualsiasi dispositivo con un motore dotato di vibrazione minimamente potente può essere utilizzato in questo modo. La stessa società ha anche riferito sul suo sito ufficiale che alcune donne hanno preferito conservare i loro vecchi telefoni come “compagni di gioco” anziché venderli.

Milano. La citta che (s)cambia le coppie

Milano. La citta che (s)cambia le coppie

Milano cambia? No. Milano si “S-CAMBIA”. Credevate che le borghesi etero-coppiettine della città più “chic il sabato sera se ne stessero tranquille a casa con la prole davanti la tv ad ascoltare i sermoni sul ballo?

Macchè! A Milano la notte per molti insospettabili è foriera di passioni forti e trasgressioni pecorecce. Facciamo parlare i freddi numeri: a Milano ci sono circa 60 club privè per scambisti e nell’intera Lombardia oltre 120.

Pubblica gratuitamente il tuo locale, night o club cliccando (QUI)

Un grande business

Il giro d’affari annuo è di circa 50 milioni di euro nella sola città di Milano. I club danno da lavorare in città a oltre 350 persone, per lo più giovani e laureati. Insomma se c’è un settore che resiste ai colpi della crisi è quello dei “colpi” che le coppie meneghine si “scambiano” durante la settimana.

Sarebbe facile scadere in un moralismo da bar dello sport. Noi non vogliamo rispondere alla domanda del “perchè” tranquille e annoiate coppie borghesi sentano l’esigenza di scambiarsi tra loro e spesso di scambiarsi in baccanali orgiastici in cui manco ci si vede in faccia. Queste risposte le lasciamo dare ai Prof. Morelli di turno nei pomeriggi televisivi di Barbara Carmelita D’Urso.

C’è un aspetto grottesco che invece ci ha colpito, un lato ludico e cafonal che sottende a queste notti in cui distinti signori e rigide signore “frullano” i loro “genitali” nella centrifuga del piacere della “carne sovra carne” (è anche il titolo di un b-movie argentino degli anni ’80: “Carne sulla Carne”).

Nel tipico locale (di cui non faremo il nome) c’è un grande bar e una pista da ballo con Dj sempre attivo. Alle spalle del bar una enorme stanza per le scopate collettive con grandi letti di varie forme tutti damascati.

Sopra ogni letto si trova il kit completo per la “trombata sicura”: preservativi (anche quelli taglia xl), oli, creme lubrificanti e tovagliolini profumati al cocco. Accanto a ‘sta stanza c’é la dark room. Una stanza tutta nera e buia. C’è una grande tavolo di ferro dove le coppie si adagiano e si mischiano, senza manco sapere con chi si stanno scopando.

Ci sono due sleeng (sedili di pelle che scendono attaccati dall’alto con catene) e vari appoggi per copulare con relativa comodità. Qua il kit della “trombata sicura” non c’è. Qua è “ndo cojo cojo”. E poi ci sono altre due stanze più soft, tutte divani, letti normali, puff su cui adagiarsi. C’è persino una sala fumatori: è una specie di cubo di vetro adiacente alla pista da ballo. Da questo posto passa di tutto: sportivi, camionisti, giornalisti, manager, studenti, veline, calciatori, medici, giudici e persino qualche alto prelato.

Sono tutti, o quasi, accompagnati dalla loro compagna. Che può essere o la loro moglie o la segretaria o l’amica del cuore o la perpetua o la mignotta di turno. Pochi arrivano soli. Anche perchè se entri single paghi un botto!

Molti gli ospiti noti: il famoso e pluridecorato ciclista…lo psicologo delle star… il giornalista televisivo! Nelle stanze del piacere succede di tutto: coppie che si scambiano (uomo-donna ma lo scambio può essere anche uomo-uomo e donna-donna), orge selvagge e lunghi piaceri “in solitaria”.

L’altra sera abbiamo visto cose “che voi umani non vedrete mai”: una signora ultra sessantenne, bionda e di professione avvocato che si è sottoposta a circa 8 sodomie di fila con 8 uomini diversi. Il tutto davanti al suo anziano (ma vispo) marito che ogni tanto allungava la mano. Sui signori.

Qui sono tre le serate cult: quella giapponese (due geishe che ballano), quella latina (ballerine cubane) e quella “Black Out”. In quest’ultima stanno in pista tutti al buio e tutti nudi con dei braccialetti fluorescenti ai polsi.

Articolo liberamente tratto da: Dagospia

La Super Eroina del Sesso

La Super Eroina del Sesso

Quando si parla del mestiere più antico del mondo, sembrano tutti bene informati ma nessuno che poi vi dirà mai di esserci mai andato con una prostituta. Così come quando ci si lamenta che c’è un forte aumento della prostituzione e nessuno che sia lungimirante nel capire che tanta è l’offerta, tanta deve essere per forza anche la domanda.

Il lavoro della prostituta è difficile perchè è un oggetto del desiderio, ma in quanto oggetto poi nella vita di tutti i giorni vive in un contesto difficile ed emarginato (Leggi l’articolo: Vita da Pornostar)

Ce ne sono troppe

Il problema per chi vende il proprio corpo è che oramai per trovarne una è piuttosto obsoleto prenderle per strada. Le donne che vendono sesso oramai hanno siti web professionali, con servizi fotografici che pochi potrebbero permettersi, sistemi di prenotazione e descrizione persono dei singoli servizi offerti e i loro costi.

Per emergere ci vogliono anche idee ed originalità e a questa ragazza londinese è venuta un’idea geniale. Quella di giocare a fare….

La Super Eroina del Sesso

Sul suo sito compare vestita da wonder woman, da superwoman (l’equivalente femminile di superman), dalla gladiatrice Xena e tanti tanti altri personaggi di fantasia. Sempre in abiti succinti e con il suo, a dir poco, prosperoso seno in primo piano.

“Sei insoddisfatto della tua vita sessuale? Vuoi emozionionarti nel provare nuove sensazioni? Hai bisogno di aiuta? Chiama la tua eroina del sesso!!!”

In poche parole, con prezzi a partire dalle 200 Sterline, viene a casa vostra e gioca facendo finta di interpretare un ruolo con il personaggio che voi scegliete.

Nel suo listino non c’è solo sesso classico, per quanto farlo con una vestita da supereroina di suo ha poco di normale. Ma ci sono tariffe per essere “dominati”, frustati, presi come prigionieri e schiavi o molto più semplicemente dove siete voi a doverla liberare e….aspettare che vi ringrazi.

Per quanto possiate trovare stravagante l’idea, ha ricevuto cos’ tante prenotazioni che ci vogliono i super poteri (economici) per riuscire a liberarla dalla mole di clienti che la richiedono in continuazione.

 

I segreti di una coppia scambista raccontati sottovoce…

I segreti di una coppia scambista raccontati sottovoce…

Lui un imprenditore quarantenne, lei ha 39 anni. Svelano i segreti dei club del sesso tra casalinghe, mogli stanche di lunghi matrimoni e vinte dalla monotonia. Ma anche ragazze molto giovani e desiderabili, colte e realizzate. Uomini in carriera che fuori dal gioco sono e restano fedeli, ragazzi che vogliono provare brividi.

NON DIMENTICARE DI ISCRIVERTI AL NOSTRO SOCIAL GRATUITO !!!

Questo il mondo degli scambisti visto dal di dentro e raccontato da una coppia che ha deciso di confessarsi in esclusiva al Corriere del Mezzogiorno . L’intervista è «rubata» nel salottino che porta ai bagni di uno dei locali per scambisti.

All’interno del club è vietato usare il cellulare e nessuno può registrare video: la privacy è garantita anche dalla sorveglianza degli uomini della sicurezza. Al bar si chiacchiera sorseggiando birra e pizzicando patatine.

«I normali siamo noi, perché tutti vorrebbero entrare in questo mondo ma nessuno lo fa». Anche se si corre il rischio concreto di «distruggere la coppia in maniera definitiva. Fare sesso di gruppo non è una terapia ma una voglia erotica, bisogna prenderla così, altrimenti si sbaglia approccio».

Sono entrambi di Napoli. Trentanove anni lei, bruna, capelli lunghi, occhi appena truccati e rossetto molto appariscente, mani curate. Ha un vestito bianco e stivali in pelle. È casalinga, dopo aver lavorato da impiegata per dieci anni in una compagnia telefonica. Quarantaquattro anni lui, occhiali da vista, barba incolta, biondo ed elegante. Indossa un completo scuro e una camicia bianca. È un imprenditore di successo nell’ambito dell’intrattenimento e con fierezza tiene la mano della sua compagna con la quale è assieme da oltre venti anni.

 Vi sentite voi stessi quando fate sesso con altre persone?

«Sì, ci sentiamo meglio qui che a casa nostra. Tra queste quattro mura siamo veramente noi stessi e non indossiamo maschere che possano limitarci o frenare i desideri. Nessuno ci giudica per come ci comportiamo. Possiamo indossare i vestiti che ci piacciono e che ci rendono una coppia attraente agli occhi degli altri. Quando pratichiamo sesso di gruppo ci sentiamo noi stessi. Siamo noi le persone normali, non chi sta fuori da qui. Di questo ne siamo certi».

Da dove è iniziata questa voglia di trasgredire?

«Da dentro di noi. Nessuno ha mai chiesto all’altro di fare sesso con un’altra persona ma ad un certo punto immaginavamo di farlo e così ci siamo detti che forse era il caso di provarlo per davvero. E allora ci siamo messi a cercare sul web. La ricerca ci ha portati a Saviano e così abbiamo iniziato ad entrare in contatto con questo variegato mondo. Nessuno dei due ha spinto l’altro a farlo ma è stato un percorso lento e condiviso».

La prima volta che avete varcato un club per scambisti avete trovato subito una coppia?

«No. Per tre volte abbiamo solo guardato. Nessuno ti importuna se non sei tu a decidere di iniziare a socializzare. Non è vero che se entri in questi luoghi devi necessariamente fare sesso. La prima serata infatti è stata solo esplorativa, siamo stati a San Vitaliano, nel centro per scambisti più grande della Campania. Poi nella seconda abbiamo conosciuto una coppia già navigata con la quale ci siamo confidati e poi baciati. È stato strano ma bello. La terza serata abbiamo praticato lo scambio di coppia proprio con loro: ci eravamo dati un appuntamento. Questo succedeva quasi dieci anni fa».

E non eravate gelosi l’uno dell’altro?

«No. Eravamo in un gioco e il gioco nasce e finisce nel locale. Questo il segreto per evitare di farsi del male. Quando si varca la porta di ingresso del locale si entra in un’altra dimensione e quando si esce si torna alla vita di tutti i giorni. Non si scambiano numeri di telefono con i partner delle altre coppie con i quali si fa sesso. Non si esce da soli. Non si parla in auto al ritorno. Non si fanno commenti di natura sessuale a letto. Questa sarebbe mancanza di rispetto e non più un gioco, ma un confronto. Quando le coppie iniziano a giocare sanno dove potersi spingere per non ferire il proprio compagno».

Molte coppie ritengono che fare sesso con altre persone sia una terapia per accrescere il desiderio?

«È vero solo per poco tempo. Molte coppie si distruggono in questi locali e, credendo di guarire dai loro problemi sessuali, si allontanano definitivamente e si innamorano o desiderano altre donne o uomini. Te ne accorgi quando entrano e si separano immediatamente per trovare altri partner. Qui non si fanno terapie, ma sesso e si dà sfogo ai desideri sopiti nel corso degli anni. Noi per esempio siamo assieme da venti anni. La sera a letto c’era monotonia e piano piano ci stavamo distaccando. Adesso invece ci coccoliamo molto di più e quando facciamo sesso in pubblico ci sentiamo una coppia affiatata e perfetta. Molte altre coppie ci desiderano e questo ci rende orgogliosi».

Ci sono regole da dover rispettare negli scambi di coppia?

«Sì. Ce ne sono molte e si stabiliscono prima. A noi, per esempio, dà fastidio se ci toccano i capelli. Crediamo che sia una cosa intima. Ma ci sono altre coppie che non si fanno baciare, altri che non desiderano essere toccati nelle parti intime. La più stravagante è stata una coppia che non voleva che avessimo gli occhi aperti: avevano vergogna. Ognuno stabilisce le regole del gioco e liberamente può decidere se partecipare o meno ad un’orgia. Qui nulla è obbligatorio e nulla è dato per scontato».

Fate sesso con i single?

«Raramente ma ci sono ragazzi o ragazze che guardano dall’esterno e spesso li invitiamo a partecipare. Per i single è molto difficile riuscire a concretizzare perché per le coppie un single è un elemento di disturbo e poi il rapporto non è paritario. Ma molti si divertono solo a guardare. A noi è capitato di fare sesso a tre con donne e con uomini».

Ci sono omosessuali?

«Sì, ma difficilmente si manifestano. Per loro la sessualità è ancora repressa e spesso nei locali per scambisti non si incontrano uomini che fanno sesso con altri uomini. È molto più diffuso che donne facciano sesso con altre donne. Sono invece molto richiesti i transessuali che spesso vengono invitati alle serate».

Usate precauzioni?

«Quando non conosciamo i partner con i quali facciamo sesso, certamente sì. Quando lo scambio è già affiatato da un po’ di tempo preferiamo di no».

Avete mai incontrato persone che conoscevate?

«La nostra storia è una delle più belle. Non solo conoscevamo l’altra coppia ma addirittura erano parenti. Eravamo in un locale quando il gestore ci disse che c’era una coppia del nostro stesso quartiere e noi avevamo chiesto di non avere altre persone della zona all’interno del night. Allora ci posizionammo dietro lo specchio all’americana e scoprimmo che erano due nostri cugini. L’imbarazzo fu tantissimo e la prima volta preferimmo non farli entrare sperando che non tornassero più. Poi capitò una seconda volta e allora decidemmo che non fosse giusto che noi sapevamo di loro e loro non di noi. Così li facemmo entrare e quando ci videro rimasero di stucco. Però non abbiamo mai scambiato le coppie, anche se so che vorrebbero».

Avete figli?

«Sì, due. Una di 15 e un’altra di 16. Sanno che pratichiamo scambi di coppia. È stato giusto dirglielo perché molte nostre amicizie su Facebook sono di coppie che proprio non si nascondono e hanno nomi particolari. Poi, scavando all’interno del nostro profilo, si scoprono pagine dedicate agli scambisti. Non volevamo che per noi e per loro fosse un tabù, o fosse ritenuto un peccato e per questo motivo una sera decidemmo di dirglielo. Certo non proprio ogni particolare ma raccontammo che partecipavamo a giochi di coppia all’interno di locali con altri amici. Non ci fu nessuna reazione. Siamo convinti che già sapevano tutto».

Chi frequenta i locali per scambisti e, più in generale, chi è il prototipo di persona dedita allo scambio di coppia?

«La trasgressione è diventata trasversale. Venti anni fa c’erano a Milano diversi club dove si praticava lo scambio di coppia, erano già molti frequentati e in voga. L’età media era molto alta. Adesso ciò che impressiona anche noi, che siamo veterani, è che l’età media si è molto abbassata. Spesso si incontrano coppie di giovanissimi che vogliono coppie esperte. Ci sono molte ragazze sole e non è vero che sono brutte: ci sono donne eleganti e meravigliose, uomini affascinanti e distinti».

Play sound

PARTECIPA ALL'EVENTO