A differenza dello scalpore che il BDSM provoca nell’opinione comune (almeno quella di facciata), le coppie che lo praticano hanno un’intesa incredibile e spesso comunicano molto meglio di tante altre coppie considerate “normali”. Cos’è, quindi, che fa scattare il piacere? In poche parole, la dinamica che si instaura tra la persona che domina e quella che si sottomette è la chiave di tutto.
BDSM è una sigla che indica Bondage/Disciplina/Dominazione/Sottomissione/Sadismo/Masochismo e chi ha letto “50 sfumature di grigio”, la celebre trilogia di E.L. James, sa di cosa stiamo parlando. Si tratta di un acronimo diffuso in USA verso la metà degli anni ’80 e, per BDSM, si intendono una serie di giochi erotici ed inclinazioni sessuali basati sul dolore, sul disequilibrio di potere e sull’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti.
Il fine ultimo di un rapporto simile è il benessere delle parti coinvolte, che non sempre coincide con l’esplosione del piacere sessuale. In alcuni casi, più che l’orgasmo, si vuole raggiungere un’intensa soddisfazione mentale e, a questo scopo, sono molte le persone che si sentono eccitate infliggendo dolore o sottomettendosi ai voleri del partner. Nonostante sia una pratica scandalosa e degradante secondo il luogo comune, le coppie che la sperimentano la trovano estremamente stuzzicante e riescono addirittura a migliorare la comunicazione nella relazione.
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Che cosa si cela dietro l’acronimo di Bondage e Disciplina (BD), Dominazione e Sottomissione (DS), Sadismo e Masochismo (SM)? Un macrocosmo di almeno un centinaio di pratiche e situazioni erotiche che, lontane da considerazioni moralistiche e patologie mentali, toccano solo incidentalmente la sfera della sessualità. La ricerca di sensazioni fisiche molto forti che possono arrivare fino al dolore, l’assunzione di un ruolo specifico tra adulti consapevoli e consenzienti e l’eventuale uso di strumenti appositi come i sex toy, riassumono la vera dichiarazione d’intenti. Il fine ultimo non è solo quello di raggiungere il personalissimo acme passando dalla classica soddisfazione dell’eros ma è quello di esplorare e vivere un forte appagamento mentale con la realizzazione di particolari fantasie e bisogni che alimentano il desiderio.
B come Bondage, visto come tecnica che lega, costringe e riduce in volontaria schiavitù tramite corde o strumenti appositi. D come Dominazione, che si si riferisce al piacere di pilotare le sensazioni e la volontà del partner, disciplinandolo anche attraverso le imposizioni di regole e punizioni. S come Sadismo: qui privo di ogni sulfurea e negativa connotazione, è una filosofia che mette alla prova sé stessi e il partner in uno scambio di emozioni fisiche forti e coinvolgenti senza recare sofferenze non concordate. M come Masochismo in cui si sceglie di ampliare il proprio bagaglio sensoriale tramite stimoli che provocano dolore o umiliazione ma che donano in realtà intensa soddisfazione. L’attrazione per la controllata sofferenza volontaria e inflitta è una delle tante motivazioni che si inseriscono nella messa in scena di questa prassi relazionale, non ultima la questione del potere tra dominatore e sottomesso. Contrizione e dominio, dottrina e appagamento dirigono quindi i desideri oscillanti degli amanti del genere che convivono in modo totale o solo episodico le proprie pulsioni tra tormento, estasi fino al sublime grazie alla produzione abnorme di endorfine, i neurotrasmettitori del piacere.
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul BDSM spiegato facile facile
Chi fa BDSM?
Secondo uno studio scientifico, chi pratica BDSM non è uno psicopatico, anzi una persona su dieci ha provato questa pratica almeno una volta ed è, in qualche modo, interessata a farlo ancora. Coloro che praticano rapporti simili, infatti, sono estroversi, aperti a nuove esperienze, coscienti di sé e meno nevrotici rispetto a quelli che vengono comunemente definiti “normali”. E’ proprio perché sanno cosa vogliono e perché non hanno paura di comunicare i propri desideri al partner che vivono con meno frustrazione le relazioni fisiche ed emotive.
Come cominciare a praticare il BDSM
La passione per il sadomaso, per il bondage e per la sottomissione sono molto diffuse e, addirittura, secondo le statistiche, in Italia più di 4 milioni di persone li praticano.
Per passare dalla fantasia alla realtà, il primo passo da compiere è aprirsi con il partner, descrivendo dettagliatamente i propri gusti ed i propri desideri. Deve essere poi instaurato un accordo tra i due, sottolineando quali sono le cose che non possono essere fatte durante il rapporto e soprattutto specificando che c’è la possibilità di cambiare idea in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo. A questo scopo sarà necessario definire una “parola di sicurezza” da utilizzare quando si vuole interrompere una determinata pratica. A questo punto, si potrà definire precisamente chi sarà il padrone e chi lo schiavo. Per le prime volte, si consiglia di cominciare con qualcosa di “leggero”, come le sculacciate, per passare poi a frustate, bondage o veri e propri rapporti di dominazione. L’importante è dare libero sfogo alle proprie fantasie in modo graduale, senza provare ogni tipo di esperienza fin dal primo momento.
In un rapporto BDSM è inoltre fondamentale che nessuna delle due parti si senta costretta, tutto deve essere fatto consensualmente in piena libertà, ricordando che non sempre si raggiunge la soddisfazione sessuale. Realizzare le proprie fantasie di BDSM può rivelarsi estremamente eccitante anche senza l’orgasmo poiché permette di esplorare un’energia erotica che in precedenza aveva solo stuzzicato la propria immaginazione.
Quali sono i ruoli nel BDSM?
Un rapporto BDSM prevede sempre che uno dei due partner domini sull’altro ed è proprio per questo che ognuno deve decidere fin dal primo momento quale ruolo ricoprire. Coloro che sono interessati ad entrambi i lati del rapporto sono chiamati “switch”, mentre invece sono “master” o “mistress” quando vogliono essere esclusivamente la parte dominante. Chi vuole essere il sottomesso all’interno del rapporto è invece chiamato “slave”, cioè schiavo. La regola base da seguire è che ci sia il consenso da entrambe le parti e che gli atti di violenza messi in pratica non siano una costrizione o una coercizione. Per il resto, una volta stabiliti i ruoli da interpretare nel gioco erotico, si può cominciare a dare libero sfogo alle proprie fantasie.
I simboli del BDSM
All’interno della comunità BDSM, le persone tendono ad utilizzare dei simboli convenzionali per riconoscersi tra loro e per chiarire fin da subito il ruolo interpretato, senza dover ricorrere ad alcun tipo di spiegazioni. Il sottomesso, ad esempio, è riconoscibile grazie al collare e all’head harness, entrambi simboli di umiliazione e di sottomissione. L’head harness, in particolare, è una specie di bavaglio per cingere il capo, realizzato con cinghie e fibbie da allacciare dietro la nuca. Può essere utilizzato come “museruola” che impedisce di aprir bocca durante il rapporto BDSM oppure può fornire un punto di aggancio per altri generi di bavagli. Per quanto riguarda invece i dominatori, questi si rifanno alla cultura “leather” che prevede uno stile d’abbigliamento molto preciso caratterizzato da capi neri ed in pelle. In questo modo, i padroni riescono ad esprimere mascolinità e potenza erotica. Altri simboli del BDSM sono l’anello d’O, che si rifà a quello indossato dalla protagonista del romanzo “Histoire d’O”, e la triscele, il segno univoco ideato nel 1994 per indicare la comunità.
Perché il BDSM provoca piacere mentale?
Il BDSM provoca un vero e proprio piacere mentale grazie alla dinamica di potere che si viene a creare tra sottomesso e dominante. Il primo viene gratificato dall’umiliazione, dall’assenza di potere e dalla sensazione di impotenza dinanzi al suo “padrone” che invece trae godimento dalla libertà di poter disporre al 100% del suo “schiavo”. Nonostante il dolore e la violenza inflitta, nei rapporti BDSM non mancano gli atti di tenerezza e di rilassamento, delle “riappacificazioni” al termine del gioco della dominazione. Spesso infatti il padrone si dedica alla cura del suo schiavo elargendogli anche dei premi, soprattutto quando ha svolto alla perfezione il suo ruolo. Le pratiche di dominazione e sottomissione vengono definite solitamente di natura sessuale, ma il più delle volte la penetrazione è completamente assente in questi rapporti. Nonostante la mancanza dell’orgasmo, riescono a far raggiungere la soddisfazione, che questa volta sarà di natura mentale. Il fatto che il BDSM sia stato rappresentato come qualcosa di squallido e degradante a livello mediatico ha fatto sì che rapporti simili cominciassero a godere di una cattiva reputazione.
Dominatore e sottomesso nel BDSM
In una coppia che sceglie con consapevolezza e fiducia reciproca di vivere esperienze al limite, c’è chi predilige in modo netto uno specifico ruolo o chi sceglie di variare a seconda dello scenario, dell’impulso del momento. Colui che domina viene chiamato Master e ricava gioia dal comandare e guidare il sottomesso – Slave – tramite una serie di azioni volte a provocare emozioni sia piacevoli sia dolorose.
Il dominio del corpo e della mente passa anche nel raccontare le reciproche sensazioni: paradossalmente, l’attenzione dei soggetti non è rivolta a sé ma all’altro, a quello che prova e vive. La donna che ama il ruolo attivo è una Mistress o Femdom, oppure Lady; l’uomo sottomesso è uno slave, sub o bottom e coglie l’aspetto inconsueto di passività. Chi predilige entrambi i ruoli è denominato Switch.
Safe word: il sesso sicuro
Nella varietà di pratiche erotiche che sottendono un vero e proprio codice BDSM, la linea di demarcazione da non sorpassare è quella data dalle regole SSC – Sano, Sicuro, Consensuale. Gli adulti devono essere sempre lucidi, consapevoli e la comunicazione deve essere chiara, a cominciare dalla definizione dei propri gusti e soprattutto limiti. Andare oltre viene considerato un vero e proprio abuso. La parola di sicurezza (Safe word) e anche il gesto concordato nel caso il sottomesso non possa parlare sono fondamentali: devono essere scelti in anticipo, prima di cominciare le varie sessioni, essere comprensibili e, soprattutto, rispettati in modo categorico per evitare qualsiasi disagio. Altrettanto fondamentale è il post, ovvero l’Aftercare, che comprende gesti di affetto, intimità e reciproca cura dopo un’esperienza a due così forte e privata.
Soft bondage
Il Bondage è un insieme di tecniche e pratiche finalizzate all’eros attraverso la momentanea privazione del movimento – in tutto o in parte – o di un particolare senso. Questa deprivazione sensoriale rientra nella sfera sadomasochistica. Nel Soft bondage le dinamiche erotiche vanno per gradi e si usano oggetti adatti a giocosi momenti di sottomissione e dominazione.
Per intenderci, siamo più vicini alle atmosfere di Cinquanta sfumature di grigio che alla esplicita cinematografia di riferimento.
Barefoot bondage: a piedi scalzi
Il Barefoot bondage è una tipologia di soft bondage a due in cui a un giocatore vengono immobilizzati i piedi, rigorosamente nudi, con corde, lacci, cavigliere apposite. Così esposto, può permettere al partner di farsi accarezzare, solleticare o punzecchiare le estremità con piccoli strumenti come piume o bacchette appuntite. Il fine è quello della volontaria sottomissione e la scelta di un dolore controllato.
Blindfolding: il sesso con gli occhi bendati
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Pratica molto soft in cui si viene bendati dal compagno in modo da essere momentaneamente privati della vista. La sensazione di non sapere che cosa sta per capitare amplifica il piacere e acuisce, per compensazione, gli altri sensi. Un modo divertente e non invasivo per avvicinarsi alla pratica BDSM.
La scelta degli oggetti è molto vasta, dal classico nastro di raso alle mascherine di vario colore.
Spanking: la sculacciata erotica
Una delle più conosciute modalità relazionali è la sculacciata, in cui i rapporti tra sottomesso e dominatore sono chiari ed evidenti.
L’oggetto di questa audace attenzione è in prevalenza il fondoschiena – ma non solo – colpito con le mani nude o con strumenti che, a seconda del gioco e dell’intensità, possono essere semplici come i giornali arrotolati e righelli oppure più sofisticati come sculacciatori di pelle o di legno.
Pet play
Nessun contatto ambiguo con un animale vero ma un travestimento di sottomissione in cui si scelgono apparati specifici che simulano le sembianze di un pet addomesticato.
Maschere a forma di cane o gatto, toys come il pony tail per il lato b, collare e guinzaglio con cui il padrone può portare in giro il proprio partner.
Hardcore bondage
Nella categoria BDSM, è la pratica più estrema che porta all’amplificazione del dolore e dello stretto rapporto tra master e slave, ora obbligati a un controllo maggiore della gestualità e dei termini di sicurezza. Un passo successivo e più complesso all’interno della vasta materia che sceglie di utilizzare strumenti più sofisticati e invasivi.
Zentai
Lo Zentai è una nuova pratica che proviene dal Sol Levante e consiste nel vestirsi completamente – testa compresa – con aderentissime tute di stoffa o di lucido latex.
La predilezione per questo materiale non è solo consuetudine dello Zentai ma di molti adepti del BDSM per la sua sua sottile sensualità che permette di esaltare il corpo e, allo stesso tempo, di sentire ogni presa e tocco del partner in modo perfetto, come se fosse una seconda pelle. Le tute possono essere sia in classico color nero sia colorate e somiglianti a eroi del fumetto.
Play piercing e caning: BDSM per i più audaci
Il Play piercing per i soggetti predisposti è l’atto del perforare parti del corpo per mezzo dell’inserimento di piercing, anelli, piccoli manufatti sottopelle non solo per una particolare estetica fetish ma per assicurarsi la liberazione indotta delle endorfine, che procurano uno stato emotivo particolare, tra eccitazione erotica ed euforia. Per evitare qualsiasi problematica di natura medica e sanitaria, questa forma di intrattenimento deve essere svolta da personale qualificato con oggetti sterilizzati e in condizioni igieniche perfette: non è infatti una metodica fai-da-te. La gradazione estrema di tale piacere è quella – piuttosto invasiva – di un rituale simile a quello dei nativi americani in cui si pratica un’incisione nella carne viva e poi si viene sospesi a una trave in modo da sollevare e tirare il lembo di pelle.
Il lato più saliente dello spanking è il Caning o bastonatura e necessita di strumentazioni come canne, bacchette o nerbi per colpire in modo particolare le natiche e la parte alta delle gambe. Tra i cultori della materia sembrano esserci in modo predominante gli asiatici, che associano la fantasia dello scolaretto disobbediente cattivo punito dal professore inflessibile alla rigida e tipica educazione scolastica nipponica.
Si prediligono attrezzi in rattan o in pelle e si seguono regole prefissate: i colpi devono avere un ritmo cadenzato e non troppo veloce, essere in numero pari, in multipli di 6 e 12 e non andare mai oltre i 36 perché potrebbero ferire in modo profondo il corpo.
Bull-busting e trampling
Vicino alle scelte del fetish, consiste nel colpire con un calcio, con le mani o con oggetti rigidi l’area genitale maschile con percosse da leggere a intense. Il godimento non consiste solo nella sofferenza ma nell’osservare il proprio partner mentre sta per urtare il proprio corpo. Per veri appassionati e temerari, è l’azione attiva dello schiacciamento e quella passiva di essere schiacciati sia nella zona del pube sia in altre parti del corpo. Una sensazione di estremo dolore non certo adatta a tutti. Si può calpestare il dominato con i piedi nudi, con i tacchi a spillo o scarpe particolarmente elaborate.
In questa esperienza si coniuga il gusto masochistico, quello fetish per le calzature o per le estremità del proprio partner.
Clinical Play
Non ha nulla a che fare con l’adolescenziale gioco del dottore ma è un match in cui il finto paziente si pone come una cavia sottomessa al volere del professionista che utilizza su di lui procedure che ricalcano quelle mediche, anche con veri e propri strumenti del mestiere come lo speculum, tubi, clisteri e così via.
Giochi erotici
Tutte le categorie BDSM hanno veri e propri giochi di ruolo di riferimento, dai più leggeri agli estremi, da scegliere a seconda dell’umore e della fantasia del momento.
Indispensabili, come sempre, una relazione di fiducia, un’atmosfera serena e le norme di sicurezza già stabilite.
Shibari: l’arte delle corde BDSM
Lo shibari o Kinbaku è la pratica Bondage con corde secondo lo stile giapponese: consiste nel creare legature dai nomi specifici sul corpo del sottomesso. Il suo inventore è l’artista giapponese Itoh Seiu (1882-1961) che, ritraendo modelle costrette tramite corde, sembra abbia preso ispirazione dall’arte marziale Hojojutsu che utilizza proprio dei lacci per bloccare l’avversario. Esiste anche il Western bondage, lo stile americano che si differenzia per la scelta dei legami, la lunghezza e i materiali delle corde.
Le due scuole hanno anche una diversa estetica: in quella di stampo orientale prevale una voluta asimmetria mentre in quella americana si sceglie la perfezione totale. In entrambi i casi il tratto artistico che rimane impresso momentaneamente sulla pelle è una delle prerogative di tale pratica, unito al piacere derivato dalla costrizione fisica e dalla sensazione di dipendenza dal Nawashi (colui che lega). Non necessariamente si arriva al dolore fisico ma è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.
Strumenti erotici
I toys nella pratica BDSM sono fondamentali per rendere più vivida l’esperienza e per amplificare il dualismo piacere-dolore, dominatore – sottomesso. La scelta è ampia: dalle mascherine per il Soft bondage alle vere e proprie fruste per il Caning fino ad attrezzature elaborate per il Bondage e la deprivazione sensoriale.
Mouth gag
Le museruole per il bondage possono essere di vari tipi e materiali, a seconda dell’uso. La Muzzle gag è un vero bavaglio, in pelle o in lattice, che copre la parte inferiore del viso e ha al suo interno una gag, uno strumento che può essere una pallina o una barra, da mettere in bocca.
Il sottomesso così non può parlare. C’è anche la variante Ring gag, in cui un anello mantiene invece la bocca aperta del soggetto consenziente.
Manette, foulard, catene e corde
Per un’esperienza più soft e per chi è alle prime armi con il bondage, può utilizzare un foulard o del nastro adesivo apposito di circa 4 centimetri, che rimane più maneggevole e meno costrittivo. Da evitare in modo assoluto il filo di nylon. Per divertirsi in modo più teatrale, ci sono le manette in vari materiali, dall’acciaio al velluto al raso, fino al vistoso peluche.
Le Ankle cuffs o cavigliere, in pelle o ecopelle, servono per legare le caviglie tra loro o al letto per assumere la posizione che si preferisce. Esistono anche quelle in metallo, spesso coordinate alle polsiere per una sensazione di schiavitù più forte e d’impatto.
Le Hand cuffs o polsiere, molto utilizzate nel soft bondage, servono a bloccare i polsi del sottomesso e vengono munite di imbottitura morbida per un approccio meno aggressivo.
Le catene possono essere scelte per il loro aspetto più brutale, per il rumore e, soprattutto, per il simbolismo da animale sottomesso, per alcuni molto invitante. Per chi vuole cominciare per gradi, può scegliere i fermapollici, simili a catene ma che stringono solo la base dei pollici. In alternativa, le cinghie di cuoio, più adatte ai novellini del bondage perché esteticamente più invitanti e sofisticate.
Strumento principe dello Shibari, la corda deve essere scelta con molta cura e utilizzata da persone già esperte di quest’arte erotica.
Non deve essere mai troppo sottile per l’alto rischio di ferite ed escoriazioni. I materiali più usati sono cotone, juta e canapa. Fondamentale imparare l’arte dei nodi: in tutta Italia esistono corsi e giornate dedicate a questo genere tra fetish ed erotismo.
Harness: le imbracature erotiche
Gli Harness – traduzione di finimento – sono imbracature intorno al torace fatte di cuoio e di anelli metallici.
Sono prediletti dagli uomini per la loro estetica fetish anche se esistono anche quelle per le donne. Permettono evoluzioni e posizioni particolari per divertirsi in sicurezza.
Fruste e paddle
La frusta è l’oggetto più immaginato e utilizzato in una relazione sadomaso per le ovvie dinamiche. Non esiste un solo modello ma vi sono tante varianti a seconda dei gusti e delle necessità. La Snakewhip è la frusta serpente lunga e flessibile che provoca il classico rumore a schiocco.
La Signalwhip è più maneggevole e quindi adatta a chi è alle prime armi perché si può controllare in modo semplice. La Bullwhip è già adatta agli studiosi avanzati perché provoca più dolore. Il Flogger è il flaggellatore sadomaso per eccellenza, composto da un manico e da strisce di pelle che attutiscono i colpi e quindi più apprezzato da chi si avvicina per la prima volta a questo variegato mondo. Per l’Hard bondage ci sono gli appositi nerbi come quello di bue, da usare solo da esperti e mai in parti del corpo delicate come schiena e reni.
Nella categoria Paddle, ovvero gli sculacciatori, si trova tutto l’occorrente per un Soft bondage d’effetto e senza particolari controindicazioni.
Il Paddle assomiglia alla britannica mazza usata nel gioco del Cricket e provoca dolore controllato.
Choker e nipple clamps
i Choker o collari sono i più utilizzati nei giochi sadomaso e dagli appassionati di Pet play. Si mettono al collo e possono essere muniti di guinzaglio per amplificare la sensazione di subalternità e obbedienza.
Il più apprezzato è il modello che mantiene diritta la postura. Si trovano anche fogge eleganti, in materiali preziosi.
Le pinze e morsetti per capezzoli sono piccoli strumenti di tortura che somministrano un leggero dolore al sottomesso, per sensazioni mai provate prima. Possono essere semplici o arricchiti da piccoli pesi per giochi da esperti. Esiste anche il tira capezzoli, che stimola in modo più delicato l’aureola sia femminile sia maschile. Da usare in sicurezza e mai per troppo tempo per il rischio di danneggiare i tessuti.
Gabbia
La gabbia è lo strumento principe della costrizione nei legami sadomaso ed è letteralmente una costruzione simile alle gabbiette per uccelli che può contenere una persona in piedi o accovacciata. Per amplificare il piacere di essere sottomesso e aggiungere pathos al Pet Play. Può avere varie dimensioni e forme.
Cinture di castità
Pensando alle Chastity belt si aprono scenari medioevali di dame costrette dal proprio cavaliere a indossare questi strumenti di tortura per preservare la propria innocenza. In realtà, è uno degli strumenti più apprezzati dagli appassionati BDSM perché nega il rapporto sessuale amplificando le sensazioni di privazione temporanea, in attesa del momento propizio. Hanno varie forme e misura, possono essere in pelle o finta pelle. Per gli uomini ci sono le Chastity cage, le gabbiette per contenere l’organo genitale e impedire l’erezione.
La teoria e la pratica BDSM da questo momento in poi non avranno più segreti e, se lo desiderate, potrete vivere la gentile trasgressione del Soft bondage o diventare una Mistress: la fantasia – e la sicurezza – al potere!
I film e i romanzi che parlano di BDSM
Prima dell’arrivo di “50 sfumature di grigio”, molti altri film e romanzi hanno parlato delle pratiche BDSM. La prima pellicola è stata “Belle de Jour” del 1967, in cui una casalinga borghese diventa una prostituta di giorno mentre il marito è al lavoro. E’ proprio con quest’ultimo che Séverine immagina di avere un rapporto S&M. “Il portiere di notte” del 1974 è un altro film che fa raccontato intense esperienze sadomaso tra un sopravvissuto al campo di concentramento ed il suo torturatore. Addirittura, anche Gerard Depardieu in “Maitresse” ha trattato il tema dei rapporti BDSM. Nel film interpreta un truffatore che viene chiamato a riparare l’impianto idraulico di una dominatrice professionale. Sono molti anche i romanzi erotici che affrontano l’argomento in modo esaustivo. “Light Switch” di Lauren Gallagher è uno dei migliori e descrive due fidanzati che cominciano ad avvicinarsi ai rapporti sottomesso/dominatore, fino a scoprire il mondo del voyeurismo. “Caught” di Cassandra Carr è invece una storia erotica che racconta come il protagonista Jack, un maniaco del controllo anche al di fuori della camera da letto, scopre la passione per la dominazione. Sia la letteratura che il mondo del cinema sono ricchi di esempi simili, segno che i rapporti BDSM stuzzicano la fantasia di molte più persone di quanto si crede.
Se ci lamentiamo che oggi, su praticamente tutti i Social, gli uomini approccino le donne iniziando da un ciao per finire a mostrare la foto del proprio pisello dopo nemmeno 3 messaggi, il futuro non si prospetta decisamente migliore.
La nostra è una generazione, forse l’unica, che ha avuto una proto-forma di educazione sessuale, insomma qualcosina in più dello spiegare le api e fiori, ma con il sdoganamento del porno oramai i genitori demandano alla visione (di nascosto) degli stessi, dicendosi che tanto impareranno da li.
E invece i primi risultati di questa nuova generazione di fanciulli è a dir poco terrificante, lasciando credere agli uomini che il sesso lo si fa solo abbassandosi i pantaloni e che le donne per rendere felice un uomo bisogna dargli tutto e subito e magari assencondarlo in qualsiasi sua perversione mostrandosi felice gaudente.
La iGeneration conosce il sesso meglio di noi, o almeno si sta impegnando molto in questo senso. Niente di nuovo, è vero, fin qui siamo alla proverbiale scoperta dell’acqua calda. Il dato su cui riflettere è un altro, e cioè che una percentuale molto alta, il 10 per cento, non usa il profilattico o qualsiasi altro metodo contraccettivo. Insomma, precoci e impavidi. Anzi, meglio incoscienti.
I numeri sono quelli usciti da una ricerca di Skuola.net e SIC – Società Italiana della Contraccezione su circa 7.000 studenti tra gli 11 e i 25 anni.
La prima esperienza, quella indimenticabile, arriva così presto che sembra lontana nel tempo già per un trentenne: tra i ragazzi al di sotto dei 14 anni ben 1 su 4 afferma di avere già avuto rapporti sessuali (si badi bene) completi. La percentuale sale, e questo è ovvio, se il campione diventano i millennials sopra i 21 anni. Allarmante la statistica relativa agli under 14: chi non usa niente è il 42%.
Le differenze risentono della provenienza geografica: i ragazzi del Sud rinunciano al preservativo al 15%, ovvero quasi 5 punti sopra la media nazionale. Ma il dato, va detto, è inquietante un po’ ovunque. Quelli che fanno sesso “senza niente” sono circa il 33% degli intervistati, e pure quando usano un metodo contraccettivo non badano molto all’affidabilità. Come se bastasse il pensiero. Quello preferito è il condom, scelto dal 77% degli intervistati, seguito dalla pillola (al 13%). Poi c’è circa 1 ragazzo su 10 che afferma di adottare con frequenza il coito interrotto o il calcolo dei giorni (2%).
Una considerazione a parte meriterebbero poi quei giovani, decisamente troppi, che puntano ai “metodi della nonna”, più simili alla superstizione che ad altro. Circa 12% ritiene che lavarsi con la Coca Cola dopo un rapporto prevenga il concepimento. Un altro 8% si illude che la gravidanza sia impossibile durante il primo rapporto sessuale. La galleria degli orrori finisce con un 38% che si dice sicuro che avere rapporti entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale impedisca nascite indesiderate, e con un 16% che è convinto che fare sesso in piedi sia il migliore fra i contraccettivi. Non stupisce che i soggetti “creduloni” siano anche i più piccoli di età, ossia gli under 14. E se fino a ora abbiamo un po’ riso, smettiamo di farlo immediatamente non appena realizziamo che questi under 14 sono anche quelli quindi più esposti alle malattie e alle gravidanze indesiderate.
Peggio, 1 su 3 crede che sia impossibile contrarre il virus HIV con un rapporto orale. Percentuale che fa il paio con la convinzione, ahinoi erronea, che dall’AIDS si possibile guarire (29%). La confusione ritorna se parliamo di metodi contraccettivi: la pillola fa ingrassare (43%) o provoca il cancro (17%), il preservativo si rompe facilmente (41%).
Insomma, vivere nell’epoca di Internet non favorisce i nostri ragazzi nel sapere come e quando fare l’amore. In questo, tra ignoranza e false credenze, non sono differenti dalle generazioni che li hanno preceduti. Anzi. Le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili sono ancora oggi troppo diffuse anche perché, grazie alla Rete, oggi è molto più probabile e facile fruire di contenuti esplicitie pornografici piuttosto che di un sano corso di educazione all’affettività a scuola.
La prima cosa che una prostituta impara è che nel gioco del sesso, la primissima regola da imparare è che non ci sono regole. A maggior ragione quando il gioco, l’atto sessuale, viene ricompensato.
É uno dei precetti fondamentali del decalogo delle case del “buon meretricio”.
Che esercitassero all’aperto, per le strade cittadine o nell’intimità – se così si può dire – in stanze e saloni, all’interno di taverne o case chiuse, erano poche quelle che riuscivano a trovare godimento nella mercificazione del proprio corpo, sbeffeggiate dai pregiudizi e falsi perbenismi di una società ipocrita e bigotta.
Lo sa bene Nell Kimball, ex prostituta poi tenutaria di una sua maison close a cavallo tra Ottocento e Novecento che con tono diretto nel suo Memorie di una maitresse americana scrive:
«Tu eserciti la tua arte e non puoi rifiutare nessuno dei tuoi ospiti. Devi essere cordiale e servizievole, in modo da soddisfarlo in tutto. Lui è il tuo padrone e tu sei la sua schiava. Se vuole questo o quest’altro, tu lo devi fare. Da parte sua, il cliente della casa sa bene che, entro i limiti della ragione, noi siamo qui per il suo piacere».
Non usa mezzi termini per “istruire” le sue ragazze. Insegna loro a vivere il mestiere felicemente prive di sentimentalismi e sensi di colpa, consapevole che dal loro fascino, dalla loro forza di spirito e dalla loro “bravura” derivano la sua fama e il suo “buon nome”.
«Devi essere sempre gentile, devi parlare a voce bassa e se vuole essere divertito in qualsiasi modo lascia che ti insegni lui. Con i giovani e i timidi devi essere tu ad attaccare, ad accarezzare, devi essere pulita. Alcuni clienti sono piuttosto anziani e con loro ci vuole pazienza. Comportati come se stessi facendo la più bella chiavata della tua vita: gemi, sospira, rotolati, invoca pietà, digli che è un uomo terribile, alla fine congratulati con lui per la sua grossezza, il suo peso, per essere venuto così tanto. Fa dei piccoli gridi quando fingi di venire con lui. Ah, un consiglio: farai meglio a non venire davvero. Ma danne tutti i segni. Ci sarà qualcuno che vorrà che ti mostri timida, in modo che lui debba forzarti a riceverlo, e qualche altro vorrà che dica delle parolacce. […] Dopo ogni volta, lavati bene, raggiustati i capelli e il vestito, e ritorna giù. Se lui ti offre una boccetta di profumo, ringrazialo; se ti dà un extra in denaro, è roba tua. Non devi prendere nessun appuntamento con lui fuori dalla casa. Devi sempre dire al cliente di tornare qui; che tu sei addirittura pazza di lui. Lui viene qui proprio per sentirsi dire questo genere di cose, per ricevere questo tipo di attenzioni. Sapendo che sei così giovane e nuova ti domanderà per quale disgrazia sei finita qui. La cosa che più gli piace sentire è che sei già stata rovinata da un vecchio e che eri pura come un giglio. Racconta queste cose in tono triste, abbracciandolo, mentre le dici. Anche per questo, vengono qui. Vedrai che chiavare è soltanto una parte dei nostri doveri al servizio del cliente».
Una realtà d’altri tempi, quella raccontata dalla Kimball, ex – prostituta schietta e disillusa che per nulla differisce da quella odierna, caratterizzata da una filosofia che nulla aggiunge e nulla toglie, che non nasconde momenti difficili, umiliazioni e lotte quotidiane.
Il bordello, la casa chiusa è un mondo chiuso e a suo modo completo, dove il sesso è il vero protagonista che fa da file rouge tra fantasie, vizi e desideri, senza filtri né finzioni in colloquio perfino con alcune Virtù.
Pensi che il famigerato LifeStyle nei club privè sia solo per le coppie? Bene. abbiamo delle buone notizie.
Lo SwingersLifeStyle è il cosidetto stile di vita riservato agli scambisti ma questo non preclude l’accesso ad altre persone e coppie alternative. Non è ad esempio necessario che una coppia sia formata da marito e moglie (anzi spesso sono coppie formate sul momento), o che possano essere due uomini o due donne con gusti sessuali omosessuali. Non è infrequente che una coppia decida di avvalersi nel gioco di persone con sessualità mista e non eterogenea.
E gli uomini? Certo che sono necessari e richiesti a patto che sappiano farsi distinguere e che conoscano le regole dell’ambiente. Un atteggiamento troppo estroverso, volgare o diretto, fa si che si venga allontanati quasi subito.
5 Consigli per i Singoli nei club per scambisti
1. Un Abito per stupire:
Nei club chi solitamente sceglie è la donna di coppia. Per questo è importante l’impatto e una serie di fattori che vanno non solo dall’aspetto e all’atteggiamento (importantissimo) ma anche l’abito è importante. Avere un aspetto non curato è sicuramente indice di una “non sufficente attenzione” anche alla propria igiene personale. Si viene scartati subito.
Un abbigliamento adeguato al proprio fisico (con panzetta evitate camicie attillate super fit) è sicuramente un buon biglietto da visita.
2. Prendersi cura del proprio corpo:
Prima di entrare in un club privè un “maschio” deve essere consapevole di saper rispondere alla seguente domanda: “Una coppia sposata che già fa sesso abitualmente, perchè dovrebbe scegliere me?”.
Perchè a quella coppia non interessa sapere se si è laureati alla Bocconi, se si ha una Ferrari parcheggiata fuori, se la scorsa estate si è andati a fare il giro del mondo o se la mamma fa delle lasagne al forno che sono da paura. No!! Scusate la volgarità ma a quella coppia interessa che voi sappiate stare al gioco, che conosciate i vostri limiti e la vostra funzione che è quella di un “sex toy” umano, temporaneo e finalizzato a realizzare dei giochi sessuali di coppia.
E’ per questo motivo che un fisico curato è sicuramente ciò che maggiormente interessa e non parliamo solo di addominali e bicipiti (che insomma, schifo proprio non fammo) ma anche di una pettinatura ordinata, barba fatta e fisico che non dia l’idea che dopo la seconda spinta vi si veda con una crisi asmatica.
3. Fiducia nel tuo approccio:
Come detto in precedenza il colpo d’occhio vi fa notare, ma quella è solo un’opzione fatta sulla vostra persona, non una scelta. Si può essere belli come un ballerino, ma se poi ci si scaccola il naso, si mangia a bocca aperta e ci si gratta il pacco, vi siete auto eliminati da soli.
Se si viene chiamati (spesso con gli sguardi seguiti da un sorriso, non servono sempre le parole), all’ospite è riservato il compito di approcciarsi e presentarsi. Sii felice di mostrate un atteggiamento amichevole, che ama relazioni durature, che sai ridere e scherzare, che sai quel che vuoi e che capisci quello che loro vogliono.
Una donna è pure sempre una donna. Non le basta solo un pisello ma anche una la parvenza che chi se la stia scopando un pò la capisca e la segua anche nell’orgasmo.
4. Essere un osservatore nelle sale giochi:
Un uomo single in un club privè deve fondamentalmente seguire la regola principale che è quella di farsi notare ma di non invadere il territorio altrui a meno che non gli sia chiesto o invitato a farlo.
In alcuni club le sale dei “giochi” non sempre sono private o alcune camere potrebbero essere lasciate con la porta aperta. Lo scopo non è quello di dire “chi vuole entri pure e faccia ciò che gli pare” quanto piuttosto quello di “venite a vederci”.
Evita commenti, frasi pesanti, si è solo spettatori anche se, come spesso accade, alla fine ci si può essere invitati.
5. Partecipare al gioco di coppia:
Una coppia ti ha sorriso e magari ti ha fatto un gesto di brindisi. Perfetto è il momento di avvicinarsi e presentarsi con un bel sorriso. Non escludere il Lui di coppia dal dialogo, è con una coppia che si sta parlando, non solo con il proprio oggetto del desiderio.
Se il dialogo è freddino cosigliamo di offrire qualcosa da bere per farli sentire piu’ a loro agio o magari cerca di far raccontare della loro esperienza e di cosa cercano per vedere se c’è compatibilità. Che ti venga richiesto di partecipare da solo o insieme ad altri/e, mi raccomando il preservativo a portata di mano. E’ un obbligo sanitario e morale.
Nel sesso vince chi sa essere prima un gentiluomo e poi un vero maschio. Non ve lo dimenticate mai.
Siti per scambisti e locali: cosa sono e come funzionano?
Le coppie scambiste, oggi, hanno numerose possibilità per praticare lo swinging e per trovare altre persone interessate a questa pratica sessuale così diffusa in Italia.
Naturalmente questi canali per lo scambismo possono andare incontro a diverse necessità: è infatti possibile sfruttare i luoghi classici per lo swinging, come ad esempio i club per scambisti, oppure utilizzare le chat e i siti per scambisti, che rappresentano l’evoluzione più moderna in questo ambito.
Ognuno di essi, però, dimostra di possedere delle caratteristiche uniche: caratteristiche che chiaramente variano in base al contesto (fisico o digitale) e che possono rendere più o meno accessibili questi canali. Ecco perché oggi ti spiegheremo cosa sono e come funzionano i locali per scambisti e i portali appositi.
Siti per scambisti: cosa sono?
I siti per scambisti come IlLatoOscuro.it sono piattaforme digitali equiparabili a veri e propri social network, il cui tema principale ruota intorno al sesso e certe volte allo swinging.
Va infatti detto che non tutti questi portali consentono di trovare coppie scambiste: quelli generici sono spesso connotati da altre tipologie di categorie, mentre quelli specifici consentono di trovare esattamente questo genere di interesse. Si tratta, dunque, di portali molto facili da usare per poter reperire altre coppie desiderose di dedicarsi allo swinging.
Come funzionano i siti di swinging?
Sono quasi sempre presenti delle chat per scambisti, che permettono di entrare direttamente in contatto con altre coppie interessate allo swinging: sono accessibili previa registrazione, e non di rado permettono di aprire dei profili ricchi di opzioni avanzate, previo pagamento di un abbonamento.
Proprio come avviene nei social network, la coppia ha la possibilità di aprire un profilo utente comune, di chattare e di video chattare con le altre coppie, e di attuare delle ricerche in base a certi parametri precisi. È importante, però, scegliere un portale che sia dedicato esclusivamente agli swingers: è il modo più veloce e pratico per soddisfare questa aspettativa.
Locali per scambisti: cosa sono?
Molto spesso si pensa ai club per scambisti come luoghi impossibili da frequentare, perché legati alla presenza di personaggi famosi e dunque esclusivamente elitari: sebbene esistano sicuramente dei club privé di questo genere, non rappresentano comunque la regola ma l’eccezione.
Qualsiasi regione italiana, infatti, ospita un gran numero di club per scambisti il cui accesso viene però reso molto complicato. Il motivo è semplice: chi gestisce questi luoghi non ama la cattiva pubblicità, dunque seleziona con attenzione la clientela, per evitare intrusioni indesiderate.
Questo significa che, per entrare nei veri locali per lo swinging, spesso è necessario conoscere una coppia che già lo frequenta: non di rado questa possibilità emerge proprio conoscendo gli swingers prima su Internet e successivamente frequentando le varie feste private organizzate in casa.
Come funzionano i club per scambisti?
I club privé per le coppie scambiste sono in apparenza delle semplici discoteche, dove è possibile ballare, fare baldoria e bere cocktails per arroventare l’atmosfera.
Dietro a questa coltre “banale”, si cela però un mondo fatto di regole, che vanno tassativamente rispettate per poter continuare ad avere accesso a questi locali. Innanzitutto, bisogna essere rispettosi delle etichette e avere un certo decoro: l’abbigliamento dev’essere curato e mai volgare, così come i modi di fare e di ballare. Inoltre, il sesso non è mai la finalità principale: si entra per conoscere altre coppie, per ballare e per divertirsi tutti insieme, per poi sviluppare la cosa.
L’educazione della coppia è dunque fondamentale per poter attirare l’interesse delle altre, e per poter creare un rapporto basato sulla fiducia e sul reciproco rispetto.
Questo significa che nessuno è mai costretto a dire di sì: se una coppia non piace, ci si saluta con eleganza e senza impegno, ma si può comunque creare un rapporto di amicizia che potrebbe portare alla conoscenza di tantissime altre coppie interessanti.
Le altre regole dei locali per le coppie scambiste
Esistono poi altre regole che è sempre bene tenere a mente: intanto mai proporre del sesso ad una donna, senza che sia presente anche il suo partner, e mai farlo prima della creazione di un certo feeling.
Poi, massima attenzione al rispetto della privacy: molti club per scambisti hanno delle sezioni private dove è possibile appartarsi tirando una tendina. Le tende non vanno mai lasciate aperte, e il voyeurismo non è previsto se non specificato dal regolamento interno.
Infine, ogni locale possiede una propria lista di regole che va sempre studiata con attenzione, pena l’essere banditi dal club.
La maggior parte delle foto e dei video di sesso amatoriale che riceviamo hanno solitamente come retroscena momenti emozionanti in cui dopo un iniziale imbarazzo ci si lascia andare senza aver paura di osare. Alcune di queste foto sono di coppie regolari, altre di coppie formate per l’occasione per divertirsi.
Oggi vi presentiamo la storia di Marco e Sabrina, coppia che dopo aver provato queste esperienza, non riesce piu’ a farne a meno, rammaricandosi di non aver iniziato prima.
Io e Marco siamo scambisti da molto tempo ormai, ma abbiamo avuto solo rapporti a 3 FFM (due donne, un uomo). Per qualche ragione, ha sempre avuto paura di invitare un altro uomo per farci sesso, anche forse per la paura di poter perdere il controllo della situazione.
Dopo un pò di tempo ho deciso di sperimentare un trio MMF e dopo averne parlato con Marc ma avevo paura si potesse ingelosire sia se avessimo scelto un conoscente, sia se ne avessi scelto uno tramite internet, ma alla fine la decisione più giusta fu quella di andare in un club privè per scambisti e decidere sul momento con chi e se farlo e in che modo.
Entrati titubanti e timidissimi, l’occhio mi cadde subito su un certo Federico. Giovane, fisico atletico, bel tipo. Incrocio lo sguardo con Marc e lui annuisce. Non sto a dirvi che nemmeno 20 minuti dopo che eravamo entrati e 10 minuti di conversazione con lui eravamo già su un letto nel retro in cui mi si scopava senza sosta con veemenza senza fermarsi mai.
Senza rendermene conto erano passate quasi 4 ore di sesso continuo e a malapena riuscivo a realizzare cosa fosse successo e cosa avessero fatto. Entrambi felici tornammo a casa e rifacemmo di nuovo l’amore. Una vittoria per tutti ?
Il fine settimana successivo siamo andati in un club dove nessuno ci conosceva e abbiamo passato tutta la notte a incontrare persone e cercare di trovare un toro adatto al lavoro. Ma ogni volta che mi piaceva qualcuno, sentivo Marco indietreggiare e non eccitarsi nemmeno per un secondo. Ho avuto paura che ci avesse ripensato quando mi disse di tornare nella stanza d’albergo che avevamo preso vicino alla struttura.
Quando siamo arrivati in stanza, sono andata sul balcone per una sigaretta e mi ha detto che sarebbe uscito per un po ‘perché voleva prendere del ghiaccio. Gli ci è voluto un po’ ma immagino di non averlo mai notato. Ero a letto a leggere quando è tornato. Teneva in mano una benda, me la mise senza dire una parola e poi mi disse di spogliarmi nuda e di restare a letto. Fu allora che sentii riaprire la porta e qualcun altro entrò nella stanza!
Marco mi ha fatto succhiare il cazzo mentre l’altra persona allargava le gambe e ha iniziato a leccarmi il culo e la figa. È stata una bella sensazione sentire il suo cazzo in profondità nella mia bocca mentre l’altra persona mi stava mangiando. Stavo diventando sempre più bagnata e arrapata, ma un pensiero mi stava ancora crescendo nella testa – è un uomo o una donna? Mio marito farà finalmente avverare il mio sogno?
Pochi minuti dopo, Marc allungò la mano sulla schiena e allargò ulteriormente le gambe. Un secondo dopo ho sentito un grosso cazzo grasso scivolare nella mia figa bagnata! Merda, ero finalmente di nuovo in un trio MMF !!!
Quindi, eccomi qui, a farmi collaborare dal mio adorabile marito e dal misterioso sconosciuto. Indosso ancora la benda e non riesco nemmeno a vederlo. Ma non mi interessa. Marco è impegnato a scoparmi la bocca e quasi mi soffoca mentre l’altro ragazzo mi sta sbattendo metodicamente il cazzo dentro la figa. Sborra in bocca una volta e schizza un po ‘ma lui non si ferma. Dopo un po ‘, di nuovo cum e inizio ad abbandonarmi sempre di piu’. Poi sento Marco iniziare a mettermi del lubrificante sul culo e dire all’altro “Spaccaglielo che domani non deve riuscire nemmeno a camminare”.
Scopata a turno nel culo, in cui si davano il cambio per non darmi trega, finalmente l’uomo misterioso si toglie il preservativo e me lo mette in bocca, mente Marco alterna mano e cazzo nel mio culo oramai totalmente aperto.
Presto vengo di nuovo (per la terza volta !!) e sento il cazzo di mio marito che inizia a pulsare profondamente dentro di me – orgasmi di nuovo. Voglio dire all’altro uomo che sono molto stanca, ma prima mi gira sulla schiena, apre le gambe e inizia a scopare la mia figa più forte che mai. Presto si ritira e sento il carico di sborra più grande che abbia mai provato in tutto il mio corpo. Mi colpisce persino il viso !!
Poi, Marco mi tolse la benda e quando mi guardai attorno, quasi saltai giù dal letto perché oltre al signore di cui non sapevo nulla, vidi una donna seduta su una sedia nell’angolo e con in mano una macchina fotografica! Poi li riconosco: sono una coppia del club in cui siamo andati!
Mio marito ha pianificato tutto: ha parlato con loro della mia fantasia mentre ero in bagno, poi ha fatto finta di non volerlo fare e poi li ha incontrati nella hall dell’hotel (quando “è andato a prendere il ghiaccio”).
Non posso mai ringraziare abbastanza questa donna – ha condiviso suo marito con me e ha realizzato un mio sogno diventato realtà. Non abbiamo mai avuto i loro nomi e non conoscevano i nostri. Probabilmente non li incontreremo mai più. Ma ricorderò questa notte per il resto della mia vita!
La prima cosa che una prostituta impara è che nel gioco del sesso, la primissima regola da imparare è che non ci sono regole. A maggior ragione quando il gioco, l’atto sessuale, viene ricompensato.
É uno dei precetti fondamentali del decalogo delle case del “buon meretricio”.
Che esercitassero all’aperto, per le strade cittadine o nell’intimità – se così si può dire – in stanze e saloni, all’interno di taverne o case chiuse, erano poche quelle che riuscivano a trovare godimento nella mercificazione del proprio corpo, sbeffeggiate dai pregiudizi e falsi perbenismi di una società ipocrita e bigotta.