Samantha Fox – Le tette che cambiarono gli anni 80

Samantha Fox – Le tette che cambiarono gli anni 80

I video musicali anni 80 iniziavano ed essere pieni di soubrette, cantanti che non avevano nessuna dote artistica ma carine, con capelli cotonati all’inverosimile ed i primi tentativi di trasgressione in cui si intravedeva una coscia, un vestito “quasi” attillato”, primi piani di labbra sensuali che mandavano in visibilio persone che fino a quel momento si erano eccitati solo grazie all’ombelico della Carrà e poco altro.

Abbiamo proprio di recente parlato degli anni 80 con Colpo Grosso e Le Ragazze Cin Cin (Leggi QUI)

E poi arriva lei, Samantha Fox che entra sul video, ti sbatte le tette sullo scherzo mentre le sballonzola causando strabismo ad un’intera generazione e ti canta una canzone in cui con voce orgasmica grida “Touch Me Touch, I wanna feel your body” (Toccami toccami, voglio sentire il tuo corpo).

Da quel momento niente sarà più come prima.

Visto il suo successo iniziarono ad arrivare un’orda di autentiche zoccolacce di bassa lega che provano a sfondare (non fate battute scontate) anche nella musica, quasi sempre con scarso successo visto che la parte più interessante del disco, quasi sempre si fermava alla copertina.

Ma chi è Samantha Fox e come ha fatto ad avere successo?

Non era bella, non dico brutta, ma non è che fosse sta grande bellezza. Bassa, visetto da maialotta di campagna, un grande seno prosperoso ma che sei ben a vederlo non era manco troppo perfetto, una voce che a confronto il clacson di una Panda lo prenderebbero in un coro gregoriano ed anche un pò in carne. Ma come ha fatto ad avere successo?

Semplicemente per il fatto che, ad arte, era stato fatto sapere in giro che la Samantha era un ex Porno Star ed è praticamente bastato questo per cancellare decenni di belle ed affascinanti donne che in tv o nei video guardavano la telecamera ammiccando sensualmente. Ora c’era una che ti diceva chiaramente “ho voglia di c… , chi se ne fotte dei baci e coccole”.

Per quasi due anni è stata praticamente in classifica e dovunque si recasse c’era più gente che ad un concerto di capodanno. E’ bene sapere pero, cari miei, che della Fox pochi sanno che come porno attrice di fatto fu praticamente cacciata perchè “non molto espressiva e non si lasciava molto trasportare dalle scene” oltre ad essere totalmente Lesbica, causandole non pochi problemi nello gestire membri maschili (se proprio non piace, non piace….)

Il suo successo la portò ad essere la prima “donnaccia famosa” ad entrare nel mondo dei videogioochi. Il suo più grande successo su il “Samantha Fox Strip Polker” come abbiamo raccontanto ne: I Videogiochi Soft Porno degli anni 90 (Link QUI)

Di seguito una galleria fotografica ed il suo famoso video “Touch me”

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Samantha Fox – Touch Me

Quando c’era Colpo Grosso e le ragazze Cin Cin

Quando c’era Colpo Grosso e le ragazze Cin Cin

Poco credo al fatto che i “Millenials” non abbiano idea di cosa sia Colpo Grosso e che non ne abbiano mai sentito parlare. Come Dante ha dato impulso alla lingua Italiana, come Meucci ha fatto si che oggi abbiate tutti un telefono, e sono argomenti che si studiano anche se sono di epoche lontane e passate, così bisognerebbe fare per questa trasmissione degli anni 80 !

L’OMBELICO (del nonno.. cit)

Probabilmente molti non sanno come fu possibile il successo di Raffaella Carrà, una mediocre (a dir poco) ballerina, una pessima cantante, un visto non proprio da modella internazionale. Semplice.. Fu la prima donna a far vedere L’OMBELICO in televisione e tanto basto per sentire riecheggiare ululati in tutta la penisola.

Questo dovrebbe farvi capire quanto la repressione, la censura, non permettesse che in TV potesse passare qualsiasi cosa che fosse interpretabile come contenente contenuti sessuali espliciti.

Ed Esplicito per l’epoca era anche solo un ginocchio scoperto o una scollatura sotto il collo.

L’unico modo per sopravvivere era quello di riuscire a recuperare in qualche modo le prime cassette con film porno e riviste erotiche. Ne abbiamo già parlato qui in Le più famose riviste porno anni 70/80

E dal nulla, improvvisamente su un canale private, arrivò una trasmissione pensata e realizzata da un’improbabile personaggio (Umberto Smaila) che non era assolutamente sconosciuto, ma un comico famoso per aver fatto parte de “I Gatti di Vicolo Miracoli”

Andata in onda per 5 stagioni dal 1987 al 1992 in seconda serata sulla rete syndication Italia 7 (nell’ultima edizione fu condotta da Maurizia Paradiso, la regina delle televendite di vhs porno) si svolgeva in uno studio arredato con uno stile che ricordava un casinò e i concorrenti (un uomo e una donna) gareggiavano in scommesse e giochi alla roulette.

Le fiches (i gettoni eh… quelli per giocare al casinò) iniziali per ciascun giocatore venivano decise da un tiro dello stesso alla slot machine, la quale conteneva 7 simboli raffiguranti una parte del corpo alla quale era attribuito un diverso valore (in ordine crescente: piede, mano, occhio, bocca, gamba, seno, sedere).

Le vincite, che potevano essere raddoppiate nel caso in cui il concorrente rispondesse correttamente a delle domande poste dal conduttore, venivano poi utilizzate per far togliere i vestiti alle mascherine (quattro uomini e quattro donne mascherati). mentre in caso di numero insufficiente di fiche con cui giocare, gli stessi concorrenti potevano spogliarsi per incrementare il loro patrimonio.

Lo scopo del gioco era di spogliare completamente tutte le mascherine (l’ultimo pezzo di vestito che queste si toglievano era proprio la maschera sugli occhi(Mascherina che sparì del tutto dalla seconda stagione) e fare il cosiddetto “colpo grosso”, vincendo l’intero montepremi.

Il concorrente che realizzava la maggiore vincita, ma non il “colpo grosso”, aveva la possibilità di rimanere come campione in carica per la puntata successiva.

Tutto era assolutamente incentrato sulle ragazze che accompagnavano la trasmissione con una famosa canzoncina e un balletto anche perchè, bisogna dirlo, le concorrenti che erano evidentemente delle performer, raramente avevano una bellezza accettabile.

Le ragazze Cin Cin

Come abbiamo detto prima, erano praticamente la colonna portante della trasmissione, insomma erano quel “porno” che mancava veramente a tutti, sempre ovviamente rapportato all’epoca in cui la trasmissione si deve rapportare.

L’introduzione delle Ragazze Cin Cin nella stagione 1989/90 fu l’elemento che contribuì più di ogni altro al successo della trasmissione. Sette ragazze da sogno, una canzoncina accattivante, costumi super sexy e coloratissimi, e il tema dei 7 frutti Ananas, Mirtillo, Mandarino, Fragola, Ciliegia, Kiwi e Limone che andavano a comporre 7 diversi cocktails coi quali “brindare alla fortuna”, hanno fatto schizzare alle stelle gli indici di ascolto (e turbato il sonno di molti adolescenti di allora)

Parte delle ragazze presenti nello show avevano già esperienze nel mondo della fotografia glamour o erotica. In alcuni casi ragazze che si erano presentate come concorrenti venivano poi assunte nel programma come spogliarelliste e a loro volta alcune spogliarelliste venivano promosse a ragazze Cin Cin.

Alcune delle spogliarelliste e delle ragazze Cin Cin hanno poi continuato la carriera nel mondo dello spettacolo o sono comunque entrate a far parte del cosiddetto star-system.

Le ragazze olandesi la facevano da padrone, con ben 4 ragazze su 7 (Angelique, Jacqueline, Esther e Amy). Le altre erano l’italiana Nadia, la franco-jugoslava Natasha e la tedesca Stella. Nella seconda parte della stagione, 4 ragazze furono sostituite da altre.

Non si sa se questa fosse una scelta prevista già all’inizio o se sia stata presa la decisione nel corso della programmazione.

C’è da dire che il successo internazionale della trasmissione sottoponeva le Cin Cin a un superlavoro, dovevano infatti girare anche tutte le serie per l’estero (Spagna, Germania), mentre ovviamente i presentatori cambiavano.

Può darsi che alcune ragazze abbiano deciso di non partecipare più a tutte le versioni, da cui probabilmente la sostituzione, ma questa è solo un’ipotesi.

Qui consideriamo in dettaglio solo le prime “mitiche” Ragazze Cin Cin, quelle che comparivano in tutti i jingles fin oltre metà stagione e nella sigla iniziale.

Nella stagione successiva furono introdotte altre ragazze, spesso delle Eurogirls viste nella 3ª stagione. A quel punto il ventaglio delle possibili ragazze cin cin era molto ampio, e a volte si poteva sostituire temporaneamente una cin cin con un’altra ragazza del cast.

Al contrario, nella prima metà della terza stagione è stata registrata qualche puntata con solo 6 Ragazze Cin Cin invece di 7 per una temporanea indisposizione (influenza come affermato da Smaila in trasmissione) di Amy, la ragazza Ciliegia.

La Sigla e le ragazze Cin Cin

In tutti i prodotti televisivi di successo, che siano film o programmi generici, la Sigla la fa da padrone. Deve rimanere in testa, essere semplice, orecchiabile e ricantabile.

La percentuale di successo, e in fondo Smaila un musicista lo è, è stata del 100%.

Come fate ancora oggi a non canticchiarla? E’ “BELLIFFIIMMA”

Sigla Colpo Grosso del 1990-1991 ( Versione Spagnola)

¡Ay que Calor!

La versione spagnola era decisamente più spinta di quella italiana. Le ragazze partivano già spogliate e , fatemelo dire, erano mediamente anche molto più carine delle equivalenti italiane

Curiosità

Gli spogliarelli e la nascita del Millionaire

Ma come è nata l’idea di fare uno spettacolo strutturato come un gioco in cui le donne perdendo (e perdevano sempre guarda un pò) alla fine si ritrovavano nude? Di Smaila e la sua vita privata si sa poco, ma anche il giusto. Uomo che ha sempre amato le donne, le feste e gli ambienti ricchi alternativi.

In poche parole non ha mai disdegnato di partecipare a feste di scambisti dove, spesso, per ravvivare le serate si usavano questi giochi per scaldare un pò l’ambiente. E non solo..

Molte dell ragazze Cin Cin del suo team erano spesso richieste per privatissimi party nella Milano ricca e da potentissimi personaggi. Il colpo di genio fu di associare l’idea dell’apertura di un locale super vip alla presenza costante di donne diventate famose grazie alla televisione. Ecco a voi il Milionaire.

Lo sponsor panto

Se voi foste un capo di un’azienda e vi venissero a chiedere di sponsorizzare una trasmissione che sarà assolutamente vietata, disgustosa per il comune senso del pudore, fortemente attaccata dai media e dalla chiesa, voi accettereste mai di metterci il nome della vostra azienda come sponsor?

Dissero tutti di no, tranne un ex-artigiano che mettendo il logo della sua azienda PANTO, decuplicò il fatturato nel giro di due anni e divenne in Italia un marchio famoso quanto quello della Coca-Cola. La famosa Fiches Panto con cui si poteva fare quello che si voleva alla malcapitata. Un Successo strepitoso per l’epoca. Meno fortunata negli anni successivi che portatono al fallimento dell’azienda nel 2013

Il successo internazionale

Nel 1990 furono concessi i diritti di marchio e trasmissione sia in Spagna che in Germania avendo un incredibile successo, tanto di poter dire tranquillamente che, le belle donne mezze nude in Europa, cari miei,, le abbiamo portate noi italiani!!

Le più famose riviste porno anni 70/80

Le più famose riviste porno anni 70/80

C’era una volta un’epoca dove non bastava aprire un browser e digitare in un motore di ricerca la parola “Donne nude” per vedere un pò di corpi femminili. C’era una volta un periodo in cui non si potevano reperire filmini porno come oggi e che l’unico supporto esistente erano le cassette vhs e le riviste porno.

Provate a pensare quando per comprare una rivista porno bisognava recarsi dal giornalaio, che magari ti conosce pure, e chiedergli “E’ uscito il nuovo Ragazzine Porche alla riscossa?”. Se provate pudore solo a pensare di farlo adesso, immaginate come poteva essere negli anni 70/80 quando mostrare mezza tetta (senza capezzoli) in tv era considerato ancora un mezzo reato.

Eppure un’intera generazione è cresciuta grazie a queste riviste che ancora oggi (basta vedere ebay) hanno un valore niente male e che vengono rivenduti come cimeli da collezionisti. Certo oggi, nell’epoca delle donne da copertina perfette grazie alla chirurgia e photoshop, potrebbero non esserci confronti, ma la semplicità di quelle storie e di quelle bellezze, non dovrebbe mai essere dimenticata.

Ecco a voi un primo elenco delle riviste piu’ famose che hanno fatto la fortuna di molti oculisti negli anni successivi per il sesso maschile (e non solo….)

Se vuoi vedere i commenti degli utenti, partecipare, e magari qualche pagina inedita sul tema di queste riviste, scrivi nei commenti alla fine dell’articolo. Amiamo parlarne !

SUPERSEX Rivista per adulti (1977/1997)

Supersex era una rivista di fotoromanzi “particolari” e del suo personaggio principale, Supersex, interpretato da Gabriel Pontello. La rivista è nata in Francia, ma è stata riproposta, con buon successo di vendite, anche in Italia

Se avete mai letto questa rivista conoscerete sicuramente la celeberrima frase “Ifix Tchen Tchen” ?

supersex

LE ORE Rivista per adulti (1977/1996)

La testata nasce negli anni ’50 come rivista specializzata nella critica cinematografica, ben lontana dalla natura hot che la renderà famosa ma comunque già concentrata sulle belle donne. Presenza fissa già a quel tempo erano, infatti, i servizi sulle attrici riprese in pose sensuali ma sempre vestite e castigate. Negli anni ’60 Le Ore (della settimana) segue la società civile aprendo a temi politici importanti con un orientamento socialista. L’emancipazione della donna trova spazio, ma più a parole che nelle immagini, fino alla prima chiusura nel 1967. A inizio anni ’70 riprende le pubblicazioni mostrando la sua seconda natura, quella di rivista soft-core, trasgressiva ma senza esagerazioni (niente parti intime in vista, tanto per dirne una).

La strada è comunque segnata e, con il passare degli anni, Le Ore diventa sempre più hard. Merito anche della legge che nel 1977 fa decadere il divieto di mostrare organi genitali in primo piano nelle pubblicazioni. La morale cambia e così cambia la rivista, che pesca a piene mani dalle pubblicazioni a luci rosse estere (francesi e scandinave in primis). In Italia per il momento manca materiale originale, ma non ci vorrà molto perché una schiera di donne più o meno famose decida di posare per quello che, nel frattempo, è diventato un magazine cult. Nomi come Claudia Cardinale, Elsa Martinelli, Patty Pravo campeggiano con orgoglio nella storia di Le Ore, ma è negli anni ’80 che arriva il boom improvviso.

Il decennio del disimpegno e del divertimento porta in auge anche il fenomeno del cinema per adulti, cui si accompagna in edicola la presenza costante di riviste più o meno esplicite (che spesso sfociano nella pornografia spinta). Le Ore diventa un punto di riferimento grazie alla collaborazione con due delle stelle più splendenti del firmamento hard: Ilona Staller, in arte Cicciolina, e la divina Moana Pozzi. Donne che dal set a luci rosse sono riuscite a raggiungere un pubblico vasto, riscrivendo i canoni del ‘moralmente accettato’ in una realtà italiana che ancora doveva fare i conti con la censura della Chiesa. La causa del successo (il cinema per adulti) sarà anche la causa della morte de Le Ore, che non riuscirà a tenere il passo delle Vhs prima e di Internet poi. Nel 1996 chiude per sempre, lasciando un vuoto nel cuore di tutti noi. Il suo ruolo nell’evoluzione della società, però, non potrà mai essere negato.

Il Tromba – Fumetti (1975/1986)

144 volumi editi prima da GEIS e poi da Edifumetto; tascabile per adulti con ambientazione militaresca; ristampato nella collana Super il Tromba. Fumetto che era un must per tutti quelli che erano partiti per il militare. Si dicesse persino che fosse stato finanziato dallo Stato per tenere “ALTO” il morale dei commilitoni.

Il Camionista – Fumetto (1981-1988)

91 volumi in tre serie; “Il Camionista” ha segnato un pezzo di storia del fumetto italiano.
Il protagonista della storia è un autotrasportatore appunto, di nome Mario Vergone. Lavora per l’impresa Trasportango, di proprietà di Rino Tango e gestito con la Segretaria Elvira. Quest’ultima è innamorata di Mario e vorrebbe donargli tutta se stessa, purtroppo non essendo proprio una bellezza non riceve le attenzioni di Vergone. Attenzioni che Mario Vergone, a volte con l’aiuto del collega Bisonte, concede volentieri a tutte le belle donne che incontra. Di solito queste procaci e sunsuali Signore non hanno bisogno di molto tempo per accettare le lusinghe ‘amorose’ di Mario.

Il soggetto della storia nasce da Mario e Nicola Del Principe, disegnatori che riescono ad avviare un vero progetto editoriale. Mario inoltre lavora ad altri importanti titoli dell’epoca come “Nonna Abelarda” o “Angelica”.
La maggior parte di disegni de “Il Camionista” sono invece di Eugenio Benni, scomparso nel 2009. Benni che aveva disegnato per Edifumetto altri titoli come “Il Tromba” o “Il Centravanti”, era un vero professionista del fumetto italiano. Nel corso della sua carriera ha lavorato con diversi editori come: Editrice La Terza, SIE, Edinational, Edizioni F.lli Spada, Editore Francesco Coniglio e moti altri.

PlayMen (1967-2001)

Che altro dire se non fosse la risposta Italiana a Playboy? con uno stile suo, decisamente raffinato e con bellissime donne, anche molto famose (come vedrete dalle copertine). Fu fondata da una donna (Adelina Tattilo) e cominciò imitando Playboy, anche se la prima Ragazza del Mese, Brigitte Bardot, poneva le proprie mani sopra il seno.

Ma in seguito, Playmen prese uno stile tutto suo, riflettendo il gusto europeo, non sovraesponendo seni come Playboy. In un’intervista concessa al settimanale statunitense Time il 18 gennaio 1971, Adelina Tattilo disse: “Gli Stati Uniti sono un matriarcato.

Penso che sia questa la ragione per cui gli uomini americani preferiscono le donne con seni esagerati, voluminosi, vere calde bambinaie con un rassicurante aspetto materno”. Le donne scelte dalla Tattilo erano più magre e più mature rispetto alle scelte di Hugh Hefner.

Come riconoscere una coppia scambista? I Piccoli indizi

Come riconoscere una coppia scambista? I Piccoli indizi

Se siete una coppia scambista vi sarà sicuramente capitato che in giro, in un centro commerciale, un bar o semplicemente durante una passeggiata, di incrociare lo sguardo di un’altra coppia, un’espressione o un sorriso che potrebbero voler dire “Anche a noi piace farlo, vi va di conoscersi meglio”?

Come ci si può togliere il dubbio  che non si sia frainteso il contatto senza rischiare di andare li e scoprire invece che erano testimoni di qualche religione e volevano solo vendervi bibbie? (si mi è successo..)

L’Abbigliamento

Una coppia che pratica lo scambismo ha sempre la propria donna al centro dell’attenzione e il suo vestiario è sicuramente provoante. Sia ben chiaro, ho detto provocante, non per forza da battona da piazzola per camionisti in autogrill.

Tacchi e scarpe che slanciano, decoltè (se presente) non troppo nascosto. Trucco per trasmettere passione e non per aggiustarne solo i difetti. E’ una donna che non si nasconde, si nota e si fa notare.

Lui è comunque un tipo curato, ma non dovete guardarlo per come è vestito, ma se notate compiacimento per il fatto che altri guardino la sua lei, è molto probabile che ci avete preso

Ma non basta…

I gioielli/accessori per scambisti

E’ un modo di comunicare il proprio stato di scambisti non troppo usato in Italia, ma abbiamo conosciuto coppie che utilizzavano anche questo metodo discreto per far capire che “noi ci siamo”.

Uno dei modi piu’ comuni è quello di portare la fede all’anulare della mano destra che sta ad indicare un legame con il proprio marito, ma aperto ad altre persone.

Ci sono poi gli anelli neri, solitamente spessi per essere ben visibili, che se portati da tutti è due possono essere un altro indicatore del proprio stato di coppia aperta.

Infine ci sono gli “SwingerCodes” (Codici per scambisti) che altro non sono che un piccolo logo che indica non solo che si è scambisti, ma anche le proprie preferenze.

Questo disegno viene solitamente messo su un braccialetto o direttamente con un adesivo sulla propria macchia. E’ piuttosto discreto perchè praticamente nessuno al di fuori di questo mondo ne conosce il significato e nel caso si venga beccati da persone non gradite, si può sempre far finta di cascare dal pero.

Esistono poi collanine, braccialetti e cavigliere con l’asso di picche. Nei tarocchi è un simbolo che rappresenta l’amare il gioco d’azzardo, il rischio, l’incognito. Negli scambisti invece indica la disponibilità della propria lei a fare sesso con altri uomini.

In conclusione

Se non siete certi che l’altra coppia si stia approcciando a voi con le sperate cattive intenzioni, non ve la rischiate. Per incontrare le Coppie Scambiste ci sono luoghi appositi come questo sito (L’avete visto il nostro Social?) oppure i Club Privè a loro riservati (vedi mappa). Se siete dei singoli ricordatevi che quasi sempre è la coppia che vi sceglie. Non dico di non proporvi, ma fatelo con la massima gentilezza e cortesia se volete avere una benchè minima possibilità.

 

Lo “Smart Bitching”. Il Tele Lavoro della prostituzione al tempo del Corona Virus

Lo “Smart Bitching”. Il Tele Lavoro della prostituzione al tempo del Corona Virus

Eticamente non si può dire, in particolare perchè siamo in un paese con profonde radici religiose, ma se una professione è molto diffusa è perchè ha molte richieste, e se ne abbiamo tante in Italia è perchè oramai è da considerarsi un lavoro sociamente utile, anche se mal visto da molte “mogli” che hanno paura scatenando, citando De Andrè, “L’ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l’osso”

Non se ne parla molto in giro, eppure c’è una categoria di lavoratori e lavoratrici particolarmente colpiti dalla tempesta economica causata dalla pandemia Coronavirus. Sono gli e le escort italiane, che ricordiamoci non esistono solo di sesso femminile, hanno fatto richiesta del bonus di 600 euro all’Inps.

Come hanno potuto presentare la domanda se si tratta di una categoria professionale che non può versare contribuiti previdenziali? Raccogliendo alcune testimonianze, la prima evidenza è che spesso le escort hanno un doppio lavoro. Questo deriva quasi sempre da esigenze familiari: avendo dei figli a casa e dovendo consegnare, per esempio alle scuole, l’Isee, le accompagnatrici di professione si dedicano a lavori part-time per poter dimostrare di avere un reddito minimo. Quindi, avendo una partita Iva, hanno potuto fare richiesta dei 600 euro all’Inps.

Molte lavorano nella ristorazione o come commesse nei negozi, con i relativi stipendi minimi. Poi, però, si dedicano anche alla professione di escort: c’è chi lo fa per amore di questa professione e chi invece vuole dare migliori opportunità ai figli. Ma quello dell’escort è un lavoro a tutti gli effetti in Italia. Lo dicono i numeri, e lo dice anche il relativo codice Ateco, quello delle altre attività per i servizi alla persona nca 96.09.09.

«È un lavoro autonomo»

Allora bisogna chiedersi perché chi ha chiesto il bonus di 600 euro l’ha fatto attraverso una partita Iva relativa ad altre attività. In Italia esiste un vuoto legislativo sulla professione di escort. La prostituzione, in generale, è un’attività legale, ma non regolamentata. Da questa condizione risulta che le escort potrebbero, anzi dovrebbero versare l’Iva e l’Irpef. Una sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione del 2016 ha chiarito che i proventi dell’attività di prostituzione non devono essere qualificati quali «redditi di impresa», ma come «redditi diversi derivanti dall’attività di lavoro autonomo non esercitata abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare».

Perché pagare l’Irpef senza avere diritto alla pensione?

Le escort, tuttavia, si chiedono che senso abbia pagare le tasse su quel tipo di lavoro se la professione resta senza tutele e se non è previsto un trattamento pensionistico. Tradotto? Stando alla sentenza sarebbero obbligate a pagare l’Inps attraverso l’Irpef, ma secondo la normativa attuale non percepiranno mai una pensione. Per questo l’impianto legislativo indurrebbe le escort a muoversi in situazioni di lavoro nero. Molte escort ricorrono ad altri metodi di gestione del risparmio per garantirsi una pensione.

Le videochat

Il Coronavirus ha assestato un duro colpo a un settore che si trova ad affrontare una crisi inedita: è un’attività che si basa sull’incontro e sul contatto fisico con altri soggetti, per questo è impossibile da praticare senza trasgredire ai Dpcm relativi all’emergenza sanitaria. «Le ricerche su Google relative al settore escort sono diminuite in media del -17% nell’ultima settimana di marzo», dicono da Escort Advisor. Alcune escort hanno riconvertito la propria attività, come succede per le industrie. Chi può lavora da casa con le videochat. Anche questa attività è legale, ma non regolamentata.

Cos’è e cosa non è legale

Anche perché, forse è giusto ribadirlo, in Italia la prostituzione è legale. Ovvero, è lecito lo scambio di servizi sessuali per denaro, mentre sono illegali le attività collaterali come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l’organizzazione in luoghi chiusi, come i bordelli e il controllo della professione da parte di terzi. Insomma, le escort e le prostitute non possono essere dipendenti di nessuno e nessuno deve ricavare una sorta di profitto dalla loro attività. Per il resto, possono lavorare senza essere perseguite penalmente.

La nullità del contratto di prostituzione

Per quanto riguarda l’assenza di tutele dovute alla mancata regolamentazione della prostituzione, esiste anche un problema dal punto di vista civilistico. Il contratto tra chi si prostituisce e il cliente, sia esso scritto o verbale, è ritenuto nullo. Se il cliente non riceve la prestazione nei termini concordati non può rivalersi in alcun modo sull’escort. D’altro canto, se chi si prostituisce non riceve il pagamento concordato non può rivalersi e chiedere un decreto ingiuntivo al cliente.

Il morto di figa 2.0 (quello che non avrà una donna manco pagandola)

Il morto di figa 2.0 (quello che non avrà una donna manco pagandola)

Chi vi parla e vi scrive è una donna, ma non una di quelle che fa vedere mezza tetta sui social per acchiappare un paio di follower e ricevere dei complimenti copia e incolla tanto per rafforzare la propria stima. No, io sono una LEI di coppia scambista e di uomini ne ho SCELTI tanti in base a ciò che volevo realizzare con quell’appuntamento.

Voglio elencarvi, con questo articolo, il classico atteggiamente dell’homo sfigatus, quello che ha un quoziente intellettivo pari ad un platelminto fossilizzato, che si crede un gran marpione in base ad avanzatissime tecniche che si basano sul “quello fa così allora lo faccio pure io” e un “nei film porno funziona, allora lo faccio pure io”.

Purtroppo noi donne sui social siamo tempestate da questi esseri e sia ben chiaro che non ci da minimamente fastidio parlare con esseri di sesso maschile, magari intenzionati a conquistare le nostre attenzioni, me in 8 casi su 10 il MdF (morto di Figa) è quello piu’ presente.

Come lo riconosci prima ancora di iniziare a parlarci, o immediatamente alle prime frasi scrite, ed evitare di perderci tempo e avere pietà e compassione per lui?

#1 L’Approccio indiretto (MdF livello timidone)

E’ quello più infido… inizia con un Ciao, che fai di bello e immediatamente usa una frase apparentemente innoqua “Che Stai facendo” ?

Ecco, questa semplice frase è sempre seguita da un, fammi vedere qualcosa, parlami di sesso, ti piace il cazzo ? …

#2 L’approccio diretto (MdF livello Imbecille)

Il MdF Imbecille ha sempre un approccio molto diretto. Di donne in vita sua ne ha avute veramente poche e tutto ciò che sa dell’approccio l’ha semplicemente visto nei film porno. Ti si presenterà commentando una foto, magari manco non tua, con un “Sei Bellissima” ed entro 3 o 4 frasi ti inviterà ad incontrarsi… Lui di Mestre, te magari di Palermo….

#3 Il sessuomane disperato (MdF livello master)

Ha avuto mento donne del MdF imbecille, probabilmente l’unica donna che ha avuto l’ha conquistata mentre era ubriaca ed esanime. Vive solo con i film porno, figlio di fumetti anni 80 tipo il camionista, approccia mandando a una donna la foto del proprio pisello, chiedendole cosa ne pensi… Certo perchè noi donne siamo androloghe ed appena ci mandano la foto di un cazzo iniziamo a misurarne la dimensione, ci facciamo uno stampo con la stampante 3d e lo proviamo immediatamente. Oppure, come sperano loro, non avendone visti altri perchè siamo tutte vergini in attesa che ce lo diano d’ufficio, allora ci innamoreremmo di quel coso che, fatevelo dire, è per natura bruttino eh….. piacevole, ma brutto….

#4 Il sessuomane impotente e disperato (Mdf livello Sayan)

E’ come il Sessuomane Disperato, ma il pisello che ti manda in foto l’ha preso da internet. Manco ha il coraggio di postare il proprio. Solitamente ha dimensioni simili a quello di un palo della luce che una donna vedendolo pensa più al “ci puoi arare il terreno” piuttosto che al “se me lo metti dentro, poi devo farmi un’intervento di ricostruzione dell’utero”. Cicci miei, lo volete capire che si, la carbonara piace, ma non è che se mi servi 500grammi in un piatto io debba per forza trovare piacere a mandarla giù in un unica forchettata. Non sarebbe piacevole… Però l’idiota medio non lo capisce

#5 Il finto account femminile o di coppia (Mdf Livello abbattetelo per la salvaguardia della specie)

Io posso capire tutto, anche se hai dei problemi posso darti la mia comprensione, ma te che ti fingi donna o coppia e cerchi approcci proprio non lo comprendo. Se ti fingi singola, oltre a farti mandare una marea di piselli da gente che sta male come te, come pensi che una donna possa interessarsi a te oltre a darti l’iniziale amicizia perchè vedendoti donna pensa che tu non gli manderai un pisello? Ma ancora di più, ti fingi coppia e poi ne avvicini altre, chiedendo solo foto di lei e mandando solo foto di se. A parte che non mi risulti anche un solo caso di successo nell’universo attraverso questa strategia, mi chiedo cosa possa portare un uomo a tanta disperazione dal fingersi persino donna pur di ottenere attenzioni rinunciando a quel poco di mascolinità (spesso solo anagrafica) per giocarsi le sue carte. Si perchè fingendosi altro, anche se si dovesse avere fortuna, ci si è autofottuti per aver mentito… E questo vince il premio IMBECILLE dell’universo.

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