Eticamente non si può dire, in particolare perchè siamo in un paese con profonde radici religiose, ma se una professione è molto diffusa è perchè ha molte richieste, e se ne abbiamo tante in Italia è perchè oramai è da considerarsi un lavoro sociamente utile, anche se mal visto da molte “mogli” che hanno paura scatenando, citando De Andrè, “L’ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l’osso”
Non se ne parla molto in giro, eppure c’è una categoria di lavoratori e lavoratrici particolarmente colpiti dalla tempesta economica causata dalla pandemia Coronavirus. Sono gli e le escort italiane, che ricordiamoci non esistono solo di sesso femminile, hanno fatto richiesta del bonus di 600 euro all’Inps.
Come hanno potuto presentare la domanda se si tratta di una categoria professionale che non può versare contribuiti previdenziali? Raccogliendo alcune testimonianze, la prima evidenza è che spesso le escort hanno un doppio lavoro. Questo deriva quasi sempre da esigenze familiari: avendo dei figli a casa e dovendo consegnare, per esempio alle scuole, l’Isee, le accompagnatrici di professione si dedicano a lavori part-time per poter dimostrare di avere un reddito minimo. Quindi, avendo una partita Iva, hanno potuto fare richiesta dei 600 euro all’Inps.
Molte lavorano nella ristorazione o come commesse nei negozi, con i relativi stipendi minimi. Poi, però, si dedicano anche alla professione di escort: c’è chi lo fa per amore di questa professione e chi invece vuole dare migliori opportunità ai figli. Ma quello dell’escort è un lavoro a tutti gli effetti in Italia. Lo dicono i numeri, e lo dice anche il relativo codice Ateco, quello delle altre attività per i servizi alla persona nca 96.09.09.
«È un lavoro autonomo»
Allora bisogna chiedersi perché chi ha chiesto il bonus di 600 euro l’ha fatto attraverso una partita Iva relativa ad altre attività. In Italia esiste un vuoto legislativo sulla professione di escort. La prostituzione, in generale, è un’attività legale, ma non regolamentata. Da questa condizione risulta che le escort potrebbero, anzi dovrebbero versare l’Iva e l’Irpef. Una sentenza della sezione tributaria della Corte di Cassazione del 2016 ha chiarito che i proventi dell’attività di prostituzione non devono essere qualificati quali «redditi di impresa», ma come «redditi diversi derivanti dall’attività di lavoro autonomo non esercitata abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare».
Perché pagare l’Irpef senza avere diritto alla pensione?
Le escort, tuttavia, si chiedono che senso abbia pagare le tasse su quel tipo di lavoro se la professione resta senza tutele e se non è previsto un trattamento pensionistico. Tradotto? Stando alla sentenza sarebbero obbligate a pagare l’Inps attraverso l’Irpef, ma secondo la normativa attuale non percepiranno mai una pensione. Per questo l’impianto legislativo indurrebbe le escort a muoversi in situazioni di lavoro nero. Molte escort ricorrono ad altri metodi di gestione del risparmio per garantirsi una pensione.
Le videochat
Il Coronavirus ha assestato un duro colpo a un settore che si trova ad affrontare una crisi inedita: è un’attività che si basa sull’incontro e sul contatto fisico con altri soggetti, per questo è impossibile da praticare senza trasgredire ai Dpcm relativi all’emergenza sanitaria. «Le ricerche su Google relative al settore escort sono diminuite in media del -17% nell’ultima settimana di marzo», dicono da Escort Advisor. Alcune escort hanno riconvertito la propria attività, come succede per le industrie. Chi può lavora da casa con le videochat. Anche questa attività è legale, ma non regolamentata.
Cos’è e cosa non è legale
Anche perché, forse è giusto ribadirlo, in Italia la prostituzione è legale. Ovvero, è lecito lo scambio di servizi sessuali per denaro, mentre sono illegali le attività collaterali come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l’organizzazione in luoghi chiusi, come i bordelli e il controllo della professione da parte di terzi. Insomma, le escort e le prostitute non possono essere dipendenti di nessuno e nessuno deve ricavare una sorta di profitto dalla loro attività. Per il resto, possono lavorare senza essere perseguite penalmente.
La nullità del contratto di prostituzione
Per quanto riguarda l’assenza di tutele dovute alla mancata regolamentazione della prostituzione, esiste anche un problema dal punto di vista civilistico. Il contratto tra chi si prostituisce e il cliente, sia esso scritto o verbale, è ritenuto nullo. Se il cliente non riceve la prestazione nei termini concordati non può rivalersi in alcun modo sull’escort. D’altro canto, se chi si prostituisce non riceve il pagamento concordato non può rivalersi e chiedere un decreto ingiuntivo al cliente.
Ci sono dei servizi che molti uomini usano per guardare belle ragazze, ma da quando esistono le chat e le Webcam, quello delle CamGirl è sempre stato un modo per arrotondare facendo quella che si potrebbe definire “Prostituzione Soft”.
Una moda partita spesso da ragazze e ragazzine giovani che chiedevano una ricarica sul cellulare negli anni 90 in cambio di farsi vedere in lingerie, molto in più di una ricarica (qualche regalo) per fare vedere qualcosa di decisamente intimo.
Come funziona questo mondo ?
Oggi vi raccontiamo la storia di “Ginetta 21”, camgirl italiana che ci racconta come ha iniziato, perchè e quanto guadagna facendo questo lavoro. L’articolo/intervista vi farà scoprire tutti i retroscena che si nascondono dietro questo mondo e il perchè, anche se non se ne parla tantissimo, è assolutamente fiorente e dove girano ancora parecchi soldi.
L’intervista
“Mi sveglio, faccio colazione, preparo la stanza, accendo il pc e mi connetto al sito. Posto una foto su Facebook o su Twitter per far sapere ai miei fan che sto per trasmettere, indosso un bel completino intimo e inizio. Sto in cam dalle 9 di mattina fino alle 13, poi pranzo e mi rilasso un po’, alle 15 ricomincio e resto online fino alle 18. Una volta chiuso tutto, beh, pulisco, disinfetto ogni cosa e mi faccio una bella doccia. Dopo o resto a casa o esco. Insomma, una vita normale”.
Questa è la giornata-tipo di ginetta_21, una camgirl italiana che abbiamo scovato su Chaturbate, uno dei più frequentati siti di videochat a sfondo sessuale che si trovano oggi sul web – se non addirittura il più interessante, a detta di molti utenti che lo usano per trasmettere e spettatori. Perché qui le chat non si basano sul rapporto uno a uno, ovvero da cam a cam, ma sono pubbliche, aperte a chiunque e soprattutto totalmente gratuite: l’homepage si presenta come un mosaico di finestre dalle cui anteprime è facile immaginare cosa succeda all’interno, basta cliccare per accedere a quei mondi impastati di carne e pixel, desiderio e connessione veloce. Solo in un secondo momento, se vogliamo interagire in chat, è necessaria la registrazione, anche qui tutto gratis. Per trasmettere invece è doveroso dimostrare la maggiore età.
Ma leggete bene cosa ci dice ancora ginetta_21: “In passato stavo online due o tre ore la sera, perché di giorno andavo all’Università. Insomma non avevo molto tempo e guadagnavo circa 1000-1200 euro al mese. Ora che invece è diventato il mio lavoro principale, stando in cam quasi otto ore al giorno tranne il sabato e la domenica, arrivo a guadagnare circa 2.000 euro a settimana” – 2.000 euro a settimana, sì, avete letto bene. E non c’è da meravigliarsi. Ma andiamo con ordine.
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Chaturbate è nato nel 2011 e l’intuizione fondamentale per il suo successo è stata l’introduzione del tip, ovvero la mancia con la quale uno spettatore decide di premiare a propria discrezione chi sta in cam.
Il denaro utilizzato è una moneta virtuale chiamata “token” (100 token equivalgono a circa 10 dollari) acquistabile sul sito. Così quando un’esibizione è apprezzata c’è chi sborsa gettoni per incoraggiare a continuare. Ma non solo, il sito mette a disposizione di chi trasmette tutta una serie di applicazioni tramite le quali è possibile inserire degli obiettivi (ad esempio: togliersi le mutande una volta raggiunti i 100 token) o lanciare veri e propri giochi a premi per invogliare lo spettatore a dispensare tip.
A tal proposito, ginetta_21 ci dice: “OhMiBod è un app nuova, inserita circa sei mesi fa sul sito: ogni tip fa vibrare il giochino [collegato al pc via bluetooth, ndr] che hai nelle mutandine, più è alto il numero di token, più è forte la vibrazione. Una bellissima app che fa guadagnare, e godere, veramente tantissimo”.
Basta entrare in una chat a caso fra quelle situate più in alto nell’homepage (vengono indicizzate in ordine decrescente in base al numero di utenti a esse connessi) per rendersi conto del giro di tip che viene a crearsi all’interno.
Ad esempio, pochi giorni fa nella chat di princess_yasmine abbiamo visto “donare” oltre 15.000 token (150 dollari) in appena 10 minuti, solo per assistere ai dimenamenti con i quali il suo bellissimo corpo nudo si contorceva a ogni tip ricevuta (a botte di 15, 30, 100 token alla volta).
Mettersi in contatto con ginetta_21 non è stato facile, nonostante fosse quasi sempre online e costantemente posizionata nei primi posti in homepage. Al terzo messaggio, inviatole direttamente in chat durante uno dei suoi anal show, ci ha prima chiesto a voce il perché dell’intervista e una volta letta la nostra risposta ha replicato che non era interessata, un po’ gemendo, dato che durante questo breve scambio di battute non ha mai smesso di cavalcare il fallo eretto di un uomo di plastica senza gambe. È il bello della diretta.
Di altre camgirl italiane nessuna traccia: solo in seguito abbiamo scoperto che chi trasmette ha la possibilità di oscurare gli utenti in base al paese dal quale si connettono, così da poter restare invisibili ai propri connazionali. Quindi abbiamo insistito con lei inviandole un tweet, al quale finalmente ha ceduto.
“Ho 25 anni, sono laureata in Scienze della Comunicazione. Professione? Be’, ho fatto molti stage nel mio campo, molti periodi di prova mai apprezzati e mai retribuiti e quindi ora faccio la camgirl a tempo pieno.
Abito in un paese vicino Roma e sono bisex: mi piacciono molto anche le belle ragazze e ho avuto più di qualche rapporto e storia. Ho un ragazzo da quattro anni e una ragazza da uno che ogni tanto condivido anche con lui…”. Così si presenta ginetta_21, una bella ragazza bionda che in cam mostra la sua faccia senza problemi, indossando solo un paio di autoreggenti nere, a volte accompagnate da un perizoma. Anche se il primo piano è quasi sempre monopolizzato dal suo fondoschiena, che infatti rappresenta il motivo principale del suo successo su Chaturbate:
“Perché sono una delle poche che fa anale…Lo adoro, faccio prevalentemente quello, mi piace tantissimo e piace ai miei spettatori. La mia vagina non la uso quasi mai”. Ci racconta che si esibisce da circa cinque anni, ma solo da un anno è passata a Chaturbate (prima trasmetteva su Cam4).
Ci è arrivata così: “Con lo spirito di divertirmi e di guadagnare qualche soldo extra, ma mai avrei pensato andasse tanto bene da farne il mio lavoro principale”. Infatti nella sua pagina ha addirittura stilato un menù dove elenca, tra le altre cose, il costo di uno show privato sia su Chaturbate sia su Skype e anche delle sue mutande, spedite a casa di chi versa 2.000 token:
“Con le sessioni private si guadagna molto, per richiedere un private si paga 60 token al minuto, e più dura più si guadagna. Ad esempio, uno show di 15 minuti frutta 50 euro. Ma molti comprano l’opzione Skype perché vogliono vederti tutta per loro e una volta che sono li ti fanno regali anche su paypal in modo che il sito non prenda la percentuale. Di mutandine a casa, invece, ne avrò spedite circa 100 da quando faccio questo lavoro. C’è un utente che da due mesi mi versa 250 euro a settimana per mandargli il paio che indosso la domenica.
La definisce una droga: le mette in tasca tutto il giorno e quando è a lavoro ogni tanto le annusa”.
Quando non è in compagnia (“ultimamente ho una ragazza che ogni tanto partecipa alle mie trasmissioni e ci divertiamo veramente tantissimo insieme”), le sue esibizioni sono quasi sempre caratterizzate da svariati accessori erotici: “Cose particolari che stuzzicano un po’ la fantasia, come vibratori e palline cinesi.
Ne avevo qualcuno anche prima di trasmettere online, ora ho un armadio pieno: ho speso più di 6.000 euro in oggettistica. La fuck machine mi è costata 500 euro, ma in una giornata di lavoro me ne fa guadagnare 700-800”. Ecco, i soldi. Quando le diciamo che in giro per il web abbiamo letto testimonianze di camgirl che asseriscono di guadagnare anche mille euro a settimana, reagisce così: “Mille euro? Nooooo! Non per vantarmi, ma io guadagno il doppio. Mediamente ricevo un bonifico mensile di 8.000, poi ci sono mesi che va meglio ed altri in cui ne incasso solo 7.000”.
Leggendo il regolamento del sito si evince che Chaturbate trattiene il 50% dei gettoni incassati, cioè paga 0,05 dollari per ogni token (il cui valore è 0,10 dollari). Prontamente arriva la conferma di ginetta_21: “Se un utente paga 100 token, l’equivalente di 10 dollari, a me vengono versati 5 dollari. Ci sono utenti che in 10-15 minuti ti lasciano anche 5.000 token, quindi più utenti hai e maggiore è il guadagno”. Ma come viene effettuato il bonifico?
E, soprattutto, sono soldi tassabili? “Ho una carta Payoneer registrata all’estero. Ricevo i soldi puntualmente il secondo giorno del mese e li ritiro dove voglio, utilizzando l’opzione ‘prelievo internazionale’. E no, non si pagano tasse su quei soldi, in Italia questo lavoro è vietato e paragonato alla prostituzione”.
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Un lavoro vero e proprio con un “salario” ben al di sopra della media, che per ora riesce a scivolare tra le maglie troppo larghe di una legislazione troppo lenta rispetto ai ritmi di internet. Non ci si pagherà la pensione, e non potrà durare per sempre, ma in tempi critici come questi, una cam, una connessione veloce, una bella presenza e una dose di esibizionismo possono davvero sostituire un impiego. A detta di ginetta_21:
“Quello che faccio mi rende felicissima e liberissima. In tre anni ho messo da parte i soldi per comprare una bellissima casa, ho tutto quello che voglio e faccio tutto quello che mi pare. Molti credono che i soldi non facciano la felicità…credimi non è vero: salute e amore stanno al primo posto, ma i soldi rendono felici, eccome”.
Libertà
Più dei “soldi” e della presunta “felicità”, quello che colpisce di Chaturbate è la “libertà”. Non ci sono regole o imposizioni dall’alto (“decido io cosa fare, quando farlo e come farlo. Le uniche regole sono niente animali, niente pee o poo e niente persone in cam non registrate” mi spiega ginetta_21). Non ci sono canoni estetici da rispettare. Non si deve dar conto a nessuno se non a se stessi.
Qualsiasi maggiorenne di qualsiasi nazionalità può trasmettere, che sia maschio, femmina, gay, transessuale, bisessuale, solo o in coppia. E così basta navigare un po’ sul sito per farsi un’idea dell’assortita, colorata e amatoriale fauna che lo popola. Esclusa la parte più alta dell’homepage – monopolizzata dalle camgirl più belle e disinibite o dalle coppie che più si lasciano andare, ma anche da maschi glabri e muscolosi o da seducenti transessuali – le altre pagine del sito sono un tripudio dell’umanità più varia. Ci conducono nelle case di gente comune e ordinaria.
Eccoci nella cameretta rossa della ventenne con i capelli arancioni, gli occhi da cerbiatto, la felpa bianca con i cuori disegnati sopra e le orecchiette da volpe in testa alla ricerca di incontri solo in sessione privata. Un altro click e siamo nel vano doccia dalle piastrelle azzurre di una bionda nuda intenta a farsi riprendere mentre si lava i lunghi capelli.
Più in basso troviamo il pensionato a petto nudo che fuma la sigaretta elettronica immerso nel giallo vintage della carta da parati sulla quale si staglia una credenza marrone con sopra appoggiati due puttini di ceramica bianca. Torniamo indietro e ci imbattiamo in due ragazzini emo transessuali: ciuffi lunghi, occhialini, piercing e outfit bianco e nero. Poi è la volta della signora matura che guarda fissa in cam senza dire niente.
C’è addirittura chi ha posizionato la cam sul pavimento per inquadrarsi i piedi, non si capisce se appartenenti a un uomo o a una donna tanto sono rugosi.
Miriadi di peni, ora in erezione ora afflosciati. C’è chi si masturba mostrando la fede matrimoniale. Donne incinte. Vagine aperte all’inverosimile. Una cinese danza nuda con un ventaglio gigantesco appeso alla parete. Plug anali. Calzini sporchi. Peli. Brufoli. In sottofondo musiche di qualsiasi genere.
Chi si depila. Chi se ne sta beatamente sdraiata in mezzo ai peluche. Una sobria cinquantenne passa ore a raccontare la sua vita. Studentesse appena svegliate. Un ragazzino mangia stando a un palmo dal monitor. Casalinghe nude a quattro zampe in cucina, sullo sfondo frullatori, forno a microonde e stoviglie appena lavate. Una ragazza spiega come risolvere il cubo di Rubik.
Poi all’improvviso sembra di essere in un film di Almodovar: letto disfatto, un cassetto aperto con non si sa quale meraviglia nascosta dentro, tre vasi messi in verticale su una fioriera verde pisello, alla parete poster di Marilyn Monroe e James Dean, un travestito seduto sul letto in canotta nera e short rosa e un cagnolino scondinzolante che gli salta sulla schiena.
Ma chi più di tutti ha attirato la nostra attenzione è Support22, un ragazzo sulla trentina di Nottingham che trasmette ininterrottamente dal suo ufficio mentre lavora in giacca e cravatta: se ne sta lì a lavorare circondato da faldoni, raccoglitori, stampanti con aria seria e impegnata, solo ogni tanto si volta verso la cam e si dimena il membro, per poi riprendere le pratiche lasciate in sospeso, guadagnando – non si sa perché – pure un bel po’ di token.
Trasmetto dunque sono
Quindi sì, c’è una buona parte che sta lì per unire l’utile al dilettevole, come ginetta_21: “È un lavoro ormai e quindi, sì, lo faccio per soldi ma anche perché mi piace, e se non lo fai anche con piacere gli utenti se ne accorgono e non guadagni nulla”. O come Beryl18, una statunitense brunetta del ’95 dall’aria pura e casta con quei suoi grandi occhiali da studentessa: anche se la maggior parte del tempo sta vestita a parlare in chat di libri e film e solo ogni tanto regala qualche momento intimamente caldo, la sua videochat è una delle più visualizzate e gettonate a suon di token.
E così è pure il caso della enigmatica islandese elisadeathnaked, seguitissima sul sito: celando sempre la sua faccia, lasciandola fuori dell’inquadratura o indossando una maschera a forma di muso di cavallo, le sue performance sono veri e propri riti sciamanici invasati, ora in sella a una moto, ora sopra una sedia con l’effigie della Gioconda. In altri casi, invece, seppur non si perda mai un grammo della grana amatoriale, è ben evidente come per alcune ragazze quel lavoro sia diventato routine, meccanico e senza passione.
Ma affacciandosi e curiosando dentro quasi tutte le finestre di Chaturbate si ha l’impressione che la maggior parte degli utenti in trasmissione lo faccia soprattutto per gioco, per svago, noia, se non anche per sfogarsi e trasgredire semplicemente all’ordinarietà o esorcizzare la solitudine. Per sentirsi liberi. Quasi un modo per dire al mondo esterno “esisto pure io, eccomi”. Trasmetto dunque sono.
Per finire chiedo a ginetta_21 se ha paura che qualcuno possa riconoscerla in chat: “È il mio lavoro, la gente deve finirla di avere pregiudizi e criticare. Non faccio nulla di male, mi esibisco in cam, non sto uccidendo nessuno”.
Ma i suoi famigliari ne sono al corrente? “Non ne sono a conoscenza, ma se lo venissero a scoprire amen, è il mio lavoro, guadagno bene e mi piace farlo, quindi o lo accettano o arrivederci. Io non giudico e critico gli altri per quello che fanno o come lo fanno e non voglio che si faccia con me”. Poi: “Masturbarsi in cam per me non è umiliante, l’ho fatto molte volte da sola sotto le coperte quando non ero fidanzata e farlo davanti a un pc per me è la stessa cosa.
Anzi, sapere che sto dando piacere a me stessa e allo stesso tempo anche ad altre persone è eccitante e gratificante. Troverei assai più degradante dover fare colloqui umilianti per un lavoro che nemmeno mi piace. Qui almeno non si corre neanche il rischio di subire avances dal capo”.
Quando le chiediamo che cosa consiglierebbe a una ragazza appena uscita dalle scuole superiori che guardandosi attorno si sentisse senza futuro e iniziasse a pensare di intraprendere la strada della camgirl, emerge un altro aspetto molto importante: “Di farlo in punta di piedi, di non sentirsi obbligata a fare nulla se non lo vuole e di essere se stessa…Le cose si fanno piano piano, di non essere timida e di fregarsene di quello che pensa la gente di questo mondo, perché tutti poi hanno due facce e quando si trovano davanti un pc e sono soli certi siti li vanno a visitare”.
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