Le regole di una brava prostituta

Le regole di una brava prostituta

La prima cosa che una prostituta impara è che nel gioco del sesso la prima regola è che non ci sono regole. A maggior ragione quando il gioco, l’atto sessuale, viene ricompensato.

É uno dei precetti fondamentali del decalogo delle case del “buon meretricio”.

Che esercitassero all’aperto, per le strade cittadine o nell’intimità – se così si può dire – in stanze e saloni, all’interno di taverne o case chiuse, erano poche quelle che riuscivano a trovare godimento nella mercificazione del proprio corpo, sbeffeggiate dai pregiudizi e falsi perbenismi di una società ipocrita e bigotta.

Lo sa bene Nell Kimball, ex prostituta poi tenutaria di una sua maison close a cavallo tra Ottocento e Novecento che con tono diretto nel suo Memorie di una maitresse americana scrive:

«Tu eserciti la tua arte e non puoi rifiutare nessuno dei tuoi ospiti. Devi essere cordiale e servizievole, in modo da soddisfarlo in tutto. Lui è il tuo padrone e tu sei la sua schiava. Se vuole questo o quest’altro, tu lo devi fare. Da parte sua, il cliente della casa sa bene che, entro i limiti della ragione, noi siamo qui per il suo piacere».

Non usa mezzi termini per “istruire” le sue ragazze. Insegna loro a vivere il mestiere felicemente prive di sentimentalismi e sensi di colpa, consapevole che dal loro fascino, dalla loro forza di spirito e dalla loro “bravura” derivano la sua fama e il suo “buon nome”.

«Devi essere sempre gentile, devi parlare a voce bassa e se vuole essere divertito in qualsiasi modo lascia che ti insegni lui. Con i giovani e i timidi devi essere tu ad attaccare, ad accarezzare, devi essere pulita. Alcuni clienti sono piuttosto anziani e con loro ci vuole pazienza. Comportati come se stessi facendo la più bella chiavata della tua vita: gemi, sospira, rotolati, invoca pietà, digli che è un uomo terribile, alla fine congratulati con lui per la sua grossezza, il suo peso, per essere venuto così tanto. Fa dei piccoli gridi quando fingi di venire con lui. Ah, un consiglio: farai meglio a non venire davvero. Ma danne tutti i segni. Ci sarà qualcuno che vorrà che ti mostri timida, in modo che lui debba forzarti a riceverlo, e qualche altro vorrà che dica delle parolacce. […] Dopo ogni volta, lavati bene, raggiustati i capelli e il vestito, e ritorna giù. Se lui ti offre una boccetta di profumo, ringrazialo; se ti dà un extra in denaro, è roba tua. Non devi prendere nessun appuntamento con lui fuori dalla casa. Devi sempre dire al cliente di tornare qui; che tu sei addirittura pazza di lui. Lui viene qui proprio per sentirsi dire questo genere di cose, per ricevere questo tipo di attenzioni. Sapendo che sei così giovane e nuova ti domanderà per quale disgrazia sei finita qui. La cosa che più gli piace sentire è che sei già stata rovinata da un vecchio e che eri pura come un giglio. Racconta queste cose in tono triste, abbracciandolo, mentre le dici. Anche per questo, vengono qui. Vedrai che chiavare è soltanto una parte dei nostri doveri al servizio del cliente».

Una realtà d’altri tempi, quella raccontata dalla Kimball, ex – prostituta schietta e disillusa che per nulla differisce da quella odierna, caratterizzata da una filosofia che nulla aggiunge e nulla toglie, che non nasconde momenti difficili, umiliazioni e lotte quotidiane.

Il bordello, la casa chiusa è un mondo chiuso e a suo modo completo, dove il sesso è il vero protagonista che fa da file rouge tra fantasie, vizi e desideri, senza filtri né finzioni in colloquio perfino con alcune Virtù.

5 buone abitudini che bisogna avere con le escort

5 buone abitudini che bisogna avere con le escort

Prostituzione: Che sia eticamente ancora poco accettata è un dato di fatto in Italia, ma è anche stupido ignorare che la prostituzione non si chiama “il mestiere più antico del mondo” per puro caso.

La prostituzione esiste e ci sarà sempre, perchè il sesso è un’esperienza necessaria.

Chi afferma di saper vivere bene senza sesso mente senza se e senza ma. Infatti chi afferma di trovarcisi bene anche senza avere rapporti, lo ripeterà all’infinito per farlo notare e pesare.

Mentre per le donne trovare un partner per fare sesso è estremamente semplice (stiamo parlando solo di sesso, non di uomo che sappia capirci, parlare, ascoltarci, che lasci moglie e lavoro per noi e che sappia anche cucinare e ami stirare e fare le lavatrici), per gli uomini invece è decisamente impegnativo.

Anche con la donna più facile del mondo (cosa che lui può non sapere al momento del primo contatto) c’è bisogno di scambio messaggi, qualche telefonata e almeno un’uscita con cena, più tutta la preparazione del dove, come e quando, per poi magari non uscirne particolarmente soddisfatti perchè “certe cose alla prima uscita non si fanno”.

E allora ecco perchè le prostitute ci sono e ci saranno sempre.

Offrono “servizi” tutto e subito e senza strascichi successivi del tipo “perchè non mi chiami piu’?”

Attenzione però che le escort non sono degli oggetti. Sono delle persone che fanno un lavoro degradante, stressate e che è socialmente rinnegato.

Chi ha accettato di fare la prostituta è una persona che magari avrà pure (e non sempre) una vita più agiata di una addetta alla gastronomia di un Todis, ma è anche una persona che difficilmente potrà avere amici o fidanzati “normali”.

Una “Puttana” è pur sempre una professionista.

Immaginate di chiamare a casa un elettricista, un idraulico, un architetto. Avete richiesti i propri servigi e per questo che poi alla fine li pagherete per il servizio offerto, ma questo non vi permette di trattarli male, insultarli, considerarli essere inferiori.

Esistono quindi delle regole che valgono anche per loro e che sarebbe il caso di seguire.

1) Non le state corteggiando. Siate chiari su cosa volete, cosa vi piace, e se avete gusti particolari.

2) Esistono due tipi di prostitute, quelle stradali e quelle da appartamento. Le prime sono come un fast food e vanno bene per cose veloci (pompino, sveltina, etc), mentre le seconde sono più preparate ed abituate a giochi erotici piu’ complessi. Non chiedete una serata BDSM ad una prostituta di strada perchè non è la sua specialità.

3) Contrattate la tariffa all’inizio. Chiedere lo sconto o contrattare dopo essersi già accordati è veramente cosa da persone estremamente tristi. Come vi sentireste voi se a fine mese cercassero di darvi uno stipendio più basso adducendo le stesse scuse e motivazioni che mettereste in campo voi per pagare di meno?

4) L’igiene è importante per entrambi. Prima di andare con una prostituta lavatevi. “Lavorare” con uno che puzza rende la prestazione meno performante.

5) se vi viene voglia di fare qualcosa di particolare nel durante della prestazine (anal, pissing, face slap, fisting etc etc) chiedete prima. Non sono oggetti nelle vostre mani ma persone.

Quando il sesso è un mestiere. Dialogo con una prostituta

Quando il sesso è un mestiere. Dialogo con una prostituta

Chiamatele mignotte, troie, prostitute, zoccole, ma in fondo sono persone che per necessità o per scelta (e non sono poche) hanno deciso di fare il mestiere più antico del mondo.

Difficile, stressante, alle volte degradante e estremamente pericoloso, eppure come in tutti i lavori, non è da tutti e bisogna saperci fare anche “psicologicamente” con i clienti.

E’ un lavoro dove la “soddisfazione del cliente” è un obbligo remunerato e oggi vi presentiamo un’intervista ad Antonella, prostituta di 43 di Udine che ci racconta la sua vita e le sue sperienze.

Antonella, 43 anni, di Udine, sposata. Lei si prostituisce da molti anni, mentre suo marito fa l’operaio in una fabbrica.. Hanno tre figli, tutti adolescenti, che non conoscono il mestiere della mamma.

Le ho fatto qualche domanda, per cercare di capire meglio la personalità e il mondo di una donna che ha scelto il sesso come mestiere.Ecco l’intervista:

Che età avevi quando hai iniziato a prostituirti? 
Diciassette anni.

Cosa hai provato la prima volta? 
Difficile ricordare..paura sicuramente..

Lavori in strada, in casa, in hotel…
Ho iniziato in strada per molti anni poi con l’arrivo degli stranieri era diventato rischioso e quindi la maggior parte delle italiane si sono ritirate in appartamento.

Che differenza c’è fra una prostituta e una escort? Perché non tutte scelgono di fare le escort?
La escort si sposta, fa viaggi anche lunghi, fine settimana, cene, questo implica una buona dialettica e capacità di essere gradevole come compagnia: non tutte sono portate e preferiscono il rapporto più veloce e sbrigativo.

Hai mai provato a smettere, a fare un lavoro normale?
Ho smesso costretta dagli eventi della vita e fatto lavori anche umili, ma quando ho potuto ho ripreso.  E’ difficile fare a meno di un certo tenore di vita.

Tuo marito sa quale è il tuo vero lavoro? E’ geloso? 
Mio marito era un cliente. Quindi sa che per me è un lavoro:niente di coinvolgente, fisicamente o mentalmente.

Quali sono i rapporti intimi fra di voi? 
Abbastanza radi, in quanto sessualmente perdi molto esercitando questo lavoro..

Quanti clienti vedi, ogni giorno? 
Difficile fare medie. A causa della crisi economica che ci ha colpito direi che sono oggi da 2 a 7-8 al giorno.

Cosa pensi del tuo lavoro? 
Che bisogna essere adatte a farlo. Non tutte lo possono fare senza subire contraccolpi psicologici.

Quanto ti permette di guadagnare? 
In media dagli 80 ai 100 mila Euro ogni anno.

Saresti disposta a pagare le tasse, se vi fosse una legalizzazione della prostituzione? 
Certamente. E lo troverei giusto se lo riconoscessero come lavoro. Come già  è in molti altri Paesi.

Che tipo di uomini sono i tuoi clienti? 
Di tutti i tipi. Di tutte le età e di varia estrazione sociale.

Hai dei tabù sessuali, prestazioni che assolutamente rifiuti?
Sicuramente cose che possano mettere a rischio la mia salute, tipo contatti con liquidi organici. Non sono portata al sadomaso, e a rapporti lesbici.

Vi sono persone con le quali non riusciresti mai ad avere un rapporto?
Sinceramente no. Ho anche clienti disabili. Purche’ italiani.

I tuoi clienti usano tutti il preservativo?
Certe persone non lo sopportano e quindi si lavora con preservativo e alla fine si fa senza, manualmente.

Come ti proteggi dalle malattie sessualmente trasmesse?
Preservativo, vaccinazione epatite B.

Quanto tempo dura, in media, un rapporto sessuale con te? 
Dipende da cosa ti viene chiesto. Un cliente vuole una cosa veloce, un altro vuole fare un’ora.  In media un passaggio che io chiamo normale dura 15-20 minuti tutto compreso. Chiacchiere e rivestimento.

Quali sono i servizi che ti vengono richiesti più spesso? 
L’orale scoperto.

Hai mai provato un senso di schifo? 
No.

Hai mai provato paura?  
Ho sempre tutto sotto controllo. No.

Cosa ti sentiresti di dire alle mogli dei tuoi clienti? 
Devono pensare ai loro mariti non a me. Io non cerco nessuno: sono cercata.

Ti senti a disagio quando frequenti altre donne che non si prostituiscono? 
Assolutamente no.

Ti senti in colpa verso i tuoi figli? 
Quale mamma non vorrebbe dare il meglio ai suoi figli?  Ma cerco di compensare inondandoli d’amore e d’attenzioni.

Se avessi una figlia femmina, accetteresti che lei intraprendesse il tuo stesso mestiere?
Penso che la famiglia sia basilare per intraprendere certe scelte. Purtoppo io ho avuto una famiglia priva d’amore genitoriale e che si è liberata presto di me. All’inizio è sopravvivenza, poi diventa un business. Mia figlia non avrebbe bisogno di pensare a questa eventualità.
Io ci sarei sempre per lei.

Le prostitute che hai conosciuto hanno iniziato per scelta o per far fronte alle difficoltà della vita? 
Tutte per difficoltà.

Voi, prostitute italiane, in cosa siete diverse dalle straniere? 
Forse in nulla.Sono donne come noi. Forse solo piu sfortunate.

Subite la concorrenza dei Trans? 
Io no. Penso sia un genere completamente diverso. Ho notato comunque che negli ultimi anni il sesso è cambiato. Molti uomini cercano i Trans. Sembra strano, ma sono molto più femminili di noi donne!

Ti sono mai stati richiesti rapporti sessuali con più persone?
Raramente. Ho provato l’esperienza e la considero piu semplice e sbrigativa di quello che può sembrare. si conlcude in fretta!

Hai mai avuto richieste da clienti-donne?
Ho sempre rifiutato. Non sono lesbica. E se devo fare una cosa, la faccio bene o declino.

A che età in genere smette la professione una prostituta?
Non c’è età, né per iniziare, né per smettere.  L’età può forse incidere sulla mole di lavoro. Conosco colleghe di quasi 50 anni che guadagnano piu di me.Se una donna ha un po’ di intelligenza mette via per il futuro, compra, investe, si fa una polizza pensionistica privata. O si fa sposare da qualche cliente affezionato!

Provi piacere sessuale? Lo fingi con i clienti? 
Nessun piacere sessuale, ma non mi piace la parola “fingere”…Diciamo che si partecipa nella maniera adatta, professionalmente.

Secondo te è meglio la prostituzione in strada o al chiuso, in qualche locale?
Ognuno a casa sua. Oppure in centri appositi come in Olanda.

Hai mai pensato di scrivere un libro sulla tua vita, per raccontare le tue esperienze?
Sto scrivendo un’autobiografia da molto tempo. E’ un parto doloroso perché ripercorre una vita densa di eventi non sempre gradevoli non è facile. Non so perché lo faccio. Forse perché una mamma non faccia gli sbagli che ha fatto la mia con me, segnando tutta la mia vita.