Feticismo e piedi. Perché molti uomini amano questa pratica sessuale?
Le donne li curano con dedizione certosina, gli uomini li ammirano con incanto erotico; loro li ammantano in stiletti vertiginosi, gli altri li sognano nudi, come oggetto di piacere intimo e inconfessato di un’attrazione fortissima, spesso anche maggiore di un seno banalmente esposto o di un lato b fasciato da stoffe succinte: i piedi, le parti del corpo più estreme della fisicità femminile, possono avere un ruolo determinante nel gioco della seduzione ed essere un elemento che stuzzica l’uomo che ne è affascinato.
“L’importante è che non diventino protagonisti”, spiega la psicosessuologa Marinella Cozzolino “perché, altrimenti, entreremmo nel campo della patologia. Quando, invece, restano un surplus del rapporto sessuale, l’attrazione per i piedi è un aspetto assolutamente normale della sessualità maschile, che si aggiunge al desiderio”.
Tuttavia, forse anche per merito delle scarpe che ne esaltano forma e angolosità, la predilezione per i piedi femminili negli ultimi anni è davvero esplosa, sebbene la moda da sola non possa certo spiegare un fenomeno che resta tutto collegato alla psiche maschile: “
A differenza del pube e del seno, i piedi non sono direttamente legati all’eros”, specifica l’esperta: “In termini tecnici, si dice che sono ‘organi sessuali secondari’” e la ragione della loro rilevanza è spiegata come un modo di reagire da parte degli uomini a un bombardamento di messaggi erotici diretti, tale da indurli a concentrarsi su una parte del corpo che non comunica esplicitamente sesso.
Provare attrazione per piedi di una donna, insomma, è come recuperare il mistero femminile, ma per molte donne una coltre di imbarazzo impedisce di renderli protagonisti di una forma di seduzione: “Rassicuriamo le donne che anche questa reazione è normale: i piedi rimandano all’idea di sporco perché a contatto con la terra.
Un tempo erano considerati poco nobili, tanto che mostrarli faceva parte di un malcostume che la donna non doveva mai osservare”, racconta ancora la dottoressa: “Sono passati secoli da questi condizionamenti culturali, eppure a causa dei tragitti misteriosi compiuti dal DNA collettivo, resistono ancora. Rompere il tabù permetterebbe di aprirsi alla conoscenza di un nuovo aspetto del piacere che fa bene al sesso e allo spirito”.
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