Lamù. La ragazza venuta dall spazio che ha insegnato l’erotismo negli anni 80
Questo articolo dovrebbe iniziare con un “Ma che ne sanno i DUEMILA” perchè se oggi nominassimo Urusei Yatsura probabilmente i ragazzi di oggi penserebbero a qualche nuova catena du SUSHI. Forse chiamandola LAMU i 30enni potrebbero ancora ricordarsela.
Eppure nessuna come lei sconvolse gli ormoni dei maschietti anni 80 e ha stabilito per la prima volta in un cartone trasmesso in italia uno standard per quanto concernesse la sensualità e l’erotismo non volgare.
Chi era Lamù (Urusei Yatsura) ?
Lamù è la figlia del re di Uru, della razza Oni. Viene dal pianeta Demon Star (Stella Uru) ed è una ragazza molto carina: ha lunghi capelli verdi (talvolta il colore cambia) e veste sempre in bikini e stivali tigrati.
Fra i capelli le spuntano due graziosi cornini, dai quali provengono tutti i suoi poteri. Per il suo aspetto avvenente è molto corteggiata da tutti i ragazzi del liceo Tomobiki, ma lei non ha occhi che per Ataru, il suo “tesoruccio”, del quale lei ora è ospite.
Ataru tuttavia ha una grande passione per tutte le ragazze e quindi Lamù, di natura gelosissima, non appena vede che il suo tesoruccio fa la corte a qualcun’altra, lo punisce con una scarica di fulmini.
Per questo personaggio l’autrice Rumiko Takahashi si è ispirata alla cantante cinese Agnes Lum (infatti nella versione giapponese e anglo-americana la nostra Lamù si chiama ‘Lum’ come la cantante).
L’aliena più sexy di sempre (più sexy, probabilmente, anche della Scarlett Johansson di Under the Skin) compie 35 anni. Almeno, nella sua versione cartoon. Ma per tutti i fan continua ad avere 17 anni e a vestire, si fa per dire, il suo microscopico bikini tigrato.
Da quando è comparsa sul piccolo schermo la prima volta in Giappone il 14 ottobre 1981, con i suoi capelli blu, tra i quali spuntano minuscole corna, e il corpo mozzafiato, ha fatto sognare una moltitudine di adolescenti (soprattutto maschi che non potevano non riconoscersi nei primi ardori puberali del protagonista Ataru, invidiando gli assalti che subiva dalla focosa aliena).
L’approdo in Italia è di due anni più tardi, nell’autunno del 1983. Con un successo di pubblico che nel tempo è via via cresciuto nonostante la messa in onda sia sempre stata relegata al circuito delle rete private locali (da Telecapri a Odeon TV), senza mai approdare sulla Rai o a Mediaset.
La trama (in breve)
Lamù è scesa sulla Terra quando la sua razza decise di conquistare il pianeta. L’unica possibilità di salvezza lasciata agli umani fu una gara: un rappresentante umano estratto a sorte (Ataru) avrebbe dovuto “acchiappare” un rappresentante alieno (Lamù); in tal caso gli oni avrebbero rinunciato alla conquista.
Ataru riuscì nell’impresa ma, per un equivoco, Lamù si convince che Ataru volesse sposarla (in realtà quella promessa Ataru la stava facendo a Shinobu), e decide di stabilirsi in pianta stabile a casa Moroboshi.
Nonostante le premesse, Lamù è sinceramente innamorata di Ataru, sebbene questi tenda a corteggiare tutti i personaggi femminili della serie, tranne la stessa Lamù, che di fatto è l’unica ben disposta nei suoi confronti.
Ataru Moroboshi è il contrario di quello che ci si aspetta da un giapponese: imprevedibile, inaffidabile, egoista, individualista, libertino. Praticamente un italiano.
Tuttavia, in più di una occasione Ataru dimostrerà di ricambiare l’amore di Lamù, pur non riuscendo mai ad ammetterlo del tutto e preferendo continuare ad essere libero di poter correre dietro a qualunque altra ragazza.
Da notare che nell’episodio Mondi paralleli Lamù finisce in vari mondi, tra cui uno dove Ataru ammette di amarla, tuttavia la ragazza sceglierà di tornare nel suo mondo dal suo vero Ataru.
Lamù è amorevole e premurosa nei confronti di Ataru, che lei chiama con l’appellativo tesoruccio o amoruccio (in originale darling); darling in giapponese si scrive dar-rin, ed il motivo della scelta sta in questo: Rumiko Takahashi ha confessato tempo fa di essersi ispirata al telefilm americano “Strega per amore”, in cui la strega Samantha sposa un mortale di nome Darrin Stevens.
Lamù soffre di una gelosia mortale (peraltro giustificata) che si esplicita il più delle volte in punizioni corporali (soprattutto scosse elettriche) o macchinosi sistemi, anche piuttosto meschini, per controllare Ataru e prevenire eventuali tradimenti.
Per il resto, Lamù è solitamente molto tranquilla e socievole, con una ingenuità piuttosto infantile. È diventata oggetto del desiderio di quasi tutti i compagni di classe di Ataru, che in seguito diverranno anche i suoi, dato che nel corso degli episodi, Lamù si iscriverà al liceo Tomobiki per poter essere sempre al fianco del suo tesoruccio.
Il senso erotico di Lamù
Imprevedibilmente, tra dispetti, intemperanze, burle, e rischi seri, le avventure dell’irresistibile piccola Oni tratteggiano una sorta di “manuale del desiderio spiegato a mio figlio”, a cui peraltro i genitori dell’epoca spesso si scandalizzavano pur non trovando appigli evidenti che non fossero solo dei semplici ammiccamenti del personaggio.
17 anni, alta 1,60, fisico slanciato, non un grande seno (contrariamente alle abitudini giapponesi che da sempre hanno avuto un fissa le tettone), un sensuale strabismo di venere, due piccole corna per rappresentarne la forma aliena.
Ma il suo erotismo non era assolutamente nel disegno esteriore del personaggio, quanto più nelle movenze, nella sua espressività, nella sua finta o vera ingenuità e voglia di stare vicino al suo uomo che veniva poi mentalmente tradotta in “fame di lui”.
Spin off e versioni censurate di Urusei Yatzura
Una bomba sexy come Lamù non poteva portare a degli spin-off non ufficiali e a disegnatori che hanno reimpostato le gesta dell’eroina aliena in chiave decisamente più porno che, prorio nel suo animo, incarna quell’ingenuità e voglie morbose che quasi tutti gli uomini sognano.
Le immagini riportate non sono quelle ufficiali, come se ci fosse bisogno di specificarlo
Il Cos-Play
Il successo di un’icona la si misura da sempre con i tentativi di emulazione che porta. Anche se oramai è da considerarsi “roba vecchia” provate ad immaginare, negli anni 90 dove già una minigonna spesso veniva considerata scandalosa, centinaia di migliaia di ragazzine che andavano vestite in slip e bikini tigrati, con movenze e ammiccamenti che ancora oggi troveremmo estremamente provocanti.
E infine… La misteriosa sigla
di cui a tutt’oggi ancora non si conosce l’autore e la versione integrale
Commenti recenti