Il mio primo FFM con un’amica

Il mio primo FFM con un’amica

Allargare i propri orizzonti, come quelli sessuali, è un qualcosa che spesso si fa senza esserne pronte. Si azzarda, si prova, e poi si valuta se la cosa è piaciuta. Oggi vi riportiamo un racconto di una ragazza che ha fatto la sua prima volta a tre dove ci racconterà cosa ha provato e come ha vissuto la cosa.

Un’esperienza da fare

Incontrata in casa, la sera che arrivò insieme al mio coinquilino. Da non so quale festa finirono in camera e li avrei sentiti scopare distintamente, poi, perché quel letto là era uno di quei mobili vecchi cigolanti con cui si arredano le case come quella in cui abitavo in quel periodo. Li sentivo bene e andarono avanti per un pezzo, quasi tutta la notte e io di là nella mia stanza a pensare beati loro.

E lei mi era sembrata già da subito molto bella. E mi sorrideva e già mi guardava. E insomma di lì a pochi mesi stavamo insieme. Molto di quello che avrei saputo del sesso e del mio e corpo lo avrei imparato da lei. Fino a quel momento avevo proceduto per tentativi mai troppo riusciti. Comprese esperienze con alcuni ragazzi ovviamente abbastanza fallimentari. Ma poi era arrivata lei. Che a letto mi diceva cosa voleva e come e quanto a lungo.

Istruzioni, ordini, certo tenerezza, ma mai troppa. E mi piaceva. Anzi: mi faceva impazzire. Sapeva sempre dare una direzione ai suoi desideri e mi invitava a fare altrettanto. “Davvero non ti sei mai toccata così?”, “Aspetta, fammi girare che ti sento di più”, “Aprila con le tue dita, fammi entrare, guidami tu”: era un gran parlare nel fare sesso, a letto, in macchina, nei boschi (dove andavamo a passeggiare e ci eccitava l’idea del rischio di essere viste).

Parlavamo prima durante e dopo, tranne quella volta in quell’ostello, costrette ad un innaturale (per noi) silenzio forzato in quella specie di camerata. Quel silenzio e il nostro respiro soffocato-mi ricordo-dilatarono il piacere come non avremmo immaginato. Io ero creta e prendevo forma sotto le sue mani, la sua bocca.

Esploravo la sua fica ed ero incantata da quella come dai suoi occhi azzurri e un po’ folli. Quel naso perfetto. Il suo culo abbondante e sodo. Donna difficile con un passato difficile: ne ero ovviamente innamorata. Sebbene fossimo quasi coetanee, avevamo esperienze lontane e vite su piani diversissimi. Lei tanti uomini, prima e dopo matrimonio e separazione da un tipo evanescente.

Io praticamente una bambina goffa sebbene ben oltre i vent’anni. Ma le piacevo. Mi piaceva. Ci ubriacavamo di sesso. Una domenica ci eravamo dedicate a noi stesse per ore, con una passione e una frenesia tale che arrivammo ad un appuntamento con amici, nel pomeriggio, che a malapena ci reggevamo in piedi.

Fu imbarazzante, in effetti. E mi sembrava che il mio e il suo odore fossero percepibili a metri di distanza, nonostante la doccia bollente. Ci ripromettemmo di non esagerare in occasioni di socialità future. Come dopo una sbronza: buoni propositi, insomma. Ma era lei a decidere quando e quanto.

Per me doveva passare un bel po’ di tempo tra un orgasmo e l’altro. A volte già dopo il primo mi ritrovavo esausta. Persa, svuotata di energie. Mi prendeva in giro. Diceva che era la parte maschile di me. Lei non si fermava mai. C’era dell’ossessivo in quella sua voracità, in certe fantasie, ora lo so bene. Ma la mia insicurezza pesava: pensavo di non essere abbastanza. Quasi sempre pensavo che le mancava il corpo di un uomo.

Quando e come conoscemmo lui non me lo ricordo. Amici comuni, probabilmente. E certo all’inizio era un altro poverocristo con cui mettemmo in atto certi giochi bastardi che ci piaceva fare quando eravamo in giro per pub. Quando arrivavano questi ragazzi e attaccavano a chiacchierare, in cerca di conquiste.

Ci piaceva l’idea che non capissero che stavamo insieme e che ci bastavamo (abbondantemente) da sole. Ma ugualmente ci lasciavamo lusingare, mettevamo in scena il gioco delle parti, ridevamo di giochi di parole che capivamo solo noi, rafforzavamo l’intesa, ci sentivamo potenti. Due stronze, insomma.

Ma lui era diverso. Ci inteneriva. Il corpo troppo magro, il viso sempre con un ombra di barba, quella linea scura fitta che hanno certi uomini che pure si sono rasati la mattina. Una calvizie precocissima, braccia e torace fitti di pelo, ché allora non si usava tanto che i maschi si depilassero.

La mascella pronunciata, non bello, ma con ciglia lunghe e labbra carnose. E modi un po’ femminei e la erre moscia. Si vedeva lontano un miglio che non aveva mai fatto sesso in vita sua.

Ci fantastichiamo su un bel po’, in diverse occasioni. E ce lo raccontiamo, chiaro. E’ parte dei giochi tra noi, a letto. Ma poi succede che io sto fuori un intero fine settimana. E che passa ancora un po’ di tempo e mentre stiamo vicine, ci tocchiamo, le mie mani bagnate di lei, le sue di me, mi dice che se lo è veramente portato a letto. Anzi sul divano letto che è nell’altra stanza, perché lei a certe forme di rispetto ci teneva.

E qua accade quello che né lei né io ci saremmo aspettate. Non esplode nessuna scenata di gelosia. Non sono ferita. Sono smarrita. Mi si fa strada dentro una roba che non conosco.

Mi sembra naturale che sia accaduto, a lei piacciono gli uomini, no? Solo mi sembra ingiusto che sia accaduto senza di me. Quello. Solo quello mi fa star male. Ha aspettato che io non ci fossi. E gli ha fatto l’amore. Per la prima volta lui ha scopato. Immagino (perché lo so) quanto lei sia stata brava. E io ero altrove.

Ora vedo tutto molto chiaro. Ma non fu così, allora. Mi sentivo forse come quando da bambina non mi lasciavano entrare a giocare con loro (cugine, sorelle più grandi). Mi sentivo esclusa. Non gelosa. E lei è sconvolta da questa mia totale assenza di rabbia. Inizierà da quel momento a pensare che non la amo abbastanza. Che lei o un’altra sarebbe lo stesso, per me.

Ma ormai io devo colmare quel vuoto. Non so quanto tempo passerà ancora. Ma succede che dopo un gran parlarne lo invitiamo a cena. Lui sa che io so. Ci piacciamo. Tutti e tre, intendo. E l’atmosfera è elettrica e rilassata al tempo stesso. Ho cucinato io. E abbiamo bevuto del vino ma siamo tutt’altro che ubriachi.

Quando ci spostiamo dalla tavola al divano non è casuale che lei stia tra di noi, incominciamo presto ad accarezzarla. A baciarla. Ci spostiamo in camera. Ci spogliamo senza alcuna vergogna. E fare l’amore in tre è per me una sensazione strana e bella. Non ho paura di nulla, ho la donna che amo accanto. I gesti di lei sono sicuri quando tira fuori un preservativo. E anche il cazzo di lui mi pare bello e desiderabile. Si lascia fare tutto, mai invadente, ma con quell’erezione importante su quel corpo nodoso ci sta dicendo che si, è contento, che ci vuole.

Il ricordo vivido di lui che geme mentre la penetra e io che lo penetro a mia volta con un dito e gli piace e gli accarezzo da dietro il culo e gli bacio la schiena. Poi lo succhio mentre è in ginocchio accanto a me e io sto sdraiata e lei mi scopa forte. Ma è lei che voglio vedere mentre gode. Lui è perfetto, ma i suoi desideri sono oscuri e non me ne preoccupo.

Non mi interessa lui, anche se lo lascio godere nella mia bocca, perché ora è sempre più eccitato mentre guarda lei che mi lecca e mi fa venire. Lui ora è sdraiato accanto e la accarezza, la bacia mentre lei geme più forte e io so come farla arrivare all’orgasmo. Anche lei. Finalmente. Era per lei, tutto questo. Tutto per lei, mi dico.

La scena successiva è quella che – paradossalmente – mi occuperà la testa per un sacco di tempo, nonostante non ci sia alcuna performance erotica: mi sono alzata a preparare un caffè e ho messo le tazzine su un vassoio. Lo porto a letto, siamo ancora tutti e tre nudi.

Sdraiati, ci guardiamo compiaciuti. Corpi sulle lenzuola senza alcun pudore. Mi pare faccia parte anche questo del piacere, una coda di quello che è appena stato. E ci sorridiamo. Ci parliamo. E mi piace davvero. Non provo alcun imbarazzo. Sono pronta a rifarlo.

Ma non accadrà. Mai più. E se dopo anni ci ripenso è solo perché penso oggi di aver fatto un pessimo servizio a me stessa e di aver ceduto alle mie paure, negandomi quello che il mio corpo aveva detto chiarissimamente quella volta là. Con lei finirà da lì a non molto. Aveva capito benissimo che mi era piaciuto.

Si guarderà bene, quindi, dal farlo accadere ancora. Il controllo lo aveva avuto sempre lei. Il piacere mio esisteva in funzione del suo (ché mica solo gli uomini hanno dinamiche di potere marcate, sapete?). Io mi racconterò a lungo e poi racconterò ad altre che quel che è stato era per lei, non per me.

Che gli uomini piacevano a lei e che tutto era accaduto per lei. Negherò a me stessa quella parte di me che pure era stata così incredibilmente spavalda e soddisfatta forse per la prima volta nella mia vita in fatto di sesso. Ma oggi voglio tornare ad essere quella ragazza che fa il caffè e lo serve a letto nuda, senza alcuna vergogna.

Voglio smettere di dire bugie a me stessa. Non credo sia tardi. Piacersi e fare un passo di libertà non lo è mai.

Esperienze condivise da veri scambisti

Esperienze condivise da veri scambisti

La maggior parte delle foto e dei video di sesso amatoriale che riceviamo hanno solitamente come retroscena momenti emozionanti in cui dopo un iniziale imbarazzo ci si lascia andare senza aver paura di osare. Alcune di queste foto sono di coppie regolari, altre di coppie formate per l’occasione per divertirsi.

Oggi vi presentiamo la storia di Marco e Sabrina, coppia che dopo aver provato queste esperienza, non riesce piu’ a farne a meno, rammaricandosi di non aver iniziato prima.

Io e Marco siamo scambisti da molto tempo ormai, ma abbiamo avuto solo rapporti a 3 FFM (due donne, un uomo). Per qualche ragione, ha sempre avuto paura di invitare un altro uomo per farci sesso, anche forse per la paura di poter perdere il controllo della situazione.

Dopo un pò di tempo ho deciso di sperimentare un trio MMF e dopo averne parlato con Marc ma avevo paura si potesse ingelosire sia se avessimo scelto un conoscente, sia se ne avessi scelto uno tramite internet, ma alla fine la decisione più giusta fu quella di andare in un club privè per scambisti e decidere sul momento con chi e se farlo e in che modo.

Entrati titubanti e timidissimi, l’occhio mi cadde subito su un certo Federico. Giovane, fisico atletico, bel tipo. Incrocio lo sguardo con Marc e lui annuisce. Non sto a dirvi che nemmeno 20 minuti dopo che eravamo entrati e 10 minuti di conversazione con lui eravamo già su un letto nel retro in cui mi si scopava senza sosta con veemenza senza fermarsi mai.

Senza rendermene conto erano passate quasi 4 ore di sesso continuo e a malapena riuscivo a realizzare cosa fosse successo e cosa avessero fatto. Entrambi felici tornammo a casa e rifacemmo di nuovo l’amore. Una vittoria per tutti ?

Il fine settimana successivo siamo andati in un club dove nessuno ci conosceva e abbiamo passato tutta la notte a incontrare persone e cercare di trovare un toro adatto al lavoro. Ma ogni volta che mi piaceva qualcuno, sentivo Marco indietreggiare e non eccitarsi nemmeno per un secondo. Ho avuto paura che ci avesse ripensato quando mi disse di tornare nella stanza d’albergo che avevamo preso vicino alla struttura.

Quando siamo arrivati in stanza, sono andata sul balcone per una sigaretta e mi ha detto che sarebbe uscito per un po ‘perché voleva prendere del ghiaccio. Gli ci è voluto un po’ ma immagino di non averlo mai notato. Ero a letto a leggere quando è tornato. Teneva in mano una benda, me la mise senza dire una parola e poi mi disse di spogliarmi nuda e di restare a letto. Fu allora che sentii riaprire la porta e qualcun altro entrò nella stanza!

Marco mi ha fatto succhiare il cazzo mentre l’altra persona allargava le gambe e ha iniziato a leccarmi il culo e la figa. È stata una bella sensazione sentire il suo cazzo in profondità nella mia bocca mentre l’altra persona mi stava mangiando. Stavo diventando sempre più bagnata e arrapata, ma un pensiero mi stava ancora crescendo nella testa – è un uomo o una donna? Mio marito farà finalmente avverare il mio sogno?

Pochi minuti dopo, Marc allungò la mano sulla schiena e allargò ulteriormente le gambe. Un secondo dopo ho sentito un grosso cazzo grasso scivolare nella mia figa bagnata! Merda, ero finalmente di nuovo in un trio MMF !!!

Quindi, eccomi qui, a farmi collaborare dal mio adorabile marito e dal misterioso sconosciuto. Indosso ancora la benda e non riesco nemmeno a vederlo. Ma non mi interessa. Marco è impegnato a scoparmi la bocca e quasi mi soffoca mentre l’altro ragazzo mi sta sbattendo metodicamente il cazzo dentro la figa. Sborra in bocca una volta e schizza un po ‘ma lui non si ferma. Dopo un po ‘, di nuovo cum e inizio ad abbandonarmi sempre di piu’. Poi sento Marco iniziare a mettermi del lubrificante sul culo e dire all’altro “Spaccaglielo che domani non deve riuscire nemmeno a camminare”.

Scopata a turno nel culo, in cui si davano il cambio per non darmi trega, finalmente l’uomo misterioso si toglie il preservativo e me lo mette in bocca, mente Marco alterna mano e cazzo nel mio culo oramai totalmente aperto.

Presto vengo di nuovo (per la terza volta !!) e sento il cazzo di mio marito che inizia a pulsare profondamente dentro di me – orgasmi di nuovo. Voglio dire all’altro uomo che sono molto stanca, ma prima mi gira sulla schiena, apre le gambe e inizia a scopare la mia figa più forte che mai. Presto si ritira e sento il carico di sborra più grande che abbia mai provato in tutto il mio corpo. Mi colpisce persino il viso !!

Poi, Marco mi tolse la benda e quando mi guardai attorno, quasi saltai giù dal letto perché oltre al signore di cui non sapevo nulla, vidi una donna seduta su una sedia nell’angolo e con in mano una macchina fotografica! Poi li riconosco: sono una coppia del club in cui siamo andati!

Mio marito ha pianificato tutto: ha parlato con loro della mia fantasia mentre ero in bagno, poi ha fatto finta di non volerlo fare e poi li ha incontrati nella hall dell’hotel (quando “è andato a prendere il ghiaccio”).

Non posso mai ringraziare abbastanza questa donna – ha condiviso suo marito con me e ha realizzato un mio sogno diventato realtà. Non abbiamo mai avuto i loro nomi e non conoscevano i nostri. Probabilmente non li incontreremo mai più. Ma ricorderò questa notte per il resto della mia vita!