Se siete una coppia scambista, o dei single in cerca di sesso senza complicazioni, spesso un club-privé è la scelta migliore. Tanti ne parlano ma pochi poi ci sono andati e spesso se non si è ben selezionato dove andare e si è lasciato al caso, non è detto che l’esperienza sia poi così positiva
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“Ieri sera mi hanno scopata in tre per la prima volta. Una mini gang-bang. E’ stato fantastico e non vedo l’ora di tornarci”, scrive Lucia a recensione di un club-privé di Brescia. Un club-privé è discreto, sicuro, un’isola della trasgressione, con gente selezionata, e offre tutta la privacy che vuoi. Ce ne sono di tutti i tipi, ma per non ritrovarti in un tugurio pieno di cafoni, preparati a mettere mano al portafoglio.
Una semplice ricerca su Google e trovi il club-privé più vicino a casa tua. Non ti fidare di quelli a ingresso libero, gratuito, a prezzi irrisori. Un club-privé serio esige prenotazione telefonica o via mail: se non hai prenotato non ti faranno entrare. Porta con te un documento d’identità. All’entrata, devi sottoscrivere una tessera, leggere e firmare (quindi accettare) il regolamento interno del club, e pagare l’accesso, in media 80/100 euro, dipende dal locale e dal giorno che hai scelto: i weekend e i festivi si paga di più, come per le serate a tema.
I single pagano di più delle coppie, un uomo single paga di più di una donna single. Le consumazioni non sempre sono comprese nel prezzo, i preservativi te li danno gratis. La direzione può accettare la tua prenotazione e decidere, vedendoti, di non farti entrare perché non gli piacciono i tuoi modi di fare o perché non sei vestito in modo adeguato. Un club-privé ha regole tassative sull’abbigliamento: sono banditi i look trasandati, sportivi, casual.
Per gli uomini meglio presentarsi in giacca e cravatta, le donne in abiti sexy né vistosi né volgari: un classico tubino nero andrà benissimo. Per entrambi sono vietati i jeans e le scarpe da ginnastica, per lei le scarpe senza tacco. Se il club-privé che hai scelto non ha simili norme di ingresso e di vestiario, ti ritroverai in un locale di infima categoria.
Un club-privé apre di solito alle 22.30: il divertimento finisce all’alba. Ci sono privé per nudisti, quelli con stanze bondage, quelli dove è obbligatorio indossare maschere, quelli che organizzano serate evento, quelli con spettacoli hard di vere pornostar, quelli con piscina, sauna, bagno turco. Con ristorante e zona disco. Quelli dove d’estate puoi fare sesso all’aperto, sull’erba.
Alcuni hanno il servizio “love-hotel”: le coppie possono prendere una stanza a ore (prezzo base: 100 euro). Chi trovi nei club-privé? Molte coppie scambiste e/o esibizioniste, tra i 30-60 anni d’età. E ci trovi i single pronti a “speziare” i vostri abituali incastri sessuali. Nei privé seri non trovi single che sono in realtà escort che vogliono soldi per la prestazione.
In un club-privé l’approccio è soggetto a regole precise: avviene per lo più in discoteca o al bar. Ci si presenta in modo diretto e spontaneo, basta un semplice “Ciao, io sono Marco e lei Ingrid”, e il ghiaccio è rotto. Vietato parlare di problemi privati, grane di lavoro o familiari. Vietato ubriacarsi, alzare la voce. Non puoi scherzare, baciare, allungare le mani senza prima aver chiesto e ricevuto il consenso dell’interessato/a, e del suo partner. Ogni privé ha il suo servizio d’ordine pronto ad allontanare chiunque dia fastidio.
Ci si presenta sempre in due, si decide di fare/non fare ogni cosa in due. Mai abbordare una persona di nascosto dal suo partner. L’invadenza è assolutamente proibita: gli insistenti stufano (e non scopano). Sei libero di proporre e respingere avances. E’ tuo diritto cambiare idea anche all’ultimo momento. Uno scambio si rifiuta con un semplice “No grazie”, non inventare scuse patetiche (“E’ tardi, dobbiamo andare, lei ha mal di testa”). Non si fa. Ti capiterà di rifiutare o di essere rifiutato, è la norma. Non fare scenate di gelosia: una lite è una scortesia, rovina l’atmosfera e mette tutti in imbarazzo. In un privé non siete obbligati a fare sesso, potete tranquillamente rimanere a guardare cosa succede intorno a voi.
Ma se siete lì è perché volete dare concretezza alle vostre più audaci, oscure fantasie. Volete sperimentare, spiare. Sapere cosa avviene nelle stanze. Scostare le tende, magari affacciarvi agli oblò che danno nella camera delle orge, sbirciare curiosi quei corpi estranei che si esibiscono per il loro piacere e il vostro.
Non c’è né vergogna né imbarazzo. In un club-privé s’è tutti uguali e tutto è lecito. Guardare, fare, farsi fare. Tutto è consentito nel massimo rispetto reciproco. Nessuno giudica. Ognuno può dar vita, partecipare a un Eye Wide Shut in piccolo, abbozzato, con corpi imperfetti, sgraziati, goffi nelle posizioni. In un club-privé, per qualche ora, si ritorna spensierati come bambini. Si fa solo quello che si vuol fare. Si gioca.
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